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Notai lo scambio di occhiate ma non ci diedi troppo peso, sapendo dei timori del professore e del ruolo che Misk aveva.
" Cenare? Si...siete gentile ma prenderò qualcosa di leggero, sarà più che altro per la compagnia che per la fame in se il mio sedersi a tavola" Per un istante ripensai a cosa sarebbe potuto accadere se Ordifren non fosse arrivato. Guardai verso il dottore sperando che accettasse anche lui l'invito |
“No, lascia stare...” disse Theris “... preferisco la medicina faccia il suo corso... comunque so molto meglio e domani vorrei andare a visitare la chiesetta... verrai con me?” A Gwen.
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Guisgard si sedette e guardò Vivian.
“La polizia che andava via di fretta...” disse pensieroso “... mi piacerebbe saperne il motivo... dopotutto siamo la parte lesa, no?” Mormorò. “E comunque ho davvero un appuntamento... sebbene non di lavoro...” |
"Come vuoi" facendo spallucce "Certo che vengo con te, intanto perché starei in pensiero a lasciarti lì fuori da solo, e poi perché anche io sono curiosa."
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Misk guardò Dacey ed annuì a Ordifren.
“Bene, sono lieto di avervi a cena con me.” Disse il professore. Presero così posto a tavola e cenarono. Si chiacchierò tra la carne con verdure e la frutta portata come dessert, senza però toccare mai l'argomento relativo all'assalto avvenuto alla Taddeus. |
“In pensiero...” disse Theris “... per me? Ma sentitela.” Divertito. “Ascolta, signorina, sono io l'uomo di casa, chiaro?” Ridendo. “Dunque sono io che proteggo te, fino a prova contraria.” Facendo l'cchiolino a Gwen. “Però ho fame... non si cena stasera?”
E dalla finestra aperta tornò finalmente Zolà. |
Mi avvicinai lentamente alla sua sedia.
"Sì, in effetti è strano.." pensierosa "Ma quell'ispettore non è che sia esattamente un genio quindi sai.." alzando le spalle "Non si può mai sapere..". Lo raggiunsi, appoggiandomi alla scrivania, senza però sedermici completamente, ma tenendomi con entrambe le mani. Eravamo così vicini che la leggera stoffa del mio abito sfiorava la sua gamba. "Davvero?" dissi poi, con voce calda e un sorriso divertito "Che genere di appuntamento allora?" con lo stesso tono e gli occhi sempre più intensi nei suoi. La penombra della sera, lo studio, io e lui da soli, quella strana atmosfera: la mia mente prendeva sentieri tortuosi, pericolosi, forse persino proibiti. Ma erano i sentieri dipinti nell'azzurro dei suoi occhi che non riuscivo a smettere di rimirare. |
Fui grata ai due uomini per non aver mai parlato della mostra e di ciò che era successo all'interno. Sapevo che ne avrebbero comunque parlato, in un secondo momento tra loro.
Ma per lo meno io potevo buttare quei fatti alle spalle, specie l'indesiderata vicinanza con il Narciso. Mangiai poco ma perché avevo troppi pensieri in testa, molti che coinvolgevano l'uomo che mi stava di fronte. Finito qualche chicco d'uva ringraziai cordialmente il professore per la cena. " Se non vi dispiace farò una breve passeggiata nei giardini e poi andrò a coricarmi" congedandomi dai due uomini, dando però preziose informazioni a chi sapeva coglierle |
Risi divertita alle sue parole, scuotendo la testa.
"Senti, uomo di casa, essere in pensiero non vuol dire credere che tu non sappia difenderti, chiaro?" facendogli il verso e poi continuando a ridere. "Oh, lo so..." sorridendo e poi baciandolo. "In realtà non ne ho idea, Frediana doveva portare la cena qui, non so perché stia ritardando..." pensierosa. Spuntò poi Zolà. "Oh, eccolo..." guardando il gatto "Parli di cena e lui spunta fuori..." sarcastica. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Guisgard alzò il suo sguardo azzurro su Vivian.
