Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 06-03-2016 21.51.14

Come tutti osservai lo scontro in atto nell'arena.
Furono momenti concitanti dopo la gente si ritrovò spesso a trattenere il fiato con gli occhi incollati sui due contendenti che si muovevano con agilità sorprendente soprattutto il Cavaliere Esiliato.
Ero sorpresa di come combattesse ora quando fino a poco prima era ferito e semi cosciente nella Pieve, ricordavo bene le ferite sul suo corpo, la sua stanchezza... A vederlo ora sembrava quasi un altro uomo.
Restai tra la folla accanto al frate, al brigante e alla sua donna mentre il torneo entrava nel vivo.
I due cavalieri continuavano a lanciarsi fendenti feroci e colpi efferati eppure sembrava che nessuno avesse la meglio.
Fino a quel momento, a quel colpo...
Voltai la testa per non guardare mentre il Maresciallo Fargas cadeva a terra, il suo sangue che si mescolava con la polvere del terreno insieme alle interiora.
Uno spettacolo crudo e disumano che però aveva mandato in visibili la folla.
Per me fu inevitabile pensare come quella gente tra gli spalti si potesse ritenere civile se poi gioiva così per l'ingloriosa morte di un essere umano.
Il Cavaliere Esiliato era in trionfo mentre il Barone era visibilmente contrariato, lo riuscivo a leggere nel suo viso.
Di certo stava tentando di escogitare un modo per catturare Guisgard e annullare così la sua vittoria ma la gente era tutta per il vincitore.
Tra la folla si fece largo una donna, una che riconobbi poiché avevo avuto occasione di conoscerla alla Pieve. Si fece avanti da incosciente e prese parola senza alcun permesso, addirittura si indirizzò al Barone e si proclamò a favore di Guisgard. O era pazza oppure... Non avevo alcuna spiegazione per il suo comportamento, stava rischiando la vita seriamente per un uomo che neppure la ricordava.
Fui in pena per lei e per la sua sorte che sarebbe stata terribile conoscendo il barone.
Guardai gli altri della mia compagnia sicura che il capo dei briganti avesse un qualche piano

Guisgard 07-03-2016 16.41.58

Gwen arrivò davanti al cancello del giardino, che era aperto.
Rispetto a come lo ricordava lei quel verziere ora appariva esternamente più curato, con il muretto di cinta non più invaso da rampicanti e da rovi.
La ragazza entrò e vide da lontano Gurran accovacciato davanti ad un cespuglio di boccioli di rose.

Lady Gwen 07-03-2016 16.48.08

Arrivai davanti al cancello del giardino, che era aperto e anche lì notai un cambiamento.
L'esterno era molto più curato e quegli inquietanti rovi erano spariti, per fortuna.
Entrai e lo vidi vicino ad alcuni boccioli di rosa.
Sorrisi, mentre il cuore batteva forte.
"Scusate" iniziai, avvicinandomi di poco "La vostra servitrice stamani è venuta nella mia erboristeria per i semi di geranio e mi ha chiesto di accompagnarla qui, poichè dice che non ha molta esperienza e aveva paura di sbagliare..." dissi dolcemente, mostrandogli il sacchetto coi semi.

Guisgard 07-03-2016 16.55.15

Tutto accadde rapidamente, come quando si sfogliano le pagine di un libro, con le illustrazioni e le parole che scorrono via veloci, accavallandosi e confondendosi.
Fagan cadde a terra senza vita, mentre il Cavaliere Esiliato si accasciò, appoggiandosi al manico della sua ascia.
La ferita si era aperta e sanguinava copiosamente.
Il suo respiro era rotto, lo sguardo appannato e le membra quasi senza più forze.
Il Maresciallo però, prima di cadere a terra sconfitto, era riuscito a menare un ultimo disperato e drammatico colpo, centrando in pieno l'elmo del suo rivale.
Il cimiero si apri in due ed il Cavaliere Esiliato mostrò il suo volto a tutti.
Ed anche Fagan lo vide, prima di esalare l'ultimo fatale respiro.
Guisgard ansimava, mentre Altea era scesa a parlare ad alta voce.
Ferico allora si alzò in piedi.
“E'...” disse affannando per la rabbia “... è lui... è il traditore! Arrestatelo! Scorticatelo vivo e poi appendetelo per il collo sulla torre più alta di Monsperon! E con lui mettete a morte anche quella sgualdrina che tanto lo difende!” Indicando Altea.
In un attimo i soldati uscirono e circondarono Guisgard.
Altri presero Altea e la portarono accanto al cavaliere ferito.
Dalle tribune era sceso un cupo silenzio.
Anche Solo, Adespos e Frate Roberto erano ammutoliti.
Accanto a loro vi erano Dacey e Gaynor, anch'elle impietrite davanti a quella scena.
“Fine del torneo...” fece Kostor, che guardava il tutto insieme a Clio e agli altri mercenari.

