Se c'era una cosa che non sopportavo erano le persone mattiniere.
Ma che avevano da parlare di mattina?
Scossi unicamente la testa a quelle parole di Gozz, continuando a mangiare per i fatti miei.
"Non li ricordo mai!" Mi sforza di dire, per apparire cortese.
Ci sarebbe voluta una doppia dose di caffè, altroché.

Gozz rideva in modo fragoroso, mangiando un biscotto dopo l'altro, ingurgitanto brioche alla crema ed al cioccolato, bevendo caraffe di caffè e latte addolcito con miele.
Parlava raccontando aneddoti sulla sua carriera e gettando insistenti sguardi nella camicia sbottonata di Destresya.

Poco a poco si svegliò, ricambiando i miei baci.
Sorrisi, accarezzandogli il petto.
"Era un modo carino per compensare un po' quello che non abbiamo potuto avere ieri sera... Oltre che un modo molto molto piacevole per svegliare il mio poetico e bellissimo musicista..." sussurrai piano sulle sue labbra.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...cf07c0ffe0.gif

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Tutta quell'allegria era disturbante.
Io mangiavo in silenzio, godendomi le leccornie di un albergo così prestigioso.
Dopodiché mi alzai.
"Se non si cominciano le riprese vuol dire che abbiamo la giornata libera?" Chiesi, candidamente.

Elv sorrise e poi baciò Gwen.
"Beh, ci rifaremo presto..." disse lui continuando a baciarla e facendole l'occhiolino "... con gli interessi..." malizioso e divertito.
Nel frattempo, nella sala della caffetteria, Destresya e gli altri erano tutti a fare colazione.
"Si, in pratica si..." Gozz all'attrice "... però se vuoi posso darti qualche consuglio su come prepararti alla parte." Facendole l'occhiolino.

Continuai a baciarlo, come se non potessi fare altro che quello, sempre.
Ridacchiai alla sua frase, le mie labbra ancora incatenate alle sue, portandolo dalla mia parte del letto mentre lo stringevo a me.
"Gli interessi mi intrigano... Sembrano la parte più divertente..." commentai, divertita e maliziosa.

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"Benissimo!" Alzandomi.
Per poco non gli scoppiai a ridere in faccia a quelle parole.
Ma mi prendeva davvero per una principiante?
"Oh non serve, grazie.." dissi solo "Buona giornata a tutti!".
E mi lasciai alle spalle la sala della colazione per andare a ripassare il copione in giardino.

Un altro bacio ancora, una carezza, uno sguardo ed un ultimo abbraccio prima di lasciare il letto, prepararsi e scendere al pianterreno per la colazione.
Quella mattina Gwen ed Elv trovarono ad accoglierli una mattinata grigia, con una pioggia copiosa e silenziosa che scendeva sui boschi attorno all'albergo.
La polizia aveva continuato le indagini, interrogando tutti, cienti e personale dell'albergo, passandopoi ad ispezionare le camere.
Non emerse nulla, come se non ci fosse niente che potesse far pensare ad uno dei presenti nell'hote come il possibile sospettato.
Alcuni degli ospiti decisero di andare via, visto che non si sentivano più sicuri in quel luogo.
La troupe televisiva, nel frattempo, concludeva la sua colazione, in attesa del via libera da parte della polizia per cominciare le riprese.
Destresya però aveva lasciato il gruppo, recandosi n giardino, sotto uno dei gazebi, visto pioveva, per ripassare il copione.

Ci staccammo a fatica dal letto raggiungendo il piano di sotto per la colazione.
La mattina si era ingrigita, pioveva e il tempo non invogliava ad uscire.
Alcuni clienti erano pure andati via, non sentendosi sicuri e mi chiedevo se lo avremmo fatto anche noi cinque.

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Gwen ed Elv si sedettero ad uno dei tavoli e fecero colazione.
"La gente comincia ad andar via..." disse lui "... non credevo che la polizia desse il permesso di lasciare l'albergo così presto... significa che nessuno di quelli dentro l'hotel sono sospettati..." mormorò.

Per poco non mi bagnai con quella pioggia improvvisa che iniziò a scendere di prima mattina.
Trovai un gazebo, dove potei ripararmi e leggere.
Era così bello avere in sottofondo il tintinnio della pioggia.
Allora mi immersi nella lettura del copione, persa nelle avventure che avrebbe vissuto il mio alterego, pronta ad immedesimarmi e diventare lei.

Ci sedemmo per fare colazione e guardammo l'esodo di gente che lasciava l'albergo.
"Sì, è ciò che penso io. È una buona cosa, almeno ho una possibilità che il direttore del museo ci faccia andare via, e anche il vicedirettore dell'albergo."