“Non certo un appuntamento romantico...” disse vagamente divertito “... visto ho qui la mia bellissima segretaria... magari potrei proporle un aumento, una carriera sfolgorante... e lei chissà cosa mi darebbe in cambio...” ridendo piano, restando però a fissarla “... voglio andare alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù... voglio incontrare il testimone, il Diacono di cui parlano i giornali... dopotutto la Taddeus è sotto il tiro di quei fanatici...” facendosi serio. |
Ordifren e Misk si alzarono cavallerescamente, attendendo che Dacey uscisse dalla stanza.
La ragazza uscì nel giardino del palazzo, dove l'aria della sera era finalmente più fresca. Le stelle più luminose scintillavano nel firmamento ed un alone chiazzato rischiarava una buona parte di cielo. Era la Via Lattea che attraversava con i suoi bagliori nella Volta Celeste. Dopo un po' Dacey si ritirò nella sua stanza. Ma non trascorsero molti minuti che qualcuno bussò alla sua porta. |
“Una mezza giornata o poco più.” Disse Asputin a Nyoko. “Visiterai un grande ed antico palazzo. Lì si trova il nostro demone, il nostro nemico.”
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Zolà saltò con agilità fra le braccia di Gwen, per poi miagolare pigro.
Guardandolo però da vicino, la ragazza si accorse che aveva le zampe sporche di melma. Ed istintivamente ripensò al terreno attorno alla chiesetta, fatto proprio di melma, essendo quel punto della brughiera molto acquitrinoso. |
Mi sporsi piano, sfiorandolo con i miei capelli.
"Attento capo..." con un sorriso dapprima divertito "Non mi insultare..". Senza che me ne accorgessi il mio sguardo si spense e divenne malinconico. "Che ne ho ricevuti abbastanza per oggi.." con gli occhi velati di lacrime. Li chiusi di scatto, così non andava bene, non dovevo permettere a tutto quello di raggiungermi. Mi alzai dalla scrivania, chinando il capo, per poi rialzarlo e tentare di sorridere. "Lo so che scherzavi..." con un leggero sorriso, per poi sfiorargli piano il viso, incapace di dire tutto ciò che pensavo in quel momento "Anche se oggi mi meriterei la paga della tua guardia del corpo, altroché.." divertita, seppur con ancora la malinconia nello sguardo. Sospirai. "Non è esattamente quello che avevo in mente ma.." sorrisi "Mi sembra un'ottima idea, a dir la verità credevo ci fossi andato direttamente stamattina.." annuendo "Andiamo allora..". |
Zolà saltò fra le mie braccia e rimasi perplessa nel notare che aveva le zampe sporche di melma.
Subito pensai al terreno intorno alla chiesa. "Theris, guarda... Le sue zampe sono sporche della stessa melma che c'era intorno alla chiesa... La riconosco perché anche il bordo del mio vestito è macchiato della stessa fanghiglia..." mostrandogli l'orlo dell'abito. "Che ci faceva lì? È lontana la chiesa da qui..." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Vivian...” disse Guisgard accorgendosi di quello sguardo “... cos'hai?”
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“Magari ci sarà arrivato per caso...” disse Theris “... dopotutto gli animali si spostano con velocità...” guardò Gwen “... ora però non farti suggestionare troppo da questa storia, tesoro...”
Entrò Frediana con la cena. |
Annuii ancora dubbiosa a Theris, per poi dare ordine ad alcune domestiche di pulire Zolà prima che sporcasse tutta la casa ed io e Theris ci sedemmo a mangiare.
