Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 16-05-2022 15.20.09

"Vi ringrazio tantissimo, signor Skylar" con un sorriso grato.
Si erano rivelati tutti molto gentili ed accoglienti, era davvero un sollievo.
C'era fin troppa gente, in giro, pronta ad approfittarsi del prossimo e per fortuna loro non lo erano.
Notai, poi, un movimento fra i cespugli.
Sembrava un ragazzo e mi guardava con uno strano sorriso, al ché io ricambiai lo sguardo, piegando appena il capo di lato e cercando di guardare meglio.

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Guisgard 16-05-2022 15.26.35

Britty decise di proseguire.
Man mano una tenue foschia si abbassò intorno a lei e un profumo di fiori, intenso e insolito, cominciò a sentirsi.
La ragazza arrivò presso un tamarindo proprio mentre il bagliore dell'aurora iniziava a tingere il cielo di levante.
Era già giorno?
Possibile?
Britty non poté ragionare oltre su questa cosa che si ritrovò in un vasto campo fiorito, ingentilito dai mille e più riverberi policromi dei suoi tanti fiori illuminati dal Sole nascente.
Allora una voce giovanile che cantava attirò la sua attenzione.

Guisgard 16-05-2022 15.41.14

"Un bel nome, brava." Disse lo zio ad Abigail.
I cavalli erano già sellati, con splendide pelli foderate di pregiato ermellino e borchie d'oro, alla moda asburgica così in voga a quei tempi.
Un attimo dopo lo zia e sua nipote erano già a galoppare nella vasta brughiera, dove il Sole fingeva ogni cosa rendendola di infinite tonalità di verde.
Dossi e fossati animavano quel pittoresco e selvaggio panorama, dove solo gli alberi più alti vedevano le loro come sferzate dal vento.
Abigail avvertiva l'aria gradevole della Primavera intorno a lei e i mille profumi che quella landa romantiche e primordiali enanavano.
Di tanto in tanto appariva qui e là qualche rudere ammantato d'edera, tra storpi e rovi, ultima testimonianza di un passato lontano e ormai dimenticato.
I 2 galopparono a lungo, fino ad arrivare presso quella che un tempo era stata una torre nobiliare, oggi però ridotta a muri fatiscenti.
Qui, all'ombra di un faggio, stava una donna intenta a pestare bacche e semi selvatici.
Guardò Abigail e suo zio e scoppiò a ridere.
Una risata stridula.

Guisgard 16-05-2022 15.44.09

I neri servirono la carne ormai pronta, accompagnata da alcuni frutti colti al momento, così che tutti poterono mangiare, compresa Marin.
Nessuno però pareva badare a quel giovane, che continuava a girare per il campo, sempre fisso con lo sguardo sulla ragazza.
Era uno sguardo confidenziale, accompagnato da un sorrisino insistente.

Lady Gwen 16-05-2022 15.58.32

La carne fu servita, insieme a della frutta ed era tutto molto buono.
Nessuno però pareva essersi accorto di quel ragazzo, il cui sorriso si faceva sempre più impertinente ed interessante.
Ero tentata di raggiungerlo, ma non mi sembrava giusto, proprio mentre stavamo cenando tutti insieme.
Dovevo aspettare che avessimo finito prima, sperando fosse ancora lì.

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Dacey Starklan 16-05-2022 16.44.50

Partimmo e finalmente potei godere a pieno della bellezza delle terre che circondavano il castello.
I miei occhi si nutrivano di ogni dettaglio, il mio respiro veniva riempito di aria pura e sentivo il mio animo leggero e rilassato.
Mi era stato facile ricordare come si andava a cavallo tanto che alla fine mi pareva di non aver mai smesso.
Seguivo mio zio e di tanto in tanto lo superavo, per poi venir superata a mia volta.
Continuammo per il bel tratto fino a giungere dinanzi a quella che appariva una torre diroccata.
Rallentai e così notai una signora poco distante.
Quella nel vederci scoppio a ridere in modo stridulo.
Rimasi sorpresa e guardai verso mio zio.


