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"Capisco..." risposi a Guisgard "Ma le mie bimbe? Non posso fuggire via e abbandonarle..." Al pensiero delle mie figlie, gli occhi mi si riempirono di lacrime. Era da tanto ormai che mancavo da casa, probabilmente tutti mi credevano morta. Chissà come soffrivano per la mia assenza, povere piccole... "Dimmi che le porteremo con noi..."
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Sentivo solo una forte rabbia mista alla paura. Il nonno mi abbracciò ed io cedetti alle sue attenzioni. Il mio adorato nonno. Raccontai tutto allora, dal primo momento che l'ho visto al giorno stesso dell'incidente. Era un caso? Una semplice coincidenza? No... Io non credo...
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Compreso che quel clacson era lo stesso udito il giorno delle prove per la parata, Dacey scese di sotto a cercare Tardes, trovandolo nel ristorante che ordinava la cena.
“Ehi, piccola...” disse accorgendosi di Dacey “... avevi fame? O solo impaziente di rivedermi?” Facendole l'occhiolino. |
“Cercare l'auto nera...” disse Guisgard rivestendosi “... e distruggerla... a meno che non accettino di consegnarcela... ma dubito... solitamente i cattivi non accettano mai la superiorità dei buoni, come dimostra il nostro attuale campionato di calcio... inventano mille scuse, accuse e roba varia... in sintesi, fanno i cattivi...” divertito “... e noi li suoneremo per bene.” Facendo l'occhiolino a Clio.
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Scendemmo nei sotterranei maleodoranti, ben diversi dallo sfarzo del palazzo e in un cella vidi Elv svenuto a terra.
Mi avvicinai subito, stringendo le grate con le mani mentre sentivo gli occhi diventare umidi. "Voglio entrare" dissi. Non avevo nulla da perdere azzardando una richiesta, ma poteva essere vitale per me, così decisi di fregarmene di ciò che avrebbe detto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai divertita.
"Nel campionato di calcio ci sono buoni e cattivi?" alzando un sopracciglio. Andai in cucina a prendere il vestito e lo infilai sopra la sottoveste. "Ad ogni modo, andiamo a distruggere quella maledetta macchina.." sorridendo "E se dobbiamo suonargliele per bene.." con un sorrisetto perfido "Sai che non aspetto altro..." posandogli un lieve bacio sulle labbra. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...7fc7a5a40a.jpg |
Guisgard guardò Gaynor negli occhi.
“Si...” annuì “... non posso certo chiederti di lasciarle qui, di separartene... ma dobbiamo fare in fretta... o moriremo tutti... chiaro? Vieni, ho un'auto... andiamo a prenderle...” |
"Ti prometto che faremo in fretta..." risposi abbracciandolo "Andiamo pure, amore..."
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Joshua guardò il vetro andare in frantumi.
“Si, ricordo quel giorno...” disse “... ricordo tutto... una giornata intera chiusi in albergo, la sera in strada, il ristorante, la musica e tutto il resto...” voltandosi verso Elisabeth “... e poi le lunghe telefonate, ore ed ore a fare l'amore... pomeriggi interi ad amarci... storie, favole, cavalieri, elfi e streghe...” gli porse la mano “... io sono tornato... sta a te dirmi se mi ami ancora... se non è troppo tardi per ricominciare...” |
Arrivai di corsa al ristorante e trovai Tardes.
" Non è il momento di scherzare! Non hai sentito il caos di qui fuori?" Agitata " è qui, qui... ci ha seguiti... quella macchina, quella maledetta è qui!" Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Tardes trasalì a quelle parole di Dacey.
“Cosa...” disse “... cosa stai dicendo? Come può essere?” Poi si udì il clacson. “Oh, arriva qualcuno...” il padrone dell'albergo “... avremo compagnia.” Sorridendo. Tardes allora corse alla finestra e vide la nuvola di fumo. “A quanto dista la più vicina stazione di polizia?” Al padrone. “Una decina di miglia circa...” “Maledizione!” Imprecò Tardes. “Dacey, resta qui! Voi...” rivolto al padrone dell'albergo “... chiudete tutto! Dovete rintanarvi tutti qui dentro!” “Ma che succede?” Preoccupato l'uomo. “Fate come vi ho detto!” Urlò Tardes, per poi correre fuori, in auto, a prendere un fucile che aveva chiuso nel cofano. |
“Diremo tutto alla polizia...” disse Nakakata abbracciando Nyoko “... non temere, ragazza mia... nessuno ti farà più del male...”
In quel momento tornò Ren. Era stato al bar. Vide i due sconfortati e chiese cosa fosse successo. |
“Solo se gli dirai che presto sarai la mia sposa.” Disse l'uomo a Gwen. “Altrimenti lo farò scorticare vivo davanti a te... ora.”
