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Sbarrai gli occhi.
"Elv, no. No" dissi con convinzione "Non farlo, rischi solo la vita" mormorai piano, guardandolo. Guardai Stenus. "Glielo rubo un attimo" i dissi. Feci poi aprire la cella al secondino. "Porto il detenuto dal dottor Miz, per un consulto" dissi al militare. A quel punto, decisi e portai Elv in biblioteca. "Si può sapere che ti salta in mente? Proprio ora?" dissi esasperata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen trascinò Elv in bibliotea, rubandolo per qualche istante alla sicurezza del penitenziario.
"Si e lo faccio anche per noi..." disse lui prendendola subito fra le braccia "... soprattutto per noi... non capisci?" Cominciando a baciarle il collo, poi il volto ed infine catturando la bocca di lei con la sua per un bacio carico di desiderio e passione trattenute troppo a lungo. Era un bacio che non le dava tregua, che le rubava labbra, lingua e persino il respiro, mentre le braccia del ragazzo tenevano la giovane bloccata al suo petto, imprigionata fra le sue braccia. "Spogliati..." mormorò assaporando la bocca di lei "... spogliati, abbiamo pochi minuti... ce li faremo bastare, Gwen..." |
Sapevo già quale sarebbe stato l'epilogo della discussione, nel momento in cui mi prese fra le braccia.
"No, lo fai per un'insana follia... Sei incosciente, Elv..." scossi la testa, mentre la sua bocca sul mio collo, poi sul viso ed infine sulla mia iniziavano a farmi vacillare. Mi trascinò in uno dei suoi baci disperati, perchè questo erano. Pieni della disperazione di chi è bloccato fra queste quattro mura, di chi non può urlare il proprio desiderio a tutto il mondo. E temevo per me stessa. Temevo per il modo in cui la mia mente minacciava di cedere alle lusinghe della sua bramosia. Guardai poi i suoi occhi neri, accennando un sorriso sarcastico. "Speri di farmi cambiare idea, in questo modo?" mormorai. "E poi, non voglio che sia così... Di fretta, rubando qualche minuto a questo posto orrendo..." sospirando silenziosamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma io ho bisogno di te..." disse Elv sulle labbra di Gwen "... ho bisogno di averti... di fare l'Amore con te... o impazzirò..." sussurrò sulla bocca di lei, tenendola ancora stretta fra le braccia "... dimmi se sei con me... se verrai via con me quando fuggirò... dimmelo o non ti lascerò andare." Minacciandola di tenerla fra le braccia per sempre.
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Sospirai altrettanto disperata, perchè sapevo che nulla di buono sarebbe uscito da questa situazione.
Proprio nulla. Avrebbe potuto essere ucciso, rimanere ferito senza la possibilità di andare in ospedale, in ogni immagine mentale che mi appariva davanti agli occhi, comunque, non finiva mai bene. "Spero vivamente che poi riuscirai a ragionare con più lucidità." Detto ciò, iniziai a spogliarmi e portai Elv sul divano della biblioteca. Mi stavo già pentendo di tutto, di aver accettato all'inizio, di aver acconsentito a collaborare con Miz, di essermi fidata, ogni cosa, ma mentre ero fra le sue braccia non riuscivo a pentirmi di essermi innamorata di lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non avevano molto tempo, forse non ne avevano affatto.
Gwen portò Elv vicino al divano e cominciò a spogliarsi, a mostrandogli finalmente il suo corpo nudo. Non avevano molto tempo, lui lo sapeva e non attese allora che lei finisse di togliersi i vesti, cominciando ad accarezzare la sua pelle nuda ed a succhiare il suo capezzolo rosato e turgido. La fece poi sedere sul divano, accarezzandola dove lei non aveva difese, dove non poteva sottrarsi, ma solo abbandonarsi al piacere, mentre gli occhi scuri del ragazzo erano fissi in quelli verdi di lei. Non avevano molto tempo. Forse non avevano nulla, se non loro stessi. |
Sentii i suoi occhi, le sue mani e le sue labbra su di me e mi sentii viva.
Sentii che nonostante tutto, nonostante la logica ed il resto, era giusto così. Era giusto che noi fossimo qui, insieme. Mi fece stendere sul divano, mentre io iniziavo a spogliarlo, con impazienza. Trattenni a fatica un gemito che minacciò di uscire fuori, come gli altri che rischiarono di seguirlo, sentendo il suo tocco. Catturai allora la sua bocca con la mia per soffocare i gemiti in quel bacio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv affonfò con passione le labbra e la lingua nella bocca di Gwen, in un bacio che permise alla giovane di soffocare ogni gemito ed ogni urlo che lei sentiva di liberare.
