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Mi lasciai cullare da quel vento, sentivo le tapparelle alla finestra muoversi, agitate da quel vento ma mi addormentai serena.
Al mattino mi alzai e mi preparai, non avevo timore di vedere Lissie dopo la nottata. Scesi per fare colazione ed entrai nel salone come nulla fosse, salutando Lissie. https://i.pinimg.com/originals/67/4e...7216bd683a.jpg |
Altea si alzò e poi raggiunse gli altri membri della famiglia.
La colazione era pronta e tuttiattendevano lei per mangiare. "Buongiorno, Altea." Disse raggiante Lissie. "Stamani devo fare compere in città, ti va di accompagnarmi?" Sorridendole. In quel momento arrivò il maggiordomo, informando il vecchio De Bastian che erano giunti alcuni militari. |
Il pescatore mi mise di fronte a quella terribile e tragica eventualità, mentre guardavo quelle ferite con orrore.
Poi, lo sentii svegliarsi mentre cercava di muoversi. "No no, non muoverti..." gli dissi piano, dolcemente, accarezzandogli i capelli neri. Sospirai ancora. "Adesso andrò in città e tornerò con le cure per le ferite, ma tu devi promettermi che non ti muoversi, d'accordo?" cercando di sorridere in modo incoraggiante. Poi, presi Aram, calcai ben bene il cappuccio sul volto e mi diressi fino in città, in cerca di una bottega di un farmacista. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Guardai Lissie e iniziai a ridere "Ma ti sei dimenticata ne parlavamo ieri sera a cena...le stoffe Lissie, comunque si, andremo a fare compere".
Ad un tratto, però, arrivarono dei soldati e andai vicino a mio padre chiedendomi cosa fosse accaduto nuovamente. |
Elv cercò di far desistere Gwen da quel proposito, ma fu tutto inutile.
La ragazza in sella al suo cavallo tornò indietro, verso la città. Attraversò quel tratto di jungla, ritrovandosi sulla strada maestra che conduceva a Las Baias. La città era come al solito pullulante della più svariata umanità, come mercanti, bativi, schiavi, mendicandi ed artigiani vari. La differenza rispetto al solito, che Gwen subito notò, era una consistente presenza di soldati. |
Il vecchio De Bastian diede ordine di far accomodare i militari.
Entrarono così un caporale e due soldati semplici. "Milord..." disse il caporale al padre di Altea e di Lissie "... uno spiacevole accadimento... stanotte qualcuno è penetrato nel palazzo del maharaja e ha portato via un inestimabile diamante..." |
Contro ogni sua insistenza, mi recai spedita in città.
Quest'ultima non era molto diversa dal solito, piena di mercanti, artigiani, schiavi in vendita. Ma ciò che notai, fu che da davvero pienissima di soldati. Dovevo fare attenzione. Allora scesi da cavallo e sempre con il cappuccio sul volto cercai un posto in cui acquistare i medicinali. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservai mio padre a quelle parole, si parlava proprio la sera prima del maharaja "Ieri sera eravate venuti per parlarci di un omicidio e che Lord Siculon era andato proprio dal maharaja. Di che diamante si trattava? Pensate forse di trovarlo qui?" con viso stupito e beffardo.
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Gwen notò una drogheria all'angolo della strada, dove si vendevano anche dei medicinali.
Ma forse Elv aveva bisogno anche di un medico. |
“Si tratta” disse il caporale ad Altea “del famoso diamante conosciuto come la Pantera Muschiata... appartiene alla famiglia reale da sempre ed è stato rubato.”
“Avete fatto bene ad informarci, caporale.” Il vecchio De Bastian. “Sospettate già di qualcuno?” “Pare che un uomo abbia annunciato al maharaja di voler rubare il diamante giorni fa, milord...” “Possibile?” Perplesso il vecchio De Bastian. “Di chi si tratta?” “Di un qualcuno che si firma col nome Fantamas, milord...” fece il caporale. |
Ascoltai con attenzione la storia, qualcosa mi inquietava e a sentirla tutta mi sembrava di vivere questo fatto dentro di me "Fantamas.." pronunciai "Non lo abbiamo mai sentito nominare, ma il diamante dove si trovava?".
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"Nel palazzo reale, madama." Disse il caporale ad Altea. "E' stato rubato stanotte. Quanto al misterioso individuo che si firma Fantamas, crediamo che sia un lestofante abile ad utilizzare la superstizione locale per i suoi misfatti."
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Vidi da lontano una drogheria, ma mi guardai intorno anche alla ricerca di un medico.
