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Elv sorrise.
Senza che Gwen se ne accorgesse quasi, lui la prese per mano e si ritrovarono per magia sulla spiaggia. Il mare era sterminato, l'orizzonte infinito. Il mormorio delle onde era melodico, la schiuma bianca al chiarore della Luna sembra d'argento. I due ragazzi camminavano sulla sabbia morbida e bagnata, sotto un cielo infinito di stelle sconosciute e meravigliose. Le palme ondeggiavano piano e le alture dell'isola si stagliavano come giganti addormentati nella notte misteriosa. Gli occhi di Elv erano di un ebano lucidissimo ed erano tutti su Gwen, sul suo corpo. Quel soldato non temeva certo di sembrare invadente. “Dimmi cosa stai pensando...” mormorò. |
All'improvviso, mi prese per mano, la sua mano grande e calda, morbida, che avvolgeva la mia, ancora vagamente smagrita, come il mio viso, e un po' screpolata.
Arrivammo alla spiaggia ed io tolsi le scarpe, per sentire meglio quella sabbia fresca, umida e morbida. Le palme erano mosse da quella leggera aria serale e il rumore del mare era spumoso, come le onde che si infrangevano in piccoli rivoli sulla battigia. Era tutto magico, romantico, sognante, era tutto stupendo. Colsi ancora i suoi occhi d'ebano su di me. "Penso che è incredibile che poche ore fa venivamo pescate da quella nave, dopo quattro giorni e quattro notti in mare aperto, e ora sono qui, appena arrivata, a passeggiare sulla spiaggia, con un soldato..." risposi "È un salto di qualità... Non credi anche tu?" mormorai, in una domanda. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv sorrise, guardò Gwen e poi il mare.
Notò i suoi piedi nudi sulla spiaggia ancora calda. “Si, qui tutto è magico...” disse per poi fermarsi “... e se ora i baciassi? Se mi giocassi ogni mia possibilità con un bacio?” Fissandola. |
Lo vidi sorridere, mentre continuavamo a camminare.
Poi, ci fermammo. E il mio cuore corse ancora più veloce. Sentii un lieve calore alle guance. Era stato diretto, schietto, determinato, come il suo sguardo su di me. "Puoi fare un tentativo, e lo saprai..." mormorai, guardando i suoi occhi neri, non aspettando altro. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise, prese il volto di Gwen fra le mani e lo avvicinò al suo, alla sua bocca.
L'aria era fresca, intrisa di salsedine ed il mormorio delle onde ora sembrava più dolce ed avvolgente. La schiuma arrivava fino ai loro piedi, bagnando quelli nudi di lei. Le labbra di lui raggiunsero quelle della ragazza. Erano calde, morbide, avide. Si unirono quelle labbra, si schiusero e le loro lingue umide scivolarono l'una sull'altra. Durò a lungo quel bacio fra le onde, figlio delle stelle e dei loro desideri. Le loro lingue giocarono più e più volte. Lui assaporava la bocca di lei, facendola sua. Succhiava, premeva e faceva sue quelle labbra. Le mani di Elv scivolarono allora sul collo di Gwen, poi sulle sue spalle e lungo i suoi fianchi. La ragazza si ritrovò stretta al corpo asciutto ed aitante di lui. |
Le sue mani raccolsero dolcemente il mio viso e lo avvicinarono al suo, illuminato dalla Luna.
Vidi i suoi occhi e la sua bocca incredibilmente vicini, mentre sotto le sue mani le mie guance diventavano ancora più rosse. Il vento mormorava fra le palme ed il mare, facendo da sottofondo al romanticismo di quel momento. Le onde poi raggiunsero i miei piedi nudi, facendomi sentire l'acqua fresca, nel momento in cui le sue labbra raggiunsero le mie. Fu come una scossa potente in tutto il mio corpo, un'energia impossibile da contenere. Mi facevo trasportare e assaporare dalle sue labbra morbide e calde, che si muovevano avide. La mia bocca era sua, la possedeva completamente, con passione, ma anche con dolcezza. Poi, la sua lingua iniziò ad assaporare la mia e giocarci a lungo, mentre le sue mani scivolavano prima sul mio collo, provocandomi brividi, poi sulle mie spalle e infine sui miei fianchi. Mi ritrovai stretta a lui, era una sensazione meravigliosa, sentire lui che quasi cercava di farmi diventare parte di sè, per come mi stringeva al suo petto e al suo corpo ed io presi il suo viso fra le mani, dolcemente, come per assicurarmi che tutto ciò non fosse un bellissimo sogno.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...22f3286ba5.gif Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi a quelle parole.."Il Destino è pieno di casualità, avete ragione" mentre osservavo Bafon chiedendomi come poteva quell' uomo distinto pensare di fare affari in un luogo del genere ma non volli farmi altre domande "Affare fatto...cosa collezionate Signor Bafon? E cosa vende il vostro emporio..così saprò di cosa occuparmi. E' una fortuna, non mi andava di fare la mantenuta dell' esercito, amo la mia libertà e coi soldi guadagnati posso pagarmi il vitto, l' alloggio, dei vestiti decenti ed altro" guardando il pareo sgargiante..si mi fidavo di lui, era un uomo strano ed eccentrico ma il suo aspetto era bonario e cordiale.