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Annuì all'uomo e mi avviai nella mia camera. Giunta lì, aprì l'armadio marrone, dal quale estrassi un abito nero poco elegante. Avevo smesso di indossare i consueti abiti giapponesi per poter sembrare più legata a questa etnia diversa. I primi tempi furono difficili, ma poi mi ci abituai. Me lo misi e sistemai i capelli. Non ero bellissima, me ne resi conto solo in quel momento. Con tutto il da fare che avevo avuto, guardarmi e giudicarmi era l'ultimo dei miei pensieri. Evita ulteriori confronti col mio riflesso e preparai un libretto dove appuntavo schizzi e pensieri vari. Una sorta di diario segreto. Ero pronta, mancava solo l'accompagnatore.
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Nyoko si preparò.
Dopo un po' qualcuno bussò alla sua porta. “Cara...” disse entrando Wolfetta “... vieni, è tutto pronto... potrai uscire di nuovo...” sorridendole. |
Frediana portò via Zolà per lavarlo, mentre Gwen e Theris cominciarono a cenare.
Fu una cena tranquilla e piacevole. I due giovani sposi scherzarono spensierati fra loro come non facevano ormai da tempo. Sembrava davvero che il periodo difficile fosse finalmente passato. |
Sospirai a quelle parole di Guisgard alzando lo sguardo su di lui.
"Niente.." dissi, con voce poco ferma, per poi sospirare di nuovo, mentre sentivo le lacrime affiorare. "Armor.." dissi poi "Quel tipo è.. è venuto alla mostra e mi ha avvicinata.." parlavo piano, col terrore che si arrabbiasse di nuovo "Ha provato a parlarmi, e io l'ho mandato via... gli ho fatto una domanda sul mio passato e non rispondeva, così l'ho mandato via di nuovo ma insisteva... poi quando mi ha risposto finalmente ha ricominciato ad insistere e io l'ho mandato via di nuovo.." con la voce sempre più rotta "Quando ha capito di non avere speranze ha iniziato a insultare, a darmi della sgualdrina a insinuare che.." mi bloccai, arrossendo "Le solite cose insomma..." con una lacrima che iniziò a scendere "Non potevo picchiarlo perché c'era tutta la gente..." abbassai lo sguardo "Ma non potevo picchiarlo anche perché..." esitai, stringendo gli occhi come a voler trattenere le lacrime "perché..." sospirai "..perchè infondo ha ragione.." alzando gli occhi lucidi e appannati su di lui. "Sei tu, che ti sei sempre tirato indietro.." con un sorriso ancora più triste a quel pensiero "Non certo io.." scuotendo la testa con un sorriso. "Io..." sussurrai tra le lacrime, con uno sguardo appassionato nel suo, per poi chinare il capo. "Poi per fortuna quei tizi hanno attaccato, e mi sono divertita un po'.." con un lieve sorriso tra le lacrime. "E mi dispiace deluderti ma.." scuotendo la testa "Non sono affatto una principessa.." con un sorriso triste "Sono solo un mercenario.. anzi, lo ero.." sorridendo. "Ora voglio solo lasciarmi tutto alle spalle..." sospirai. |
Fu la cena più bella che avessi mai avuto con Theris.
Eravamo spensierati, rilassati, felici. Era davvero la quiete dopo la tempesta ed io non potevo essere più sollevata. Sollevata per il fatto che lui ora fosse dalla mia parte, che si fidasse di nuovo di me e che mi amasse ancora. Restai ad osservarlo mentre finiva di mangiare, presi la sua mano, con cui giocherellavo fino ad un attimo prima, ne baciai il palmo e poi vi poggiai sopra il viso, accarezzando il suo braccio. "Ti amo, Theris..." sussurrai dolcemente, con gli occhi nei suoi. Era come se glielo stessi dicendo per la prima volta, tanta era la mia gioia di potere ancora pronunciare quelle semplici, ma intense parole. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Guisgard si avvicinò a Vivian e con un gesto delicato della mano cominciò ad asciugare le sue lacrime.
