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Temevo di non riuscire a farmi capire. Ma quando ebbe quella reazione, capì che aveva capito tutto. In quel momento qualcuno entrò in stanza.
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Guardai il cellulare stupita..anzi furiosa, se lo avessi avuto davanti gli avrei fatto un bel discorsetto se si divertiva a giocare...Guisgard mi vedrai alle calende greche..pensai esclamando con fare solenne.
Poi arrivò Lupesca.."Mah Lupesca..i telefoni non prendono..è strano, prima qui ho chiamato la concessionaria, chiamate il servizio tecnico e vedete che succede..a proposito non fate entrare nessuno che non conoscete..si deve presentare, fate attenzione..io vado a riposare..approfitto della pausa cellulare". Salii in camera...strano fatto ma almeno potevo riposare. Accesi lo stereo mettendo una delle mie canzoni preferite, mi svestii e misi a posto i cuscini nel letto orientale a baldacchino, poggiai il cellulare sul comodino..finalmente si poteva stare tranquilli..e sprofondai nel nero della seta della lenzuola...dopo un pò mi addormentai. http://www.youtube.com/watch?v=56hqrlQxMMI http://static.nonmidire.it/nonmidire...ole-kidman.jpg |
Quel bacio, poi il buio.
L'ultimo contatto che Gaynor avvertì fu quello delle braccia di Guisgard. Poi più nulla... La stanza, sfarzosa, esotica, ma anche misteriosa, sinistra. Gaynor era stesa su un lettino di cuscini, sonnecchiando, quando ad un tratto si ritrovò su un treno in partenza. “Signori, in carrozza...” disse il capostazione “... in carrozza... ultima chiamata...” “Afragolignone, Capomazda City, Cardizia, Caviania...” il controllore camminando nei vagoni. “Questo paese deve progredire...” uno dei passeggeri al suo compagno di viaggio col giornale in mano “... servono altre leggi... quella sull'aborto, sull'eutanasia... e che la Chiesa si faccia da parte.” “Essere anticlericali è un dovere.” Una donna seduta con loro. |
Tardes sorrise.
“Beh, potrei cominciare proprio dal tuo brindisi...” disse a Dacey “... una fattoria grande, con cavalli, mucche, galline, maiali... ed anche dei poni...” facendole l'occhiolino “... che sia un maschio o una femmina di certo sarà abilissimo a cavalcare.” Ridendo. “A proposito... come lo immagini? Beh, spero bello come te.” Bevendo. |
“Non chiedo di meglio...” disse Guisgard, finendo poi il suo bicchiere.
Lo posò sul tavolo e si avvicinò a Clio che continuava a dedicarsi al riso. “Dunque...” arrivando alle sue spalle e poggiando il petto contro la sua schiena “... sono poco avvezzo all'arte culinaria... dimmi come posso aiutarti... dove mettere le mani...” e le sue dita scivolarono, leggere e delicate, ma anche lente e sensuali lungo le gambe nude di lei, in delicate e lunghe carezze. |
I loro corpi si avvicinarono ancor più, sfiorandosi, toccandosi, stringendosi, mentre le mani di Joshua tenevano quelle di Elisabeth.
E lui cercò ancora le labbra di lei, assaporandole, assaggiandole, per poi baciare tutto il suo volto, il collo e tornando infine su quella bocca ardente. “La solitudine...” disse baciandola “... è fatta di lunghe notti... e le notti sono piene di infinite ore... ti ho cercata nei miei sogni... perchè non eri lì? Perchè?” |
Finalmente lo sentii, il contatto del suo corpo contro il mio.
Chiusi gli occhi, assaporandolo intensamente. Sentivo il suo respiro sul mio collo, le sue mani su di me, il suo corpo contro il mio. Portai la testa all'indietro per poterlo guardare. "Ecco perchè cucino io.." sorridendo divertita, mentre il mio corpo faceva una leggera pressione sul suo, apparentemente per caso. |
Lupesca annuì ad Altea.
