Raggiunsi la sala 78 e salutai Belven ed Ergolin con educazione, mentre mi avvicinavo ad una delle finestre a guardare il panorama spaziale ed affascinante fuori dalla nave.
Con la coda dell'occhio vidi arrivare pure Gozz e Lion, ma cercai di ignorarli e di non badarci.

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Gwen guardò da uno dei finestrini che tagliavano a L le pareti della sala 78, potendo ammirare l'infinita bellezza e l'assoluto misteri delle masse stellari che avvolgevano gli abissi del cosmo intorno a loro.
La fascia degli asteroidi era ormai alle spalle della Stella del Mattino, mentre davanti si potevano riconoscere le Lune di Titanus.
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Le lune di Titanus erano perfettamente visibili e tutto quello spettacolo era mirabile e mozzafiato.
Non si riusciva a credere se non si vedeva dal vivo, infiniti misteri attraversavano quelle stelle lontane, quelle masse dai mille colori sfavillanti ancora insondate e sconosciute.

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La Stella del Mattino attraversava quegli spazi siderali e profondi, in balia di distanze sconfinate e di leggi sconosciute.
Infiniti corpi celesti si muovevano su orbite rese incalcolabili da quegli abissi galattici che sembravano ingoiare le sterminate regioni del cosmo, fra sciami di stelle mutevoli e bracci di galassie apparentemente senza fine.
Le Lune di Titanus, come spiriti luminosi di amanti divenute astri, ruotavano intorno a quel grande pianeta, quasi rincorrendolo nei tempi incommensurabili dell'universo, in baia di forze e movimenti ignoti ad esseri intelligenti.
Oltre quelle orbite vi era il satellite che attendeva l'arrivo dell'astronave.
Gwen guardava tutto ciò.

Ci immergevamo in quella realtà altra che sembrava così perfettamente sospesa, in quell'ordine impeccabile che era il cosmo.
Le lune galleggiavano attorno al pianeta, occhieggiando alla nave che a breve sarebbe giusto a destinazione.
Non era il mio centesimo viaggio, ma neanche il primo, tuttavia quello spettacolo riusciva sempre a lasciarmi senza parole e non vedevo l'ora che arrivassimo alla nostra meta.

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Tutto iniziò a sobbalzare, mi sedetti alla poltrona agganciando le cinture. Il tempo sembrava immobile finché superammo gli asteroidi. Davanti a noi si stagliavano le Lune di Titania. Sganciai le cinture e andai ad osservare l'infinita' di quel mondo sconosciuto.

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La Stella del Mattino si era messa alle spalle la fascia degli asteroidi e l'orbita della prima Luna di Titanus cominciava ad attraversare la rotta dell'astronave.
Il capitano Swan continuava a seguire i dati forniti da FP6, monitorando costantemente il funzionamento delle strumentazioni di bordo.
"Tutto procede bene, capitano..." disse Matton.
"Bene." Annuì Swan in un riflesso quasi automatico. "Raduna tutto l'equipaggio nella sala 78, voglio parlare a tutti loro."
"Si, capitano." Rispose Matton.
Così il nostromo di bordo chiamò tutti coloro che mancavano nella sala 78.
Gwen vide allora giungere pian piano tutti gli altri.
"Eh, questi viaggi spaziali sono una noia assoluta, vero?" Gozz sedendosi accanto a lei. "Volevo chiederle... cosa mi consiglia per il mio voler rassodare i muscoli?" Mostrando il braccio muscoloso con un'espressione da lupo famelico.

Swan lasciò i comandi al computer di bordo e fece cenno ad Altea di seguirlo nella sala 78.

Swan ci radunò tutti in sala 78 per aggiornarci, probabilmente circa l'arrivo.
Mi sedetti e qualche istante dopo Gozz mi raggiunse.
Di nuovo.
Dio, che fastidio.
Ma non sapeva fare altro che sbavare e pensare ai suoi muscoli?
Che pessimo essere umano...
Lo guardai senza lasciar trapelare alcuna emozione.
"Oh... Credo che vadano già bene così..." sorrisi con circostanza e annuii appena, nel tentativo di tagliare il discorso.