Clio 07-03-2016 17.01.58

Tutto avvenne rapidamente.
I soldati circondarono Guisgard.
Ora toccava a me, a noi.
"Io vado a difenderlo, voi fate come volete.." Ai miei.
"Ma non voglio incrociare le armi con voi.." Mormorai piano.
Così, scesi in campo, sperando che gli altri mi seguissero.
Estrassi i due pugnali e mi avvicinai ai due.
I soldati non mi avrebbero percepito come una minaccia, e mi avrebbero lasciato passare.
L'effetto sorpresa sarebbe stato devastante.
Il mio sguardo saldo incrociò il suo, e per un momento si distese e sorrisi, per poi fargli l'occhiolino.
Solo quando fui terribilmente vicina ai soldati, a cui avevo anche fatto cenno di farmi passare, solo allora iniziai a combattere.
Non contro di lui però, ma per lui, per difenderlo dai soldati del barone.

Dacey Starklan 07-03-2016 17.02.27

Sembrava tutto perduto.

Il Barone aveva vinto. Guisgard era prigioniero proprio come voleva Ferico.

Tutti quanti erano rimasti in silenzio di fronte agli avvenimenti, me compresa.

Nessuno sembrava muovere un dito per opporsi eppure era la loro battaglia, si trattava della loro terra, della loro vita. Perché stavano zitti invece che alzare la voce uniti contro un potente che non faceva il loro bene.

<< Fate qualcosa...>> mormorai piano , << fate qualcosa>> e guardai gli uomini intorno a me

Guisgard 07-03-2016 17.03.04

A quelle prole di Gwen, Gurran si voltò di scatto, restando a fissare la ragazza per un lungo istante.
Uno sguardo intenso, profondo, avvolgente, carnale.
Uno sguardo luminoso che fece brillare i suoi occhi neri, come se fossero finalmente liberi da quella cupa inquietudine che da sempre la giovane ricordava di aver visto in quello sguardo.
“Vi ringrazio per essere venuta...” disse lui piano, per poi porgerle la mano “... venite, vi mostrerò dove voglio piantare quei semi...” sorridendo.
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Lady Gwen 07-03-2016 17.09.47

Si voltò di scatto a guardarmi.
Mi guardò a lungo col suo solito sguardo profondo, intenso, avvolgente.
I suoi occhi brillavano, brillavano di una luce che mi fece emozionare e che non avevo mai visto nei suoi bellissimi occhi neri.
Quanto ero felice che fosse finalmente libero...
Mi sciolsi alle sue parole e non riuscii a spiccicare nulla.
Non potei fare altro che aprirmi in un luminoso sorriso e prendere la sua mano.

Guisgard 07-03-2016 17.10.38

Clio riuscì ad arrivare in mezzo ai soldati, fermandosi fra loro e Guisgard accovacciato a terra senza più forze.
Lui ebbe solo il tempo di alzare lo sguardo azzurro verso la mercenaria.
Un dolce sorriso e poi la ragazza cominciò a combattere contro i militari del barone.
L'effetto sorpresa fu fatale e subito un paio di soldati caddero a terra trafitti.
Ma altri scesero nella lizza, sotto le grida isteriche di Ferico.
Allora intervennero anche Elas e gli altri Montanari, naturalmente al fianco di Clio.
“Padre, badate a lady Gaynor e alla principessa...” disse Adespos a Frate Roberto, indicando la dama Flegeese e Dacey “... andiamo, Solo!” Facendo un cenno al suo compagno.
Ed anche i due briganti si buttarono nella mischia.
Ma anche altri soldati arrivarono, inviati da Jean.
“Sono in troppi!” Gridò Solo combattendo. “Spuntano come funghi! Non resisteremo a lungo!”

Altea 07-03-2016 17.12.43

Tutto accadde in fretta..la voce del barone col suo editto di Morte, vidi i soldati attorno a me..Non avrebbero mai visto il mio viso spaventato e non lo ero..la mia unica preoccupazione era vedere Guisgard ferito..."Milord resistente..ci salveranno" .Era la mia speranza..il Vescovo sarebbe intervenuto.

Dacey Starklan 07-03-2016 17.17.11

Finalmente qualcuno si diede da fare. Qualcuno o meglio qualcuna.

Incredibile quanto il destino fosse bizzarro.

La donna bionda che voleva ucciderlo ora combatteva per la vita di Guisgard.

I suoi compagni la seguirono dando inizio alla battaglia.

Molti soldati però sopraggiunsero presto e l'esito dello scontro divenne subito incerto.

Dovevo fare qualcosa non potevo stare ferma a lasciare che troppa gente morisse. Anche se non era la mia gente o la mia terra però non ne potevo più di accettare tutto passivamente.

Così approfittando dell'attenzione generale della folla sfilai il pugnale che l'uomo accanto a me portava nella cintola e lo nascosi tra le ampie maniche dell'abito da monaca che portavo e mi avviai con discrezione verso il palco.