Poi la modella andò a riposare, aspettando che il disguido sulla linea fosse risolto. Andò così a letto, avvertendo di tanto in tanto dei rumori e delle voci che provenivano dal cortile. Forse i tecnici al lavoro. |
Chiacchiere, parole da ogni dove ed io che cercavo di capire ciò che quelle voci stavano dicendo.
Anticlericali... io ero a favore dell'aborto e dell'eutanasia, eppure non ero anticlericale. Volevo parlare anch'io, dire la mia, ma la voce non voleva saperne di uscire. Provavo un forte senso di disagio misto a frustrazione, avrei voluto fermare quel treno appestato da gente fanatica e contro la Chiesa e scendere, fuggire via il più lontano possibile. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Udii dei rumori..e delle voci..non me ne curai più di tanto..forse erano i tecnici...magari un ripetitore non funzionava...ovvio..perchè io non potevo avere una vita facile.
Cercai di dormire...avevo pure l' appuntamento con quei tipi l' indomani...ormai era fatta..e se mi ammazzavano pazienza..lo avevo giurato..Guisgard mi avrebbe visto alle calende greche. |
La sagoma si dimostrò essere un uomo abbastanza giovane, con un giubbotto di pelle borchiato.
Si avvicinò a Gwen e ad Elv, fissandoli. “La chiave.” Disse. Elv la mostrò. “Per usarla dovete raggiungere un vecchio garage... in quella direzione, duecento metri dopo l'insegna di quel bar.” Indicò loro. |
Sembravamo assetati ......assetati di solitudine ...di domande che sembravano unire le nostre menti.....non ero lucida.....non lo ero....ogni parte del mio corpo sembrava vibrare...." Ero persa senza di te.....ho vagabondato cercando di raccogliere parti dei nostri momenti.....non c'erano sogni...avevo incubi......mi svegliavo nel cuore del giorno e della notte......sempre con la stessa visione il tuo corpo esanime e io che non potevo aiutarti......".......e mentre le parole scorrevano come un fiume la sete dentro di me continuava a crescere.....la nebbia si stava diradando......
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La porta si aprì e nella stanza entrò Ren.
“Ehi, Nyoko...” disse avvicinandosi al letto della ragazza “... come stai? Ma cosa è successo? Il dottore ha detto hai perso il controllo dell'auto e sei uscita fuori strada...” |
Quella sagoma era un ragazzo, che ci diede le indicazioni per, immaginavo, prendere la moto.
Lo guardai, annuendo piano e voltandomi verso Elv, facendogli cenno col capo di andare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dal corridoio spuntò Ren e a me salirono le lacrime che, senza nessuna forza a trattenerle, uscirono fino a bagnarmi il collo. "No..." dissi aprendo la bocca guardandolo. "L'auto nera... Lei... Lei mi ha... Tamponato..." dissi cercando le forze in me. Sentivo ogni angolo del mio corpo che si svegliava e faceva sempre più male. Sperai mi credessero e mi capissero.http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...452c4d9a06.jpg
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Guisgard sorrise, stringendo il corpo di Clio ancor più contro il suo, facendole sentire il suo petto, le mani che accarezzavano piano le sue gambe nude.
“Il profumo è invitante...” disse guardando il riso nella pentola, ma sentendo il profumo dei suoi capelli biondi “... ma in cosa posso aiutarti?” Premendo il corpo di lei contro il suo ancor più. “Mi piace rendermi utile...” senza smettere di accarezzarle le gambe. |
Quel contatto era così eccitante, intenso ed infuocato, eppure apparentemente innocente.
Mi piaceva sentire il suo corpo contro il mio, sentire il suo respiro tra i miei capelli. "Puoi stare qui con me.." mormorai, beandomi di nuovo di quella stretta "E se vuoi renderti utile, guarda..". Presi così la sua mano destra nella mia, che abbandonò il mestolo per un momento. Nel fuoco più lontano bolliva un pentolino, mi sporsi leggermente per raggiungerlo, poi gli feci affermare il manico del pentolino. "Ecco, adesso quando te lo dico, versi un po' di brodo nella pentola.. intesi?". Era tutto così bello, incredibilmente eccitante e una rassicurante quotidianità, ottimi ingredienti per la serata perfetta, o forse chissà, anche per altro. |
Il fischio del treno e poi la partenza.