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L'abbraccio del nonno mi diede conforto. Sentì dinuovo il tepore farsi strada nel mio corpo e mi calmai. Poi arrivò Ren. Pensai fosse tornato a casa e invece era ancora lì, per me. Sorrisi al pensiero e asciugando una lacrima gli fece cenno di sedersi accanto a me. "Ricordi quel ragazzo della festa?" dissi stringendo le sue mani arrossendo leggermente. "Credo sia coinvolto in questa storia... Anzi..." guardando la telviosione "abbiamo le prove" dissi poi guardando di nuovo Ren. "Il giorno dell'incidente, devi sapere, io l'avevo incontrato... Ma non senza parlare" dissi confessando tutto. "Non volevo dirti niente perché stavi male..." a quel ricordo sobbalzai. Ren aveva la febbre! "A proposito, come ti senti?" dissi carezzando la fronte cercando di sentirne la temperatura"
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Stavo per rispondere ma il suono del clacson mi precedette.
Era ormai così vicina. " No, non andare. È pericoloso" preoccupata tentai di fermarlo anche se era inutile. " Gli dia ascolto la prego!" Verso il proprietario dell'albergo che faticava a capire, " E tu sta attento!" Urlai verso Tardes che stava uscendo a prendere il fucile z Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Eh, non hai idea di quanto siano cattivi nel nostro campionato...” disse sarcastico Guisgard a Clio, per poi ridere di gusto.
Si prepararono e poco dopo sfrecciarono via con Miglioria. Erano diretti nel quartiere industriale. Vi giunsero e poi si fermarono proprio davanti l'ingresso del grattacielo sede della Compagnia Cibernetica Ateon. “Signori, qui non potete stare.” Avvicinandosi all'auto bianca due guardiani. “Mi spiace, dovete spostarvi.” “Oh, certo.” Annuì Guisgard. “Portate pazienza, cercavo un posto in cui poter stare tranquillo con la mia ragazza...” indicando Clio “... voi sapete cosa intendo, no?” Ridendo. “A due isolati da qui troverete un parcheggio non custodito.” Fece uno dei due guardiani. “Grazie, gentilissimi.” Con un cenno della mano Guisgard, per poi fare retromarcia. |
Guisgard condusse Gaynor alla sua auto, una fiammante auto sportiva.
Raggiunsero così la casa di Gaynor. “Va, ti aspetto qui...” disse lui “... fa presto, però... li abbiamo alle calcagna...” Le bambine erano in casa, con una zia che si occupava di loro. http://carinpicture.com/wp-content/u...04-800x600.jpg |
Salimmo sull'auto e ci dirigemmo verso la società cibernetica Ateon.
La raggiungemmo poco dopo e Guisgard parlò con una guardia, e poi fece retromarcia. Io restai in silenzio, chiedendomi che cosa avesse in mente. Tuttavia mi fidavo di lui e sapevo che sicuramente aveva un piano. |
Una lacrima minacciò di uscire, ma la ricacciai indietro.
Decisi che avrei agito una volta aperta la cella. "Bene. D'accordo." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Con quel bolide, non ci volle molto a raggiungere casa mia.
"Faccio in fretta..." dissi mentre scendevo dall'auto, con le gambe che mi tremavano per l'emozione. Le chiavi erano come al solito fuori alla porta, così entrai, chiamando le bambine. "Miria, Naida! La mamma è tornata!" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Tardes prese il fucile e si mise sotto la staccionata dell'albergo, con l'ama puntata verso la strada.
La nuvola di fumo era però svanita, così come il suono del clacson che non si sentiva più. Calò allora un cupo silenzio. Intanto, all'interno dell'albergo, il proprietario aveva cercato di chiamare la polizia. “Il telefono non va...” disse a Dacey “... è isolato... strano... provi anche lei, c'è un altro apparecchio laggiù...” |
" Che cosa?" Chiesi distrattamente all'uomo, presa com'ero a controllare le mosse di Tardes.
" Il telefono? Si ora provo..." andando verso l'apparecchio indicato e composi il numero della polizia. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Sto bene, tranquilla...” disse Ren a Nyoko, per poi guardare la tv “... dovevi dirmelo invece... l'avrei preso a calci... quel bastardo... lo dicevo io che era un poco di buono. Si, avrei dovuto pestarlo...”
“Non ne vale la pena...” Nakakata a Ren “... tu sei migliore di lui, figliolo.” |
Miglioria fece retromarcia, ma poi Guisgard inserì la marcia e accelerò di colpo.
