Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 12-10-2015 00.03.00

La Luna.
Splendeva nel suo alone sinistro e argentato, sferzando con i suoi bagliori le ombre della notte, che in quella luce inquietante parevano animarsi.
Un sabba di chiaroscuro prese allora a formarsi, quasi danzando nella fredda aria di quelle lande fatte di spettri e demoni.
E forse i fantasmi di un'antica colpa ora venivano a reclamare il loro sacrilego pasto.
Una colpa che era ora pegno della più oscura delle maledizioni.
Guisgard impugnava Mia Amata, puntandola come Rinaldo nella selva oscura contro nemici invisibili ed inesorabili, mentre simile ad Armida, perduta nelle sue paure e nelle pene del suo passato, Marwel si stringeva a lui infreddolita nel corpo e nell'anima.
Poi di nuovo quel ringhio bavoso, tra il fruscio dei cespugli ed il calpestio del pietrisco.
“E' me che vuoi...” disse ad un tratto Guisgard rivolto all'oscurità “... sei qui per me, lo so, lo sai... mi hai trovato!” Gridò. “Lascia andare lei!” Indicando la giovane dama francese accanto a lui.
“Sophie...” sussurrò lui all'orecchio di lei “... al mio cenno correte via... veloce, senza voltarvi indietro... qualsiasi cosa sentirete non voltatevi... come Euridice... non voltatevi... correte lontano da quest'Ade di morte e malvagità... non vi accadrà nulla...” la guardò per un istante con i suoi occhi che la notte aveva reso di una trasparente luminosità.
Un attimo dopo dalla fitta e cupa vegetazione, o forse dal ventre maledetto della Terra, emerse una figura rozza e selvaggia, dal pelo lungo e gli occhi carichi d'odio.
http://orig11.deviantart.net/5865/f/...aggotninja.jpg

Clio 12-10-2015 00.04.09

Trasalii nel vedere Dension.
"Ci avete venduto a Maruania.." dissi con rabbia "Al nostro nemico giurato, avete manomesso la nave uccidendo centinaia di persone... Ora capisco perché non lasciavate la nave anche se vi lamentavate ogni due minuti..." Scossi la testa, estraendo la spada "Dateci un solo motivo per cui non dovremmo uccidervi come un cane..." Con voce glaciale "Cos'altro merita un traditore?".

Dacey Starklan 12-10-2015 00.04.55

- Non volevo offendere il cuoco naturalmente, semplicemente ho poco appetito - mi giustificai più che altro per non essere scortese nei confronti di chi aveva lavorato per preparare le pietanze. Poi Capitan Nero si avvicinò a me. Mi infastidiva la sua presenza e mi irrigidii subito. Le sue parole, sussurrate al mio orecchio, furono un monito ma non ebbi il tempo di fare nulla che mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Il suo odore ripugnante di fumo mi invase le narici, subito mi divincolai per sottrarmi alla sua presa e con la mano appena libera mollai un ceffone sulla sua guancia. - Mi fate schifo...- dissi con disprezzo pulendomi la bocca con la manica del mio vestito.

Lady Gwen 12-10-2015 00.10.45

Proprio l'ultima persona che avrei voluto vedere.
"Ti sei perso un bel po' di cose quando te ne sei andato..." sussurrai ad Elv guardandolo e ricambiando la stretta sulla sua mano che stringeva la mia.
La frase chiaramente aveva una doppia valenza, sebbene non volesse avere l'intento di ferirlo e speravo che lo capisse.
Erano tante le cose che avrei voluto dire...
Le parole, lecite, di Clio mi fecero voltare di nuovo verso quel maledetto traditore.