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Gozz scoppiò a ridere.
"Ovvio, dottoressa..." disse a Gwen "... scommetto che fra tutti i secchioni ed i topi di biblioteca che conosce mai ha incontrato un tipo come me, vero? Un maschio di quelli veri." Facendole l'occhiolino. "Di quelli capaci di ogni genere di fantasia..." parlando a voce bassa.
In quel momento arrivò anche Matton nella sala.
"A momenti arriverà il capitano Swan." Annunciò a tutti loro.

Oh ma insisteva ancora?
Basta!
Accennai un sorriso, ma non dissi nulla per far cadere l'argomento.
Non potevo sputargli in faccia quello che pensavo, preferivo evitare, ma non volevo nemmeno fare una sceneggiata solo per compiacerlo.
Arrivò poi Matton, che ci avvisò dell'arrivo di Swan a breve.
Non vedevo l'ora, almeno il parassita al mio fianco ci avrebbe dato un taglio.

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Sorrisi a Swan, una fase importante era stata compiuta perfettamente.
Mi fece cenno di seguirlo per andare alla sala 78 e rimasi vicino a lui "Ottimo lavoro, mio bel capitano".

Quando tutti furono nell sala, Swan prese la parola:
"Siamo nella fase calda del viaggio, signori."
Tutti lo ascoltavano, comprese Gwen ed Altea che era accanto a lui.
"Ormai siamo penetrati nell'orbita della prima Luna di Titanus..." continuò il bel capitano "... oltre la terza la mappa astrale ci fornirà le coordinate per localizzare il satellite Cronos, colonia terrestre identificata nelle rotti astrali con la siglia 7188..."
Ad un tratto Matton assunse un'espressione perplessa nel fissare le strumentazioni di bordo.
"Capitano..."
"Cosa c'è?" Swan a lui.
"Stiamo captando qualcosa..." mormorò Matton.
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Swan arrivò e prese la parola, così lo ascoltai.
Eravamo già nell'orbita di Titanus, per cui mancava davvero poco all'arrivo.
Non vedevo l'ora!
Però poi, Matton captò qualcosa e tutti lo ascoltammo con le orecchie tese.
Speravo non ci fossero problemi, proprio adesso che stavamo per giungere a destinazione.

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Ascoltai attentamente Swan e guardavo le strumentazioni di bordo, non vedevo l' ora di arrivare alla meta ma poi Matton attirò l' attenzione di Swan.
Deglutii e mi avvicinai per osservare le strumentazioni ed ascoltare, speravo non fossero cattive notizie.

"Matton..." disse Swan "... allora? Cosa abbiamo captato?"
"Un segnale, capitano..."
"Che segnale?"
"Non so ancora..." Matton "... la fonte è sconosciuta... è giunto a noi attraverso onde elettromagnetiche che i trasmettitori fonetici di bordo hanno tradotto affinchè il sistema ne identifiche almeno la natura..."
"Potrebbero essere radiazioni spaziali" fece Swan "o magari gli effetti diqualche esplosione cosmica... non so, impatto di meteore, collisioni di asteroidi su qualche satellite..."
"No, capitano..." scuotendo il capo Matton "... è invito da una qualche forma di vita intelligente... secondo gli strumenti di bordo sarebbe un segnale di aiuto... un SOS..."
Gwen, Altea e tutti gli altri ascoltavano.

"Un SOS?" stupita "E da dove provverrebbe Matton?" incuriosita mentre osservavo le immagini delle onde elettromagnetiche e poi Swan "Tu cosa pensi, tesoro?" aggrottando la fronte.

Matton spiegò di aver captato un segnale.
Swan ipotizzò che provenisse da una collisione fra asteroidi o impatti di meteore, ma il nostromo era contrario.
Affermava di trattasse di... Un SOS?
Sul serio?
Ma com'era possibile?
Aggrottai la fronte pensierosa.
Non sapevo esattamente di cosa potesse trattarsi, ma di certo era una bella novità.