Una sgommata e l'auto bianca puntò sull'ingresso del grattacielo. All'interno la sorveglianza vide l'auto sui monitor di controllo. Ed incredibilmente proprio da uno dei grandi schermi spuntò Miglioria, frantumando il vetro e travolgendo tutto e tutti. Le lame rotanti azionate dal muso avevano aperto un varco. “Che forza...” disse Guisgard a Clio, esaltato. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...90096fa7fd.jpg |
A quella parole di Gwen, l'uomo rise.
La sua risata svegliò Elv. Ma ad un tratto suonò l'allarme nel palazzo. “Maledizione...” disse l'uomo “... sento odore di esseri umani...” afferrando Gwen “... uccidete chiunque sia entrato!” Ordinò ai suoi. |
Dacey andò all'altro telefono, ma anche lì non c'era linea.
L'albergo era isolato dal resto del mondo. Ad un tratto due fari accecanti si accesero e puntarono diritti verso l'interno dell'albergo. http://gruesomemagazine.com/wp-conte...11-820x410.jpg |
"è vero" dissi spontanea alle parole del nonno, per poi arrossire di rimando. "Non... Volevo che ti accadesse qualcosa di spiacevole..." dissi stringendomi in un abbraccio. La sua reazione mi lasciò un po' interdetta. Voleva pestarlo? Ma perché? Si, l'avrei fatto anche io, se avesse osato toccare Ren, ma io sapevo di amarlo... E lui? Rimasi in silenzio guardando appena la televisione.
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Miglioria era piena di sorprese.
In un attimo Guisgard accelerò, e sfoderando una delle sue doti nascoste, frantumò il muro, facendoci entrare a forza nel grattacielo. Ora non restava che trovare la macchina e distruggerla una volta per tutte. "Signori e signore è arrivata la cavalleria.." esclamai, esaltata a mia volta. "Prossimo, passo, capo?" voltandomi divertita verso di lui. |
" Niente, neanche questo funziona " posando la cornetta. Mi sentivo così impotente.
Poi due luci forti ci abbagliarono, venivano da fuori. Erano i fari. Ormai la macchina era qui e sembrava non volesse fermarsi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Nel mio lavoro non potevo essere presa dall' incertezza......dovevo essere sicura....anche quando ero colta di sorpresa...allungai la mia mano verso di lui....una mano che tremava....tremava dall'emozione......ed afferrai la sua.....era calda e ferma......." Quando ho detto di amarti la prima volta......l'ho detto perché lo sentivo veramente e quello che provavo allora...lo provo ancora oggi..........mi chiedo se la tua scomparsa non sia stato un dono.....".....eravamo fermi mani tra le mani....il vento era freddo....ma credo che nessuno dei due se ne stesse preoccupando......." E' inverno.....come allora......sarà destino......".....
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Alla risata grottesca dell'uomo Elv riprese conoscenza, ma in quel momento suonò l'allarme e rimanemmo solo noi tre.
Subito mi liberai dalla presa dell'uomo e la mia mano spinse verso di lui, liberando una quantità di energia che lo fece arrivare contro il muro opposto, facendogli perdere conoscenza, ma per sicurezza mi avvicinai a lui e pronuncia un incantesimo che lo indusse in un sonno che sarebbe durato un bel po'. Poi tornai alla cella. Maledizione, era ancora chiusa, pensai sbuffando. Evocai una fiamma con la mano e sciolsi la serratura, aprendo la grata. "Presto, dobbiamo sbrigarci!" dissi ad Elv, prendendolo per mano ed uscendo dalla cella "Dobbiamo approfittare della distrazione dell'allarme" mentre risalivo le scale consunte dei sotterranei. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nakakata annuì e Ren sorrise a Nyoko.
Ad un tratto il servizio al telegiornale si interruppe. “E' appena giunta una notizia in redazione...” disse la giornalista in tv “... pare ci sia stato un attentato alla sede della Società Cibernetica Ateon...” |
Sorrisi a Ren, mi sembrò il più bello che mi avesse mai fatto. Poi qualcosa ci interruppe, al telegiornale era passata una nuova notizia. Un attentato alla Ateno? Sul serio? Mi sentì salire un senso di gioia. Qualcuno, come me, odiava quella compagnia e adesso stavano per mettere il punto a questa storia.
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“Un giro panoramico.” Disse Guisgard a Clio, mentre Miglioria percorreva veloce i corridoi di quel luogo e mettendo in fuga segretarie e dipendenti.
Ad un tratto due uomini della sicurezza aprirono il fuoco, ma la carrozzeria dell'auto bianca era antiproiettile. Intanto nei sotterranei Gwen aveva liberato Elv, ancora un po' intontito. Ma con loro sorpresa l'uomo si era alzato. “Sciocca...” fissando Gwen “... credi di poter fuggire così? I tuoi poteri sono nulla rispetto ai miei. Nulla.” E spalancando occhi e bocca emanò un fascio di luce che immobilizzò i due ragazzi. http://www.monologuedb.com/wp-conten...ttle-China.jpg |
Quelle due luci.