Marwel 12-10-2015 00.45.11

Il ringhio del feroce animale fece rabbrividire la fanciulla che altra difesa non aveva se non le sue gambe. E Guisgard le chiese di utilizzarle e correre via e...lasciarlo da solo? Come avrebbe potuto? Oh no, non l'avrebbe abbandonato al suo destino, non avrebbe guardato inerme quella bestia mentre saziava il suo stomaco con il corpo di Guisgard.
Certo era una proposta allettante la sua e avrebbe voluto avere la forza di coglierla al volo e liberarsi del terrore di essere mangiata viva.
Effettivamente, se ciò che pensava fosse stato veritiero, un'arma ce l'aveva. Aveva sentito delle storie sui vampiri quand'era bambina, gliele raccontava sempre la figlia del panettiere, quando riusciva a sgattaiolare fuori di casa e raggiungeva il paese per poter giocare con gli altri bambini.
La cosa che le era rimasta maggiormente impressa era che i vampiri avessero sempre una gran sete di sangue e ne annusavano l'odore da metri e metri di distanza. Sophie pensò dunque che anche quella creatura, che era di fatto attratta dal sangue, sarebbe stata tentata dal suo sangue nel caso in cui esso fosse uscito dal suo corpo.
"Se credete che vi lascerò qui da solo vi sbagliate di grosso" disse non troppo convinta. Quel lupo doveva vedersela con Guisgard e con una donna che non aveva intenzione di veder morire l'unica persona che l'aveva fatta sentire bene a distanza di molti anni.

Guisgard 12-10-2015 16.30.34

Nero si portò la mano sulla guancia colpita dallo schiaffo di Dacey, restando a fissare la ragazza con sguardo furente.
Ma poi scoppiò a ridere.
“Adoro le donne focose.” Disse divertito. “Di giorno, come di notte. E voi lo siete, madama.” Annuendo. “Siete una cavalla selvaggia che va domata... ed io saprò condurvi docile alla mia volontà.” Suonò un campanellino ed un attimo dopo arrivò un soldato. “Vi offrirò tempo per riflettere, madama.” Nero a Dacey. “Porta madama in una delle nostre celle. Ma che sia trattata con rispetto.” Rivolto poi al soldato.
“Si, capitano.” Annuì il militare.

Guisgard 12-10-2015 16.36.56

“Purtroppo ho imparato a conoscerlo...” disse Elv a Gwen, indicando Dension.
Il contrabbandiere allora avanzò di qualche altro passo.
“E' vero, ho cercato di vendervi al nemico” rivolto a Clio “ma solo perchè era l'unica possibilità per poter andar via con la mia donna. Da persone libere. Forse ho sbagliato, forse no. Ma ora ciò non conta. Capitan Nero ha catturato Dacey e forse anche Sammone ed il pellegrino. Vuole arrivare a Guisgard e poi ucciderli tutti. Ed uccidere anche noi dopo. Farci la guerra ora è da sciocchi. Aiutatemi a liberare Dacey, vi prego. Dopo vi darò soddisfazione.” Fissando Clio negli occhi. “Se mi rifiutate l'aiuto, perderemo tutti. E alla fine vincerà solo Maruania...”
“Chi è Guisgard?” Stupito Hansiner.
“E' il vero nome di Icarius.” Svelò Dension. “Guisgard e Capitan Falco sono la stessa persona. E Capitan Nero lo sa.”
“Lo hanno scoperto!” Cigolò Cq. “E' la fine!”

Dacey Starklan 12-10-2015 16.40.06

Continuai a guardare disgustata quell'uomo, muovendo qualche passo all'indietro, per allontanarmi da lui. Ovviamente il mio rifiuto era stato bruciante e non gradito e il risultato fu che, dal comodo alloggio della cabina, fui catapultata in una delle celle della nave. Non che ne fossi felice, la cella era angusta, buia e fredda ma almeno non avrei dovuto sopportare la presenza di Capitan Nero. Pensava di potermi piegare al suo volere ma non avrei ceduto. Non dopo tutto quello che avevo passato, non sarei rimasta la sua prigioniera, la sua preda. Mai. Seduta nella mia cella, dopo che il soldato chiuse la porta, accarezzai il pugnale che celavo nel mio abito, se fosse stato necessario lo avrei usato, anche contro di me, ma mai e poi mai avrei permesso a Nero di avermi.

