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Ancora una volta, esistevamo solo noi.
Noi e i nostri corpi che si cercavano, si volevano, si appartenevano. Quel contatto dei nostri corpi era meravigliosamente eccitante. Lui era così bello, non mi sarei mai stancata di avere il suo sapore sulle labbra, di sentire la sua pelle sotto le mie mani, il suo respiro sul mio viso, il mio cuore che batteva all'unisono con il suo. Sentivo l'eccitazione crescere in me, sempre più forte, sempre più incontrollata. Volevo veder nascere in lui quella luce che avevo visto a casa di suo zio, quel cambiamento radicale che mi aveva così conquistato. Volevo quella parte nascosta in lui, sotto quello sguardo tenero, sotto le carezze dolci, sotto gli abbracci appassionati. Volevo ardere e bruciare insieme a lui, anche se il medaglione aveva interrotto quel gioco ardito. Non avevo capito fino a che punto l'avesse apprezzato, fino a che punto potesse accenderlo. Sapevo solo che non desideravo altro che essere soggiogata, sottomessa e dominata da quel meraviglioso mortale. Comunque si chiamasse quella parte di lui nascosta al mondo intero, che solo a me era concesso conoscere, sapeva portarmi oltre ogni sospiro. Allora decisi di fare un ultimo tentativo. "Avevi un'ancella solo per te, stanotte..." sussurrai con voce calda, al suo orecchio "O l'hai mandata via?". |
Quando trovai quelle labbra sentì una scossa pervadere tutto il mio corpo, un tuono quasi che illuminava tutta me stessa. Quel bacio, fatto di tentoni prima, divenne immediatamente audace ed io mi lasciai trasportare da quella forte corrente, quella magica onda di passione che si stava annidiando in noi con velocità e foga. Mi ritrovai poi stretta dalle sue braccia e in quel momento mi sentì al sicuro, protetta più che mai da tutto il suo corpo. Ma non avevo alcuna intenzione di staccarmi da quelle labbra, neanche per sogno. Mi contrai su di essere, sentendone il sapore e facendolo mio, provando cose che non avevo mai sentito, emozioni che leggevo nei libri, che vedevo nei film. Era lì per me, quel momento, solo per me e per Pavel, che sembra desiderarmi quanto io desiderassi lui. Avvolsi le braccia intorno al suo collo, quasi a volermi fondere con lui, stretta al suo corpo, inebriata dal suo profumo, il suo calore ed il suo sapore.
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Quei baci, quel contatto, le infinite carezze, i loro corpi che si strofinavano l'uno contro l'altro, donandosi reciprocamente piacere ed accendendosi sempre più di desiderio.
Poi quelle parole di Clio che suonarono quasi come una sfida. “Mandarti via...” disse Icarius guardandola negli occhi “... e come? Non potresti neanche fuggire da me... neanche se lo volessi...” con occhi che erano diventati di un azzurro vermiglio, luminoso di passione e desiderio “... sua altezza è mai stata sconfitta? E divenuta bottino di guerra?” Fissandola con un vago sorriso, come chi ha le redini salde in mano del gioco. “Ora invece potrebbe avere un padrone, sua altezza...” scoprendo poi i loro corpi nudi e caldi da quella coperta. Intanto, appeso ad una parete, un inquietante quadro era di fronte al loro letto. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...a319066c5f.jpg |
Quel bacio avvolse e catturò i due giovani, legandoli l'una all'altro.
Un bacio lungo, liberatorio, dopo tanti sussurri, pudori, paure e desideri celati. Un bacio caldo che scioglieva ogni timore, ogni distanza, avvicinandoli ed unendoli. E nel baciare Nyoko, Pavel la accarezzava ovunque, spostando e sollevando il suo vestito, liberando così la liscia pelle della giovane da ciò che la celava dagli occhi di lui. Ed intanto quel bacio continuò. Un bacio che donò brividi a Nyoko e tingendo di un bollente rosso le sue delicate gote. |
Quello sguardo, che stava cominciando un poco a mutare, tingendosi di rosso e passione.
