Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 14-12-2016 01.15.11

“Non incontrerai, né parlerai con nessuno se prima non avrai indossato quell'abito.” Disse categorica la donna orientale a Gwen. “Se sei furba fallo e non discutere oltre.”

Lady Gaynor 14-12-2016 01.16.27

Non mi toccare, non mi toccare! Oh, padre, non sopporto le sue mani sul mio corpo nudo... aiuto, padre, aiutami... i gesuiti accorrono in aiuto a chi ne ha bisogno... voglio svegliarmi... finalmente... finalmente...

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Guisgard 14-12-2016 01.18.39

“Qualcuno, forse un passante, ha chiamato un'ambulanza.” Disse Nakakata a Nyoko. “Così ti hanno estratta dall'auto e portata qui. Per fortuna poi tutto si è risolto per il meglio.”
“Qualcuno però deve fermare quel pazzo!” Esclamò Ren. “Lui e la sua dannata auto nera! Non può andarsene in giro ad uccidere la gente!” Con rabbia.

Nyoko 14-12-2016 01.22.50

Risposi con un espressione rassegnata. Probabilmente aveva ragione. Ringraziai col pensiero colui che aveva chiamato i soccorsi e gli augurai tante fortune. Poi le parole di Ren ricche di rabbia mi fecero scaldare. Sentivo la sua rabbia scorrere nelle mie vene, ma ero debole per poter manifestarle con impeto. "Non so chi sia... O perché faccia queste cose..." dissi chiudendo gli occhi e stringendo i pugni fra le lenzuola. "Ma spero che la paghi, quel maledetto." dissi reprimendo ancora le lacrime.

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Clio 14-12-2016 01.23.22

Le sue mani su di me furono come se qualcuno finalmente mi avesse dato da bere dopo la traversata del deserto.
Le bramavo, le desideravo intensamente, come desideravo le sue labbra sulle mie.
Era come vivere in un sogno incantato, mentre mi spogliava piano, e io mi sentivo perfettamente a mio agio, mentre il suo sguardo proiettava nel mio un mare intenso di emozioni sempre più forte.
Ero totalmente in balia di quelle emozioni.
Allora mi beai di quello sguardo complice e cominciai a mia volta a sbottonargli la camicia.
Stavolta non mi sarei dimenticata dei bottoni nei polsini, pensai con un sorriso tenero che per un breve istante attraversò il mio viso.

Guisgard 14-12-2016 01.26.30

“Gaynor...” disse la figura in un estasi di lussuria mentre le stringeva il seno nudo “... Gaynor...”
“Gaynor...”

“Gaynor...” accarezzandola Guisgard “... Gaynor... mi senti? Riesci a sentirmi? Gaynor, amore mio... svegliati...” sfiorandole la bocca con un bacio.
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Lady Gwen 14-12-2016 01.34.10

La guardai indignata.
"E va bene, voi e quel maledetto abito..."
Avevo capitolato solo perché era l'unico espediente per capirci di più, ma tutta quella situazione mi dava sui nervi.
Mi vestii e tornai dalla ragazza.
"Bene, sono pronta" le dissi, impaziente, o meglio, spazientita.
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Guisgard 14-12-2016 01.43.22

“Stai tranquilla...” disse Ren, stringendo forte la mano di Nyoko “... ti difenderò io da oggi in poi...” fissandola con i suoi occhi in quelli di lei “... ora riposa e cerca di rimetterti in fretta... così torneremo tutti a casa.” Annuendo.

Nyoko 14-12-2016 01.49.49

Quel suo gesto mi fece commuovere. Non si era spinto a tanto dal giorno che partimmo via dal Giappone. Una lacrima sfuggi al mio controllo e le labbra mi tremarono sotto la voglia di piangere. "Ti adoro, Ren" dissi lasciandomi finalmente andare. Strinsi le sue mani. Se solo sapesse cosa prova davvero per lui. Se solo sapesse quanto avevo bisogno di quelle parole. Chiusi gli occhi e sospirai forte. Ero al sicuro, fra le braccia del nonno e di Ren. "A patto che tu faccia attenzione" dissi sorridendo dando sfogo alle mie lacrime. Sentì poi tutto il peso del corpo rallentare, dissolversi quasi. La tensione era svanita ed io potei riposare. Volevo andare via da quel inferno bianco e freddo. Volevo tornare a casa, anche se sapevo che non sarebbe stato facile uscire da lì senza il terrore che si impossessava di me.