“Una fiaba araba” disse sorridendo “parla di una principessa le cui lacrime diventavano pietre preziose...” accarezzandole il viso “... io invece credo che tu sia davvero una principessa... oltre ad essere una ragazza pulita...” era vicinissimo alle sue labbra “... davvero sono stato io a tirarmi indietro?” Pianissimo. “Possibile?” “Capo...” arrivando Ernot “... c'è stato un nuovo furto con omicidio incluso... insomma, il solito pacchetto.” |
Theris guardò Gwen e sorrise.
Poi si avvicinò al suo viso e la baciò. Un bacio prima semplice, delicato, poi via via più intenso, caldo. Un bacio che sembrava aver accumulato tanto desiderio e passione mai sopiti. Un bacio che in breve scaldò entrambi. |
Non rispose, mi sorrise e poi si avvicinò al mio viso, baciandomi.
Fu un bacio dolce, tenero all'inizio, ma divenne sempre più intenso e passionale, che portò il mio viso ad avvampare in un attimo, mentre il suo volto era fra le mie mani ed io esprimevo attraverso quel bacio tutte quelle sensazioni ed emozioni che in quei giorni erano rimaste accantonate in un angolo, sopraffatte dalla tristezza e la disperazione, ma ora non lo erano più. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...c44e64e4f9.jpg Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Quella carezza, così dolce, così sognata.
Era tutto quello che poteva darmi, ma per me era già molto. Certo avrei voluto potermi rifugiare tra le sue braccia, ma avrei voluto tante cose che mi aveva sempre negato. Tuttavia gli ero grata per quelle parole, sussurrate così vicino alle mie labbra. Sorrisi, tra le lacrime. "Certo, sempre..." con un sorriso triste "Sempre.." alzando gli occhi al cielo, sconsolata. "E sai perché lo so?" con lo sguardo appassionato, ancora velato di lacrime nel suo "Perché so che se mi avessi voluta.." sulle sue labbra "Il mondo avrebbe potuto crollarci accanto, che nulla, nulla ti avrebbe tenuto lontano da me.. se mi avessi voluta davvero.." incalzai, con il respiro corto, lo sguardo intenso, e le mani che iniziarono a risalire le su braccia "Se mi avessi voluta davvero, non avresti sprecato nemmeno un'occasione... e ne abbiamo avute molte...". E in quel momento arrivò Ernot. Io alzai gli occhi su di lui con un sorriso triste, alzando gli occhi al cielo. "Ecco, appunto.." sussurrai pianissimo. "Immagino vorrai andare a dare un'occhiata, capo.." con la voce più normale che riuscii a fare. |
I due si baciarono a lungo, trovando ciascuno diletto sulle labbra dell'altro.
“Ehi...” disse lui staccando appena la sua bocca da quella di Gwen “... sei tutta rossa in viso...” sorridendo e strofinando le labbra su quelle della ragazza “... sei imbarazzata... o altro?” ridendo pianissimo. |
La quiete della sera, offertami da quel cielo stellato , fu il modo perfetto per chiudere la giornata.
Dopo aver passeggiato tra i giardini che ancora mi risultavano estranei e aver raccolto un po' le idee tornai al Palazzo, nella mia camera. Molti dei miei oggetti personali erano già stati sistemati e riuscivo quasi a immaginarmi a dormire lì nei giorni a venire. Sciolsi i capelli togliermi quindi l'abito a favore di una lunga sottoveste di sete finissima . Stavo iniziando a spazzolare la mia folta chioma quando sentii bussare. Afferrai una vestaglia e aprii la porta |
Guisgard guardò Vivian, poi si voltò verso Ernot.
“Ernot...” disse “... dove?” “Alla chiesa di San Giorgio.” “Quando?” Chiese Guisgard. “Un'ora fa.” Rispose Ernot. A quelle parole lui trasalì, per poi battere un pugno sul tavolo. “Che idiota sono stato...” amaramente Guisgard. |
Quel momento bellissimo durò a lungo.
Quasi mi indignai quando le sue labbra si staccarono dalle mie, poi alle sue parole alzai gli occhi al cielo e ricongiunsi di nuovo le nostre bocche, desiderose l'una dell'altra, sperando che fosse una risposta esaustiva a quella domanda sussurrata. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Dacey aprì la porta e sulla soglia apparve Misk, con in mano un vassoio coperto da un fazzoletto.