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"Pare provenga da oltre l'orbita della quarta Luna di Titanus..." disse Matton ad Altea.
"E' una zona totalmente sconosciuta quella." Fece Swan. "Nessuna carta stellare la riporta."
"Credo che il segnale possa provenire da un piccolo pianeta, o forse da una grossa Luna..." guardando i dati di bordo Matton.
"Ehi, un momento..." alzandosi Gozz che stava accanto a Gwen "... il mio contratto è chiaro... io devo scortare questa astronave fino al satellite orbitante Cronos... nè più, nè meno... quindi cambiamenti di rotta e giri nuovi non fanno per me, chiaro?"

"Un pianeta nell' orbita della Quarta Luna di Titanus, sconosciuto per di più..Interessante ma pure inquietante, se fosse un pericolo Swan?".
Poi si alzò un uomo grezzo urlando, tale Gozz che mi era poco simpatico "Una brutta gatta da pelare, Swan" poggiando la mano sul fianco e osservandolo da capo a piedi mentre sbraitava.

Il segnale giungeva nientemeno che da una zona totalmente sconosciuta, nemmeno riportata dalle mappe.
E dunque?
Dubitavo che Matton avesse commesso un errore, era un uomo assolutamente competente ed ero sicura che qualcosa di strano ci fosse davvero, rimaneva solo da capire cosa.
Improvvisamente desiderai di volere scomparire all'intervento di Gozz.
Che maledetto idiota.
Era insopportabile, ignorante e assolutamente inutile sulla faccia della Terra e anche oltre.


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"Stiamo calmi..." disse Matton.
"Calmi un corno!" Urlò Gozz. "Ho già capito dove volete andare a parare! Mi frega nulla di queste cavolate, chiaro? Ho un contratto e voglio sia rispettato! Quindi portate questa astronave dritta su Cronos!"
"Forse dovremmo proporre una votazione per decidere il da farsi..." Matton, fissando poi Altea, Gwen e gli altri.
Cominciò un'accesa discussione.
"Calmi!" Deciso Swan. "Calmi! Sono il capitano e ho facoltà decisionale! Io credo che seguire un segnale sconosciuto, proveniente perdipiù da una zona completamente ignota... beh, possa essere un rischio. La Stella del Mattino non è una corazzata militare ed andare così allo sbaraglio può essere estremamente pericoloso."
"Ben detto, fratello!" Esclamò Gozz.

Ogni esclamazione o urlo di quell'idiota era una tortura, ma Swan sembrava saper gestire la situazione.
Ero d'accordo con lui, non sapevamo a cosa andavamo incontro e c'era un motivo se nessuno di era mai spinto fin lì.
"Anche io sono d'accordo col capitano Swan" annuii "Inoltre, come medico di bordo, penso che sarebbe sconsigliabile avventurarsi in posti sconosciuti, potremmo trovare sostanze nocive, o condizioni sfavorevoli per la nostra sussistenza" aggiunsi poi, con tono professionale.

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"Bravissima, dottoressa." Disse Gozz a Gwen. "Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda." Facendole l'occhiolino.
"Ma è un SOS..." fece Matton "... non dovremmo ignorarlo, capitano..."
"E' troppo rischioso." Swan. "E poi il parere della dottoressa Gwen sconsiglia di avventurarci in zone tanto ignote. Io devo in primis salvaguardare il mio equipaggio."
"Capisco..." mormorò Matton.
"Magari è un segnale antico..." intervenne Belven "... inviato anni fa, o forse secoli fa... potrebbe essere persino vecchio di millenni. Inviato da un pianeta che oggi non esiste più."
"Esatto!" Annuì Gozz. "Ben detto!"
"Signori." Parlò la voce computerizzata di FP6. "Il-segnale-è-costante-da-secoli."
"Ossia?" Chiese Swan al computer di bordo.
"Che-viene-inviato-con-tegolarità-da-secoli-capitano." Spiegò FP6.
"Ecco, è vecchio come messaggio!" Fece Gozz. "Questione risolta! Siamo giunti tardi! Peccato!" Sarcastico.