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Lady Gaynor 14-12-2016 01.50.54

No! No... lasciami... non mi toccare...
Poi d'un tratto la musica cambiò.
"Gaynor..."
Quella voce... la voce che mi stava chiamando non apparteneva più a quell'orribile individuo... era la voce del mio Guisgard...
"Si, ti sento..." dissi aprendo prima un occhio e poi l'altro, quasi a fatica. Vidi così il suo bellissimo viso chino sul mio, le sue labbra a pochi centimetri dalle mie... "Amore... dove sono?"

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Guisgard 14-12-2016 01.52.19

Guisgard la spogliò piano.
Lentamente le sue dita facevano scivolare via la sottoveste che come una carezza liberava la pelle bianca di Clio.
Ogni parte del suo corpo restò scoperta.
Allora lui restò a guardarla, tutta.
I suoi occhi azzurri e carichi di desiderio percorrevano tutta la sua persona, posandosi, indugiando sulle parti più belle.
“Come si può pensare” disse lui accarezzando quella pelle nuda “che tu non sia una donna?” Sfiorando i suoi seni bianchi e sodi. “Che tu non sia perfetta? Fatta di carne?” Quelle carezze insistevano sulle fattezze di quei seni, raggiungendo i capezzoli rosa e ormai turgidi. “Si, sei bellissima...” con le sue dita che ora raggiungevano il suo ombelico “... e sono pazzo di te...” scendendo dove era più calda, più sensibile, più donna.

Guisgard 14-12-2016 01.57.13

Gwen si decise, quasi costretta, ad indossare quell'abito.
Scese dal letto e si vestì.
Era un abito cerimoniale.
Allora la donna orientale la portò attraverso un lungo corridoio, fino a raggiungere una sala colma di candele e statue di fattura esotica.
Qui vi erano alcuni uomini armati.
Ad un tratto una porta si aprì ed entrò qualcuno.

Lady Gwen 14-12-2016 02.00.37

Uscimmo dalla stanza, attraversando un lungo corridoio e giungendo in una stanza, in cui c'erano uomini armati.
Anche qui aleggiava quel velato stile esotico, chissà che posto era.
Ad un certo punto la porta si aprì ed io mi preparai ad accogliere chiunque fosse nel migliore dei modi... pensavo, sarcasticamente.
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Guisgard 14-12-2016 02.01.15

Gaynor aprì gli occhi e vide gli occhi azzurri ed i capelli neri di Guisgard.
Quel sogno, inquietante e misterioso, era finalmente terminato.
Lui allora la strinse forte.
“E' tutto finito, amore...” disse “... siamo fuori da quel posto... siamo liberi... di vivere e di amarci, se Dio vorrà...” baciandola.
Un bacio che rinvigorì la ragazza, ridandole l'ultimo e definitivo alito di vita, dopo quella morte apparente.

Lady Gaynor 14-12-2016 02.06.52

"Davvero, è tutto finito?" Chiesi ormai completamente sveglia. Il suo bacio mi aveva infuso l'essenza stessa della vita, riportandomi nel presente. Lo abbracciai forte, mentre agli occhi cominciarono a spuntare lacrime di gioia "Ma dove siamo? E tu sei libero? Hai riavuto la tua vita?"

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Clio 14-12-2016 02.08.12

Ero rimasta completamente nuda, con solo i tacchi addosso, mentre le sue mani continuavano ad accarezzare il mio corpo, lasciandovi intensi brividi di piacere.
Poi quelle parole, che mi riempirono il cuore.
Donna, sì, non ero altro che una donna, ed ero sua.
Più la sua mano indugiava sui miei seni, più perdevo il controllo.
Poi quella rivelazione, e io mi illuminai, prima di sprofondare nel piacere più assoluto affondando le mani nei suoi capelli scuri.
"E io.." sussurrai a fatica, sopraffatta "Di te.." mentre buttavo la testa all'indietro ormai incapace di sottrarmi a quella felicità intensa e nostra.

