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Restarono a lungo così, vicini, accarezzandosi dolcemente a vicenda.
“E' stato meraviglioso, Nyoko...” disse Pavel giocando con i capelli bruni di lei “... dimmi cosa provi... cosa pensi... ti prego...” mentre fuori albeggiava. |
Sorrisi nel sapere che stava meglio, alzando gli occhi su di lui.
"Meno male che stai bene.." baciandolo dolcemente. Poi mi aiutò ad alzarmi, e io lo seguii docilmente, ritrovandomi in piedi davanti a lui. Lui che si accorse delle mie lacrime. "Credo sia una reazione del mio corpo.." con un sorriso leggero "Mi avevi portato talmente in alto, che cadere ha fatto parecchio male.." con un sorriso triste. "È un vero peccato che il nostro gioco sia finito così bruscamente..." sussurrai, maliziosa, avvicinandomi a lui "Mi stava piacendo parecchio.." baciandolo piano, dolcemente. |
Lo sentivo carezzarmi i capelli ed io sorrisi sentendomi guardata. "Cosa penso?" dissi continuando a sorridere con ancora le guance infuocate "penso che questo sia il giorno più bello della mia vita... E che è solo grazie a te" abbracciandolo poi. "Penso che non sarei più capace di staccarmi da te" dissi poi per cercare le sue labbra e pressarle contro le mie, ardenti e bramose ancora di quel contatto.
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L'uomo guardò Gwen con i suoi occhi penetranti, quasi riuscisse a leggere nella sua mente.
“Conoscere alcune cose su certi fiori.” Disse al finto giardiniere. “Ad esempio sul mio fiore di stramonio... è spuntato quasi per caso dove invece dovevano esserci delle rose... mi chiedo cosa possa mai significare tutto ciò... lei cosa crede?” |
Icarius sorrise e si beò delle labbra di Clio.
Le assaporò e la guardò negli occhi. “Si, era meraviglioso...” disse poi accarezzandole i fianchi nudi “... piaceva da morire anche a me... come mi piaci tu... mi piaci tutta...” senza smettere di accarezzarla “... ma cosa è accaduto... ricordo solo che stavamo impazzendo di piacere... e poi più nulla...” perplesso. |
“Anche per me è un giorno meraviglioso...” disse Pavel accarezzando la schiena nuda di Nyoko “... il più bello... e mi piace immaginare sia il primo di infiniti altri...” baciandole i capelli scuri.
Ad un tratto la porta della stanza si aprì lentamente. Entrò allora una figura. Era il Conte Justine, con indosso un abito molto sensuale ed aveva un vassoio con delle fumanti tazze di tè profumato. “Buongiorno, ragazzi...” sorridendo e guardandoli nudi tra le lenzuola “... come padrone di casa vi ho portato la colazione...” https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...667cf4e82a.jpg |
Sorrisi alle parole di Pavel e lo immaginai bellissimo a guardarmi. Poi, nella stanza entrò il conte ed io, istintivamente, mi coprì fra il corpo di Pavel e le lenzuola. Ci aveva portato la colazione ma ancora non mi fidavo a toccare del cibo in quel luogo. "È... Un pensiero gentile..." dissi più in imbarazzo per la mia nudità che per altro.
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Quel bacio, così dolce e intimo, così delicato dopo la sfrenata passione che ci aveva unito poco prima.
Sorrisi alle sue parole, così tenere eppure appassionate. Era davvero bellissimo. Mi bastava guardarlo un secondo per dimenticare tutto, per sorridere di nuovo. "Il destino ha deciso di tirarci un brutto tiro.." sospirai, stringendomi a lui. "Non so nemmeno io esattamente cosa sia successo.." guardandolo negli occhi. Era saggio dirgli la verità? Non potevo sempre tenerlo all'oscuro di tutto. C'era dentro anche lui, e doveva sapere. "Se ti dicessi quello che ho visto, mi prenderesti per pazza.." scossi la testa, con la fronte sul suo petto "Mi sembra di impazzire, in effetti...". "Mi sono voltata, per guardarti, e ho visto il Conte accanto a te.." sospirai "Ho creduto fosse un'allucinazione... perchè, andiamo, che altro poteva essere?". Non riuscivo ad andare avanti, non riuscivo a parlare. "Poi.." cercando di non pensare a quell'orribile visione "Ecco.. mi sono voltata e.." chiusi gli occhi per il disgusto "Tu eri a terra, e lei al tuo posto.. così.. non ci ho visto più e l'ho assalita con tutta la forza che avevo..." sospirai, scrutando il suo sguardo "Poi non c'era più,... allora ho creduto di aver immaginato tutto ma..." presi il medaglione "Questo.." mostrandoglielo "Ricordi? Lo aveva al collo.. è uguale al mio..". Mi nascosi tra le sue braccia. "Che cosa sta succedendo?" preoccupata. |
Il conte sorrise a Nyoko, per poi posare il vassoio sul letto.