Se avessi preso alle spalle il barone puntando il coltello al suo collo sarei riuscita a fermare tutto.

Clio 07-03-2016 17.19.34

Il suo sguardo, il mio sorriso.
E poi il clangore delle spade e la furia del combattimento.
Ora mi sentivo completa, quella battaglia valeva più di tutte le altre che avevo combattuto in vita mia.
Per lui.
Continuai a combattere, senza mai fermarmi, poi sorrisi nel vedere gli altri arrivare e colpire i soldati del barone.
Quanto adoravo quei ragazzi.
Allora urlai degli ordini, circondate Guisgard e la donna in modo da proteggerli dagli attacchi dei soldati, che avrebbero trovato noi tra loro e i due indifesi.
Ma erano troppi, anche se qualcuno giunse in nostra difesa.
Diedi l'ordine di chiudere il cerchio senza di me, ritrovandomi io stessa all'interno.
Porsi il mio braccio a Guisgard.
"Appoggiati a me.." Con voce concitata "Sono in troppi, devo portarti via di qui..".
Urlai la stessa cosa ai miei in modo che mettessero in piano la formazione fatta apposta per portare un ferito in salvo.

Altea 07-03-2016 17.24.40

La donna che si trovava nel bosco con lui venne a salvarci..subito dopo vidi Solo e il Capo e altri uomini, si instaurò un duello..era troppo pericoloso..."Milady" guardando la bionda mercenaria.."Salvatelo, non pensate a me...solo se dovesse succedere qualcosa pensate a mio fratello, si chiama Tomas ed è nelle prigioni". Estrassi la spada che avevo portato nascosta e vidi Solo disperato e con un fendente secco colpii un soldato alle spalle.

Guisgard 07-03-2016 17.28.47

I soldati erano troppi ed anche armati.
Circondarono i ribelli, bloccando ogni via di fuga.
“Gettate le armi o vi uccideremo senza pietà.” Disse il capitano dei soldati.
“Preferisco morire con le armi in pugno...” gridò Adespos “... anche un solo attimo di vita mi basta, per portarmi dietro all'Inferno tutti voi!”
“Ben detto!” Annuì Solo.
Guisgard si alzò, appoggiandosi a Clio.
“Sono in troppi...” ansimò il cavaliere.
Altea era naturalmente con loro.
“Gettate le armi o vi uccideremo tutti!” Minacciò il capitano dei soldati. “Non avete più scampo!”
“Facciamo come ci dice...” mormorò Guisgard “... arrendiamoci, è inutile morire così... sarebbe da sciocchi...”
Intanto Dacey era riuscita a raggiungere il palco d'onore, grazie alla confusione generale.
E si avvicinò a Ferico, stando dietro di lui.
Ma ad un tratto qualcuno le afferrò il collo.
“Sei qui, traditrice...” con rabbia Jean “... ma vendicherò il mio onore...” stringendo il collo della ragazza.
Stava per strangolarla e la sua morsa era troppo forte per potersi liberare.

Altea 07-03-2016 17.34.40

Era una lotta impari...quei vigliacchi erano troppi...da dietro udii l' ordine impartito da Guisgard...per un attimo lo guardai...arrenderci...aveva detto questo.." Come volete Milord.." guardandolo per un attimo sfuggevole nei suoi occhi azzurri per poi fuggire nuovamente al suo sguardo e gettai a terra la spada insanguinata.

Clio 07-03-2016 17.37.49

Lo aiutai ad alzarsi.
I soldati erano sempre di più, e noi eravamo pochi.
Ma sicuramente avremmo venduto cara la pelle.
Il mio batteva forte, il fiato corto, il furore guerriero che mi scorreva nelle vene, rendendole incandescenti.
Sorrisi e annuii alle parole di uno di quelli che dovevano essere briganti.
Dove diavolo era tutta la maestria dimostrata contro di noi nel bosco.
Mi voltai verso Guisgard a quelle parole.
I miei occhi ardenti nei suoi.
"Non conosco morte migliore invece, Amor mio.." Per poi baciarlo intensamente.
Un bacio che mi diede ancora più energia, un bacio che mi scosse l'anima ed infiammò il corpo, un bacio dopo il quale potevo benissimo morire.
"Ci uccideranno comunque.." Mormorai "Meglio morire con le armi in pugno che penzolare da una forca.." Sorrisi.
"Venderemo cara la pelle, altroché.." Facendogli l'occhiolino.

Dacey Starklan 07-03-2016 17.40.57

Ero vicina, così vicina, mancavano pochi centimetri per raggiungere il barone, riuscivo persino a vedere le vene del suo collo che si gonfiavano nell'agitazione.

Ma non fui abbastanza lesta e sentii tirare all'indietro, per il collo e una voce inconfondibile.