Quelle parole, che assecondavano il gioco ardito delle parti, che tanto mi eccitava. "No mai.." scuotendo la testa "Nessuno mi ha mai sconfitto.." ammisi, cosa che tra l'altro era la verità. L'unico in grado di batterci era Cormonios, ma la Supernova aveva fatto il suo dovere. "Nessuno.." sussurrai, sempre più accaldata "A parte te...". Il solo dire e pensare quelle parole, mi faceva ribollire il sangue nelle vene, concentrava e sublimava l'eccitazione ormai incontrollabile. Era un gioco nuovo, un gioco capace di sconvolgermi anche solo con la mente. Non che il corpo sarebbe rimasto a guardare, naturalmente. Poi quel gesto, repentino e secco, di allontanare le coperte. Per un breve, brevissimo istante, mi sembrò di essere nuda per la prima volta davanti a lui. E mi godetti quel momento, così inaspettatamente, così assurdo. Ma non ebbi nemmeno il tempo di pensarci. Le sue ultime parole erano troppo, e produssero un'intesa e potente eccitazione, che andava a completare l'incendio che divorava il mio corpo. "Sei tu il mio padrone, Icarius.." con lo sguardo fisso nel suo, che tradiva l'eccitazione ma anche il timore. Potevo iniziare quel gioco, davvero? Con un umano? Non uno qualsiasi, ma il mio amore! Dove ci avrebbe portato? Sapevo solo che non chiedevo altro che scoprirlo. |
Lo sguardo di Icarius era mutato.
Quel velo di ingenuità, candore, persino vaga insicurezza ora sembrava essere sparito. Clio nei suoi occhi vedeva ben altro. Era nuda davanti a lui, che poteva vederla tutta, ovunque. Lei seguiva il movimento del suo sguardo azzurro ed appassionato che scorreva su di lei. Uno sguardo che quasi la consumava, la faceva ardere ed eccitare. “Siediti...” disse porgendole la mano “... qui... vicino a me...” e tenendola per mano la fece alzare ed inginocchiare accanto a lui. La sua mano comincio a toccarle i bei seni, accarezzandoli, stringendoli, più e più volte, facendo diventare i suoi capezzoli turgidi al punto da farle male. La sentiva sospirare e gemere piano mentre le stringeva i seni ed i capezzoli. Poi quella mano avida e virile cominciò a scendere piano, fino alle sue cosce. Tra esse portò le dita ed iniziò a toccarla. Prima piano, guardandola negli occhi mentre godeva, poi sempre più velocemente. Sempre di più, tanto che lei fu sul punto di gridare per il piacere. Intanto, sulla parete di sinistra, un altro quadro dal soggetto enigmatico sembrava fissare il loro letto, i loro corpi nudi ed eccitati. http://www.clickvirale.com/wp/wp-con...016/09/3-7.jpg |
Raputin riprese conoscenza pian piano, restando qualche istante intontito.
Poi lentamente cominciò a realizzare riguardo l'accaduto. Si ritrovò la bellissima e sensuale Altea accanto a lui che gli faceva intuire ore di passione appena trascorse, ma lui ovviamente non ricordava niente di tutto ciò. Allora sorrise ed annuì, arrivando solo a fantasticare su ciò che aveva potuto fare con quell'affascinate donna dai capelli ramati e gli occhi verdi. “Si, è stato incredibile...” disse lui con un sorriso ebete “... incredibile... come te...” accarezzandole la mano “.. ma non credere che la voglia di te mi sia passata, eh? Altrochè...” con lo sguardo su di lei. |
Sembrava una danza di passione che stava sfociando al momento più bello dello spettacolo. I nostri corpi vicini ed il mio che veniva spogliato ad ogni carezza. Ogni mio pudore sembrava sciogliersi in quel bacio. Sentivo le gote tingersi di un rosso fuoco, mentre le sue mani mi percorrevano tutta. Un forte desiderio che non avevo mai avuto, si stava presentando a me, ed io lo accolsi senza fare storie. Iniziai a carezzare anche io il suo corpo, scivolando dal suo petto fin sotto la maglia sentendone la forma dei muscoli contratti e tremando al passaggio delle mie dita. Mi sentivo ardere di quella passione che mi sentivo svenire. E intanto lo baciavo, lo baciavo con tutta me stessa, senza vergogna e senza timore alcuno. Ero lì e lì sarei rimasta per sempre.
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Dovevo trattenermi dal ridere, guardavo il suo sguardo inebetito e mi resi conto di quanto in realtà sciocco fosse quell' uomo...mentiva per non far vergognare se stesso non era accaduto nulla ma il piano doveva continuare e ora pure la mia farsa.