Feci una smorfia a quelle parole.
No, di sicuro non lo eravamo...
Però Swan era d'accordo sulla salvaguardia dell'equipaggio.
Le parole di Matton furono un po' destabilizzanti, come anche quelle di FP6.
Secoli?
Addirittura?
"Ma come può essere? E perché poi manderebbero questo segnali con cadenza regolare?" dissi pensierosa "Volgono dire... E se fosse una trappola?" dubbiosa.

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"Perchè magari" disse Matton a Gwen "il pericolo incombe da secoli. Viene ripetuto regolarmente con la speranza che qualcuno lo raccolga."
"Si, ma è vecchio di secoli, quindi chi l'ha inviato non esiste più oggi." Fece Gozz.
"Ciò-non-è-esatto-signor-Gozz." Disse FP6.

Secoli, secoli...
Era un'enormità.
"Dunque, cos'altro avete captato?" chiesi quindi al computer di bordo.
Quale civiltà poteva essere ancora in vita per ripetere quel segnale costantemente per centinaia e centinaia di anni?

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"Il-segnale-è-si-stato-inviato-per-la-prima-volta-secoli-fa-dottoressa..." disse FP6 a Gwen "... ma-l'ultimo-invio-risale-a-circa-un-mese-fa. Chiedo-scusa-ma-le-interferenze-del-campo-gravitazionale-di-Titanus-non-mi-permettono-di-essere-più-precio."
"Questo cambia tutto!" Fece Matton. "Capitano, potrebbe esserci qualcuno in pericolo da secoli!"
"Non cambia un cavolo!" Sbottò Gozz.
"Quale minaccia" pensieroso Belven "può perpetuarsi così a lungo?"
"Non lo so e non mi interessa saperlo!" Con rabbia Gozz.

Annuii lentamente.
Sì, in effetti era strano...
Era plausibile l'ipotesi di Matton, ma io non ero convinta.
"Capitano, io non sono convinta. Perché arrivano segnali da un luogo mai esplorato prima? Chiunque avesse captato un SOS si sarebbe fermato, tuttavia quel territorio risulta ancora inesplorato" replicai.

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"Si, è tutto troppo strano..." disse Swan a Gwen "... restano molti dubbi, troppi... ignoreremo il messaggio. Mantenere questa rotta." Ordinò a Matton.
"Questo si che è ragionare!" Ridendo Gozz.
"Capitano..." perplesso Matton "... stiamo cambiando rotta..." guardando le strumentazioni di bordo "... la Stella del Mattino si sta dirigendo nell'orbita della quarta Luna di Titanus..."
"Com'è possibile?" Incredulo Swan.

Annuii concorde con lui.
Sì, era tutto troppo incerto, dubbioso ed ero contenta che avesse accettato il mio consiglio.
Però, vedemmo che la nave seguiva la rotta della quarta Luna.
Okay, questo era strano.
Molto molto strano
Decisamente.
Come poteva essere che la nave seguisse una rotta diversa da quella prestabilita?
"Potrebbe essere che il segnale inibisca una parte dei comandi? Una sorta di interferenza..." ipotizzai.

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Rimasi impassibile, ognuno aveva il suo parere e non volevo contraddire il mio amato Swan. Ma poi la nave spaziale cambiò di rotta, sembrava pilotata da chissà quale energia.. "Significa che a volte il Destino fa il suo corso" sospirando.