https://i.pinimg.com/736x/94/00/10/9...nspiration.jpg |
Sorrisi a Gwen quando mi salutò per seguire quell’ufficiale e le comunicai la mia approvazione con uno sguardo complice e un sorrisetto divertito.
Eh, amica mia, vedessi come ti brillano gli occhi ora!! Beata gioventù... Restai sola nel bar e ordinai qualcosa da bere. Non era un problema stare sola, per me, anzi, spesso la compagnia mi infastidiva. Finita la mia pinta decisi che era ora di fare un giretto. Così, lasciai il bar e mi diressi verso quella casa coloniale sulla collina che tanto mi incuriosiva. |
La lieve brezza marina fra i capelli, la schiuma fresca delle onde sui suoi piedi nudi, la bocca di Elv che assaporava le sue labbra, tutto portava Gwen a perdersi nell'incanto di quella sera tropicale.
La Luna splendeva sull'acqua con riflessi cromati, mentre il leggero abito di lei svolazzava appena sotto l'alitare degli alisei australi. Quel bacio continuava, come se lui traesse piacere senza fine dalla bocca della ragazza, che senza resistenza gli concedeva tutto, anche il respiro. Quello stesso respiro che Elv faceva suo rubandolo, togliendolo ad ogni battito e sospiro di Gwen. Le sue mani accarezzavano e stringevano il corpo della ragazza, così chiaro e nitido sotto la leggera stoffa di quel suo vestito. Le sue dita scesero verso l'orlo e lo sollevarono appena, scivolando lente sulla gamba nuda della giovane ballerina. “Sono un collezionista di pietre particolari, non solo preziose.” Disse Bafon ad Altea. “Per tutta la vita ho visitato quello straordinario mondo nascosto e sotterraneo costituito dalle miniere... sempre in cerca dei fiori e dei frutti che madre terra cela nelle sue viscere... agata, topazio, onice, giada, quarzo, ambra...” sorridendo “... ora ho aperto il mio negozietto di pietre qui sull'isola... essa infatti è ricca di fossili proprio quasi sempre imprigionati nelle rocce.” Annuendo. “Anzi, visto che da oggi lei sarà la mia collaboratrice, mi piacerebbe mostrarle qualcosa.” Entusiasta. Clio lasciò il bar. Era sera inoltrata ed il paese cominciava a spegnersi. La villa sull'altura invece aveva ancora molte delle luci accese. Raggiungerla a piedi a non sarebbe stata cosa di poco tempo. Distava infatti dalle capanne forse un'ora scarsa. Davanti al bar vi era un triciclo con un nero che vi caricava su delle casse. |
Ascoltai le parole di Bafon sognante..."Deve essere stupendo, immagino lei abbia trovato delle pietre stupende, è vero le pietre sono come i fiori visto provengono dalla Terra e hanno un loro specifico significato..ne sono veramente affascinata".
Poi quando mi invitò a vedere qualcosa di particolare fui entusiasta come una bambina..."Sono proprio curiosa signor Bafon, sono certa qualsiasi cosa avrà da mostrarmi sarà meraviglioso" in fondo mi stavo calando in un mondo che non conoscevo tutto da scoprire. |
Era tutto magico, mi sembrava di non aver mai davvero vissuto fino a questo momento.
Questo bacio mi aveva davvero ridato la vita, più del cibo, più delle cure del medico, più di qualsiasi cosa. Ed io lo ricompensavo donandogli tutto, ogni mio respiro, ogni mio battito. E le sue mani, che scorrevano sul mio corto abito mosso dal vento leggero. La sua mano poi scese più giù, sull'orlo del vestito, sollevandolo e prendendo ad accarezzare lentamente la mia gamba. Sospirai a quel contatto, stringendo forte il suo braccio, mentre sentivo quella carezza calda e lenta sulla mia pelle nuda. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6f4eb0c6cb.jpg |
La carezza sulla sua gamba nuda e Gwen strinse il braccio di Elv.