La sua mano prese la mia e io gli accarezzai il petto..."Ma certo..è stato così intenso, e penso di essermi innamorata di te...solo te...ora sei mio..vedi qui ho pure trovato l' amore" ridendo. Poi mi alzai e mi avvicinai al quadro e presi la bottiglia riempiendo di nuovo i due bicchieri...il sonnifero era abbastanza forte e ne avevo messo pure molto. "Allora facciamo un brindisi a noi due" e mi appoggiai alla parete iniziando a spogliarmi per far trasparire la sensuale lingerie ma nel farlo urtai appositamente il quadro da farlo spostare e mi girai appena e feci finta di sussultare per la sorpresa e spostai il quadro e lo guardai.."Una cassaforte...eh no...io sono gelosa...molto..e di te più di altri...so cosa tieni qui dentro, lettere delle tue amiche vero? Dimostrami che non è così" guardandolo mentre mi sfilavo leggermente la bretella del reggiseno.."O non avrai il bis...d'altronde ieri sera mi hai detto posso chiederti qualunque cosa no?" e lo presi portandolo vicino al quadro e lo baciai..un bacio forzato ed odiato ma con la consapevolezza avrebbe portato me e Lui alla libertà. Mi staccai da lui e gli pulii il rossetto rosso dalle labbra..."Avanti..voglio questa prova..." a bassa voce sensuale mentre avvicinavo i bicchieri e guardinga, pronta a scattare appena avesse aperto la cassaforte. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...c5ef2457d4.jpg |
Guisgard parlava e nel frattempo mi baciava, rendendomi difficile il compito di scoprire la verità.
"Ascoltami..." gli dissi sulle labbra "Io ti crederò, qualunque cosa tu mi dica, purché tu sia sincero fino in fondo... voglio sapere tutto di te e di questa folle storia..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Improvvisamente, tutto finì.
Dal nulla, così com'era cominciato. I cani si fermarono, abbassando la testa e indietreggiando. Istintivamente ci voltammo nella direzione in cui erano rivolti i cani ed io afferrai il braccio di Elv. "Hai visto quell'ombra?" mormorai piano, inquieta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea, bellissima e sensuale, era rimasta solo in lingerie, davanti ad un Raputin ancora vagamente intontito dal sonnifero e completamente stordito da quello spettacolo.
Lei infatti, alta e disinibita, stava davanti a lui, con la bottiglia in mano chiedendogli una prova. Ed il premio sarebbe stato il suo corpo. A quel pensiero il direttore era praticamente fuori di sé. E già immaginava, già fantasticava quale peccaminoso piacere poteva dare il possedere una donna così. “Si, avrai la prova che cerchi...” disse lui con l'acquolina in bocca. Allora si avvicinò alla cassaforte e compose la combinazione. Un attimo dopo aprì la porticina blindata, al cui interno c'era una chiave. “Ecco...” fissando Altea “... hai avuto la tua prova... non ho nessuna lettera...” accarezzandole il seno che generosamente si mostrava dal reggipetto. |
Fu un attimo e l'ombra svanì, quasi inghiottita dalla notte che l'aveva partorita.
Gwen allora sentì freddo. Un freddo che sembrava giungere fino al suo cuore. Ed avvertì un senso di angoscia. “Forse” disse Elv “era solo l'ombra di qualcuna delle statue che adornano le merlature del castello... non lasciarti suggestionare, Gwen...” sorridendole “... meglio forse se vai a dormire un po', no? Ti farà bene.” Accarezzandole il viso. |
Lo vidi preso dall' eccitazione totale, suprema...quanto avrei voluto amare un uomo che provasse davvero qualcosa per me..ma dovevo rimanere lucida, anche perchè non avrei permesso mi potesse possedere.
Lo distolsi dal pensiero della cassaforte aperta e lasciai la sua mano accarezzare il mio seno, emisi un flebile sospiro e poi presi i due calici e gli consegnai uno e sorridendo a voce bassa, col seno quasi scoperto mi avvicinai a lui.."Ora faremo un giochino..ma prima brindiamo a noi..sai...mi piace farlo strano" ridendo e facendo finta di appoggiare il bicchiere alle labbra aspettando lui bevesse.."A noi...dopo ti mostro questo gioco..un pò perverso direi" sorridendo maliziosamente, anche perchè lo era per metterlo fuori gioco. |
Sospirai sonoramente, non arrabbiata, ma un po' infastidita dal fatto che pensasse sempre che era suggestione.