<< Non sono... Non sono una traditrice... Non ho tradito nessuno perché non avevo alcun obbligo verso nessuno... Ho agito secondo coscienza, una cosa che voi avete dimenticato tempo fa>> faticavo a parlare ma era l'unica arma a mia disposizione dato che mi aveva immobilizzata e non accennava a mollare la presa.

<< Jean... Io vi avrei anche sposato ma... Ma non accettavo di vivere in questo posto a causa del barone>> tossii affaticata dallo sforzo provocato ad ogni parola detta, << possiamo ancora essere felici... Senza il barone... Lui è un ostacolo per noi..per voi, per le vostre aspirazioni... Lasciatemi andare... >>

Guisgard 07-03-2016 18.09.25

Gurran prese Gwen per mano e la condusse al centro del suo giardino, così intriso di mille profumi e screziato da infiniti colori.
Era un trionfo di eriche, viole, margherite, orchidee e rose.
E poi di ciclamini, papaveri e crisantemi.
Lui prese i semi portati dalla ragazza e li seminò ai piedi di un folto e verde cespuglio, dove una zolla di terra era racchiusa da alcuni mattoncini bianchi.
“Ora il momento che preferisco...” disse lui “... restare qui ad aspettare che sboccino e che fioriscono...” riprendendo la mano di Gwen nella sua.

Guisgard 07-03-2016 18.10.28

Guisgard guardò Altea e poi Clio.
“Moriremo comunque, ma almeno arrendendoci avremo una possibilità...” disse il cavaliere alle due dame “... gettiamo le armi, guadagneremo tempo...” ansimò.
I soldati aspettavano solo un cenno dal loro capitano per trafiggerli tutti.
Poi quel bacio di Clio a Guisgard, nel bel mezzo della lotta.
Un bacio d'amore, dal profumo di vita in una situazione così intrisa di morte.
Intanto sul palco d'onore Jean stava strozzando Dacey.
La principessa cercò di convincere il cortigiano a lasciarla andare, ma l'uomo sembrava in preda ad istinto rabbioso fuori da ogni controllo.
“Mi hai reso lo zimbello della corte...” disse Jean stringendo il collo di Dacey “... hai prestato soccorso a quel cane traditore... ti ucciderò e riscatterò il mio nome...”
E più stringeva, più gli occhi della ragazza diventavano grandi e vuoti.

Dacey Starklan 07-03-2016 18.15.55

Fino all'ultimo avevo sperato che ci fosse del buono in Jean. Fino all'ultimo ci avevo creduto, fino all'ultimo avevo pensato che se non fosse stato per il barone le sue azioni sarebbero state diverse.
Invece ora si stava rivelando un essere attaccato al materiale, al suo onore, diceva ma per me era un uomo che non aveva onore.
<< Lasciami>> dissi con voce roca tentando di divincolarmi mentre sentivo le forze venire meno.
Dovevo resistere e lottare per me stessa, per essere davvero libera.
Raccolsi le poche energie rimaste e diedi uno strattone pestandogli anche un piede e approfittando di quel momento in cui lo sorpresi mi scostai da lui riprendendo il pugnale.
<< Sta lontano da me o il Barone muore>>

Altea 07-03-2016 18.18.51

Non avevo idea del piano di Guisgard...guadagnare tempo..per cosa..per morire..ma forse lui era al corrente di qualcosa..già quel qualcosa che Frate Roberto aveva detto e pensai al Vescovo e al Cavaliere Burbero.
"Solo...arrendiamoci, cosi ha detto ser Guisgard, ditelo pure al Capo..se egli lo desidera".
Guardai sempre di sfuggita Guisgard e risposi solamente.."Ho impartito i vostri ordini agli altri...spero funzioni milord..non sarete tornato per vedere la vostra morte nevvero?" e sbottonai un leggero sorriso...il fendente maggiore era vederlo li..come sempre..avrei potuto fare mille cose..avrei voluto fuggire con lui..avrei potuto usare la fiala di Didas...Didas chi mai era..forse lei aveva visto tutto e forse quella fiala aveva del veleno per Guigard..e perchè darmela se aveva visto nel mio futuro, per farmi morire assieme a lui...non aveva senso.
Ma non aveva più importanza..capii l' Amore tra lui e la bionda donna, di cui avrei saputo il nome prima o poi, e non avrei mai potuto allontanare due persone che si amavano..non mi ero permesso di farlo nemmeno con lei...lui era l' unico capace di spiazzarmi e quindi mi imposi di non guardarlo più.

Guisgard 07-03-2016 18.19.44

Dacey riuscì a liberarsi dalla presa di Jean, per poi puntargli contro il suo pugnale.
“Brava...” disse cortigiano con le mani ben in vista, come chi cerca di guadagnare tempo “... dopotutto questo sei... un'assassina, no? Come tutti gli infedeli... avanti... uccidimi... cosa aspetti... tanto tra breve i tuoi amici moriranno... e tu con loro...”