Lui allora la baciò con ancora più impeto, più slancio, più passione. Le sue labbra premevano e succhiavano su quelle di lei, così come la sua lingua che scivolava calda in cerca di quella della ragazza. La mano di lui poi non accennava a fermarsi, accarezzando lenta la gamba di lei, risalendo poi piano, fino a lambire l'orlo delle sue mutandine. Bafon sorrise ed annuì ad Altea. Le offrì il braccio e cominciarono a camminare sulla spiaggia. Le onde lente finivano schiumose sulla sabbia ancora calda, mentre nel cielo scintillavano le infinite stelle di una volta celeste sterminata. La Luna pareva voler gareggiare quel quello spettacolo astrale, illuminando con la sua scia il mare misterioso che avvolgeva tutto intorno a sé. Lasciarono poi la spiaggia, penetrando nella foresta. Vi erano piante ovunque, giungendo infine davanti ad una grotta. “Ecco uno dei motivi a venire su quest'isola...” mormorò Bafon. |
A quel mio tocco sul suo braccio, quell'impeto scoppiò ancor di più e mi baciò con più foga, più passione.
Il nostro respiro ormai era unico e i nostri cuori, benché impazziti, battevano all'unisono. Mi sentivo stravolta, completamente in balìa di quel bacio. Poi, la sua mano salì ancora, ma lì la fermai e staccai appena la bocca dalla sua, col fiato corto. Era stato più forte di me, non ero riuscita a non farlo, a non impedirgli di andare oltre. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Bafon, come un signore di altri tempi e galante, mi offrì il suo braccio e camminammo su quella spiaggia tropicale dal fascino smagliante ed ammaliante.
Ormai era giunta la notte e le stelle splendevano nella volta celeste brillando nel mare, potevo sentire le onde infrangersi sui piedi ancora caldi del sole e della sabbia chiara ed impalpabile della spiaggia. Ci addentrammo in una foresta e mi guardavo attorno come fossi entrata in una foresta magica, in quelle foreste magari narrate da un Shakespeare in un "Sogno di una notte di mezza estate" da me recitato e letto. Finchè giungemmo davanti a una grotta ...a dire il vero per un momento ebbi un fremito di paura e debolezza...e se fosse stato un inganno. Guardai l' uomo.."Cosa si trova in quella grotta?" perplessa guardando dentro ma era notte. |
“Guardi...” disse Bafon ad Altea, invitandola a seguirlo.
Entrò e si fermò sull'ingresso di quella grotta. Accese una piccola torcia che aveva sempre con sé, illuminando una delle pareti di pietra. “Venga a vedere...” fissando Altea. La mano di El salì e Gwen si staccò appena dalla bocca di lui. Il giovane soldato allora la guardò negli occhi. “Non vuoi...” disse piano “... vuoi che mi fermi?” |
Bafon accese una piccola torcia e la puntò su una delle pareti della grotta...mi avvicinai incuriosita, forse vi erano pietre incastonate, o forse dei graffiti di popoli primitivi.
Mi avvicinai a lui per guardare quella parete sempre più incuriosita. |
Ricambiai il suo sguardo.
"Vorrei che si andasse un po' più piano... Fino a mezz'ora fa non sapevo nemmeno chi tu fossi e ora... Beh..." risposi piano, con un mezzo sorriso, tenendo fra le mani il suo viso vicino al mio. "Io... Io non vorrei... Sì insomma, non vorrei che tu pensassi che non mi piaci, perchè non è così..." aggiunsi poi, cercando i suoi occhi neri e accarezzandogli il viso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era sera oramai, una placida sera calava sul paesino.
Ma quella casa mi ispirava sempre di più, con le sue luci che spiccavano nella sera. Eppure doveva essere lontana, magari troppo? Beh, una passeggiata non mi sarebbe dispiaciuta. Fuori dal bar c’era un indigeno con un triciclo. “Mi scusi..” gli chiesi, non sapendo bene se conoscessero la nostra lingua “Quanto dista la villa?” indicandola con una mano “Posso raggiungerla a piedi?”. |
Altea si avvicinò a Bafon e guardò la parete illuminata.