Gaynor cominciò quel viaggio in una carrozza gremita, con tutti i posti passeggeri occupati. “Speriamo faccia presto ad arrivare a destinazione...” disse una donna “... il tempo minaccia tempesta...” “Sciocchezze, il treno è sicuro...” un altro passeggero. “Se si è credenti” un altro passeggero ancora “allora il feto è vivo sin dal suo concepimento.” “Questo è il problema...” l'uomo che aveva parlato prima delle leggi “... si ragiona troppo attraverso la Religione... sono duemila anni che vogliono controllare le masse, ora basta... una donna è liberissima di decidere se abortire o meno.” Il treno correva sui binari. Ad un tratto arrivò il controllore. “Signora...” a Gaynor “... minaccia tempesta... potrebbero arrivare i Domenicani... sarà meglio si sposti in prima classe... lì non verranno e lei potrà godersi il viaggio senza problemi.” “Non bisogna dividersi sempre la pizza” una ragazza al suo fidanzato “per essere innamorati. Tu cerchi la fusione, non l'unione.” Andando entrambi nel vagone ristorante. “C'è una Radio?” Un passeggero al controllore. “Spero l'Aristois becchi un pessimo sorteggio in Champions League... non ne possiamo più di vederli vincere.” |
Altea si rigirava nel sonno, tra pensieri e paure, mentre i rumori dal cortile continuavano.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. |
Mi rigiravo nel letto...immagini..correvo
nel giardino dalle tante fontane nel cortile della villa. "Dove sei...dove sei" ad un tratto udii la sua voce e mi voltai. Lo vidi seduto sul bordo di una fontana..mi guardava. Altea...ti ha tradita..e lo cerchi ancora..non lo hai dimenticato. E tornai tra i box dell' autodromo, rideva felice coi compagni..lui che da ottimo pilota doveva fare il semplice tecnico...la prima volta che capii...e gli sorrisi. http://static.gaywave.it/gaywave/fot...ando-bloom.jpg Mi svegliai di soprassalto...ancora lui..lui. Ad un tratto udii qualcuno bussare alla porta e andai ad aprire, prima indossai la preziosa vestaglia. |
Erano seduti in mezzo al letto, baciandosi, cercandosi, stringendosi.
Joshua sembrava incapace di smettere, di fermarsi. “Io sono qui...” disse lui ad Elisabeth “... sono qui... come in quei giorni in cui esistevamo solo noi... sono qui per restare...” baciandola, cercando la sua pelle con le labbra "... Elisabeth... ho vissuto per mesi col tuo fantasma... il tuo fantasma..." |
Elv annuì a Gwen e seguirono le indicazioni di quel giovane uomo.
Raggiunsero così l'ingresso di un garage chiuso. Elv bussò e dopo qualche istante qualcuno alzò dall'interno la saracinesca. “Cerchiamo una moto...” disse Elv. E l'uomo che aveva aperto fece loro cenno di entrare. |
Anche Ren restò sorpreso, guardando poi Nakakata.
“Ora riposati, ragazza mia...” disse il nonno a Nyoko, cercando di farla calmare “... ci sono io qui... penserò io a tutto... tu cerca solo di guarire presto...” sorridendole, ma tenendo dentro la sua inquietudine. |
Camminammo nella direzione indicataci e raggiungemmo l'ingresso del garage, chiuso da una saracinesca.