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Altea 16-05-2022 18.58.59

Osservai Roberstein dubbiosa "No, non vi è nessuno, eppure io udivo del forte chiacchiericcio. D' altronde in questo posto è tutto strano, e chissà chi avrà preparato quella colazione, tu hai visto servitori?" sospirando. Il mio cuore accellerò il battito, quella sensazione che qui fosse tutto più morto che vivo.

Destresya 16-05-2022 23.52.18

Una voce ci fece girare di scatto verso la porta alle nostre spalle.
Quel nome.. Emile Zola.
Cercai rapidamente nei meandri della memoria qualcosa che me lo ricordasse, eppure non mi veniva in mente.
Pessimo inizio, visto che ci eravamo spacciati per studiosi.
"Oh ecco il nostro salvatore!" sorrisi, divertita "È così fastidioso quando non si riesce a venire a capo di un enigma!".
Cercai di sviare l'attenzione con un sorriso e un tono allegro.
Chissà se questi sarebbero cascati nella trappola.
Poco male, dovevamo restare lì giusto per il tempo necessario a rubare il libro.

Riku966 17-05-2022 03.27.26

La foschia attorno a me cominciò lentamente ad abbassarsi, mentre il profumo dei fiori mi raggiunse le narici.
Continuai a camminare fin quando la luce dell’aurora non mi accolse.
Non ebbi troppo tempo di farmi domande, che subito mi ritrovai in una distesa fiorita. Fu uno spettacolo meraviglioso.
Attirata da una voce giovanile, decisi di seguirla.
“Chi sei?” domandai non appena fui abbastanza vicina “E dove siamo?”


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Guisgard 17-05-2022 17.30.18

La cena trascorse tra lo strano idioma mormorato dai neri, i racconti di caccia di Pablos, le valutazioni su possibili ostilità dell'isola da parte di Garrison e la descrizione della mappa da sguire fatta da Skylar.
Marin era fra loro e li ascoltava, con gli occhi sempre fissi verso quello strano ragazzo, che continuava a passeggiare avanti e indietro per il campo, quasi fosse un corpo estraneo in quello scenario.
La cena poi terminò e i tre uomini, Garrison, Pablos e Skylar si accesero sigari e sigarette per rilassarsi e continuare i loro discorsi.


A quella risata gracchiante della vecchia, lo zio di Abigail non battè ciglio, né mostro alcuna emozione particolare.
“Questa” disse l'uomo a sua nipote, ignorando la risata continua e fastidiosa della vecchia “fu eretta dagli antichi longobardi. Poi gli Afragolignonesi, conquistando queste terre, ne fecero un castello. Oggi non puoi vederlo perchè fu distrutto e proclamata poi questa terra sconsacrata.”
“Dillo alla ragazza cosa fecero...” ridendo la vecchia “... avanti, così saprà la verità... diglielo, bel signore...” mostrando la lingua in modo lascivo verso l'uomo.


Robertstein posò gli scritti sul tavolo e si alzò, raggiungendo Blangey alla finestra.
Era dietro di lei, l'assistente poteva sentire il robusto petto di lui contro la schiena della bella orientale.
“Si, è tutto molto strano qui...” disse lo studioso.
A un tratto un rumore metallico, molto pesante e sordo, si udì provenire da fuori.


Britty udì quella voce, seguita da tante altre.
Tutte voci che a un tratto risero piano.
Ridevano e parlavano fra loro.
Quelle voci e quelle risate provenivano da dietro ad alcuni folti cespugli fioriti.


Era un uomo alto, dal portamento fiero e sulla sessantina.
Tuttavia, nonostante l'età non più giovane, tradiva un aspetto forte, mostrando un fisico asciutto e movenze tutt'altro che incanutite.
Lo sguardo era strano, con occhi di un colore vago che il chiarore delle vetrate impediva di riconoscere.
“Non crucciarvi, signora.” Disse lui a Sunis. “Non potevate conoscere quel nome, poiché Emile Zola non è ancora nato, oggi.” Fissando la donna.
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