Guisgard 14-12-2016 02.18.07

Finalmente la tensione calò e Nyoko poté così riposare.
La stanchezza era forte e si addormentò poco dopo, sotto gli sguardi di Nakakata e di Ren.
Ma il suo sonno non fu affatto tranquillo.
Sognò di nuovo quell'auto nera che sfrecciava in strade buie e deserte, al suono del suo clacson ossessivo e di strani e sinistri lamenti, forse solo le voci delle sue vittime.
La ragazza vide l'auto correre e svanire nel nulla, sprofondando nelle viscere della terra, tra fumo e fiamme.
Ma poi riemergeva, ancora più veloce e più crudele nel rincorrere e travolgere le sue vittime.
E nel finire di quel sogno vide Seth che le sorrideva.
Un sorriso però inquieto.

Guisgard 14-12-2016 02.26.43

Gwen vide la porta aprirsi.
Entrò allora una misteriosa figura.
Era un uomo dall'aspetto inquietante, quasi irreale.
“Oh, che bellezza...” disse guardando la ragazza “... e che magnifici capelli rossi... secondo i cronachisti antichi, questo colore fa inteso fra quelli chiari... sarà dunque lei la prescelta. Lei sostituirà la sgualdrina che quel traditore ha portato via.” Sentenziò.
“Si, Maestro.” Annuì la donna orientale.
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Guisgard 14-12-2016 02.31.08

“Siamo appena fuori città...” disse Guisgard a Gaynor “... in una vecchia capanna in disuso... ci staranno cercando... tra breve il veleno avrà finito il suo effetto e potrai muoverti in maniera naturale... così fuggiremo verso la nostra vita... insieme...” stringendole la mano.

Lady Gwen 14-12-2016 02.34.15

Entrò un uomo strano, inquietante, sembrava uscito da uno di quegli strani film fantasy che andavano tanto di moda.
Ascoltai le sue parole e collegai tutto.
I capelli.
Ma non cercavano donne bionde? Che cavolo ci facevo io qui?
E ci voleva un bel coraggio a far rientrare i miei capelli fra quelli chiaro, rossi com'erano.
"Sentite, non ho idea di che diamine stiate architettando, ma io non non sono la prescelta di un bel niente e voi non potete certo costringermi a stare qui. Ditemi intanto dove mi trovo e, visto che era con me, dov'è il mio ragazzo" buttai fuori, tutto, senza freni, con tono che non ammetteva repliche.

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Guisgard 14-12-2016 02.41.42

Quel gioco continuò a lungo.
Guisgard chinò su di lei usava la bocca per farla impazzire, mentre le sue mani giungevano ovunque sul corpo di Clio.
Da come sospirava e gemeva, nessuno avrebbe dubitato del suo essere donna.
Poi, ad un tratto lui si fermò e prese delicatamente la gamba della ragazza, baciandola fino alla caviglia.
Poi slacciò la scarpa col tacco e liberò il suo piede.
Fece lo stesso anche con l'altra, togliendola e baciando la gamba.

Guisgard 14-12-2016 02.54.22

A quelle parole di Gwen, il misterioso Maestro rise.
“Che caratterino...” disse “... ha il fuoco dentro... meglio... saprà tener testa al suo signore durante la notte.” Divertito. “Ma dimmi...” alla ragazza, incurante di ciò che lei aveva detto “... qual'è il tuo nome? E sotto quale costellazione sei nata? Parlami della tua terra... voglio sapere tutto di te.”

