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Gwen si alzò e dalla finestra vide che nello spiazzo, dove l'albero era stato spezzato, forse dal vento oppure no, era giunta la polizia.
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Sospirai, accavallando le gambe nell'altro senso con noncuranza.
Poi mi sporsi verso il commissario, sicura di catturare la sua attenzione considerando la mia procace scollatura, presi un fogliettino e ci scrissi su il mio numero di telefono, fissandolo con un leggero sorriso. "Se le cose dovessero peggiorare, però, la popolazione ha il diritto di essere informata, commissario.." fissandolo con due occhi da cernia. "Prometta che mi chiamerà se ci saranno sviluppi, è importante!". |
Vidi che dove l'albero era caduto, era arrivata la polizia.
Dubitavo che avrebbero scoperto ciò che avevo notato io, ma per curiosità aprii la finestra e mi sporsi appena per cercare di sentire cosa dicevano. |
Tra la generosa scollatura di Destresya e le sue gambe accavallate il commissario capì ben poco.
“Certo certo...” disse sorridendo e sbavando, per poi prendere il foglietto col suo numero di telefono. Ad un tratto squillò il suo cellulare. “Ehm, scusate...” a Fessen e a Destresya rispondendo “... si, pronto?” Ancora distratto dalle forme di lei. “Cosa?” Cambiando espressione. “Ma ne siete certi? Sicuri? Ok ok...” annuendo e staccando la telefonata. |
Gwen aprì la finestra e fu investita dal vento che soffiava forte verso l'albergo.
Le voci erano confuse, ma il suo udito di vampire rendeva ogni suono più nitido. Sentì così i poliziotti che se ne lavavano le mani, limitandosi a raccogliere la denuncia dell'albergatore per i danni ambientali. Gli sbirri rimettevano ogni responsabilità a quelli della protezione civile. |
Gli sbirri sembravano infischiarsene parecchio della faccenda, delegando il grosso del lavoro alla protezione civile e ciò confermò quello che già sapevo, ossia che nessuno di loro aveva notato i segni di artigli sul tronco e nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che non era stato il vento a buttare giù l'albero, ma qualcosa di ben peggiore.
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Mentre Gwen rifletteva sulla sensazione ad un tratto squillò il telefno in camera, nonostante fosse ancora buio.
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Mi voltai di scatto guardando il telefono.
Ero terrorizzata dall'idea che ciò che avevo sognato potesse verificarsi, che lui potesse essere davvero in fin di vita in ospedale aggredito da chissà cosa. Mentre ancora gli squilli del telefono sferzavano il silenzio della stanza come sonore frustrate, mi avvicinai e sollevai la cornetta. "Pronto?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Pronto... mi scusi..." disse una voce anonima al telefono "... perdoni per l'ora... chiamo dal commissariato di Las Baias e ci occorre la sua presenza quanto prima. Possiamo mandare una volante a prenderla per venire in commissariato?" A Gwen.
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Gli uomini.. bastava decisamente poco per rincitrullirli.
Sorrisi al commissario, tornando a sedermi con aria fintamente innocente. "Bene, guardi che ci conto!" con voce calda e sensuale. Quando poi si mosse per rispondere al telefono mi voltai verso Fessen e gli lanciai un'occhiata d'intesa. Era diventato stranamente silenzioso. Mentre il commissario era girato al cellulare mi allungai per guardare sulla scrivania nella speranza ci fosse qualcosa di interessante. Quando tornò da noi mi sedetti con aria candida e un'espressione allarmata. "Che succede, commissario?" fissandolo. |
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