C'era qualcosa. Una statuina di pietra e dall'aspetto molto antico. “E' un manufatto in arenaria...” disse Bafon “... molto antico... circa tre millenni fa... forse anche quattro... è il mito più antico di quest'isola...” https://neoshinka.files.wordpress.co...ogu-statue.jpg Elv guardò per un lungo istante Gwen. “Certo, tranquilla...” disse sorridendo ed accarezzando le mani di lei che tenevano il suo viso “... non preoccuparti...” annuendo. L'aria si era fatta più frizzante. “Sarà meglio tornare al paese...” piano lui “... tra un po' devo riprendere servizio in caserma...” |
Temevo cosa avrebbe risposto, mentre mi guardava.
Ma poi sorrisi alla sua risposta e alle sue carezze sulle mie mani, infatti lo baciai dolcemente. Poi, però purtroppo mi ricordò che doveva tornare in servizio. Annuii, anche se lo avrei lasciato andare a malincuore. "Io credo tornerò alla pensione, magari la mia amica mi sta aspettando lì..." Intanto, l'aria intorno a noi si era fatta più pungente, raggiungendomi attraverso il leggero vestito. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La sorpresa fu tanto quando Bafon mi mostrò quella statuina "Ma è un tesoro unico, si perde nella notte dei secoli, il suo valore non può avere limiti. Ma mi avete detto rappresenta uno dei miti più antichi di questa Isola, ovvero? Sembra alquanto strano...deve essere una divinità ma ha pure dei tratti moderni" avendo quasi paura a toccarlo.
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“A piedi è lontana...” disse il nativo a Clio “... e poi è buio, non è sicuro salire a piedi fin lassù.” Indicando la villa.
Elv e Gwen ritornarono così al paese. Lui la accompagnò alla pensione. “Ora devo andare...” disse “... grazie della serata e della compagnia...” sorridendole “... ti auro una serena notte...” facendole l'occhiolino. “Si, è un autentico tesoro...” disse Bafon ad Altea “... è sicuramente uno dei manufatti più antico di questa parte del mondo...” indicando la statuina “... è opera dei primi abitanti di quest'isola, giunti qui forse dalla Polinesia circa seimila anni fa... racchiude i miri più remoti di questa cultura... pochi possono dire di averla vista di persona...” |
"E lei come mai è uno dei privilegiati? Come l' ha scoperta e come ha fatto a sapere la storia di questo antico manufatto?" mi avvicinai alla statuina osservandola.."Non la prende? Ha ragione sarebbe un sacrilegio" toccandola leggermente.."Quanti misteri e fascini ha questa Isola" mentre osservavo la statuina "Quindi pure io sono una di quelle fortunate e privilegiate" sorridendo.
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Tornammo al paese e lui mi accompagnò alla pensione.
Sorrisi al suo saluto. " Buonanotte..." dissi a mia volta, mentre lui poi andava via. Sospirai felice e sorridente entrando nella pensione. Mi diressi subito in camera per vedere se Clio fosse già tornata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, anche lei è una privilegiata.” Diase sorridendo Bafon ad Altea. “No, non si può portare via... è pesante e poi è infilata nella pietra... come l'ho conosciuta la sua leggenda? Quasi per caso, sbirciando in una biblioteca... e così ho scoperto questo mito... il mito di un antico essere celeste sceso su quest'isola in seguito ad una epica battaglia nei cieli...”
Gwen salutò Elv e tornò nella sua camera. Clio però non era ancora tornata. Poco dopo qualcuno bussò alla porta della stanza. |
Clio non c'era, pensai così che ne avrei approfittato per fare una doccia e riposare un po'.
Poi però bussarono alla porta e andai ad aprire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Un essere celeste..infatti ha delle sembianze strane...sembra un alieno, ma dobbiamo pensare a quell' epoca la scultura era fatta in modo lineare ed approssimativa, certo non sembra un Angelo...che battaglia ha mai combattuto...e sa il nome di questo Mito o Divinità" rimanendo li in ginocchio a guardarla.
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Gwen aprì e trovò sulla soglia Linna.
“Buonasera.” Disse con garbo. “Volevo sapere se aveva già mangiato... di sotto stavamo mangiando del tacchino con verdure... ne vuole assaggiare un po'?” Gentilmente. “Ah, ho notato le sue scarpe sporche di sabbia... non vorrei intromettermi, ma non è consigliabile andare sulla spiaggia di sera... soprattutto per due ragazze sole.” “I nativi indicano questa creature celeste con un nome che tradotto significa l'ombra che cammina...” disse Bafon “... deve trattarsi di un antico mito religioso o simile... le culture del passato hanno spesso leggende relative a dei e simili...” fissando Altea. |
Era Linna, la quale mi invitava gentilmente a cenare con loro.