Clio 07-03-2016 18.21.41

Lo guardai negli occhi, uno sguardo intenso per poi chiudere gli occhi e stringere i denti per la rabbia.
"Arrendersi è da vigliacchi..." Mormorai tra i denti.
Presi un profondo respiro.
"Come vuoi.." Dissi solo, buttando il pugnale.
"Prega che funzioni.." Visibilmente contrariata, per poi sorridere piano.
Non capivo il senso di tutto quello, dato che il barone ci avrebbe ucciso comunque.
Ma mi fidavo di lui, e speravo vivamente avesse ragione.

Dacey Starklan 07-03-2016 18.23.32

Ripresi fiato lentamente cercando di ignorare il dolore provocato dalla sua stretta mentre lo fissavo con rabbia senza spostare di un centimetro il pugnale.
<< Non sono un'assassina... Sono solo una donna che vuole tornare a casa sua, a qualsiasi prezzo... Credevo tu fossi diverso, credevo che tu fossi migliore... Sono stata una sciocca a fidarmi... Lasciami andare, dimenticati di me, dimentica di tutto e non ti farò nessun male>>

Guisgard 07-03-2016 18.30.56

Altea, Clio e poi tutti gli altri alla fine ascoltarono Guisgard.
Così deposero le armi, consegnandosi ai soldati del tiranno.
Il capitano allora si voltò verso il palco d'onore, dove stava il barone, attendendo disposizioni.
“Portateli via, nelle prigioni.” Disse Ferico, con tono trionfante. “Saranno torturati fino all'alba, uomini e donne. Al sorgere del Sole poi verranno giustiziati davanti al popolo, come degna chiusura di questo torneo.” Ridendo.
Almeno la mossa di Guisgard aveva fatto guadagnare loro un'altra notte di vita.
Ma ad un tratto uno squillo di tromba echeggiò tra le tribune ed il prato.

Guisgard 07-03-2016 18.33.25

Jean era davanti a quel pugnale che Dacey gli puntava contro.
Il cortigiano aveva compreso come la principessa si fosse accorta della sua vera indole.
Ma ad un tratto una tromba echeggiò.
“Cosa...” disse stupito Jean “... cosa accade?”

Altea 07-03-2016 18.36.02

Tutti gli altri seguirono le direttive di Guisgard, quei miserabili dei soldati presero le nostre armi...il barone diede ordine di portarci nelle prigioni...sorrisi amaramente..non eravamo noi gli sconfitti, noi morivamo con onore e loro vincevano con disonore e slealtà. Ma ero sempre più convinta non era finita..tutto al più prima di morire, magari, avrei potuto vedere mio fratello.
Ad un tratto uno squillo di tromba...il mio cuore iniziò a battere forte..forse quel qualcosa che doveva accadere secondo il buon frate stava iniziando.

Clio 07-03-2016 18.39.04

Le parole del barone, strinsi i denti e chiusi gli occhi per la rabbia.
Non era la morte che mi spaventava, ma le torture su una donna sì.
"Appena saremo nelle prigioni..." Dissi piano a Guisgard "Uccidimi" sentenziai.
Continuavo a non capire quella mossa, una notte in più di vita non serviva a granchè.
Anzi, morire con le armi in pugno era mille volte meglio.
Poi uno squillo di tromba echeggiò intorno a noi.
"Ci vorrebbe un miracolo..." Mormorai piano, stringendomi a lui.

Dacey Starklan 07-03-2016 18.40.48

Il tempo sembrava scorrere infinito. Fissavo Jean tenendo il pugnale contro di lui e per questo avevo perso di vista tutto ciò che ci stava intorno e ciò che stava accadendo.
La mia testa era frastornata ma sapevo che scoprire la verità sul cortigiano era per il mio bene, non osavo immaginare come sarebbe stata la mia vita al suo fianco.
La tromba suonò interrompendo quel tempo che scorreva pianissimo.
Non osavo voltarmi temendo di dare un vantaggio a Jean ma con la coda dell'occhio cercai di capire che cosa stava accadendo di nuovo.