“E' un dovere, oltre che un piacere...” disse, per poi afferrare le lenzuola e tirarle via, scoprendo così i due giovani “... siete giovani e belli, è un peccato coprirvi.” Con tono divertito. “Ehi!” Pavel, per poi stringere a sé Nyoko, come a volerla coprire. |
"Già..." dissi un po' in soggezione. Mi sentivo in ansia con quella persona nei paraggi. L'idea stessa di respirare il suo stesso ossigeno mi irritava. Poi, come impazzito, levò via le lenzuola che ci coprivano ed io cercai di coprirmi. Pavel mi coprì poi con il suo corpo. "Ma... Come si permette?" dissi infastidita dal gesto.
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Clio raccontò tutto ciò che aveva visto e fatto, stringendosi ad Icarius ancora scombussolata e turbata.
“Quella dannata...” disse lui perplesso “... questa castello nasconde qualcosa e quella maledetta controlla questi segreti, questi misteri... forse sarà meglio andare, lasciare questo luogo... subito... o finiremo in qualche trappola temo...” con occhi cupi. |
A quella reazione di Nyoko, Justine rise di gusto.
“Suvvia, come siete puritani...” disse “... neanche sembrate giovani... due vecchi, ecco cosa...” con tono divertito “... o forse avete paura di me?” Fissandoli. “Perchè mai?” Pavel. “Non so, ditemelo voi...” mormorò il conte “... tu hai paura di me?” A Nyoko. |
Tutta quella situazione era puramente surreale ed inusuale. Uno sconosciuto ci denudava senza il minimo pudore, ma era una cosa normale? "Il mio corpo ci terrei a mostrarlo solo a chi amo, se permettete..." dissi con sguardo accigliato. "Non si tratta di paura" dissi poi nonostante ne avessi di paura.
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Fui lieta di rendermi conto che Icarius capiva, comprendeva senza impazzire.
Quella consapevolezza mi riempì di gioia, il potergli parlare liberamente, senza rischiare di romperlo, quasi fosse un cristallo prezioso. "Sì, hai ragione.." sospirai "Dovremmo vestirci, e andarcene..." sospirai "Anche se io devo trovare Athia.." scuotendo la testa "Deve essere qui da qualche parte.." sospirai. Mi sembrava di impazzare, non riuscivo a pensare. "Non capisco più niente.." scuotendo la testa "È come se il mio corpo non volesse accettare tutto questo.." scossi la testa, staccandomi bruscamente da lui "Sto impazzendo.." sussurrai "Impazzendo.." mentre le lacrime ricominciavano a riaffiorare. "Tu come fai ad essere così tranquillo?" guardandolo mentre prendevo un vestito da indossare. |
Erano nudi, l'una contro l'altro, stretti, per coprirsi e forse proteggersi a vicenda, mentre il Conte Justine li guardava con un sorriso sinistro e peccaminoso.
“Se vuole uscire...” disse Pavel, stringendo a sé Nyoko “... noi... noi dobbiamo vestirci...” Justine rise di gusto. “Ma certo, piccioncini...” con tono divertito, per poi uscire. |
Il conte uscì dalla stanza ridendo in modo sinistro, e solo dopo aver sentito la porta chiudersi presi a parlare "che maleducato..." dissi ancora stretta fra le braccia forti di Pavel.
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“Ehi, piccola...” disse Icarius, per poi stringere ancora Clio “... perchè continui a piangere? E' per la tua amica Athia? Per lei piangi?”
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“E' un essere perverso...” disse Pavel stringendo Nyoko per tranquillizzarla “... e credo anche pazzo... o pazza... al diavolo, pazzo o pazza, qualunque cosa sia...” angosciato “... dobbiamo andarcene da qui... non credo che tu riavrai la vista qui... no, è tutto troppo ambiguo...”
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"Hai ragione" dissi rassicurata dal suo abbraccio. "Ero titubante sin dall'inizio... Solo che... Beh... Avevo un minimo di speranza..." dissi sentendomi avvolta da lui. "Vestiamoci e andiamo via, Pavel. Subito." dissi portando il viso verso di lui.
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"Non è mia amica!" esclamai "E no, diamine non è per quello!" sbottai, allontanandomi da lui.