"Perché non mi credi..." mormorai piano, guardandomi le mani, le quali si torturavano a vicenda, e sfuggendo al suo tocco. Intanto l'ombra era sparita ed io avvertivo un gran freddo. Un freddo angosciante. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...e1c3638a88.gif Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Vinto dall'eccitazione e dalla promessa di perversione fatta da Altea, Raputin prese il bicchiere e fissandola con lussuria cominciò a bere, fino a finirlo tutto.
“Bene...” disse “... giochiamo...” ed infilò le dita nel reggiseno di Altea, arrivando a toccarle il seno. Un attimo dopo fu preso da un capogiro, cadde a terra e si addormentò. |
Quello sguardo che mi percorreva, che mi divorava.
Adoravo vederlo mutare, diventare rosso, predatore, appassionato. Poi quel tono, così perentorio, deciso, da far tremare l'anima. Mi alzai, ubbidiente, e mi inginocchiai accanto a lui. Sentivo il cuore battere sempre più forte. Era una sensazione così strana, così intensa, così unica e forte. Essere in balia delle sue decisioni, del suo sguardo, della sua voce. Restavo a guardarlo, a perdermi in quell'azzurro così intenso e forte. Poi la mano sul mio seno, così abile, intensa, capace di farmi impazzire. Lo sentivo, muoversi abile su di me, le sue mani che stuzzicavano i miei capezzoli ormai turgidi, finché il piacere non fu quasi doloroso. Poi quella tortura finì, e per un istante respirai. Ma non sapevo che tutto era appena iniziato. Quel tocco virile e sicuro scese in me, fino a prendermi dove ero più fragile, più sensibile, più donna. Mi prese e iniziò a giocare col mio fiore, petalo dopo petalo, mentre il piacere cresceva sempre in me. Restavo immobile, mentre lui si godeva il mio corpo, e io cedevo, sempre di più. Ero lì, inginocchiata accanto a lui, con le mani posate sulle gambe piegate, e lo guardavo, beandomi del suo sguardo appassionato mentre il mio si appannava ad ogni secondo che passava. Il piacere in me cresceva, sempre di più, finché non riuscii a restare immobile. Allora mi lasciai cadere in avanti, posando le mani davanti alle mie ginocchia, persa ormai in quel mare di piacere che mi sopraffava. |
“Ehi, piccola...” disse Elv cercando con una carezza il viso infastidito di Gwen “... cosa c'è? Sei seccata...”
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Guisgard non smetteva di baciarla, di stringerla, di toccarla ovunque.
Premeva il suo petto contro le nudità di Gaynor, quasi come dimostrazione di forza, di impeto, di virilità. “Per molti” disse baciandola ovunque “sono un impostore... per altri un pazzo... per altri ancora un fantasma...” assaporando le sue labbra e la sua pelle “... perchè tu dovresti credermi? Dimmi perchè...” succhiandole la bocca e la lingua “... dimmelo... perchè dovresti voler credere ad un estraneo... magari ad un pazzo ed assassino?” |
"Oh si giochiamo...ti legherò alla sedia e ti benderò..è così eccitante non trovi?" ma nemmeno il tempo di dirlo che cadde a terra.
Andai a chiudere la porta e risi...era talmente folle di lussuria e desiderio che non aveva nemmeno ragionato. Presi la chiave dalla cassaforte e la infilai nel reggiseno. Presi i due bicchieri e la bottiglia di vino e andai nel bagno vicino e le svuotai nel lavandino aprendo l' acqua e sciacquando il tutto...non vi doveva restare traccia di nulla. Lo trascinai a fatica sul divano la camicia era sbottonata già e gli aprii i bottoni dei pantaloni...lo legai però con un nastro del reggiseno attorno alle mani...avrebbe ricordato ci fu qualcosa. Di fretta chiusi la cassaforte e misi a posto il guadro e uscii coi vestiti in mano chiudendo la porta. Tornai nella mia e indossai gli stessi abiti attillati di prima per poter agire in fretta...ora dovevo agire in fretta. Presi uno zaino e misi dentro le mie cose e qualche vestito, ed uscii con la pistola di Raputin in mano e presi il corridoio laterale, guardinga e feci la strada fatta prima per tornare dalla cella alla stanza del direttore e scesi le scale piano e attenta. |
Lo guardai imbronciata mentre mi accarezzava il viso.