Clio 12-10-2015 16.49.04

Ascoltai Denison con lo sguardo colmo d'odio.
"Non lo sapevi forse?" guardandolo negli occhi "Non sapevi con che razza di uomini ti sei impelagato? Credevi avessero onore, rispettassero la parola?" scuotendo la testa "Nessuno di noi ti ha tenuto prigioniero, potevi andartene con la tua donna quando volevi... quanta gente è morta per questo tuo capriccio? E avevi anche il coraggio di incolpare Icarius..".
No, l'idea di allearmi con lui era insopportabile.
"Hanno catturato Dacey? Ma guarda un po' che strano.. e sono sicura la tratteranno con ogni riguardo visto il genere di uomini che sono... se l'hanno catturata è colpa tua non nostra.. osi addirittura chiederci aiuto? Non sei nemmeno capace di difendere tua moglie, e lei è l'unico motivo per cui sei ancora vivo...".
Poi chiusi gli occhi ed inspirai profondamente.
"Chi mi dice che non ci stai mentendo? Dopotutto l'hai fatto ogni singolo giorno da quando ti abbiamo accolto sulla nostra nave? Perché diavolo dovremmo crederti adesso e non pensare piuttosto che sia una trappola?" alzando le spalle "Lo vedi? È questo il problema dei traditori.. la loro parola vale meno di zero...".
Poi ci disse che stavano cercando Icarius, e che il suo vero nome era Guisgard.
Restai impassibile a quella notizia, ricordando l'orologio con inciso quel nome che avevo trovato proprio mentre spiavo Denison.
Sentii una lieve fitta al cuore, pensando che non si era fidato abbastanza di me da dirmi la verità.
Poi cercai di giustificarlo rammentando il motivo per cui nascondeva il suo nome.
Lo sapevo certo, ed era il motivo per cui non avevo mai voluto indagare, ma comunque avrei apprezzato molto se fosse stato sincero con me.
Avrei preferito mille volte saperlo da lui, e avrei mantenuto il suo segreto.
"Voi che dite di fare?" chiesi agli altri "Io non mi fido di lui..".
Anche se immaginai si fosse capito dalle mie parole.

Guisgard 12-10-2015 17.00.33

Quelle parole di Marwel scaldarono il cuore di Guisgard e per tutta risposta lui strinse ancor più la mano di lei.
“Siete meravigliosamente pazza...” disse sorridendo “... ma non morirete oggi... non lo permetterò... foss'anche l'ultima cosa che faccio...” alzò allora la lama di Mia Amata che prese a brillare sotto l'alone lunare.
A quel gesto l'orrendo mastino emise un latrato che sembrava l'eco del pianto di mille dannati dell'Oltretomba.
Quella creatura era sofferenza.
La sofferenza causata dal male.
Ed infatti le forze del male l'avevano evocata per offrirle in pasto il cuore ed il sangue dell'ultimo dei Taddei.
Per un lungo istante, quasi infinito ed insopportabile, l'uomo e la bestia si fissarono, perdendosi quasi l'uno negli occhi dell'altra.
Poi un altro latrato e l'infernale e furioso mastino balzò verso il Taddeide.
Lui però ebbe tempo di spingere via Marwel, che finì in un cespuglio di fiori selvatici.
Un attimo dopo lo scontro, impari ed inesorabile, era già iniziato.
Guisgard riuscì ad evitare l'assalto del mastino, per poi menare un fendente con tutta la forza che aveva in corpo.
E la lama di Mia Amata affondò nel pelo e nella carne dell'immonda bestia.
Fu un colpo mortale.
Quel fendente infatti avrebbe abbattuto qualunque altra fiera conosciuta.
Ma non quel mastino.
Guisgard ebbe la sensazione di aver tranciato l'aria.
“Com'è...” incredulo lui “... com'è possibile?”
Ma lo sforzo era stato grande e le sue ferite si riaprirono, insanguinando tutta la sua giubba.
Ora era davvero alla mercé di quel mostro.
Ora era davvero la fine, pensò.
E tutto ciò sotto lo sguardo di Marwel che assisteva alla terribile scena.
Mentre il mastino fissava con primordiale odio Guisgard.
http://dailygrindhouse.com/wp-conten.../RUFF-RUFF.jpg


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