Guisgard 07-03-2016 19.02.58

Quella tromba suonò in modo solenne tra il prato, le tribune e la lizza.
La folla si aprì ed alcuni uomini a cavallo apparvero.
In testa a quel corteo vi stavano il chierico che Frate Roberto aveva svelato essere il vescovo e al suo fianco il Cavaliere Burbero.
“Barone Ferico di Monsperon...” disse uno degli uomini a cavallo facendo un passo avanti ed affiancandosi al vescovo “... in nome della Signoria di Florenza, del Podestà di Seina e di tutti i liberi comuni di Sygma vi dichiaro spodestato dal vostro seggio e privato dei vostri titoli.”
“Che scherzo è questo?” Gridò Ferico.
“Questo atto solenne” continuò l'uomo a cavallo “reca sigilli e firme di tutte le autorità politiche di Sygma, nonché l'avallo della Chiesa di Roma.”
“La chiesa e gli altri signori non hanno nessun potere qui! Sygma non è un territorio unificato!” Urlò Ferico. “Guardie, uccidete questi cani!”
“Ferico!” Ad un tratto il Cavaliere Burbero. “Puoi non credere a noi, ma non puoi mettere in discussione questa!” Alzando la mano che stringeva un rotolo.
“E cosa sarebbe?” Ridendo isterico Ferico. “Volete farvi grossi con un foglio di carta?”
“Non è un semplice foglio di carta!” Gridò il cavaliere. “E' un documento solenne, firmato da tutti i nobili di Sygma e da tutti i governi dei liberi comuni, nonché da Sua Grazia il vescovo! Ma non solo! Vi è anche un'altra firma! La firma del duca di Capomazda! Guarda, Ferico! E' la Magna Carta! E sancisce la fine delle ostilità tra Capomazda e Sygma! Il duca ha giurato di non invadere più questa terra con le armi, ma di cercare un'alleanza di sangue! Oggi è un nuovo giorno!”
Un boato fece esplodere le tribune.
“Menzogne!” Ferico. “Il duca di Capomazda non firmerebbe mai un simile atto! Mai!”
“Invece si.” Disse il vescovo.
“Mentite!” Infervorato il barone. “Taddeo Cuor di Dragone non accetterebbe mai!”
“Si invece!” Il Cavaliere Burbero.
“Dimostratelo!” Con tono di sfida il barone.
Allora il Cavaliere Burbero si tolse finalmente l'elmo, mostrando il suo volto.
E tutti quei cavalieri a cavallo e alcuni che stavano nel prato e sulle tribune si inchinarono.
Anche Guisgard chinò il capo in segno di saluto nel vedere quel volto.
“Taddeo...” mormorò incredulo Ferico “... Cuor... di... Dragone...” per poi inginocchiarsi e piangere per la rabbia e la paura.
Tutto ciò davanti a Clio, a Dacey, ad Altea, a Gaynor ed al popolo tutto.
http://pad.mymovies.it/cinemanews/20...7/principe.jpg

Lady Gaynor 07-03-2016 19.05.27

Il caos. Non avevo avuto idea di cosa significasse realmente quella parola fino a quel momento. Si combatteva ovunque, quasi non si riusciva a scorgere chi combatteva contro chi. Naturalmente io tenevo gli occhi puntati su Adespos, pregando non gli succedesse nulla. Quando vidi che le cose si stavano mettendo male e gli uomini del barone, in numero nettamente maggiore, stavano avendo la meglio, lasciai il mio posto al fianco di Padre Roberto e mi avvicinai al punto in cui si svolgeva il combattimento. Mi tenni comunque ad una certa distanza, poiché non avevo alcuna idea di come si tenesse un'arma in mano, ma volevo essere abbastanza vicina nel caso Adespos avesse avuto bisogno della mia presenza. Ad un tratto, il Cavaliere Esiliato diede l'ordine di arrendersi, forse rendendosi conto che erano troppo pochi contro tanti soldati armati fino ai denti. Vidi che lentamente ad uno ad uno tutti cessarono le armi, mentre quel cane di Ferico ordinava di arrestarli tutti e giustiziarli all'alba. Mi sentii morire, quando all'improvviso ci fu un assordante squillo di tromba che echeggiò in tutta Monsperon. Tutto accadde velocemente. Il Cavaliere Burbero arrivò seguito da alcuni uomini, impugnando un foglio che dichiarò essere la Magna Carta, un documento che sanciva la fine delle ostilità tra Capomazda e Sygma. Il respiro mi si spezzò... Sygma era finalmente libera! Ferico avrebbe perso tutto e Adespos e tutti quelli come lui avrebbero riavuto indietro ciò che gli apparteneva. E, sorpresa delle sorprese, il Cavaliere Burbero si tolse l'elmo e si rivelò essere nientemeno che Taddeo Cuor di Dragone, il Duca di Capomazda. Restai in attesa di ciò che sarebbe successo, cercando Adespos con lo sguardo.

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Clio 07-03-2016 19.09.13

Assistetti attonita e immobile a quanto accadeva.
Ecco il miracolo che avevo invocato.
Ascoltai il Cavaliere Burbero, quasi incredula, sorridendo sempre di più, trattenendo il fiato.
Era più di quanto osassi sperare.
Sgranai gli occhi a quella vista.
Allora i miei sospetti erano fondati, era davvero Sua Signoria, conoscevo molto bene il suo viso, come quello degli altri nobili dei regni vicini, dato la mia educazione aristocratica.
Chinai il capo in segno di rispetto, e nel farlo nascosi una risata rendendomi conto che il mio bellissimo vestito bianco era sporco di sangue.
Non riuscivo a crederci, ora tutto sarebbe stato più semplice.
Sospirai di sollievo e sorrisi, incrociando lo sguardo azzurro di Guisgard accanto a me.
Ora dovevamo pensare a guarire la sua ferita.