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Gwen ed Elv, in balia di quei dubbi, videro arrivare uno addetto del personale.
"Prego, signori, dopo colazione la direzione dell'hotel sarebbe lieta ed onorata di avervi ospiti nell'auditorio." Sorridendo.
"Come mai?" Chiese Elv.
"Si tratta di un omaggio per tutti i nostri ospiti che non hanno lasciato l'albergo."
Intanto, nel giardino, Destresya impegnata a studiare il copione, vide avvicinarsi Gozz.
"Ehilà, Greta Garbo!" Ridendo. "Che ci fai qui tutta sola? Vieni, la direzione ci vuole tutti nell'auditorio dell'albergo." Offrendole la mano.

As un certo punto, mentre eravamo ancora al tavolo, un addetto del personale ci avvisò che ci attendevano nell'auditorio, per un omaggio ai clienti rimasti in albergo.
Chissà se valeva anche per coloro che volevano andarsene... pensai sarcasticamente.
"Ci saremo sicuramente" sorridendo.

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Alzai gli occhi al cielo nel veder arrivare Gozz.
Ma allora era una persecuzione!
Chiusi il copione, alzandomi di scatto.
"Lavoravo, dato che dobbiamo aspettare le riprese, ripassavo il copione!".
Poi quelle parole sull'auditorium.
"Oh, che stranezza!" dissi solo "Andiamo allora" sorridendogli e avviandomi, senza prendere la mano che mi porgeva.

Gwen ed Elv finirono di fare colazione e forse un pò scettici lasciarono la sala della caffetteria e si diressero verso l'auditorio, che in tutto e per tutto faceva da teatro privato dell'albergo.
Qui una vasta platea poteva guardare verso il palcoscenico, oltre il quale vi era sulla parete un ampio ed alto maxischermo per proiezioni di documentari e film.
Anche i membri della troupe televisiva arrivarono nell'auditorio, con Destresya e Gozz davanti a tutti.
Lui non badò molto al fatto che la ragazza non aveva preso la mano che il regista gli aveva offerto.
In sala era giunta anche la baronessa e molti degli ospiti ancora presenti nell'albergo.

Presro tutti posto ed attesero che venisse loro cominicato qualcosa.

Dopo aver fatto colazione, nonostante fossimo scettici e perplessi, raggiungemmo l'auditorio, che era un vero e proprio teatro privato dell'albergo.
Un maxischermo era stato allestito, per le proiezioni e molti dei clienti rimasti erano già arrivati.
A quel punto, prendemmo posto e attendemmo che succedesse qualcosa.

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Raggiungemmo l'auditorium, dove c'erano tutti i membri della troupe e gli altri ospiti che non conoscevo.
Chissà perchè ci avevano convocato.
Mi sedetti con gli altri e aspettai che ci dicessero qualcosa.

Tutti si sedettero in sala, compresi Gwen, Elv, Destresya e gli altri della tropue.
L'attrice attendeva l'arrivo di Fessen, ma quello stranamente non si faceva vedere.
Ad un tratto sul palco apparve l'anonima e distinta figura del vicedirettore.
"Buongiorno a tutti, signori." Disse. "Ancora mi scuso a nome della direzione dell'albergo per quanto accaduto stanotte. Ci tengo a ribadire come la polizia stia facendo il massimo per assicurare il colpevole alla giustizia e che comunque nessuno del personale e di voi ospiti figura nella lista dei sospettati. E proprio per allietare il vostro soggiorno qui e garantire, nonostante tutto, svago e riposo, la direzione offrirà a voi tutti la proiezione di un film, affinchè si allieti per tutti la permenenza nel nostro hotel. Grazie e buona visione."

Il vicedirettore fece il suo ingresso sul palco, confermando che il colpevole non fosse identificabile fra i clienti, confermando il nostro pensiero e ci comunicò che avrebbero proiettato un film per allietarci durante l'attesa.
"Beh almeno ci danno qualcosa da fare" ironicamente ad Elv.

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Segue ora un gioco nel gioco, ossia una storia inserita in quella generale del Gdr.
Appena sarà mostrato il nuovo scenario ed il film inizierà, ciascuna giocatrice in base alla trama del racconto sceglierà il proprio nuovo ruolo.

Tutto accadde velocemente, non sapevo nemmeno io cosa pensare ma mi diressi all'auditorium come mi era stato chiesto.