"È già la seconda volta, oggi, che non mi credi... Pure prima, quando ti ho detto di sentire quelle voci..." risposi, con un tono simile a quello di una bimba arrabbiata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le labbra di Nyoko e quelle di Pavel erano ormai unite indissolubilmente, intessendo caldi e dolci giochi animati di passione e pudore.
Pian piano però la passione, la voglia di osare e di trarre piacere da quel bacio vinse il pudore. Il giovane corpo di lei era su quello teso e ben fatto di lui, tra sospiri ed infinite carezze. Carezze che accendevano la liscia pelle delle giovane ogni volta. Ed anche Nyoko osava, vincendo ogni titubanza, ogni timidezza ed ogni paura. Accarezzava l'asciutto e muscoloso petto di Pavel, mentre il ragazzo non smetteva di toccare la sua gamba nuda, con movimenti sempre più audaci. E le sue dita scivolavano con insistenza sotto il leggero abito di lei. “Sei bellissima con il viso in fiamme, Nyoko...” disse lui sulla bocca della ragazza. |
"Mi chiedi il perché?" Risposi a Guisgard non appena la sua lingua mi diede modo di poter parlare. "Ebbene, per questo..." dissi prendendogli la mano e portandomela sul petto, affinché sentisse il battito spasmodico del mio cuore "... e poi per questo..." sussurrai ancora, facendo seguire un profondo e carnale bacio alle parole.
"Fidati di me... dimmi chi sei veramente..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Sospiri, carezze, baci. Sembrava tutto un gioco, un gioco ricco di emozioni, sensazioni e tanto altro. Sentivo il mio corpo attaccato al suo e mi salivano i brividi in tutto il corpo. I suoi muscoli contratti sotto le mie dita, le sue labbra morbide sulle mie. Ero cieca, ma non mi fermai, continuai ad assaporarlo e a sentirlo fra le mie braccia. Poi quelle parole mi fecero sorridere, era così dolce. "Lo sei anche tu, sicuramente" dissi portando entrambe le mani sul suo volto. Lo carezzai ancora, sentendone di nuovo i lineamenti che mi fecero impazzire. Ora mai il mio vestito mi sembrava stretto e d'intralcio. Mi sentivo soffocata da quell'abito che adesso sentivo di non averne più bisogno. "Pavel..." dissi in un sussurro traboccante di passione e fuoco. "Sono tua, Pavel..." dissi riposando di nuovo le mie labbra alle sue, sta volta con delicatezza, come una farfalla che si posa su un fiore, sbattendo le ali e mostrando la sua immensa bellezza.
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Quella scena, così magnificamente erotica, così calda e sognante, rendeva tutto sfocato, vago, mutevole, come i loro sensi.
Icarius era steso, con Clio inginocchiata e docile accanto a lui, come pronta ad essere iniziata ai giochi della passione e dell'Amore. Buona buona, quasi intimorita, ma terribilmente eccitata attendeva cosa lui faceva sul suo corpo, come una modella al servizio del suo pittore. In tutto ciò la mano abile di Icarius, quasi come accarezzasse una tela, si muoveva sicura, vogliosa e veloce tra le gambe di lei, mentre il corpo della bellissima regina fremeva e vibrava senza fine. Più il pittore agitava e spingeva le sue dita, più il volto di Clio andava in fiamme, il respiro diventava irregolare, il cuore batteva all'impazzata e forti brividi percorrevano la sua pelle. I suoi capezzoli erano turgidi da impazzire ed il suo fiore, immacolato per secoli di galassie e comete ora si bagnava di brina. Ed Icarius non accennava a fermare la sua mano. “Vorrei dipingerti così...” disse lui in un sussurro d'eccitazione, guardandola e toccandola sempre più. E lei sentiva le sue cosce andare a fuoco, sciogliersi ed i suoi capezzoli quasi sul punto di esplodere. http://dlouhavidea.org/upload/images/12/182787.jpg |
Altea si rivestì e fece poi il percorso a ritroso, tornando verso la cella del misterioso detenuto.