“Speravo di giungere prima di trovarvi addormentata...” disse sorridendo “... siete andata via presta dalla tavola, perdendovi questo dessert... ed era un peccato... nella mia terrai mangiare un dolce equivale a scacciare la tristezza, la paura e a far tornare il buonumore... per qualcuno poi hanno anche un'altra proprietà... sono afrodisiaci...” fissandola. |
Ernot entrò parlando del nuovo omicidio.
Io, complice la penombra, mi asciugai le restanti lacrime e cercai di concentrarmi. Trasalii a mia volta a quelle parole. L'attacco alla mostra, forse, non era che un diversivo. |
Theris sorrise e rispose a quel bacio.
E si baciarono ancora. La mano di lui raggiunse allora la camicetta di Gwen, cominciando a sbottonarla piano, bottone dopo bottone, senza smettere di giocare con le sue labbra e la sua lingua. |
“Capo...” disse Ernot fissando Guisgard “... non capisco...”
“Volevamo attirarli qui” il Taddeide “ed invece sono stati loro a tenerci lontani... lontani dal loro vero obiettivo... ecco perchè non c'era colui che li guida... erano solo sottoposti... mandati al macello per tenere buoni il Narciso Nero e la polizia...” “Capo...” stupito Ernot “... voi non c'eravate, come fate a sapere che non vi era il loro comandante?” Guisgard guardò Vivian. |
Il secondo bacio fu ancora più lungo ed intenso del precedente.
Ad un certo punto la sua mano iniziò a sbottonare lentamente la mia camicetta, mentre i giochi appassionati della sua bocca e della sua lingua continuavano. Allora anche le mie mani si mossero sulla sua camicia, assaporando poi la sensazione della pelle morbida prima delle sue spalle e poi delle sue braccia scorrere sotto le dita mentre la camicia scivolava lentamente via. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Quelle parole di Guisgard, quella conferma al fatto che fosse una trappola.
Ma non mi stupii. "Beh, non potevamo sapere quale fosse il loro vero obiettivo..." pensierosa "Bisognerebbe sorvegliare tutte le chiese..". Poi quelle parole di Bafon, restai impassibile ma dentro di me trasalii. Quindi lui non sapeva? Guisgard mi guardò e io cercai subito una soluzione. "Gliel'ho fatto notare io.." risposi, prontamente "È una cosa che mi ha detto il Narciso Nero subito dopo lo scontro... per quello voleva catturarne uno vivo, per arrivare al loro comandante...". |
In breve i due scoprirono i loro giovani corpi.
Cominciò così un nuovo gioco, fatto di mani, carezze audaci, sospiri. E nel farlo Gwen e Theris continuavano a baciarsi, con le loro bocche e le loro mani ad esplorare e svelare la passione reciproca. Poi lui la fece stendere accanto a sé, tutta nuda, cominciando un altro gioco, infinitamente più audace, più bello, più travolgente, più magico. |
“Capisco.” Disse annuendo Ernot a Vivian.
“Puoi andare ora, grazie.” Guisgard. “Si, Capo.” Ed Ernot uscì. “Sei brava ad inventare bugie...” sorridendo lui a lei appena rimasti soli. |
Ernot se ne andò, e restammo di nuovo soli.
"Prego, capo.. non c'è di che.." con un sorrisetto divertito. Sentii il cuore accelerare. "Ho fatto male?" alzando lo sguardo su di lui "Preferivi... che so.. che dicessi la verità?". Stavo osando troppo, e lo sapevo, ma dopotutto se in tutto quel tempo non aveva imparato a potersi fidare di me, non sapevo che altro fare. "Ricorda che hai promesso di essere sempre sincero con me, quando siamo soli.." con un'espressione seria, guardando i suoi bellissimi occhi. |
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