Dovevo convincere qualcuno a seguirmi nella foresta. Non sarebbe stato facile, ma dovevo riuscirci. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen non vide nessuno studio medico, mentre la strada intorno a lei pullulava di passanti.
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"La superstizione locale?" osservando il caporale "Non comprendo le vostre parole, perché dite questo? Si lo so si trovava nel Palazzo Reale, deve essere davvero un ladro potente se è riuscito ad eludere le guardie reali".
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Proseguii per quella strada, continuando a guardarmi intorno, mentre i passanti mi scorrevano intorno senza che nemmeno li guardassi.
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"Perchè questo Fantamas col suo nome sa evocare le superstizioni e le credenze dei nativi, madama." Disse il caporale ad Altea. "Comunque si, è molto abile, poichè è riuscito ad entrare in un palazzo molto sorvegliato, fuggendo poi nella jungla piena di belve selvatiche."
"Magari lo credono un fantasma!" Esclamò Lissie. |
Passeggiando nella strada e passando davanti alla drogheria, Gwen vide uscire due signore che parlottavano fra loro di un certo dottor Rotar.
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"Volete dire i nativi e gli abitanti della jungla gli portano rispetto? O lo temono" alzando gli occhi alle parole di Lissie "Strano però le belve selvatiche lo abbiano risparmiato pure, dubito sia dotato di poteri straordinari" a quel punto però i miei occhi girano attorno alla stanza alla ricerca di Andorre.
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"I nativi sono rozzi ed ignoranti." Disse il vecchio De Bastian.
Altea cercava con lo sguardo Andorre, ma lui non c'era. Era il solo a mancare, il resto della famiglia era lì. |
Passando davanti alla drogheria, sentii due donne parlare di un dottore, così mi avvicinai.
"Buongiorno, signore" le salutai educatamente "Non volendo, ho udito il nome di un tale dottor Rotar. Ecco si dà il caso che io necessiti di un medico, al momento, potreste indirizzarmi a lui, di grazia?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non approvai la risposta di mio padre, erano molte le cose non approvavo in lui nonostante amassi mio padre.
Trovai strano il fatto che Andorre non ci fosse, per un attimo ebbi una sensazione strana "Bene" dissi sorridendo appena "Grazie per averci avvisato, noi non possiamo aiutarvi ma staremo attenti, noi non abbiamo diamanti preziosi in casa quindi possiamo trascorrere notti tranquille presumo" con tono indifferente, del resto non era un problema mio se al maharaja avevano rubato uno dei tanti suoi gioielli visto la sua ricchezza. |
I militari fatto il loro dovere, salutarono ed andarono via.
Allora la famiglia De Bastian riprese la colazione. “Un ladro...” disse Lissie “... che cosa inquietante...” guardando Altea ed il resto della famiglia. “Il dottor Rotar” disse una delle donne a Gwen “è il medico della drogheria. E' farmacista e medico generico.” Sorridendole. |
Annuii.
"Vi ringrazio, signore. Buona giornata" le salutai e proseguii. Giunsi fuori dalla drogheria, il cappuccio sul volto, legai Aram fuori ed entrai dentro, in cerca del dottore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I soldati andarono via e la colazione riprese. "Lissie, di ladri ce ne sono molti. Sono convinta questo abbia destato attenzione perché ha rubato al maharaja. Ma Andorre dove si trova cara sorella?" sorridendo.
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Gwen entrò nella drogheria, dove prodotti di ogni genere, come talco, salse varie, pomate differenti, essenze, sali profumati, lozioni che si distinguevano per il colore e bottigline di liquidi colorati facevano bella mostra su tanti scaffali.
Vi erano poi farine di diverso tipo, pepe in ogni formato e zucchero raffinato su un tavolo al centro del locale. Dal bancone allora apparve un uomo magro, di altezza media, i capelli brizzolati, quasi bianchi, il viso lungo, lo sguardo attento ed un paio di occhialini stretti su un naso sottile. "Buongiorno..." disse l'uomo a Gwen "... in cosa posso servirvi?" |
"Andorre" disse Lissie ad Altea "stamani attendeva un nuovo carico. Credo perciò sia al porto ad accogliere la nave." Con poco interesse verso gli affari di suo marito.
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Gli scaffali erano pieni di ogni sorta di composto, rimedio, unguento.
Boccette di olii, talco, creme, pomate e tante altre cose. Sentii arrivare un uomo alto, brizzolato e dall'aspetto composto. Lo osservai, ma senza togliere il cappuccio. "Lei è il dottor Rotar?" chiesi per sicurezza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, sono io." Disse l'uomo a Gwen. "In cosa posso aiutarvi?" Fissandola.