Dacey Starklan 07-03-2016 19.11.24

Compresi subito l'importanza di quel momento e per questo lasciai perdere Jean voltandomi verso gli uomini arrivati, ne riconobbi subito due, il Vescovo e il Cavaliere Burbero.
Ecco cosa avevano in mente ed era giunti proprio al momento giusto.
La legge e l'ordine sarebbe ben presto stato ristabilito su quelle terre, la conferma era quella pergamena che il cavaliere teneva in mano.
A nulla valsero le proteste di Ferico, era perduto.
Lo stupore generale poi quando il Cavaliere Burbero rivelò la sua vera identità.
Era niente di meno che il Duca.
Un sorriso soddisfatto si dipinse sul mio volto nel vedere Ferico prostrato ad implorare pietà.
Mi voltai verso Jean impedendogli di andare via. Anche lui doveva pagare.

Altea 07-03-2016 19.11.27

Cio che pensavo...e speravo..si avverrò.
Arrivarono degli uomini a cavallo e riconobbi il Vescovo e il Cavaliere Burbero.
Ascoltai in dignitoso silenzio l' editto con il quale Ferico veniva spodestato..il cuore batteva forte..di gioia, di soddisfazione e di paura non fosse vero.
Poi l' ultimo colpo di scena, il misterioso Cavaliere si tolse l' elmo..il Cavaliere, a cui, avevo donato i miei colori e trasalii...era il Duca Taddeo Cuor di Dragone in persona.
Come tutti mi inchinai in segno di rispetto...pensando pure a quel battibecco alla Pieve...Altea...tutto finirà e tu poi rimarrai buona e non ti metti più nei guai...autoreguardendomi.
La salvezza era vera speravo in cuor mio.

Guisgard 07-03-2016 19.34.13

Il popolo esultò trionfante, rompendo le barriere ed invadendo il campo fino alla lizza.
Molti soldati furono travolti, altri fuggirono.
I mercenari di Clio esultarono, mentre Guisgard abbracciò la bionda Montanara.
Solo si voltò invece verso Altea e la baciò.
“Perdonate...” disse sorridendo alla dama “... ma sono felice di questo lieto fine!” Stringendola a sé.
Adespos invece cercò tra la folla Gaynor, trovandola e baciandola.
“E' tutto finito, amore mio!” Abbracciandola.
Intanto la gente aveva invaso pure il palco d'onore, arrivando dov'erano Dacey e Jean.
Il cortigiano cercò di mettersi in salvo, ma fu riconosciuto e alcuni del popolo lo spinsero giù, facendolo cadere al suolo.
L'impatto fu mortale e restò senza vita sul terreno.
Ferico invece era fuggito all'interno del castello.
Giunse in una sala semibuia, sedendosi sul suo seggio.
Si guardava intorno impaurito, mentre si udiva la voce della folla che lo cercava.
Ad un tratto apparve una figura.
“Chi è là?” Gridò il barone.
“Sono io, milord...” avanzando Betta.
“Cosa vuoi?” Fissandola Ferico.
“Vi stanno cercando...” fece la ragazza “... vi vogliono uccidere...”
“Perchè?” Piangendo Ferico. “Come possono volere la morte del loro amato signore? Chi mai potrà movimentare le loro indegne vite?” Farneticando il tiranno.
“Milord, non c'è tempo...” Betta.
“Cosa...” impaurito il barone “... cosa bisogna fare?”
“Milord, avete governato come un mostro...” prendendo un pugnale Betta “... ora morite da barone... per mano vostra...” dandogli il pugnale.
“Ma...” agitato Ferico “... come sarà Monsperon senza il suo signore? Che senso avrà la vita di tutti voi?”
“Presto, milord!” Gridò Betta. “Arrivano!”
“Betta...” puntandosi il pugnale all'altezza del cuore Ferico “... Betta...” implorando aiuto.
Betta allora appoggiò le mani sul pugnale e spinse, aiutando il barone a morire.
La lama spaccò in due il cuore del tiranno, che cadde senza vita ai piedi del suo seggio, mentre la corona baronale rotolò sul pavimento della sala.
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Altea 07-03-2016 19.44.13

Era tutto vero...la gente si rivoltò e ad un tratto fui trattenuta da un bacio e vidi Solo che subito, arrossendo, si scusò.
Scoppiai in una risata..."Solo...è stato un momento di gioia..altrimenti subirei il mattarello di tua moglie e sarebbe peggio di una spada".
Lo abbracciai..."Comunque il Bene ha vinto...ormai è finita..abbiamo combattuto fino alla fine e ti ringrazio per avermelo permesso...molto lo devo a te".