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LE CAMPANE DI SANTIA AGATIS


Le immense moltitudini celesti, tra il corso eterno ed immutabile di stelle sconosciute e la profondità degli abissi di notti assolute e segrete custodi di sogni perduti, attraversavano la rotta della Stella del Mattino, diretta oltre la fascia degli asteroidi, dove le orbite delle Lune di Titanius sono ignote e le carte astrali non hanno riferimenti, né tragitti da percorrere.
A bordo l'equipaggio era raccolto nella cabina 78, mentre PF6, il cervello elettronico che governava l'astronave, elaborava costantemente le migliaia di dati per gestire la rotta galattica.
“PF6...” disse il capitano Swan controllando le strumentazioni di bordo della Stella del Mattino “... quanto manca all'arrivo?”
“Siamo-in-perfetta-sincronia-con-le-tabelle-stellari-capitano.” Rispose il cervello elettronico. “Prevedo-che-fra-29-ore-avremo-aggirato-la-fascia-degli-asteroidi-entrando-nelle-orbite-di-Phavillas-la-sesta-e-più-piccola-Luna-del-pianeta-Titanus-capitano.”
“Perfetto.” Annuì Swan. “Tienimi aggiornato, PF6.”
https://www.tomshw.it/files/2013/11/.../27-rodger.jpg

Il tempo a bordo della Stella del Mattino scorreva in modo diverso che in ogni altro luogo.
Immobile, eppure rapido.
Specialmente quando si aveva molto da fare, come me adesso ad esempio.
Dovevo rassettare tutte le schede mediche dei passeggeri a bordo della navicella e non potevo più rimandare oltre.
Essere il medico di bordo era soddisfacente, gratificante in un certo senso, ma anche parecchio impegnativo.
Mi toccava monitorare lo stato psicofisico dell'equipaggio con cadenza settimanale, poiché spesso l'assenza di peso o di gravità poteva portare l'organismo a degli scompensi, che fossero essi riguardanti la pressione o qualsiasi altra problematica fisica.
Era capitato che qualcuno non ce l'avesse fatta, preda di attacchi di panico o di collassi nervosi e certamente si capiva che fra la teoria e la pratica, circa viaggi di questo genere, ci fosse una bella differenza.
Restai allora a sistemare le cartelle prima di concedermi una pausa.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c968899434.jpg

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La Stella del Mattino proseguiva il suo viaggio, avvertendo una sensibile turbolenza a bordo per la vicinanza della fascia degli asteroidi.
FP6 aveva elaborato una rotta che riduceva sotto lo 0,89% la percentuale di imbattersi in uno di quei massi spaziali, ma la zona restava comunque ad alto rischio di turbolenza.
La dotteressa di bordo, Gwen, teneva sotto controllo le schede mediche di tutti i passeggeri a bordo, per evitare scompensi o disagi.
In realtà l'equipaggio comprendeva perlopiù professionisti, addetti alla sicurezza ed alcuni monavali, tutti diretti al satellite Cronos, nell'orbita dell'undicesima Luna di Titanus.
"Dottoressa..." disse entrando nel laboratorio Matton, il nostromo di bordo "... il capitano voleva avvertirla che la pressione a bordo potrebbe subire variazioni, a causa delle quantità di ossigeno instabili. Percorrere la fascia degli asteroidi comporta simili inconvenienti."

Ogni tanto si ballava un po' a bordo, ma era normale in una rotta simile.
Entrò ad un certo punto il nostromo di bordo, avvisandomi che a breve avrebbero potuto verificarsi degli scompensi riguardo la pressione a bordo.
"Perfetto, terrò da parte le riserve di ossigeno in caso di emergenza. Ringrazi il capitano" annuii, prima di andare a mettere da parte il necessario.

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Matton annuì a Gwen.
"Dottoressa..." disse prima di andare via dal laboratorio "... se le serve aiuto per spostare le riserve di ossigeno posso mandarle su un paio di operai, oppure qualcuno della sicurezza."

Mi voltai, sentendo che aveva altro da aggiungere.
"Oh... In effetti sì, la ringrazio" annuii.
Accettai l'aiuto perché, nonostante ci tenessi molto alla mia indipendenza e al voler affermare il mio valore, un po' di aiuto nella manovalanza mi sarebbe servito.

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Matton annuì a Gwen ed andò via.
Dopo alcuni minuti arrivarono due addetti alla sicurezza.
Si trattava di Gozz, capo della sicurezza e del suo braccio destro Lion.
"Salve, dottoressa." Disse lui con un sorriso sornione, fissando la rossa dottoressa con sguardo da mandrillo. "Come possiamo soddisfarla?" Malizioso.
http://nerdreactor.com/wp-content/up...ock-GI-Joe.jpg

Arrivarono due addetti alla sicurezza, Gozz e Lion.
Non il massimo che potesse capitare, e non mi riferivo al piano lavorativo.
Sospirai silenziosamente senza farmi notare poi rivolsi loro un sorriso educato.
"Ci sarebbe da spostare le bombole di ossigeno fino all'infermeria, vicino ai letti, in caso qualcuno dovesse star male."

