Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gaynor 06-04-2016 18.37.12

Mentre ero assorta nei miei pensieri, nel silenzio di quella sera stellata, udii un rumore alla finestra. Mi alzai dal letto e corsi ad aprire le imposte, per vedere cosa fosse quello strano suono.

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Guisgard 06-04-2016 18.39.12

“Regina dei fiori...” disse lo zio a Dacey “... tu sei matta.” Ridendo. “Comunque potevi invitarlo anche stasera Pepino. E' simpatico, di buona compagnia e soprattutto non si lamenta mai qualunque cosa gli venga messa davanti.” Divertito.

Guisgard 06-04-2016 18.40.45

Gaynor aprì la finestra e dal silenzio della sera di nuovo si udì quel verso.
Sembrava un tucano, ma era improbabile che un simile uccello si fosse spinto così dentro la costa.

Altea 06-04-2016 18.42.47

Sgranai i miei occhi verdi a quelle ultime parole..."Eh...tra le tante ipotesi, a parte il peschereccio..se devo scegliere forse meglio i contrabbandieri piuttosto dei pirati" e guardai la imbarcazione per focalizzarla meglio quando vidi una luce e capii proveniva proprio da quella imbarcazione e un uomo a prua ci faceva un segnale.."Lyon, guarda...quell' uomo ci mostra una lampada, forse ci fa cenno di fermarci...beh...forse sono nei guai..cosa pensi? Non si farebbero certo notare se fossero dei pirati o contrabbandieri" dissi sicura di me...a meno che non era un modo per fingere da parte loro.

Lady Gaynor 06-04-2016 18.44.47

Quello strano rumore sembrava il verso di un tucano, ma non era possibile che un simile uccello esotico si trovasse fuori dalla mia finestra. Mi sporsi un po' di più per cercare di capire cosa fosse in realtà, quando vidi le piante di sotto muoversi e frusciare.

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Dacey Starklan 06-04-2016 18.46.18

<< É vero, é una buona forchetta ma la mia cucina é molto buona quindi non ha bisogno di fingere a tavola. E parlando di questo che vuoi mangiare caro zio? Sono di buon umore e mi va di fare qualcosa di speciale >>

Guisgard 06-04-2016 18.46.34

Clio cominciò a controllare qui e là per quel Cimitero, che col silenzio della sera era divenuto ancor più desolato e misterioso.
Cercò, ma non vide nulla di strano.
Ovunque vi erano vecchie tombe, di cui molte senza epitaffi e addirittura nomi, fosse scavate per nuove sepolture e nicchie con statue della Vergine col Bambino e Angeli Custodi dei Defunti.
Infine entrò nell'ossario, dove era andato il becchino ma incredibilmente non trovò nessuno all'interno.
Quell'uomo era svanito nel nulla.
Restava solo la bara a cui stava lavorando e la ragazza su di essa lesse un'incisione:

“Qui riposerà il prossimo duca”

Guisgard 06-04-2016 18.49.55

Gwen si chiuse nella sua stanza, si cambiò per la notte e si coricò, stringendo in mano l'Asso di Cuori.
Ma poco dopo qualcuno bussò.
“Gwen...” disse Costanza da fuori “... posso entrare?

Lady Gwen 06-04-2016 18.52.49

Stavo ancora stringendo la carta fra le mani, sfiorandola delicatamente, quando Costanza bussò.
"No" risposi.
Non mi era andato affatto a genio ciò che mi aveva detto prima, sul comportamento da tenere con chiunque anche con coloro che non lo meritano, e non mi andava di parlarle.

Clio 06-04-2016 18.56.45

Quel posto era tetro ed inquietante.
Osservai da ogni parte cercando un qualunque indizio che potesse darmi una spiegazione.
Continuavo a pensare a quell'uomo, alle sue parole.
Era strano e macabro, non riuscivo a trovare un senso.
Come poteva sapere chi stavo cercando?
Forse sapeva chi ero, forse sapeva delle mie spie.
Magari era di quello che parlava Ser Gervan.
Magari era quella setta che si era alleata con Cimas e aveva ucciso le mie spie.
Perché lo cercavano anche loro?
Per ucciderlo, come logica.
Perché sapevano che lord anione voleva lui sul trono anche se nello stesso tempo aveva paura della maledizione.
Così entrai anche nel l'ossario.
Niente, vuoto.
Il becchino non c'era più.
Mi guardai attorno, con gli occhi spalancati.
C'era qualcosa di incredibilemente oscuro in tutto quello.
Poi la bara, quella che stava inchiodando.
Un brivido leggero e prolungato mi attraversò la schiena.
Così mi chinai, posando un ginocchio a terra per osservare meglio quella bara.
La sfiorai piano, dolcemente, come ad esortarla di rivelare i suoi segreti.


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