Clio 14-12-2016 02.55.16

Mi sembrava di impazzire, travolta da quel vortice di piacere incontrollato.
Sentii qualcosa nascere in me, come una consapevolezza inconscia, come un fuoco nascosto che veniva alimentato dalle fiamme roventi di quella passione.
Spalancai gli occhi quando risalì la mia gamba per poi baciare la caviglia, e togliermi le scarpe.
Un brivido intenso e incontrollato mi percorse la schiena.
Ora ero completamente nuda davanti a lui, nel chiaroscuro della stanza, che brillava del calore e della luce instabile delle fiamme.
Allora mi alzai, trovandomi così davanti a lui, sfiorando le sue labbra con le mie per un breve istante.
Poi lo guardai negli occhi, e iniziai a spogliarlo, con voracità e desiderio, mentre il mio sguardo ormai annebbiato dalla passione brillava di una luce nuova.
Lo spogliai lentamente, eppure voracemente.
La camicia scivolò via, silenziosa e leggera come la mia sottoveste.
Volevo quel corpo meraviglioso solo per me, realizzai mentre cingevo i suoi fianchi con le gambe che stava ancora accarezzando.
Con un movimento secco ma dolce lo feci girare sul tappeto, fissandolo con lo sguardo di chi ha fatto una marachella e lo sa.
Ma quello sguardo durò poco, perchè nel guardarlo il mio sguardo mutò.
Lo amavo, lo desideravo, lo volevo
Quella consapevolezza era qualcosa di incredibilmente vero, incredibilmente.. umano.
Mi chinai io su di lui, sfiorando dapprima il mio viso contro il suo con un sorriso dolce.
Eppure non era ancora abbastanza, scesi lungo il suo corpo, assaporandolo intensamente con le mie labbra che lo reclamavano vogliose e le mani percorrevano il suo corpo accendendo sempre di più la mia passione incontrollata.
Ma i miei occhi restavano incatenati ai suoi, volevo assaporare ogni sensazione, ogni emozione che avrebbe attraversato e sconvolto quell'azzurro.

Lady Gwen 14-12-2016 03.00.04

Ma parlava seriamente?
Qui c'era veramente qualcosa che non andava e dovevo capire come scappare da quel dannato posto.
"Tutto ciò non la riguarda. O almeno, non finché anche lei avrà risposto alle mie domande che ha elegantemente ignorato" fissandolo, irata.

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Guisgard 14-12-2016 03.11.04

Guisgard appariva stravolto dal piacere, mentre Clio restava a guardarlo negli occhi.
Lui la fissava e lei leggeva in quegli occhi azzurri tutto il turbamento del piacere e del godimento.
“Chi...” disse ansimando “... chi ti ha insegnato tutto questo?” Sorpreso ed eccitato. “Sei... sei fantastica...”

Guisgard 14-12-2016 03.14.21

Quell'uomo rise a quelle parole di Gwen.
“Eh, si...” disse “... hai davvero il fuoco dentro...” annuendo “... questo tuo carattere mi piace... mi intriga ed esalta... sarà una gioia ed un piacere domarti, ragazza mia...” divertito “... ora ti consiglio di rispondere alle mie domande o ti costringerò a vedere il tuo amico mentre lo farò bollire fino a quando le sue carni non si apriranno...”

Lady Gwen 14-12-2016 03.19.48

Il sangue mi ribolliva sempre più nelle vene, la voglia di farlo finire male, molto male, era tanta, ma se rischiavo di mettere in pericolo Elv, non potevo fare altro che rispondere.
"Mi chiamo Gwen, sono nata a metà Aprile, sotto la costellazione del Toro, nel Nord. Contento?"

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Clio 14-12-2016 03.28.40

Più guardavo quegli occhi, più li vedevo mutare, attraversati da emozioni così forti, tanto da sconvolgerli e più il mio desiderio cresceva.
Più sconvolgevo il suo corpo, più ne assaporavo il sapore, più il mio desiderio cresceva.
E la commistione delle due cose era davvero quanto di più intenso ed eccitante avessi mai provato.
Poi quelle parole, quel tono.
Il tono abbandonato di chi ha perso il controllo, e quel tono accese ancor di più la mia passione.
Quelle parole che mi illuminarono, ma a quella domanda lo guardai seria.
"Ho un driver installato appositamente.." annuii, sostenendo quella farsa per un istante.
Poi scoppiai a ridere e mi avvicinai per un momento al suo viso.
"Credo che si chiami.. come dire... istinto?" facendogli l'occhiolino "So solo che voglio assaporare ogni cosa di te.." ansimando "Come se non riuscissi a respirare se non posso averti ed essere tua, totalmente tua.." provai a spiegare.
Lasciai che i miei occhi naufragassero nei suoi per un altro lungo istante, assaporandone ogni espressione, ogni riflesso di quell'azzurro ormai intriso di passione e godimento.
E poi lo baciai, infondendo in quel bacio tutte le sensazioni che l'amarci mi provocava.

