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Osservavo tutto, dall'alto, come sempre.
I miei occhi scrutavano lo sfidante prima che affrontasse le prove della torre, e lo ritrovavano nella Sala del Cuore per lo scontro. Ma non si trattava di una persona, ma di un simpatico e stranissimo oggetto. "Quanti strani incontri facciamo oggi, Abi.." Sorrisi al Gufo "Chissà che cos'è?" Divertita. |
“Caro professore...” disse il principe ad Oberon “... io da sempre leggo con entusiasmo ed interesse i vostri scritti, restando affascinato da ciò che formulate... raramente ho veduto un intelletto più straordinario del vostro.”
“Vi ringrazio, altezza.” Il padre di Dacey. Poi il principe guardò la ragazza. “E' un onore fare la vostra conoscenza, milady.” Baciandole la mano. Si sedettero in tavola e la cena fu servita. |
La porta si aprì e sulla soglia apparve Ermione.
Aveva il volto scarno, gli occhi vispi ed una lunga barba bianca, con i capelli del medesimo colore. E come se già conoscesse il motivo della loro visita con un cenno li invitò ad entrare. “Ermione, devi aiutarci...” disse Erien, che aveva accanto Nyoko “... lo vedi anche tu cosa accade, no? Da cosa deriva?” “Dalla cometa.” Sentenziò il vecchio saggio. |
Ermione uscì di casa. L'uomo anziano parve già sapere perché ci trovavamo lì. Entrammo ed io dovetti sorbirmi la solito risposta.
'La cometa' Non potevo crederci. "è una credenza quello che vi fa parlare... O è la verità. Perdonatemi ma non posso credere che..." mi bloccai... L'avevo ripetuto talmente tante volte che non riuscivo più a parlare. "Bene... Allora parlate. Come è possibile... Come può essere. Cosa spinge questi animali a suicidarsi? Perché?" troppe domande ma senza riuscire ad esprimermi per come si deve. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Lui rise appena, poi continuò ad avvinarsi a lei, fino a quando le sue labbra ardenti raggiunsero quelle morbide ed accoglienti di Gwen.
E finalmente si baciarono. E fu un bacio profondo, avvolgente, inebriante. L'impeto, il vigore ed il desiderio di quel giovane irriverente e bellissimo affondarono sulle labbra di Gwen, accendendole le gote in vampate di forte passione. In un attimo lui la strinse a sé e lei sentì il suo corpo vibrare e quasi le sue ali nascoste spuntare fuori e battere forte. Non sappiamo come amano le fate e cosa provano se in esse si accende la fiamma della passione. Ma di certo Gwen si sentì molto donna e terrena fra le braccia di lui, mentre la stringeva, la toccava e la baciava. E di certo nessuna magia da lei conosciuta poteva pareggiare quelle incredibili sensazioni. |
Quegli uomini liberarono Ghirò finalmente da quelle corde.
“Aiutaci a ritrovare il nostro compagno” disse Prince “e poi sarai libera di andartene e non ci vedrai mai più. Inoltre farai una buona azione.” |
“E' un buffo essere meccanico...” disse Abelardo a Clio, guardando il presunto e buffo sfidante “... ne ho sentito parlare da qualcuno a Retania anni fa, ma vederlo ora dal vivo è ben altra cosa... mi chiedo come ci sia arrivato qui e cosa voglia ora da noi?”
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"Bene allora vi faccio strada. Dove avete visto per l'ultima volta il vostro amico? E che aspetto ha?" Dissi massaggiandomi i piccoli polsi rossi per via delle corde strette.
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Avevo conosciuto ogni tipo di incanto o magia nella mia vita, ma quando le sue labbra raggiunsero le mie sentii un'esplosione di emozioni unica e irripetibile.
Affondavano, calde e ardenti, sulle mie con impeto e vigore e con lo stesso impeto mi stringeva forte, facendomi sentire così donna, così desiderata in quella stretta. Un forte brivido mi percorse velocemente la schiena, all'attaccatura delle ali, quasi fossero lì lì per spuntar fuori, e ciò aumentò la passionalità di quel bacio e il rossore sulle mie gote. Le mie mani vagavano fra i suoi capelli, la nuca, il collo, poi sul suo viso in una carezza, quasi ad assicurarmi che quel giovane, stupendo e irriverente, fosse reale. |
“Ermione, lei ha ragione...” disse Erien indicando Nyoko “... neanche io credo a queste superstizioni... i corpi celesti non sono portatori di oscuri incantamenti...”
“Infatti io non ho parlato di magia.” Fece Ermione. “No, io parlavo di altro... la cometa avrà degli effetti... anzi, molti si sono già verificati...” “La morte di animali ed uccelli?” Oltram. “Esatto...” annuì Ermione. |
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