Poi sorrisi alle sue parole sulle scarpe. "Non si preoccupi, io... Non ero sola, stia tranquilla" con un sorriso "Comunque, accetto volentieri, verrò tra un attimo!" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"L' ombra che cammina...si certo, forse era qualcosa che aveva a che fare col paganesimo o ad un Dio da loro adorato" mi alzai e sorrisi a Bafon..."Bene, manterrò il segreto ovviamente, ma immagino lei vorrà sapere di più su questa statuina e starà facendo delle ricerche...vede il Destino l' ha portata qui...magari per una grande scoperta...ma lei è solo qui nell' isola mi sembra di capire e sono lusingato lei si sia fidato di me senza conoscermi" sorridendo e guardando ancora la statuina ma stavolta con una strana sensazione.
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Bafon sorrise ed annuì ad Altea.
“Beh, adesso credo sia meglio tornare al paese.” Disse. “Domattina, a Dio piacendo, sarò lieto di attenderla nel mio negozietto per cominciare col suo primi giorno di lavoro.” E tornarono al paese, dove si separarono, tornando ognuno al proprio alloggio. Linna sorrise ed annuì a Gwen. “Allora troverà la sua cena in cucina, sulla tavola.” Disse. “Io raggiungo le mie sorelle che già dormono. Buonanotte.” |
"La ringrazio, buonanotte!"
Linna andò via. Il tempo di pulire le scarpe dalla sabbia e scesi in cucina, iniziando a mangiare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era tardi.
Il paese appariva silenzioso, la notte avanzava ed anche la brezza marina aveva smesso di soffiare dalla vicina spiaggia. Gli unici rumori ad udirsi erano quelli della vedetta che proveniva dalla caserma. Gwen consumava la sua cena, un po' fredda ma speziata ed ancora saporita. Ma ad un tratto dalla strada la ragazza sentì qualcosa. La voce di qualcuno, forse una ragazza. Correva e diceva cose incomprensibili nel suo dialetto locale. |
Non si poteva arrivare alla villa da soli, ed era tardi.
Ci sarei andata l’indomani mattina col sole, che forse era meglio. Così, tornai verso la pensioncina, e trovai Gwen in cucina che mangiava. “Ehi, allora com’è andata?” Le chiesi, Incuriosita “Io volevo andare alla villa ma si è fatto tardi, ci andrò domattina..”. |
La cena si era freddata, ma era ancora buona e saporita.
Da fuori, non giungeva alcun rumore, la sera avanzava e le luci via via si spegnevano. Poi, tornò Clio, la quale mi informò che sarebbe voluta andare alla villa, ma non aveva potuto. E ovviamente, mi chiese com'era andata. "Oh Dio, è stato bellissimo" risposi subito, trasognata "Abbiamo fatto un giro nel paese, poi siamo andati in spiaggia ed era tutto meraviglioso, il paesaggio, la Luna, il mare... Poi mi ha baciata ed è stato ancora più bello..." continuai, con espressione "Elv è stupendo" con sorriso beato. All'improvviso, sentimmo una ragazza urlare. "Hai sentito?" in allerta io. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai divertita il racconto di Gwen, aveva gli occhi a cuoricino mentre parlava.
“Beh, nulla accade per caso, magari il nostro arrivo su quest’isola per te è stato provvidenziale!” Facendole l’occhoolino. Poi sentimmo una ragazza urlare e mi fermai di colpo. “Si, ho sentito!” Allarmata “Andiamo a vedere!” Guardando fuori dalla finestra che dava sulla strada “Magari è in pericolo!”. |
Gwen e Clio udirono quella voce.
In strada però non si vedeva nessuno. Nè si sentiva più la voce della ragazza. Poi ancora quel rumore di passi, di chi correva nella sera, ma poi non si sentì più nulla. |
Ridacchiai a Clio annuendo.
Già, forse lei aveva ragione. Intanto, però, nessuna voce si sentiva più, nessuna ragazza. Però si sentivano sempre dei passi. "È tutto molto strano..." perplessa "Che diamine sta succedendo, stasera?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nessuno.
Non c’era nessuno fuori da lì, che strano. Eppure l’avevamo sentita, sentita eccome, quella ragazza che urlava. “Ma possibile?” Pensierosa “Che cosa inquietante!” Guardandomi intorno. “Quasi quasi vado a dare un’occhiata, vieni con me?” Sempre guardando fuori. “Mi sembra tutto troppo strano!”. |
"Sì, andiamo."
Non era possibile che non ci fosse nessuno. "Potrebbe essere che sia stato qualcuno da una casa?" ipotizzai "Però i passi erano in strada..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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