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Swan guardò Gwen e poi Altea, bocciando con il solo sguardo le loro parole circa il cambiamento assurdo di rotta.
"Matton..." disse Swan cercando di controllare la strumentazione di bordo "... cosa sta succedendo? Anomalie? Guasti?"
"No, è tutto in ordine, capitano!" Agitato Matton che monitorava ogni funzione di controllo.
"E'-tutto-in-ordine-capitano." La voce computerizzata di FP6. "Sto-varando-la-nuova-rotta-da-seguire-capitano."
"Cosa significa?" Perplesso Swan.
"Ci-stiamo-dirigendo-oltre-l'orbita-della-quarta-Luna-di-Titanus-capitano."
"Chi ti ha dato questo ordine?" Incredulo Swan. "Ripristina subito la rotta programmata! Subito! Dobbiamo raggiungere Cronos!"
"Ciò-non-è-possibile-capitano." Rispose il computer.
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Non erano riscontrati guasti o anomalie, ma allora cosa stava succedendo?
Qual era il problema?
E la cosa peggiore era che non era possibile tornare indietro!
La faccenda iniziava ad assumere dei toni quasi inqueitanti e preoccupanti, mentre tutti attendevamo sviluppi.

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Non era possibile tornare indietro "Speriamo non sia una trappola, ma chi avrebbe interesse a fare questo.. Se è un SOS deve per forza esserci dietro qualcuno" osservando Swan e capendo dal suo sguardo il disappunto.

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"Ma certo..." disse Belven "... ora è tutto chiaro... non vi è nulla di inspiegabile..."
"Ossia?" Fissandolo Swan.
"FP6 è programmato per condurre questa astronave a destinazione, ossia su Cronos..." Belven "... tuttavia nelle sue funzioni è presente un programma per il quale è impossibile non tener conto di qualsiasi segnale di SOS... è una funzione imposta dalla Federazione Commerciale come garanzia per ogni astronave e mezzo presente nello spazio... quindi FP6 captando e riconoscendo tale seganale di soccorso ha riprogrammato la rotta per raggiungere la fonte di quel messaggio di aiuto." Fissando Gwen, Altea e tutti gli altri.
"State dicendo..." incredulo Gozz "... che questo dannatissimo computer ci sta portando in un punto dimenticato e sconosciuto di questo porco universo? E' questo che state cercando di dire?"
"Esattamente." Annuì Belven.
"Allora vi consiglio di resettarlo, di riprogrammarlo o spegnerlo" con tono minaccioso Gozz "questo dannato computer, oppure io lo arprirò come una lattina di fagioli e ne disperderò i pezzi per tutta questa lurida galassia!"
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"Non è lei che comanda qui signor Gozz" osservandolo in tono crudo.
"Swan, speriamo che anche ci stia portando in un posto dove noi umani troviamo ottimali condizioni per vivere..." stringendo il suo braccio.

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Guardammo tutti Belven, nel momento in cui affermò di avere una spiegazione valida e restai a guardarlo sorpresa, ma poi, a ben pensarci, il suo ragionamento era sensato.
Chiaramente, il computer di bordo non poteva ignorare un comando già programmato nel suo sistema.
Sobbalzai spalancando gli occhi all'esclamazione di Gozz.
Ma era forse impazzito?!
Rivolsi a Swan un'occhiata preoccupata ed anche infastidita per quel maledetto idiota che non la smetteva mai di aprire quella dannata bocca...

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Gozz non badò alle parole di Altea e neanche a quelle di Belven.
"Avanti, rimettete la giusta rotta." Disse a muso duro.
"Calmati, Gozz..." a lui Matton.
"Va al diavolo!" Gozz.
"Veda di calmarsi!" Ordinò perentorio Swan.
"Per nulla!" Esclamò Gozz, per poi estrarre una pistola dalla sua cintura e pentarla verso il monitor del computer! Rimettete la rotta giusta o farò un colabrodo del vostro computer!"

Capii che la situazione stava precipitando velocemente.
E ne ebbi la conferma nel momento in cui quello psicopatico uscì una pistola e la puntò verso il computer.
Ma era impazzito?!
Guardai Swan tesa e preoccupata, avevo paura che andasse del tutto fuori di testa e che facesse del male a qualcuno di noi, ma speravo che il capitano lo fermasse prima.

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