Elv bussò e dopo poco un uomo aprì, facendoci entrare alle parole di lui sulla moto. Era tutto così strano, però. Prima la rubano e poi all'improvviso la moto spunta fuori. Speravo davvero di poterci fidare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ero nervosa e spaventata. Ricordai tutto e desideravo solo potermi esprimere. "No... Io... Io sono seria" dissi continuando a piangere. Lo sguardo di Ren e del nonno mi tranquillizzarono, in particolare le attenzioni che mi dava mio nonno per calmarmi. Mi sentì il cuore in gola, batteva normale, anche se al ricordo prendeva ad accelerare. "Ho provato a... Fuggire..." dissi ancora balbettando ora per il dolore ora per il pianto. "Ma lui... Era veloce..." dissi ricordando tutto. Poi sentì gli occhi pesanti e scivolai in un profondo sonno, dove non sentì nulla, voci, carezze e quant'altro, rimase all'esterno di me. C'ero solo io ed il vuoto totale.
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Guisgard sorrise e fece come aveva detto Clio.
Prese il pentolino ed attese, senza però staccarsi da lei. “Guidami tu...” disse tenendo il pentolino in una mano e cingendole il fianco con l'altra “... non vorrei strafare...” fra i biondi capelli di lei “... e ho anche un certo appetito...” guardando il riso. Poi si avvicinò al suo orecchio. “Sei bellissima...” sussurrò. |
Altea aveva sognato quel suo vecchio amore.
Lo aveva sognato come lo ricordava, seduto nei box, sempre pronto al sorriso. Era così solare, gioviale, tutto il contrario di Guisgard che invece era spesso inquieto, tormentato, ombroso. E col sorriso lui aveva conquistato Altea, fino a quel triste giorno del tradimento. Qualcuno bussò ed Altea si svegliò di colpo. “Signora...” disse Lupesca sulla porta “... i tecnici hanno controllato, ma per ora la linea è instabile.” |
Lo guidai in quel momento così intimo e quotidiano, mentre il riso si cuoceva a fuoco lento e così i nostri corpi frementi di desiderio.
Adoravo quel contatto, così dolce e intenso insieme, e avrei voluto non finisse mai. Ma anche che finisse subito, per bruciare ancor di più. Poi quelle parole, sussurrate con aria complice tra i miei capelli. Mi illuminai, e portai la testa all'indietro baciandogli piano il collo. "Hai preparato il tavolo, di là?" chiesi, mentre spegnevo il fuoco "Qui è pronto.." sorridendo. Ero pronta per servire il primo, e non vedevo l'ora di assaporare la cena davanti al camino. L'avevo sognata così a lungo, che non mi sembrava vero che stesse per accadere. |
"Instabile? Questo è un problema..io ho bisogno del cellulare..va bene..la Subaru è arrivata, andrò altrove a usare il telefono".
Non ci voleva...e poi...poi era rispuntato lui nel sogno..già così diverso da Guisgard...pure lui lo metteva sempre in evidenza..non capivo il motivo. E poi quel giorno...pensavo un ragazzo normale potesse non tradirmi come tutti quei piloti che prendevano in giro le ragazze. Scacciai quel pensiero ma ero turbata, mi vesti in fretta. Scesi e presi la Subaru e sgommai...accidenti avevo pure sollevato la polvere. Quando raggiunsi un bar, entrai e mi sedetti e mandai un sms a Guisgard.."Non ti disturbo..anche se tu hai disturbato il mio bel bagno rilassante..sono gentile e non voglio ti preoccupi...sono nella mia dimora ad Afragolignone, so andavi con Joshua..non capisco ma vi sono problemi alla linea...ora sono in un bar. Domani mi presenterò a quell' appuntamento..non preoccuparti per me...se faccio una brutta fine però sai chi potrebbe essere stato e il motivo". Ordinai una cioccolata calda con cannella...ma ero agitata e turbata dal sogno..dalla mia vita. |
L'uomo condusse Gen ed Elv nel garage, mostrando loro varie moto.
Ma fra esse non vi era quella di Elv. “La mia non è qui...” disse questi. Ma ad un tratto Gwen notò un'auto ferma nel garage. Era la famigerata auto nera. http://automotivemileposts.com/linco...1sedanrear.jpg |
Alla fine, svuotata, Nyoko cadde addormentata.
