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"Sì ma mi spieghi come fa un estraneo visto per strada a saperlo?" insistetti "Era anche troppo lontano, non può aver ascoltato..." mormorai.
Poi, scossi la testa. "È un posto assurdo, questo e non aspetto altro che il momento in cui ce ne andremo... È tutto assurdo... Tutto... Non so nemmeno che strada potremmo seguire adesso, è frustrante..." sospirai, ma quel sospiro mi provocò un altro attacco di tosse, mentre allo specchietto dell'auto vedevo i segni viola delle mani attorno al mio collo, in risalto sulla pelle bianca. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma davvero?" incuriosita da quella risposta "E dimmi, quali sono i tuoi cattivi preferiti?".
Oh il bambino iniziava a starmi simpatico! |
"E' una periferia di campagna, normale che le notizie corrano, Gwen." Disse Gan. "Ora non farti influenzare o suggestionare. Forse sei ancora scossa per quella vecchia pazza... meglio tornare alla villa, no?"
Nel frattempo Ester studiava il bambino. "I cattivi li trovo più intelligenti e potenti, dottoressa." Lui ad Ester. "Mi piacciono il Dottor Hordifren, Fantaminsk e il titano Raspon su tutti." Sorridendo e fissandola, mentre la madre ascoltava in silenzio e preoccupata. |
Sospirai, più in uno sbuffo avvilito ed annuii alla sua domanda, guardando fuori dal finestrino senza aggiungere altro.
Odiavo questi momenti di impotenza, momenti in cui avrei solo voluto sbattere la testa contro il muro più resistente ancora e ancora, sarebbe stato sicuramente meno frustrante. Era un vaso che non aveva né capo né coda, non aveva senso, una matassa ingarbugliata senza riuscire a trovarne il bandolo e odiavo sentirmi così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'auto tornò alla villa e qui Gwen fu libera di tornare in camera sua per riposarsi.
Arrivano però notò qualcuno che camminava nel giardino, sul lato da cui si accedeva alle cantine. Era Herbert, il fratello maggiore. |
Arrivammo alla villa e pensai subito di chiudermi in casa a riposare.
Notai però qualcuno in giardino, nella zona vicina alle cantine. Era Herbert. "Giornata di lavoro per tutti, noto..." con un sorriso vago e un po' stanco. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui si voltò di scatto nell'udire la voce di Gwen, quasi fosse assorto o pensieroso.
"Buongiorno." Disse sorridendole. "Si, come ogni giorno. Il lavoro è come una pianta che richiede attenzioni, altrimenti appassisce." Fissandola. |
Si voltò di scatto ed io accennai un risolino rauco.
"Mi scusi, non volevo farla trasalire..." mortificata. Ascoltai ciò che disse sul lavoro. "Sì, è vero, anche se a volte temo che la mia pianta minacci di appassire quasi per farmi dispetto..." con vago sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen e sorrise come di circostanza.
Poi la guardò meglio e notò i segni sul collo di lei. "Il suo collo..." disse avvicinandosi "... cosa le è successo?" |
Ricambiai quello che avevo riconosciuto come un sorriso di circostanza, ma in quel momento andava benissimo così.
Era stato certamente un approccio molto più cauto e calmo di quello con Elv, sebbene l'epilogo fosse stato poi diverso. Poi, lui notò i segni sul mio collo e io vi poggiai d'istinto le dita sopra. Se ci pensavo, sentivo ancora le forze venir meno ed il respiro inesistente, la sensazione di panico e di stare per morire da un momento all'altro. "Solo i rischi del mestiere..." risposi, senza tono. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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