Dacey Starklan 07-03-2016 19.45.30

E alla fine arrivò la vittoria per quel popolo che a lungo aveva sofferto a causa delle angherie di quel tiranno che era Ferico.
Tutti esultavano soprattutto chi aveva reso possibile quel giorno grazie al coraggio e alla forza del proprio spirito.
Guardai dal palco riconoscendo i volti felici di tutte le persone che avevo avuto modo di conoscere durante la mia prigionia e poi la mia fuga.
Fui lieta di vederli tutti sani e salvi e insieme alla persona amata.
Vidi anche il Cavaliere Burbero, o meglio il Duca, e come di dover mi inchinai di fronte a lui.
In quel momento Jean fuggì ma non servì a nulla, la folla gli stava addosso e quando mi voltai lo vidi a terra, morto.
Provai tristezza per lui, nonostante tutto.
Decisi di lasciare il palco, non avevo più motivo di stare lì e andai verso il Duca.
In fondo era tutto merito suo, fin dall'inizio quando nella tenda aveva aiutato me e Guisgard a fuggire.
<< Mio signore>> gli dissi con un altro inchino lasciando trasparire un sorriso, << voi mi avete resa libera e per questo meritate i miei ringraziamenti e quelli della mia famiglia e di tutta Mirza>>

Clio 07-03-2016 19.52.22

La folla esultava, e si riversò nella lizza, festante.
Sorrisi di gioia nel vedere i miei uomini esultare, felice di non averli condotti alla rovina, ma bensì alla vittoria.
La mia morte non mi faceva paura, ma la loro sì, a maggior ragione se fossero morti per causa mia.
Ma non era accaduto e anzi, il mio cambiamento di fronte ci aveva fatto guadagnare la salvezza.
Tutto intorno a noi era gioia e speranza, un nuovo giorno iniziava, una nuova era per Sygma e per Monsperson.
E anche per lui.
Quell'abbraccio mi scaldò il cuore, mi beai di quella stretta per un lungo istante, per poi alzare lo sguardo su di lui.
"Hai vinto, ora potrai tornare nelle tue terre.." mentre gli accarezzavo dolcemente il viso sorridendo.
Certo le avrebbe riavute in ogni caso visto il cambiamento politico, ma immaginai che fosse ancora più importante averle vinte sul campo, battendo nientemeno che Fagan in persona.
Ero felice, felice di averlo trovato, felice di aver combattuto con lui, per lui, felice di averlo accanto.
I miei occhi restarono nei suoi per un lungo istante, un istante che mi parve infinito.
Poi sorrisi, un sorriso luminoso, intenso, raggiante, un sorriso come nessuno mai prima di esso, un sorriso che brillava come il mio sguardo.
Allora lo baciai, dimenticandomi di tutti i presenti.
Un bacio dolce, eppure appassionato.
Un bacio in cui riversai ogni lacrima che avevo versato in quegli anni.
Un bacio che valeva per tutti i battiti del mio cuore, per tutti gli sguardi rubati, per tutti i sorrisi spenti, per tutte le fitte dolorose.
Un bacio a cui affidai tutto l'Amore che avevo solo potuto custodire in quei lunghi anni, che ora si era liberato dalle segrete e mi riempiva l'anima, illuminandola di una luce nuova e indefinita.
Un bacio in cui finalmente Lila uscì dalla sua torre, nel suo vestito più bello, per correre tra le braccia del suo Amore.
Un bacio a cui mi abbandonai, completamente, accorgendomi che la fitta dolorosa al cuore era svanita, e allora compresi che non sarebbe mai più tornata.

Lady Gwen 07-03-2016 20.29.58

Mi abbandonai ad un silenzioso sospiro quando prese la mia mano, facendomi attraversare quella meraviglia di giardino.
Era una sensazione stupenda che avevo temuto per ben due volte di non poter più provare e invece ora lui era lì con me, ancora.
Mi condusse poi nel luogo in cui avrebbe piantato i gerani ed io rimasi lì, ad osservare estasiata ogni suo movimento.
Sorrisi alle sue parole e assentii, annuendo.
Poi prese di nuovo la mia mano ed i miei occhi verdi andarono subito nei suoi neri.
Dopo un lungo istante, mi guardai intorno, osservando il giardino.
"Questo posto foglie il fiato..." mormorai, quasi sussurrando, la mia mano sempre stretta nella sua.
Non era certo la prima volta che ci entravo, ma non faticavo a fingere di essere meravigliata, non mi sarei abituata a tanto splendore.

Lady Gaynor 07-03-2016 23.48.41

L'esultanza della folla era una gioia per il cuore. Finalmente eravamo tutti liberi dalla tirannia di Ferico e Sygma sarebbe tornata l'isola felice che era un tempo. Vidi Adespos farsi largo a forza tra la gente per venire da me. Gli facilitai il compito correndogli incontro, per poi buttargli le braccia al collo.
"Si, amore mio, la guerra sarà solo un ricordo! Adesso potrai riavere indietro ciò che ti spetta... Sai, in fondo sono grata a quel cane di un barone... se non fosse stato per quel suo censimento, non ti avrei mai incontrato e così non sarei mai stata la donna più appagata del mondo... Ti amo... ti amo tanto..."

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