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A quelle parole finsi di non sentirmi bene.. "Oh penso vi sia in casa della polvere.. La solita allergia.. Ma non hanno pulito?" alzandomi seccata.. "Vado a respirare aria fresca, con permesso".
Uscii nel giardino ma sgattaiolai verso il porto, qualcosa mi turbava e mi portava da Andorre. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Con quella scusa Altea uscì dalla stanza e poi trovò il modo di lasciare la villa.
Si avviò verso il porto che distava circa mezzo miglio. Vi arrivò dopo un pò. Era affollato di soldati, di marinai e di mercanti. Era appena entrata una nuova nave nel porto e sul molo vi era un nutrito numero di persone che attendeva aprisse i boccaporti. |
"So che vi sembrerà tutto molto strano, ma vi chiedo di seguirmi nella giungla. Il mio fidanzato è stato ferito quasi mortalmente alle gambe da un coccodrillo cadendo nelle acque del Lagno. Un pescatore lo ha salvato e medicato, ma rischia di morire e ho urgente bisogno di un medico, altrimenti morirà. Vi giuro che non vi è alcun tranello nelle mie parole. Posso pagarvi bene, se questo serve a convincervi" spiegai, con voce calma, sperando accettasse.
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Il porto era zeppo di persone di ogni genere.
Ad un tratto arrivò una nave e mi diressi verso di essa, osservandola e guardando se vi era Andorre. Vidi stava aprendo i boccaporti e seguivo ogni particolare. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Il medico ascoltò Gwen e si tolse gli occhialini.
"Beh, un coccodrillo non perdona" disse "e di certo sarà ridotto male... datemi il tempo di prendere la borsa e qualche medicinale adatto." Si tolse il camice bianco, preso la borsa con i suoi strumenti e poi raccolse nella stessa alcuni flaconi e delle bende. Affisse ai vetri il cartello che indicava chiusa la drogheria e con Gwen uscirono. Prese il suo calesse e la seguì verso la jungla. |
L'arrivo di una bella dama nel porto, da sola, attirava subito le occhiate di molti, soprattutto dei tanti schiavi che vi prestavano lavoro.
Altea era così seguita da varie occhiate, non tutte di gentiluomini, fino a quando giunse sul molo. Vide allora da lontano Andorre con alcuni uomini. Indossava una lunga giacca di lamè, tipica dei capitani di battello, pantaloni stretti di pelle ed alti stivali neri di cuoio. Aveva un tono autoritario e tutti quelli gli obbedivano, come se lui fosse nato per dare ordini. |
Annuii, mentre quasi non mi sembrava vero che avesse accettato così, subito.
Allora lo aspettai mentre prendeva il necessario e poi mi seguì nell' giungla. Allora lo condussi verso la capanna del pescatore, col cuore in gola sperando che Elv stesse tutto sommato bene e che fossimo arrivati in tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen portò il calesse del medico fino alla sponda del canale, dove sorgeva la capanna del vecchio pescatore.
Così Rotar potè entrare e visitare Elv. Uscì dopo circa mezz'ora. "Gli ho somministrato vari disinfettanti..." disse il medico a Gwen "... poi gli ho cambiato le bende... ha bisogno di riposo, ma l'aria malsana di questo posto non gli fa bene..." |
Vidi Andorre e pure gli uomini che mi osservavano con poco garbo.
Ma non diedi loro retta, lo vidi laggiù.. Bellissimo ed autoritario.. Mi avvicinai lentamente ma non vicino. Stava lavorando ma ero quel tanto vicina da ascoltare. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Come un mare dalle onde impetuose, battuto dai forti venti australi, Andorre gestiva la situazione dando a ciascuno dei suoi marinai il giusto incarico, in modo che il carico fosse sistemato a dovere.
I capelli bruni e mossi erano diventati crespi per l'umidità dell'aria e la salsedine scaldata dal Sole tropicale rendeva la sua pelle come quella di un naufrago giunto da un lungo esilio su qualche isola perduta. Altea lo fissava da poco lontano, ma lui ad un tratto si voltò di scatto, quasi avesse percepito il suo profumo, guardandola nella sua intera figura come solo gli uomini audaci e passionali sanno fare. "Cara cognata..." disse con un sorriso da corsaro. |
Il dottore entrò nella capanna, uscendone dopo mezz'ora.
Annuii. "Siamo solo di passaggio, riprenderemo il cammino non appena starà meglio" risposi. Poi, presi un sacchetto con 50 piastre d'argento e glielo porsi. "Vi ringrazio per la vostra disponibilità, dottore." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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