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Col nuovo biglietto legato alla zampa, il pappagallo spiccò il volo, svanendo poco dopo nella notte incantata.
Lasciando così una sognante Gwen affacciata alla sua finestra. |
A quelle parole di Lyon scoppiai in una risata..ma se fosse stato un altro gli avrei dato un bel ceffone.
"Assolutamente..sicura...sono la figlia del duca Luois de Mountmount e la duchessa Azzurra di Languedoc...avrei messo la mano sul fuoco magari su mia zia Sibille, ecco perchè non ha mai voluto figli" scuotendo il capo. Poi lo guardai silenziosa.."I tuoi genitori invece? E perchè hai detto sei sempre in fuga?" |
“E' forse un modo” disse Pepino a Dacey “per auto invitarti alla mia passeggiata domattina nella brughiera?”
“Domani è Venerdì, mica Domenica.” Fece lo zio. “Si lavora. Dunque nessuno qui verrà con te da quel tipo.” “Va bene, va bene, sbrigatevela fra voi...” uscendo Pepino “... io domattina passerò da qui, se poi qualcuno vorrà venire bene, sennò pazienza. Buonanotte, amici.” Ed andò via. |
Il pappagallo spiccò il volo e svanì nella notte.
Io ero ancora seduta sul davanzale della finestra aperta, mentre l'aria tiepida lambiva e agitava dolcemente la mia camicia da notte. Guardavo sognante le stelle, osservandole una ad una e cercando la mia, quella stella tutta per me, mentre tenevo ancora il biglietto fra le mani come fosse una reliquia. |
Mio zio fu ancora più lesto di me nel rispondere ma apprezzai molto il tentativo di Pepino.
<< Buona notte>> dissi quindi semplicemente e non appena questi chiuse la porta mi voltai verso lo zio Charlie. << Perché non posso?>> |
“I miei genitori erano ben lontani da ciò che puoi immaginare...” disse Lyon ad Altea “... mio padre era un pescatore e da lui di certo ho ereditato la passione per il mare... mia madre invece faceva la cameriera in una locanda sul porto... da lei credo di aver preso la tendenza a sognare... perchè fuggo? Perchè qui arruolano i giovani per portarli sulle navi ducali, a remare o a pulire ponti e stive. Paghe da cani, razioni pessime e maltrattamenti di tutti i tipi. Meglio fuggire per mare e magari morire, pur di non finire schiavo su una nave della Marina Ducale...” la fissò “... visto? Sono un pessimo partito. Passato infimo, futuro incerto. Meglio uno dei rampolli nobiliari che ti girano attorno alla sottana.” Ridendo.
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Seduta sul davanzale della finestra, mentre il vento soffiava docile e leggero tra i lembi della sua camicia da notte, Gwen fissava il cielo nella notte di Capomazda.
Un cielo non particolarmente stellato, intriso di foschia, con poche e leggere stelle a scintillare nel firmamento. Ma ad un tratto, oltre la Cintura di Orione, dove c'erano le stelle che prendono il nome dalla costellazione di Perseo, amata dagli innamorati, rapida, veloce e luminosa una scia si accese fino a toccare terra. Una stella cadente forse col suo desiderio. http://i32.servimg.com/u/f32/17/82/34/38/_mg_1112.jpg |
Ascoltai attentamente Lyon e mi persi a guardare il mare..."Non ti devi vergognare di ciò che sei...se i tuoi genitori erano gente onesta e si guadagnavano il pane con fatica ne devi solo essere orgoglioso, penso un genitore ami il proprio figlio in modo uguale..nobile o povero che sia".
Sorrisi alle sue parole "Ti dirò...ti considero un ottimo amico, forse il migliore amico che io abbia qui...per quanto riguarda i giovani rampolli..se ben ricordi ho appena dato il benservito al Capitano Johnata" ridendo "e pure altri..." e il mio viso si fece malinconico "E per contro un nobile rampollo appena ragazzo mi diede a me il benservito facendomi sprofondare in un abisso..peggio di quelli che si posso trovare in certi mari...da allora non ho più amato nessuno e penso non accadrà più, purtroppo...rimarrò zitella" sforzandomi di sorridere "certo non suora..penso proprio di non avere la stoffa per quest' ultima". |
“Per almeno tre ragioni...” disse lo zio a Dacey “... primo, perchè devi lavorare. Secondo, perchè l'ho detto io. Terzo, perchè quel cavaliere non mi piace.” Deciso. "Ora andiamo a letto che è tardi. Metteremo in ordine domattina."
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Mentre osservavo il cielo, coperto da una leggera foschia e non particolarmente stellato, vidi una scia luminosa attraversare la volta scura della sera e poi toccare terra.
Forse il mio desiderio si era davvero avverato... Sorrisi a quel pensiero e mi accucciai sulla poltrona vicino alla finestra. |
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