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"Non si preoccupi, dottoressa..." disse ridendo Gozz a Gwen "... guardi che muscoli?" Mettendosi in posa ed avvicinandosi alla ragazza per farle toccare i muscoli tesi e duri delle braccia. "Tocchi pure... sa come mi chiamavano all'accademia? Lo stallone spaziale!" Divertito.

Okay, davvero speravo che se ne andassero prima possibile.
Che odio...
"Oh, mi... Mi fido sulla parola..." con un sorriso accennato, annuendo e tenendo ancora le braccia incrociate al petto.

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"Ho capito ho capito..." disse divertito Gozz a Gwen "... è di quelle timide." Facendole l'occhiolino.
"Su, capo..." sbuffò Lion "... credo sia meglio fare in fretta, che poi abbiamo da finire quel lavoro sul ponte inferiore..."
I due si misero così a spostare le pesanti riserve d'ossigeno come aveva detto Gwen.
"Se ha bisogno chiami pure, dottoressa." Malizioso Gozz, per poi andare via con Lion.

Eravamo nella cabina 78, ascoltavo il robot, ero stata addestrata per anni e finalmente mi ero imbarcata sulla Stella del Mattino.
Anni di addestramento, studi sulle mappe astrali, allenamenti duri..ma come agente CR9 niente era impossibile. Avevo lasciato lo spionaggio per un periodo per gettarmi su questa avventura planetaria, forse proprio perché il mio amore per lui mi aveva portato a seguirlo.
"Swan" tenendogli la mano "Quindi siamo vicini?" avvicinandomi a lui.

http://www.transformersblog.it/wp-co...x-milan-13.jpg

Accennai un sorriso vago ed incerto.
O magari lui era uno di quelli tutti muscoli senza cervello...
Non avrei avuto dubbi a dire chi fosse messo peggio...
Finalmente se ne andarono e preferii non ribattere a quel suo mal celato invito, poi sbuffai con una smorfia quando se ne andò via e attesi, sperando che non succedesse nulla.
A quel punto, vista la probabile emergenza, preferii prendere qualcosa da mangiare dal piccolo frigo che tenevo nella stanza e presi un vassoio già pronto, scaldandolo poi appena prima di mangiare.

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"In realtà" disse Swan ad Altea con gli occhi fissi sulle strumentazioni di bordo "c'è da attraversare ancora parte della fascia degli asteroidi..." l'astronave iniziò a sussultare "... ops... meglio tenersi saldi..." sedendosi e facendo cenno anche a lei di farlo "... balleremo un pò per i prossimi minuti..."
Arrivò Matton, tenendosi al muro vista la difficoltà di restare in piedi.
"Ci siamo, capitano..." mormorò "... siamo nella fascia degli asteroidi..."
"E non possiamo lamentarci..." irinicoSwan "... è come andare sulle montagne risse... ma gratis!" Fissando Altea e Matton.
Intanto, nel laboratorio, anche Gwen aveva avvertito la turbolenza a bordo.

La nave iniziò a sussultare e dovetti bloccare la sedia per evitare di arrivare dall'altra parte della stanza.
Non era molto facile mangiare in queste condizioni, ma ci si doveva fare l'abitudine qui a bordo, quindi continuai tranquillamente.

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La turbolenza a bordo durò un bel pò, con scossi più o meno forti che si alternavano a vibrazioni intensi su tutto lo scafo dell'astronave.
Tutti paremetri di bordo però segnavo tranquillamente la rotta ed infatti non accadde nessun altro inconveniente.
Dopo circa un'ora, in cui molti dell'equipaggio erano stati messi a dura prova con il loro mal di mare, la situazione cominciò a stabilizzarsi e dopo un pò tutto tornò nella normalità.
Gwen infatti non riscontrò alcuna anomalia nella circolazione dell'ossigeno a bordo.
La fase più critica del viaggio sembra essere passata.
https://i1.wp.com/notiziescientifich...78%2C381&ssl=1

La turbolenza durò un bel po', segno che forse eravamo nel pieno della fascia degli asteroidi.
Tuttavia, dai parametri sulle mie apparecchiature, collegate alle tute dell'equipaggio, non riscontrai condizioni particolarmente preoccupanti.
Infatti, il tutto durò un'ora e alla fine la turbolenza cessò, poiché il peggio ormai era evidentemente passato.
A quel punto, mi concessi di lasciare il laboratorio per un po' e sgranchirmi le gambe.
Passavo in quella stanza gran parte della giornata ed uscire ogni tanto non mi avrebbe fatto male.

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Gwen, normalizzatasi la situazione a bordo, lasciò il laboratorio e si diresse nella sala 78, dove gran parte dell'equipaggio si trovava.
Qui trovò Belven, il rappresentante dell'agenzia spaziale Afra Galaxi, a cui la Stella del Mattino apparteneva, l'operaio specializzato Ergolin e poco dopo arrivarono anche Gozz e Lion.