"Io.." chiudendo le nocche di nuovo, fino a farle sbiancare "Diamine, possibile che non capisci?" sbottai "Hai idea di come stia per esserci fermati così? C'è il mio corpo che impazzisce, ho addosso una rabbia che potrei uccidere qualcuno a mani nude.." chiusi gli occhi, creando di calmarmi, tornando dal vestito che volevo indossare. "Senti, non è stata colpa tua, è colpa di quell'essere immondo.." sforzandomi di essere calma "Tu non so come fai a startene lì tranquillo come se niente fosse successo, ma io sto letteralmente impazzendo.." seccamente. "Quindi ti prego almeno di non saltartene fuori con cose assurde..." scossi la testa "Come fai a non capire?" mettendomi le mani nei capelli "Io non riesco nemmeno a pensare..." tirando un pugno sul muro. |
“Si, rivestiamoci...” disse Pavel a Nyoko “... e lasciamo subito questo castello...” prendendo i vestiti della ragazza e posandoli accanto a lei “... dobbiamo uscire da qui in pochissimi minuti... potrebbe tornare...”
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"Sì..." dissi a Pavel raccogliendo i miei vestiti e rivestendomi volecemente, il più velocemente possibile, sperando che non tornasse.
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“Ehi...” disse Icarius afferrando una mano di Clio “... cosa credi? Anche per me è un Inferno... hai idea di cosa ho dentro? Il sangue che bolle e la pelle che fa fuoco? Ho ancora davanti a me le immagini di noi a fare l'amore... di te che gridavi, il tuo bellissimo corpo... nulla vorrei fare ora se non ricominciare e non fermarmi più... cosa credi? Ma è chiaro che restando qui finiremo male... ed io voglio portarti fuori da questo castello... al sicuro...” stringendo quella mano “... ti amo... esisti solo tu... morirei per te... e ti porterò al sicuro... ed allora, ti giuro, neanche un'ora d'amore perderemo...” guardandola negli occhi.
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La sua mano sulla mia, il suo sguardo, il suo tono.
Quel fiume di parole, che entrarono nel mio cuore, scaldandolo, accendendolo, riversandovi il loro calore, la loro passione. Allora lo baciai, con impeto, foga, desiderio sfrenato. Lo baciai stringendolo a me, con tutto il mio corpo eccitato e frustrato contro il suo, ancora ardente. "Anche io ti amo.." sussurrai, sulle sue labbra "Andiamocene di qui.." in un sussurro appassionato. Allora mi staccai da lui, bruscamente, perchè sapevo che era difficile per entrambi. E mi vestii, più in fretta che potevo. Indossando l'abito meno scollato e appariscente che avevo portato. Non volevo dover sopportare ancora una volta lo sguardo di lei. "Andiamo.." dissi una volta pronta. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...fec5495c6e.jpg |
Nyoko e Pavel si rivestirono velocemente, per poi uscire dalla stanza.
“Via libera...” disse lui accertandosi che il corridoio fosse sgombro da persone. Raggiunsero le scale e poi il piano terra, attenti a non farsi scoprire. Arrivarono nel cortile e videro il portone del castello aperto. “Corriamo...” Pavel, per poi correre insieme a Nyoko, mano nella mano. Poco dopo erano fuori dal castello, nella brughiera. |
Pavel controllò se ci fosse via libera e subito ci mettemmo in cammino per scappare via da quel castello. Tuttavia qualcosa mi diceva che era tutto troppo facile, proprio come la prima volta. "Pavel... Non ti sembra tutto troppo facile?" dissi una volta usciti dal castello.
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Quel bacio, quel contatto, la passione, l'impeto ed il desiderio.
Poi il difficile, quasi doloroso, staccarsi. Clio raccolse i suoi abiti e si rivestì davanti ad Icarius, che riuscì anch'egli poi a fare lo stesso. Poco dopo i due erano pronti. “Non credo si possa raggiungere il portone ed uscire...” disse lui “... sarebbe assurdo... no, dobbiamo trovare un altro modo...” guardandosi intorno “... saltare dalla finestra è escluso... abbiamo una sola possibilità... scendere nelle cantine e sperare di trovare un passaggio alternativo...” |
Staccarsi fu difficile, se non impossibile.
Ma ci riuscimmo, dovevamo lasciare quel posto al più presto, e ci riuscimmo. Sapevamo che solo se ci fossimo lasciati quel posto alle spalle avremmo potuto avere ancora ore per noi. "No, infatti.." scuotendo la testa. Poi quelle parole sulle cantine, annuii. "Sì, mi sembra una buona idea.." impugnando Damasgdrada, e consegnandogli di nuovo la pistola intergalattica al plasma. "Faremo in modo che nessuno ostacoli la nostra fuga.." mormorai, con sguardo determinato. Per poi, piano, aprire la porta per vedere che dietro di essa non ci fosse nessuno. |
“Non pensarci...” disse Pavel mentre camminava tenendo per mano Nyoko “... ormai siamo fuori dal castello... più avanti deve esserci una strada... raggiungiamola e cerchiamo di fermare qualcuno per un passaggio...”