Le dita di lui continuavano a muoversi fra le cosce della ragazza, costretta a stringerle forte intorno a quella mano per non impazzire davvero. Si baciavano in modo disperato, folle, come se non esistesse altro, fino a quando Elv si fece bloccare dalle gambe di Gwen, intrecciate ora intorno ai fianchi di lui, con i suoi occhi neri fissi in quelli verdi di lei, provando insieme la medesima estasi, lo stesso travolgente piacere. |
Bloccò in tempo i miei gemiti, mentre le mie gambe si serravano attorno alla sua mano con un ritmo spasmodico, per saziare quel piacere che era solo all'inizio.
Infatti, quando finalmente ci unimmo ed io lo strinsi forte a me, mi sentii completa, mi sentii bene, felice, sentii che tutto, almeno in quel momento, andava bene. Forse era più bello di come l'avessi immaginato, forse era proprio così, non lo sapevo. Sapevo solo che gni tassello andava al proprio posto e anche solo per ora, mentre entrambi eravamo legati dal filo rosso del medesimo godimento, volevo pensare che non esistesse nulla oltre noi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Furono lunghi istanti di piacere, di sussurri e gemiti soffusi, rubati, con le loro mani intrecciate, i corpi nudi ed accaldati l'uno sull'altro, con Elv che faceva sussultare Gwen su quel divano di pelle ora diventato umido per il loro sudore.
Si amarono, forte, con tutto il loro essere divenuto ormai uno soltanto. E se anche il tempo per loro fosse stato poco, quegli attimi erano colmi del loro Amore. |
Eravamo un unico essere, ormai.
Indivisibili, indissolubili, inseparabili. Così mi sentii, quando giungemmo insieme alla fine di quel piacere assoluto e reciproco. Ma era proprio questo a farmi paura. Eravamo così indivisibili da buttare al vento i miei ed i suoi progetti fuori da qui? Forse conoscevo la risposta, ma volevo ignorarla con tutta la codardia che avevo, perchè di questo si parlava. Avrei rinunciato a tutto, qualsiasi cosa volevo costruire nella vita, solo per una fuga, una maledetta fuga che avrei voluto impedire. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sudati, nudi ed appagati i 2 ragazzi restarono così, fermo l'uno sull'altra, per un lunghissimo istante, fino a quando il loro respiro non si calmò e tornò, lentamente, normale.
"Andremo via da qui..." disse pianissimo Elv a Gwen "... presto... e saremo insieme, lontano da questo luogo..." In quel mometo la ragazza rammentò cosa disse una volta suo zio, ossia che nessuno era mai riuscito a fuggire dall'Imperium Nolhiae. |
Restammo immobili, lui ancora su di me ed io ad accarezzargli il bel viso, i capelli, finché il nostro respiro tornò normale ed io capii che non c'era verso di farlo ragionare.
Ricordai ciò che lo zio mi ripeteva sempre su questo luogo. "Ci farai ammazzare entrambi, lo sai?" dissi, senza un tono preciso, fissandolo. "Oppure vivremo come latitanti fuggiaschi per i prossimi quarant'anni." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No..." disse Elv ancora nudo su Gwen "... una volta fuggiti da qui... lasciata per sempre questa città, troveremo un luogo tranquillo... mi aiuterà Stenus... a Uuarania... lì tutti sono liberi... e noi potrem farci una vita, Gwen..."
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"Stenus..." mormorai subito, sentendo quel nome.
"Dargli ascolto, ormai, è l'unica cosa di cui ti importi, anche a costo di rimetterci la vita" aggiunsi, stizzita. Mi dava sui nervi il fatto che fosse riuscito ad entrare nella sua mente, a portarlo nella direzione in cui voleva che andasse, rischiando di perdere ogni cosa. Mi chiedevo se sarei mai riuscita a fargli cambiare idea, ma era difficile, molto difficile, al punto in cui si trovava adesso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nudi, ancora l'uno sopra l'altra, ora che il sudore si asciugava addosso ed il respiro tornava normale.
"Lui mi aiuterà..." disse piano Elv ancora dentro Gwen, muovendosi piano e liberando così le ultime gocce di quella passione esplosa tra loro poco prima "... mi farà scappare da qui e mi ha indicato dove andare per essere al sicuro... verrai con me, Gwen?" Con la bocca che sfiorava quella di lei. |
Sciolse quel vincolo che ci legava, mentre ancora cercava di convincermi.