Guisgard 14-12-2016 03.28.44

“Gwen...” disse l'uomo “... Gwen... molto bene...” sorrise “... così mi piaci... vedi? Stai già imparando molto... ti concederò una domanda... avanti, ti ascolto...”

Lady Gwen 14-12-2016 03.35.39

Era ripugnante, riprovevole e io avrei avuto la mia vendetta.
Una domanda.
Una sola.
Sapevo già, o immaginavo perché fossi lì, ma non mi interessava poi molto visto che stavo già pensando a come scappare. Piuttosto mi importava del mio bellissimo amore dagli occhi neri, volevo sapere se stava bene, dov'era.
"Dov'è Elv?"

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Guisgard 14-12-2016 03.55.21

Istinto.
Guisgard la guardò negli occhi per un lungo istante, poi Clio si avvicinò e lo baciò.
Allora lui la prese fra le braccia e la strinse a sé.
Rotolarono l'uno sull'altra su quel tappeto, con i loro corpi nudi ed ardenti, baciandosi, assaporandosi, toccandosi.
Clio aveva acceso il desiderio di lui, la sua eccitazione.
Ora ne conosceva il vigore, la forza, la passione.
Ne testava la virilità.
Guisgard la prese e la fece sua.
Lei era impotente sotto di lui, in balia della sua foga, del suo trasporto.
Se prima era stata una puledra selvatica lasciata libera, ora nelle briglie di quel padrone che la lanciava in una cavalcata frenetica, impetuosa, senza freni.
La ragazza restò piacevolmente sorpresa dalla forza di quell'uomo, che teneva testa alla sua di androide.
Forza e resistenza che domarono quella puledra, correndo sugli irti e meravigliosi scenari dall'Amore più vivo e travolgente.

Guisgard 14-12-2016 03.57.47

“E' in questo palazzo.” Disse l'uomo a Gwen. “Addormentato, diciamo così.” Ridendo. “Sta a te decidere se quel sonno deve terminare o diventare eterno...” accarezzandole i capelli rossi.

Lady Gwen 14-12-2016 04.00.05

Trovai le sue parole e la sua risata agghiaccianti.
Elv...
Non gli avrei permesso di torcergli nemmeno un capello.
Mi scostai quando toccò i miei capelli. Non mi avrebbe messo nemmeno mezzo dito addosso.
"Che intende?"

