Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 23-01-2016 02.33.06

"Già." Disse uno dei tre militari a Clio. "È non banditi comuni, ma molto più caltri e pericolosi dei comuni fuorilegge."
"Ma voi tre non avete nulla temere, bellezze..." un altro dei tre "... ci saremo noi a proteggervi... tre ragazze hanno bisogno di veri uomini, no?" Con sguardo lascivo.
"Veri uomini..." ripete' Estea "... potete dirlo forte..."

Clio 23-01-2016 02.35.43

"Ah sì?" Con due occhioni stupiti "E cos'hanno di tanto speciale?" Incuriosita.
"Voglio dire, sono solo briganti... Oppure no? Sono di quelli che vogliono giocare a fare gli eroi?" Divertita.

Lady Gwen 23-01-2016 02.36.15

A quelle parole persi un battito e rimasi come in apnea.
Anche per me era più in là, molto più in là.
Sarei andata subito, all'istante, ma non potevo lasciare l'erboristeria e mi faceva piacere che lui capisse.
"Perfetto, ci vedremo allora lì domattina." Con un sorriso.

Guisgard 23-01-2016 02.41.43

"Di nulla, milady." Disse Jean a Dacey, restando a fissarla.
"Per la barba dei Taddei!" Arrivando Ferico, scortato dai suoi staffieri. "Vedo che la nostra berbera cavallerizza si pone con maestria in sella ad un cavallo. Naturalmente ben assecondata da voi." Fissando Jean.
"Ho aiutato milady affinché non rovinasse l'abito che ha indossato per questa uscita con voi, milord." Mostrando un lieve inchino.
"Non temete, messere..." ridendo il barone e facendo cenno ai suoi staffieri di preparare il cavallo "... non siete tanto sciocco da prendervi delle libertà con un nostro ostaggio.
Di nuovo Jean mostrò un inchino verso il suo signore.
Ferico montò in sella al suo cavallo e con Dacey cominciarono la loro cavalcata nella campagna che circondava il castello baronale.

Guisgard 23-01-2016 02.45.19

"Sono dei traditori." Disse il militare a Clio.
"Nobili divenuti traditori." Un altro di quei tre soldati. "Feccia che non ha voluto riconoscere l'autorità del barone. Per questo hanno deciso di nascondersi come cani nel bosco e vivendo di infamia."
"Ma non avranno vita lunga." Il terzo dei tre. "Nessuno può mettere nel sacco i soldati del Maresciallo di Monsperon."

Dacey Starklan 23-01-2016 02.45.32

Non sapevo che fare con Jean ma non osavo guardando, temendo che potesse prenderlo per un incoraggiamento di qualche tipo.

Tuttavia arrivato il barone mi trovai a desiderare di restare con Jean.

Questa confusione in testa non mi ci voleva.

Accennai un leggero saluto di capo all'uomo prima di dare un colpetto di tacco alla cavalla che parti al piccolo trotto dietro al barone.

Guisgard 23-01-2016 02.47.35

"A domani, allora." Disse sorridendo Emon. "A domani, Gwen." Con un leggero cenno del capo.
Ed uscì dall'erboristeria.

Clio 23-01-2016 02.50.42

"Ma è terribile!" Esclamai "Davvero terribile... E dite che vogliono prendere il potere?" Inorridita "Sarebbe uno scempio, essere governati da dei briganti... Meno male che ci siete voi...".
Le stesse cose che aveva detto il maresciallo.
Tranne forse per un dettaglio.
Avevano detto riconoscere l'autorità.
"Perché, chi governava qui prima del barone?" Pensierosa "Ho visto il castello da lontano, sembrava molto antico...".
Quello era un dettaglio che andava sicuramente scoperto.

Lady Gwen 23-01-2016 02.55.18

Rimasi talmente imbambolata, sorridendo, che non riuscii nemmeno a salutarlo, mentre lo guardavo andare.via.
Mi sentivo così felice e su di giri, che temevo di non riuscire a dormire quella notte, contando non le ore o i minuti, ma i secondi, gli istanti che mi separavano da lui, da quella mattina.
Già, perchè non avrei potuto aspettare oltre il sorgere del Sole, per rivederlo.

Guisgard 23-01-2016 02.57.29

Dacey e Ferico, in sella ai loro cavalli, raggiunsero il cuore della campagna, fino ad un piccolo pozzo tra le cui pietre erano cresciute erbe selvatiche e sbocciati fiori di campo.
"Ah, che aria pura..." disse il barone respirando a pieni polmoni "... nulla è più suggestivo e straordinario della campagna Sygmese, non credete?" Rivolto alla principessa. "Guardatevi pure intorno e tutto ciò che il vostro sguardo può abbracciare è sotto il nostro dominio. Che siano piante, case, bestie, persino uomini. Su tutto ciò noi possediamo diritto di vita e di morte. Niente e nessuno, neanche il vento è libero dalla nostra autorità e dalla nostra legge." La fissò.
Con uno sguardo che sembrava volerla spogliare.
Non solo degli abiti e mettere dunque a nudo le sue esotiche e meravigliose nudità, ma anche e sopratutto di ogni pensiero e proposito che fosse contrario al potere di quell'uomo.
"Volevamo avvertirvi" ancora Ferico "che abbiamo acconsentito all'invio della lettera che avete scritto alla vostra famiglia."


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