Fortunatamente nessuno si era accorto delle sentinelle ancora fuorigioco. Poco dopo la donna si ritrovò davanti alla porta del misterioso galeotto. Ed aveva la chiave. |
Quel gioco non esitava a finire.
Quell'eccitazione crescente fatta di ribaltamento di ruoli, sguardi appassionati, cuori che battevano all'impazzata, mani abili che sapevano cogliere il piacere e uccidermi lentamente. Le mie mani ormai inerti, incapaci di contenere tutto quello, stringevano la stoffa morbida del lenzuolo sotto di loro, come volessero aggrapparsi, trovare qualcosa di stabile che le tenesse salde in quel mare di passione. Lui non accennava a smettere, anzi, ogni movimento si faceva più pieno, intenso, ardito e caldo. Più si muoveva in me, più impazzivo, più la sua mano spingeva, più godevo, più esplorava il mio copro, più perdevo il senno. Ancora e ancora, in un crescendo quasi disperato. Poi quelle parole, sul volermi dipingere. Parole a cui avrei voluto rispondere, rispondere che poteva fare ciò che voleva, ero sua ormai, gli appartenevo oltre ogni barriera del tempo e dello spazio. Ma non riuscii a dire niente, sopraffatta com'ero dall'intenso godimento che mi procurava, ormai anche la mia testa era crollata, mentre i capelli mi offuscavano la vista. Ma mi sforzai di alzarla, per guardarlo negli occhi. Quella vista, però, mi accese ancora di più. I suoi occhi, vermigli e appassionati, la sua espressione così intensa e vogliosa. "Icarius.." riuscii solo a dire, in un sussurro disperato e carico di passione e riempita dal piacere sconvolgente che mi dava. |
“Hai ragione, scusami...” disse Elv abbracciando da dietro Gwen “... volevo solo evitare tu potessi impressionarti... tutto qui...” baciandole i capelli rossi “... e poi lo sai... se metti il broncio come una bimba poi ti trovo irresistibile...”
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Nessuno si trovava lì e presi il cappuccio..per fortuna in quel negozietto di vestiti vendevano ancora travestimenti di Carnevale visto era l' ultimo giorno.
Ero arrivata mascherata e me ne sarei andata così, indossai il cappuccio nero, nessuno doveva riconoscermi...la mia vita sarebbe cambiata. La mano ferma con la chiave e la misi nella serratura.."Sono Altea, ho la chiave...ora entro e dovremo trovare un modo per uscire...presto...è addormentato..una botola qualcosa" feci girare la chiave.."Spero sia giusta e che quel maledetto non mi abbia fatto un tiro mancino"..in quel momento mi resi conto quanto cinica e coraggiosa fossi diventata...questo uomo misterioso, come il Lancillotto del libro aveva liberato la vera Altea e continuai a girare la serratura fino la fine per entrare...ci sarebbe stata una botola in giro da queste parti. http://www.iwebdesigner.it/wp-conten...a-catwoman.jpg |
Alzai gli occhi al cielo annuendo con aria sarcastica.
Poi lo guardai, mentre il mio sguardo assumeva una sfumatura quasi divertita e distoglievo di nuovo lo sguardo, sorridendo. "Scemo..." mormorai scherzosamente, con dolcezza. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Nyoko, Pavel la guardò.
“Sin dal primo momento” disse accarezzandole il vestito “ho provato ad immaginarti... sapendo eri bellissima...” cominciando a sbottonarle tutto. |
Lo ascoltavo e sentivo il cuore battere sempre di più. "Non hai più bisogno di immaginarmi..." dissi cercando di togliere la sua maglia. "Sono qui... Sono io che immagino te..." dissi sorridendogli. Mi sembrava quasi di vederlo, tuttavia. Era così dolce ed io mi scioglievo sempre di più.
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Clio aveva avuto bisogno di appoggiarsi in avanti sulle mani, tanto quel gioco la stravolgeva, facendola vibrare ed ardere.