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Clio 14-12-2016 04.07.49

Ormai eravamo due fiamme che ardevano al medesimo tempo, consumate dallo stesso desiderio, dalla stessa passione, dallo stesso Amore.
Non esistevano due anime tanto unite, come se si riconoscessero vita dopo vita, riconoscendosi perchè si appartenevano.
Era così che mi sentivo: sua, appartenevo a lui ed era un legame troppo forte da poter essere racchiuso solo in quei brevi giorni in cui aveva sconvolto la mia vita.
No, c'era di più, c'era un mondo intero racchiuso in quel baci infuocati di desiderio, c'erano storie su storie che non conoscevo ma che sapevo mi avrebbero condotto sempre da lui.
La mia mente vagava in mille scenari possibili, mentre non riusciva più a compiere un pensiero razionale, eppure in ogni scenario in ogni storia c'era lui e la nostra meravigliosa e unica intesa.
Lì, su quel morbido tappeto accanto al fuoco, tutto appariva così reale, così intenso e travolgente.
Baci infuocati seguirono il mio, mentre le nostre mani cercavano ogni lembo del nostro corpo in un bisogno disperato e atavico.
Ma poi il mondo intero scomparve e nulla ebbe più importanza.
Mi fece sua con forza e vigore, sconvolgendomi ad ogni istante di più.
Ero in sua balia, completamente.
Non ero più l'androide che avrebbe potuto ucciderlo con un colo colpo, ero sotto il suo potere, sotto il suo dominio ora.
E la cosa era tremendamente eccitante.
Non mi chiedevo il perchè di tutto quello, abbandonata com'ero a quella foga incontrollabile che scatenava in me il più intenso piacere che avessi mai provato.
Ma ancora non toglievo gli occhi dai suoi, ancora volevo leggervi ogni emozione, ogni segno di godimento, di piacere e desiderio, come se non ne fossi mai sazia, come se quello sguardo e tutto ciò che il mare dei suoi occhi conteneva fosse la mia linfa vitale, e volevo che leggesse ogni segreto nascosto nei miei, che non mi restasse niente di mio, perchè ormai ero unicamente sua.
Ero sua ora, e nient'altro al mondo aveva più importanza, esistevamo solo noi e il nostro amore.

Guisgard 14-12-2016 04.10.04

L'uomo rise.
“Se sarai obbediente e fedele a me, allora rivedrai il tuo amico.” Disse a Gwen. “Altrimenti ne piangerai l'atroce morte a cui lo condannerò.” Fissandola con malvagità. “Allora?” Offrendole la mano.

Guisgard 14-12-2016 04.21.15

Si amarono.
Con passione avvolgente, profonda, assoluta.
Alla luce incerta ed irregolare del camino i loro corpi si muovevano con impeto, forza, i loro occhi brillavano di una luce sconosciuta, che forse solo loro due potevano vedere.
A lungo percorsero il tempo di quella danza, di quel gioco, di quel piacere, di quell'estasi.
E l'estasi raggiunsero insieme, liberandosi in gemiti e grida di abbandono totale.
Alla fine Clio si accasciò soddisfatta su di lui, sul suo petto e fra le sue braccia.
Restarono così, nudi l'una sull'altro, sudati e col respiro ancora rotto.
Poi Guisgard raccolse la sua camicia e la posò su di loro, coprendosi reciprocamente.

Guisgard 14-12-2016 04.22.03

Joshua rispose con passione a quel bacio di Elisabeth.
Come tacita risposta, come devoto assenso a tutto ciò che lei aveva detto.
Tutto racchiuso in un bacio e nella sua promessa.
“Vestiti...” disse poi lui “... voglio portarti in un posto... un posto speciale per me...” fissandola.

Guisgard 14-12-2016 04.27.58

Altea aprì la porta, ben attenta a non farsi sentire.
Udì così due voci, ora più chiare e ben distinte.
Erano Lupesca e Sam che farfugliavano qualcosa.

Clio 14-12-2016 04.29.34

Quell'intensa danza sfrenata ci travolse intensamente, arrivando ad unire ogni fibra del nostro essere.
La luce dei nostri occhi, il calore dei nostri corpi, il battito dei nostri cuori, tutto era all'unisono in quel momento perfetto fatto di vigore, forza e intesa.
Finchè l'estasi più completa non ci avvolse, in un abbraccio di liberatorio abbandono.
Ma ciò che mi sorprese, ciò che mi sconvolse che non mi aspettavo, fu l'appagamento di rintanarmi tra le sue braccia, in una dolcezza così diversa dall'impeto incontrollato di poco prima, come se forza e dolcezza fossero due facce della stessa medaglia.
Era bellissimo, e non mi ero mai sentita così felice.

Guisgard 14-12-2016 04.29.53

“Mi spiace, ma il caso mi è stato tolto” disse Tardes al cellulare “e quindi non mi interessa più nulla di questa storia.” E staccò la telefonata. “Scusami...” guardando Dacey “... non era niente di importante... vado ad ordinare la cena...” la baciò e scese al pianterreno.
Un attimo dopo la finestra della stanza, all'improvviso, si aprì per un forte colpo di vento.
Un vento freddo che penetrò nella stanza.


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