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L'affascinante brigante rise di gusto a quelle parole di Gaynor.
"Gentiluomo..." disse divertito "... davvero mi credete un gentiluomo, milady? Oh, lusingato... ma dubito che qualcuno possa definirmi come tale... i gentiluomini, che io sappia, non vivono per i boschi a derubare le belle dame e non stanno al loro cospetto a petto nudo e bagnato..." avvicinandosi a lei e guardandola prima negli occhi, per poi scorrere con lo sguardo su tutta la sua figura. |
"Voi non mi avete affatto derubata e se vi trovate mezzo nudo davanti a me, beh, non è colpa vostra... quindi si, tutto sommato vi considero ancora un gentiluomo..." gli risposi sostenendo il suo sguardo, anche se la sua vicinanza mi rendeva le gambe molli.
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Era sera e nell'aprire la porta Gwen trovò sulla soglia un bambino.
"Buonasera..." disse il piccolo "... perdonate se vi disturbo a quest'ora, ma mio nonno... sta male... è malato ed il medico dice che per guarire occorre una tisana fatta con erbe particolari e forse solo voi potete aiutarlo..." |
"Ma..." disse stupita Betta a Dacey, che aveva compreso l'agitazione della principessa "... è successo qualcosa? Mi sembrate sconvolta..."
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"Mezzo nudo..." disse il Capo a Gaynor "... ah, voi intendete perché non ho la camicia..." sorrise "... beh, non credo comunque di essere mezzo nudo... magari lo ero poco fa mentre facevo il bagno..." rise piano "... ma se volete che mi copra, beh, lo farò... dopotutto sono un gentiluomo, no?" Con un filo di sarcasmo.
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Aprii la porta e restai molto sorpresa.
Era un bambino che mi chiedeva una tisana di erbe particolari per il nonno. Forse mi aveva visto in erboristeria, ma mi sembrava comunque strano che fosse venuto direttamente da me. "Dimmi piccolo, che problemi ha tuo nonno? Così saprò che erbe usare..." |
<< Non ho voglia di parlarne >> tagliai corto, temevo infatti di non riuscire a trattenere il pianto o peggio il vomito se avessi parlato di ciò che era appena successo.
<< Per favore torniamo ai miei alloggi, ora >> |
"Se proprio vogliamo essere precisi, poco fa non eravate mezzo nudo... lo eravate del tutto" gli risposi a tono. "E in quanto a coprirvi, beh, non ho ancora espresso questa volontà..." Non avrei dovuto dirlo, ma le parole uscirono da sole dalla mia bocca, come se avessero avuto volontà propria.
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"A me non interessano codeste storie avvenute tempo fa..." disse Alvaro ad Altea "... io sono un cavaliere errante in cerca di avventure per dimostrare il mio valore. Fui cacciato dalle mie terre a Fiorenza da alcuni disonesti che riuscirono a corrompere i giudici e far cadere le loro colpe in prescrizione. Divenuto esule, decisi di compiere grandi imprese per ridare lustro al mio blasone. Comunque, essendo cavaliere, vi aiuterò a risistemare codesta dimora, per poi cercarmi una sistemazione. Non voglio infatti approfittare della vostra ospitalità, madama."
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"Ecco.." disse il bambino a Gwen, guardandosi intorno come se temesse di essere udito da qualcuno "... i soldati avevano richiesto altre tasse dalla sua bottega ed egli protestò... ma i militari lo pestarono forte... ora sono tre giorni che vomita sangue... il medico dice che ha un'infezione e deve purificarsi con una tisana particolare... aiutatemi, vi prego..."
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