“Clio...” disse Icarius avvicinandosi al suo volto, senza smettere di toccarla “... cosa c'è? Dimmelo...” e la baciò. La baciò con passione, intrecciando le labbra a quelle di lei, giocando con la sua lingua. E nel baciarla la stringeva, toccandola ora ovunque, indugiando infine tra i seni. Li stringeva, torcendo dolcemente i suoi capezzoli turgidi, suscitandole dolore e piacere. Allora si staccò appena da lei, quasi imponendole di guardarlo. Di guardare la sua virilità, la sua eccitazione, come davvero il padrone fa con la sua schiava. Tutto ciò in quella stanza avvolta da una sottile penombra, tra i tanti quadri dal soggetto enigmatico, quasi come se avessero la capacità di osservarli. https://raimondorizzo.files.wordpress.com/2013/10/4.jpg |
Altea girò la chiave ed entrò.
Trovò allora, nella semioscurità della cella, qualcuno steso sulla brandina. “Lei è più coraggiosa e pazza di ciò che immaginavo...” disse lui, per poi alzarsi. |
Mi trovai nella penombra e mi guardai attorno e lo sguardo dalla maschera cadde sulla brandina e lo vidi sospirando..."Dite.."ridendo "Potrebbe essere...faremo una gara se volete...avanti...ora cerchiamo di andarcene..che lei sappia qui si trova una botola? O dovremmo vedere fuori...o...rompere un vetro della finestra ed uscire da lì..mi mostri lei è più pazzo di me" mettendomi di fronte a lui.
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Elv rise e cercò la bocca di Gwen.
E la baciò. La baciò con calda passione. E la baciò a lungo. Un attimo dopo cominciò a stringerla con ardore, impeto. In breve Gwen, quasi senza accorgersene, si ritrovò col vestito slacciato ed in balia della passione di Elv. E lui iniziò ad amarla. |
Quelle parole, quella domanda.
"Io.." mormorai, sopraffatta dal godimento che ormai mi scuoteva sempre di più. Ma non riuscii a dire una parola, perchè le sue labbra intrappolarono le mie in un caldo e intenso bacio. Un bacio in cui lasciai andare tutto quello che mi scuoteva, mi sconvolgeva, mi consumava in quel momento. Un bacio colmo di passione incontrollata, desiderio irrefrenabile, Amore eterno. Poi le sue mani su di me, che mi facevano impazzire, mentre ormai tutto il mio corpo perdeva il controllo. Poi si allontanò appena da me, e si lasciò guardare. Era bellissimo. La creatura più bella che io avessi mai incontrato nell'universo. "Vuoi farmi impazzire?" sussurrai, allungandomi appena per raggiungerlo, ancora un po' titubante. Dopotutto avevamo iniziato un gioco ardito, anche se quel meraviglioso e dolce pittore tutto sembrava tranne che un padrone inflessibile. E io mi sentivo amata, adorata, piuttosto che sentirmi schiava. Quindi forse quel gioco era finito senza che me ne accorgessi, e ora restava solo il nostro Amore, che era la cosa più preziosa dell'universo. Allora iniziai ad accarezzarlo piano, dolcemente. "Sei bellissimo..." con uno sguardo adorante pieno d'Amore. |
Successe tutto in fretta.
In un attimo fui tra le sue braccia, preda del suo impeto, delle sue mani, dei suoi baci, caldi e appassionati. All'improvviso, il divano su cui ci trovavamo si intrise di passione e puro desiderio. Il mio vestito era già slacciato, senza che mi lasciasse tempo per accorgermene e allora iniziai a spogliarlo, quasi alla cieca, travolta com'ero da quell'impeto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Pavel cominciò a sbottonare il vestito di Nyoko, aprendolo e svelando finalmente il suo corpo.
Allora restò a guardarlo, ad accarezzarlo. “Sei bellissima, Nyoko...” disse, mentre anche la ragazza sbottonava la camicia di lui “... bellissima...” togliendole il reggiseno, per poi accarezzarla piano. |
Lui si alzò ed avanzò verso la porta, dove stava Altea.
La luce che proveniva dal corridoio lo investì, mostrando il suo aspetto. Aveva capelli scuri e bei lineamenti. Una maschera futuristica copriva i suoi occhi. “Aveva ragione...” disse guardando Altea “... non è affatto male, anzi...” apprezzando l'aspetto di lei “... botola? Non so, non sono mai uscito da questa cella... so però che c'è un cavale sotto le mura del castello... dobbiamo raggiungere una delle torri e saltare nel canale... altre possibilità non ci sono...” http://www.moviesbook.it/wp-content/...opemarsden.jpg |
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