Un attimo dopo l'auto nera entrò letteralmente nell'albergo, sfondando il muro e distruggendo l'intera stanza d'ingresso. Dacey si salvò per miracolo. Il proprietario invece restò a terra ferito. Allora Tardes entrò e cominciò a sparare contro l'auto. “Ehi...” disse “... sono qui!” Alla macchina. “Avanti, vieni!” L'auto allora fece un'inversione ad U, distruggendo il resto della stanza e puntò verso il poliziotto. Tardes si lanciò in auto e corse via. La macchina nera così prese ad inseguirlo. |
Risi, divertita mentre tutti correvano spaventati di qua e di la.
Era davvero una situazione esaltante, ma non potevo distrarmi. Usai così il computer, immettendomi nel sistema e trovando così la planimetria completa dell'edificio. "Dobbiamo trovare la macchina.." dissi, scorrendo i dati che comparivano sullo schermo "Dovremmo cerca un hangar, o qualcosa del genere..." guardando "Una volta individuatone uno glielo mostrai. "Potremmo andare da questa parte.." azzardai. |
Joshua strinse la mani di Elisabeth nelle sue.
“Mi stanno cercando...” disse “... devo andare via... fuggire... se mi resta ancora una vita allora devo viverla altrove... ora ti chiedo... mi seguirai? Se ti chiedessi di venire via con me, lo faresti? Lasceresti tutto e tutti per ricominciare? Una storia nuova, tutta per noi... un ricominciare, sognare insieme... giocare ad innamorarci come due ragazzini... lo faresti, Elisabeth? Sincera...” |
Gaynor raggiunse casa sua e prese le due bambine.
Le preparò e velocissime scesero di sotto, dove Guisgard, con l'auto ancora accesa, stava aspettando. La ragazza non diede spiegazioni, prese le bambine e scese giù. Un attimo dopo quel bolide sfrecciò via, verso l'albeggiare. Nello specchietto il pilota dagli occhi azzurri fissava le due bambine. Una piccola e vivace, l'altra più grande ed introversa. “Ti somigliano...” disse a Gaynor “... sono belle come te.” “Tu di che posto sei?” Chiese la più piccola. “Afragolignone...” rispose Guisgard. |
Fu inaspettato ma ebbi la prontezza di scontrarmi e così, quando la macchina sfondò il muro riuscii a schivarla per un pelo.
Il proprietario dell'albergo invece non ebbe la stessa fortuna. Mi avvicinai per aiutarlo a rialzarsi, dovevamo toglierci dalla traiettoria dell'auto. Tardes intanto tentava di fermare la macchina con dei colpi di fucile ma invano, quella sembrava inarrestabile quindi per allontanarla da noi, Tardes salì sulla sua macchina e quella nera prese a inseguirlo come una furia. Il mio cuore batteva all'impazzata, avevo l'adrenalina a mille e ancora faticavo a capire che cosa fosse davvero successo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dacey aiutò il proprietario dell'albergo, ferito, a rialzarsi, mentre Tardes era riuscito a portare via l'auto nera.
Sulla strada fra quei monti ora era in atto un serrato inseguimento. “Avanti, seguimi...” disse fra i denti lui guidando, fissando nello specchietto quella sagoma nera sempre più vicina “... avanti...” Arrivò allora in un punto ripido, che dava su un vasto burrone a strapiombo. Accelerò, sfiorando il ciglio della strada. L'auto nera lo incalzava. Erano vicinissimi. Un attimo dopo la macchina nera tamponò quella di Tardes. Lui frenò e poi tirò il freno a mano. La forza dell'auto nera era però incredibile, tanto che riusciva a spingere la macchina del poliziotto. Era alla massima potenza. Ma quando furono sul baratro, Tardes rapido si bittò dalla macchina, mentre quella nera, sempre col motore al massimo, spinse quella del poliziotto nel burrone. Tuttavia i paraurti erano rimasti incastrati, così cadendo nel vuoto la macchina di Tardes si tirò dietro anche quella nera. Il volo fu incredibile e terribile e le due auto finirono per sfracellarsi sulle rocce sottostanti. Esplosero insieme ed un boato scosse l'intera zona. Allora una fiammata gigantesca si sviluppò, visibile fino all'albergo di Dacey, mentre nel fuoco si vide una terribile sagoma mostruosa che lanciò un grido demoniaco, prima di farsi avvolgere dalle fiamme. https://1.bp.blogspot.com/-qPrSrozol...0/TheCar07.jpg |
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