Guardai i suoi occhioni neri, grandi, vellutati. Sospirai piano e assaporai morbidamente le sue labbra vicine alle mie, più volte, quasi mi aiutasse a riflettere. "Perchè? Perchè dopo tutto quello che stavi facendo?" chiesi, con sincera curiosità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Perchè in questa città non c'è futuro per quelli come me..." disse Elv alzandosi "... sarei un ex detenuto anche una volta uscito da qui... avrei gli occhi schifosi e sospettosi di tutti addosso... non puoi essere stato qui dentro e non restare marchiato... marchiato nell'animo... Stenus lo sa... e vuole aiutarmi..." guardò Gwen negli occhi "... giurami che posso fidarmi... che posso dirti tutto e che resterà segreto fra noi 2 soltanto... giuralo."
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Lo ascoltai e a quello non riuscii a controbattere.
Cosa potevo dire? Proprio nulla. Me lo chiese di nuovo, ancora una volta. E io ancora lo guardai nei suoi occhi scuri che adoravo. "Tanto lo sai che ti dico di sì..." mormorai, accarezzandogli il viso, in parte solcato dalla barba incolta. "Dai, rivestiti... Siamo mancati anche abbastanza..." sospirai. Poi mi alzai e mi rivestii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv la guardò rivestirsi, seguendo con gli occhi ogni sua movenza.
"Come sei bella, Gwen..." disse "... ricomincerei... e andrei avanti per tutta la notte..." fissandola "... Stenus non è solo qui dentro... ha qualcuno che lo affianca... non tra i detenuti... lui mi aiuterà ad evadere ed a lasciare la città..." |
Subito non feci caso al suo sguardo, ma poi notai che guardava ogni mia movenza ed insieme a ciò che disse, fu una cosa molto tenera che mi fece sorridere.
"Beh, spero abbia ragione e che non sia un buco nell'acqua..." annuii, poi sorrisi di nuovo e gli accarezzai il viso. "Anche tu sei bellissimo..." mormorai piano, dandogli un bacio veloce e dolce insieme. "Dai, galeotto, rivestiti o verranno a cercarci qui dentro..." ridacchiai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise a Gwen e si rivestì, così che dopo qualche istante poterono uscire dalla biblioteca, prima che qualcuno si insospettisse circa la loro assenza.
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Ci rivestimmo ed uscimmo dalla biblioteca prima che qualcuno si insospettisse.
A quel punto, riaccompagnai Elv nella cella di Stenus e raccolsi i fogli, anche se a quel punto erano totalmente inutili. Soprattutto perchè adesso sapevo cosa stava tramando con Elv. E non ero riuscita a rinunciare a lui, non ce la facevo. Non mi sentivo bene al pensiero di scappare noi due e arrivare chissà dove, ma non avevo scelta ed ero capitolata inevitabilmente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lasciato Gwen da Stenus, Gwen restò sola con i suoi dubbi, le sue paure.
Così, camminando fra i corridoio si ritrovò meccanicamente davanti alla Cappella del penitenziario. |
Camminando camminando, mi ritrovai davanti alla Cappella del penitenziario.
Fui indecisa fino all'ultimo se entrare o no. Alla fine, entrai. Sentivo che quello era l'unico posto in cui forse avrei potuto trovare il conforto e le risposte che cercavo. Entrai e mentre mi sedevo ad una delle panche, sorrisi, al pensiero che era iniziato tutto qui dentro, quando lo avevo visto per la prima volta, quando quegli occhi scuri avevano agganciati i miei ed io ne ero rimasta inevitabilmente rapita. Sembravano passati secoli, piuttosto che un paio di giorni. Rimasi lì, a riflettere, a pensare, con me stessa, ma stranamente non sentivo di essere sola, come invece temevo di essere, fuori da qui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Dei passi nella navatella destarono Gwen.
Era Don Guido che entrava con dei candelabri da sistemare sull'Altare. Comprese che la ragazza era lì a riflettere per qualche ragione e non disse nulla, attendendo, se avesse voluto, che parlasse lei a lui. |
Sentii che Don Guido entrava.
Era chiaro che si fosse accorto di me, ma non voleva disturbarmi e lo apprezzai molto. Tuttavia, avevo bisogno di parlare con qualcuno. "Padre, posso scambiare qualche parola con lei?" dissi con tono moderato, per non turbare la quiete della Cappella. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sono qui per questo." Disse il prete sorridendo a Gwen. "Parlare è la cosa migliore, in ogni caso. A differenza delle azioni spesso le parole non sono definitive. Dimmi pure, ti ascolto..."
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Sorrisi ed annuii lentamente.
"Secondo lei, si deve fare qualcosa che noi riteniamo giusto, ma che per gli altri è sbagliato?" chiesi, guardandolo. "Soprattutto se lei ha fatto una promessa..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Beh, dipende..." disse Don Guido a Gwen "... devi chiederti se quella cosa può causare problemi o far del male agli altri. Decidere se è davvero giusta o se invece è mossa da egoismo." Fissandola.