“Meglio così...” disse Nakakata “... non si agiterà e potrà riposare...” “Bisogna subito andare dalla polizia e denunciare l'accaduto!” Allarmato Ren. |
L'uomo ci mostrò varie moto, ma Elv non riconobbe la sua.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, la vidi La macchina nera, in un angolo del garage, ed improvvisamente ebbi paura. "Elv..." balbettai, con un filo di voce, stringendo forte la sua mano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise e lasciò un'ultima, lenta e sensuale carezza sulla gamba di Clio.
“Si, è pronta la tavola...” disse lui piano. Aveva preparato la tavola spostando vicino al cammino, che acceso illuminava e scaldava con un piacevole tepore l'intera stanza. Le luci erano abbassate ed il bagliore della fiamma e la brace ardente generavano un romantico effetto di chiaroscuro. Presero i piatti e li portarono in tavola, dove un'altra bottiglia di vino era pronta per essere stappata e farli brindare. |
Altea raggiunse il bar con la sua nuova auto e qui inviò un sms a Guisgard.
Ma il messaggio tornò indietro. Anche qui non c'era campo. Ordinò allora una cioccolata calda. “Qui non sempre i cellulari prendono, signora...” disse il barista vedendola col suo telefonino in mano. |
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Rimasi stupita..quando arrivò il barista..era un problema...come mi avrebbe contattato Joshua o avrei potuto continuare questa storia.
Lo ringraziai, bevvi la cioccolata..e uscii e sgommai verso Capomazda City...che la vada ben..pensai. Lì prendeva, mi accostai in un viottolo e rimandai l' sms a Guisgard.."Sto cercando di chiamarti e mandarti sms..sono andata ad Afragolignone, presente la villa dove andavi da Joshua...ebbene non vi è campo in quella zona anche se sicuro..sono sfortunata...dunque..io domani mi presento all' appuntamento..non ti devi preoccupare, ma se mi succede qualcosa almeno sai che è successo...ah, per finire..ho sognato il mio ex fidanzato e mi ha turbato molto..addio Guis". E mi misi a girare per la città di notte. |
Andammo in sala, e restai estasiata a vedere che cosa aveva preparato Guisgard.
Era bellissimo e romantico, solo per noi. Il camino conferiva alla stanza un'atmosfera surreale e incredibilmente romantica. Sentivo i miei occhi brillare di una luce incontrollabile, come incontrollabili erano le mie emozioni in quel momento. Versai il risotto nei piatti e riempii di nuovo i bicchieri ormai vuoti. Quasi non riuscivo a parlare per l'emozione, presi la sua mano e restai a fissarlo con gli occhi felici ed estasiati. "È davvero tutto bellissimo.." sospirai, con un sorriso. |
Elv non si era accorto dell'auto nera parcheggiata.
“Gwen...” voltandosi verso la ragazza “... cos'hai? Che ti prende?” Fissandola. “Va tutto bene?” Ad un tratto l'auto nera si accese. Allora Elv la vide. “Che fa quello?” Stupito, indicando l'auto. “Chi c'è a bordo?” |
Non l'aveva notata.
Stavo per rispondergli, ma la macchina si accese e finalmente la vide. Le sue domande erano lecite, ma in quel momento avrei benissimo evitato di farmele. Puntai i miei occhi verdi impauriti nei suoi, a cercare un minimo di conforto, di sicurezza, in quella situazione in cui non mi ero mai sentita sicura. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Signora, da queste parti è così...” disse il barista “... a volte per giorni è impossibile usare telefonini e computer... altre volte al mattino invece tutto è regolare...” fissando Altea.
Era come una sorta di incantesimo. Come se quel posto fosse fuori dal mondo, impossibile da raggiungere e da uscirne. Possibile? |
Ma era un incubo...era un mondo incantato...io avevo pure visto di esserne uscita..."Ma perchè accade tutto questo?" turbata visto avevo avuto una visione ed ero uscita..iniziai a tremare...era un luogo magico.
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