Dopo un po' raggiunsero la strada ed aspettarono. Pochi minuti e comparve un'auto. Allora Pavel fece dei cenni per farla fermare. E la macchina si fermò. |
Lasciarono la stanza e tutto sembrava tranquillo.
Come se quel castello fosse disabitato. “Staranno ancora dormendo...” disse Icarius. Poi con Clio raggiunsero le scale e scesero fino alle cantine, senza incontrare nessuno. Qui era buio ed umido ed a fatica i due riuscirono a muoversi. “Cerchiamo...” fece Icarius “... deve esserci qualcosa... una grata, una botola, qualunque cosa che ci porti fuori...” |
Il castello sembrava disabitato, silenzioso, come se con la luce dell'alba tutto fosse svanito.
Possibile? Mi muovevo guardinga accanto a lui, fino a raggiungere le cantine. Nessuno, ancora nessuno. Facevamo fatica a muoverci in quel buio umido e freddo. Eppure doveva esserci un modo. "Vediamo se il medaglione ha una risposta.." sussurrai, prendendolo tra le mani, e lasciando che il suo potere mi avvolgesse "Tu intanto continua a cercare..". Allora lo interrogai su una via d'uscita. |
Icarius continuò a cercare in giro, mentre Clio decise di interrogare il medaglione.
Un alone e poi andò in trance cosmico. Vide allora una serie di gallerie sotto le cantine, quindi sotto i loro piedi. |
Riaprii gli occhi a quella visione.
"Vieni.." dissi a Icarus "Ci sono delle gallerie sotto le cantine.." gli rivelai. "Troviamo il modo per scendere.." |
Icarius annuì a Clio ed insieme cominciarono a cercare in quelle cantine.
“Ecco...” disse ad un tratto lui “... c'è qualcosa qui!” Indicando una grata. “Dobbiamo rimuoverla...” |
C'era qualcosa, delle grate da spostare.
Finalmente era qualcosa. "Aspetta, ti aiuto io..." afferrando le grate e tirandole forte verso di noi. |
“Si, siamo venuti in tre...” disse lui ad Altea “... così che almeno uno possa tornare indietro... e sono rimasto ormai solo io...” guardandola “... hai dei bellissimi capelli...” accarezzando le sue ciocche chiare mentre la luce del nuovo Sole le ingentiliva “... non voglio tu corra rischi... sei giovane e bella, non lo permetterei... ti devo la libertà e la vita... sicura vuoi correre rischi con me?”
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A me sembrava tutto troppo facile. Tuttavia Pavel mi disse di non pensarci ed io ci provai, era più forte di me, ma ci provai. Così arrivammo ai pressi di una strada e Pavel fermò un auto.
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Cercai di rimanere calma e tranquilla.
Era fondamentale che la nostra copertura non saltasse. Stramonio al posto delle rose? "Il vento avrà trasportato i semi" risposi, sempre con quel tono basso di voce. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel suo preoccuparsi per me e poi quella dolce carezza e quella frase sui miei capelli, vera e dolce, diversa da quelle artefatte dette dai tanti uomini conosciuti.
Diventai per un attimo malinconica e mi sdraiai su un lettino dove vi stava una gatto e iniziai ad accarezzarlo. La stanchezza iniziava a farsi sentire ora e lo guardai sospirando "Io non temo nulla...pure tu sei giovane e bello..e hai rischiato molto coi tuoi amici per venire qui e ancora non ne ho capito il motivo ma riuscirò a farti parlare" sorridendo leggermente "Magari nel tuo mondo, all' epoca in cui vivi hai una fidanzata o una moglie e dei figli che ti stanno aspettando e non vuoi ferirmi, per questo mi stai cercando di convincere a non seguirti. Ti prego di dirmelo ma sappi io ho preso la mia decisione, non so il perchè ma penso il Destino abbia voluto così..che io ti seguissi". https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...fd6806d404.jpg |
“Si, certo, ipotesi più che logica” disse l'uomo a Gwen, per poi accendersi un sigaro nonostante l'ora così mattutina “ed io stesso l'ho formulata... tuttavia i miei operai sono persone semplici, addirittura ignoranti e vedono fatalità ovunque... conosce lei il significato dello stramonio?”
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