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Le sue parole erano ovviamente vere, era inutile dirlo.
"Chi è che decide cosa è giusto e cosa è sbagliato, secondo lei?" chiesi allora "Come disse qualcuno, ciò che è normalità per il ragno, è caos per la farfalla e non c'è colpa in questo." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai dall'alto in basso con aria di superiorità.
"Mi dispiace per lei, che vita squallida..." scuotendo la testa "Potersi accontentare solo di abiti usati, di mele cadute per terra marce solo perchè non ha abbastanza fegato per scalare l'albero e cogliere quelle baciate da sole. Sa cosa penso di quelli come lei? Oh non c'entra il fatto di essere atei, materialisti e di non credere in nulla... no, quello sono solo scuse, la verità è che così si fa molta meno fatica, accontentarsi solo di donne facili perchè accettare la sfisa di impegnarsi davvero con una donna vera è troppo difficile.." parlai senza ritegno, senza pensare alle conseguenze, detestavo gli uomini così, e non perdevo mai occasione per esprimere quello che pensavo di loro. |
"Lo decididono i valori in cui crediamo." Disse Don Guido a Gwen. "Tu in cosa credi?" Chiese alla ragazza.
Intanto Destresya era con il misterioso Gnerale. "Allora lei è un'idealista, una sognatrice, dottoressa." Guardandola negli occhi attraverso le sbarre della cella in cui era rinchiuso. "Quindi l'Amore è una sfida, perlopiù ardua o persino impossibile? E' questo che vuole, dottoressa? Un uomo che sfidi l'impossibile per lei?" |
Bella domanda.
Non lo sapevo davvero più. Elv, fin dal primo istante, aveva rimescolato in tavola le carte della mia vita, mettendo in discussione tutto ciò che avevo progettato ed in cui credevo. "Negli ultimi giorni fatico a rispondere a questa domanda..." ammisi, con un sorriso sarcastico. "Mi sento come se tutto ciò che avevo già messo nel piatto fosse stato stravolto e non riesco a trovare il bandolo di questa enorme ed ingarbugliata matassa..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora, ragazza mia, la risposta puoi trovarla solo dentro di te." Disse Don Guido a Gwen. "Nel tuo cuore. Solo lì puoi trovarla. Cosa conta davvero? Per cosa battersi davvero? Cosa dura per sempre?"
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Annuii lentamente.
Perchè io sapevo la risposta, la sapevo benissimo, ma mi rifiutavo di ammetterla a me stessa perchè il mio buon senso mi diceva che evadere da un carcere e scappare era sbagliato, ma sapevo che Elv era ciò che volevo. "Già..." annuii sorridendo. "Sa, credo che a volte sia il buon senso a bloccarci dal fare certe scelte, anche se in cuor nostro sappiamo che è proprio quello ciò che vogliamo..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Il buonsenso o forse la paura..." disse Don Guido a Gwen "... spesso le scelte più importanti richiedono coraggio, ragazza mia."
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"Ha ragione..." annuii con un debole sorriso.
Era vero, dovevo prendere il coraggio a due mani e fare la mia scelta, al cento per cento stavolta. Tuttavia, l'unico motivo per cui avevo giudicato Elv, era per essersi fatto convincere, ma dentro di me sapevo che, nonostante tutto, lo avrei seguito comunque. Perchè era lui che volevo e non ce l'avrei fatta a rinunciarci. A quel punto mi alzai e strinsi affettuosamente la mano a Don Guido. "La ringrazio davvero tanto. Ho ancora tanti dubbi, tanti pensieri... Ma la ringrazio per aver alleviato un po' i miei timori, non avrei saputo con chi altro parlare, anche solo per uno sfogo..." con un sorriso grato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quando vorrai" disse il prete con un sorriso a Gwen "io sono per ascoltarti."
La ragazza allora andò via. Ad un tratto notò una certa agitazione nei corridoi del carcere. I secondini apparivano preoccupati e parlottavano fra loro. |
Annuii sollevata ed uscii dalla Cappella.
Nemmeno il tempo di arrivare nel corridoio, ché subito capii che era successo qualcosa. I secondini erano agitati e si sentiva il nervosismo palpabile nell'aria. A quel punto, fermai uno di loro. "Mi scusi, cos'è successo?" anche io ero preoccupata, al pensiero che potesse entrarci Elv. Dubitavo che avesse avuto adesso, senza dirmelo. Insomma, se dovevamo andar via insieme, era ovvio mi dicesse quando sarebbe scappato. Peraltro, non avrebbe avuto il tempo materiale di elaborare un piano. No, di certo era successo qualcos'altro. Ma allora, cosa? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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