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Presi la mano di Guisgard...
Mi risvegliai nel grembo dell'Albero Sacro, con Pico che mi leccava la mano e con la faccia sorridente ma preoccupata di Elisabeth che mi scrutava. L'armatura le donava, era molto bella. Il processo di guargione doveva avermi fatto ritrasformare ed ora sentivo un bruciore continuo al braccio sinistro ed un pulsante mal di testa. Provai ad alzarmi da sola ma non ci riuscii, ero ancora troppo debole. In quello vidi quel vecchio signore, che da come si guardava attorno si vedeva che era terrorizzato dal posto e che probabilmente si aspettava che un diavolo o chi per esso saltasse fuori da un momento all'altro. "Grazie miei salvatori per essere venuti! Senza di voi a quest'ora sarebbe successo il peggio...Maledetti bracconieri!! Temo di non riuscire ad alzarmi da sola quindi dovrò chiedervi il vostro sostegno.." "Cara Elisabeth, le parole che dici sono sempre molto giuste..me le ricorderò, perdona la mia giovanile insicurezza, ma d'ora in avanti so che avrò più fiducia ora in me ed in tutte noi" Avrei voluto abbracciarla, ma non era il caso chissà cos'avrebbe pensato il vegliardo... |
"No no fermatevi buon uomo! Vi prego: prestatemi attenzione: io non so a cosa vi riferite e perchè temete cosi tanto quel luogo...vorrei cercare di capire il perchè di tanto timore. Indicatemi solamente la via per raggiungerlo e non vi recherò danno e alcun disturbo.
Qualcosa di malefico si sta abbattendo su queste terre. Il mio popolo già sta pagando il pegno per non averlo fermato. Non permettete che altre persone paghino altrettanto. Avevo già chiesto, invano, aiuto al potente regno di Camelot...ma sembra che un piccolo signore di una piccola Terra, quale io sono, non sia degno di essere ricevuto ed ascoltato....Ho deciso quindi di affidarmi al fato e di lasciarmi condurre da esso. E il fato mi ha condotto da voi...vi prego buon uomo....aiutatemi..." |
Si era svegliata, aveva un sorriso beato sul viso....certo era ancora debole, ma rientrava tutto nella normalita'......le presi la mano per confortarla e vidi il viso di Guidon tra il terrorizzato ed il curioso...mi resi conto della scena e come se scottasse gli e la lasciai andare. Andai alla dispensa e presi del miele, lo sciolsi in acqua di fiori d'arancio e.....pensai che se avessi usato un po' di magia, lo avrei fatto solo in fin di bene.....e cosi' aggiunsi un po' di Abracadabra.....tornai da Polgara...<< Adesso ti sentirai decisamente meglio, intanto appoggiati a me e con l'aiuto di Guidon cerchiamo di raggiungere il carro.. Pico ci aprira' la strada....>> e cosi' fu'......incominciai a vedere il carro sulla strada, quando una fitta nebbia copri' l'intera visuale...
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<<Da un bosco l'ultima volta...>> rispose Perry al cavaliere.
Perchè si trovava a seguire due cavalieri in una locanda? e vabbeh c'era aria di una forte avventura, suo figlio era al sicuro e lei non aveva nulla da fare. <<Guisgard non vi mettete nei guai che sennò ci finisco pure io!>>. |
Risposi a Lady Perry piacere di conoscervi, io sono lo scudiero fedele di Guisgard, il mio nome è cavaliere25 sono a vostra completa disposizione se avete bisogno di aiuto.
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<<State pure tranquillo cavaliere, me la cavo da sola...>> Perry era un po' nervosa per via di Guisgard e non riusciva a parlare con nessuno senza mostrare il minimo di irritazione.
<<Scusatemi Sir, non era mia intenzione rispondervi così, sarò felice di accettare il vostro aiuto quando ce ne sarà bisogno>>. |
All'Albero Sacro, Elisabeth e Polgara si apprestavano a partire col carrozzone di Guidon.
"Questa nebbia" cominciò a dire Guidon "non mi ispira niente di buono. Anzi, direi di affrettare il passo e lasciare questo luogo!" Saliti sul carrozzone, Guidon si apprestò a ripartire. "Perdonate, ma è buon auspicio conoscere i nomi dei propri compagni di viaggio!" Disse. "Qual'è il vostro nome, cavaliere?" Chiese ad Elisabeth. "E quello della dama che vi accompagna? Siete innamorati, vero? Eh, lo si vede ad un miglio di distanza! E sono sicuro che la vostra dama sogna del vostro ritorno, poco fa! Quando si arriva alla mia età, si ha occhio per queste cose!" Rise allora in modo quasi cracchiante, fino a quando si udì il canto di una civetta. Guidon si zittì e spaventato spronò i cavalli per partire. A Camelot, intanto, Hastatus era con quel mendicante. "Sono solo un cavaliere caduto in miseria, milord." Disse il mendicante. "Però conobbi un cavaliere. Egli amava una donna al di sopra di tutto e tutti. Ma ella era stata promessa ad un altro uomo. Il cavaliere perse allora il bene dell'intelletto. Ma un giorno fu invitato in un luogo lontano e misterioso, dove, gli fu scritto, avrebbe potuto riabbracciare la sua amata. Ma egli non tornò mai più indietro. Il luogo misterioso era il Castello del Doloroso Amore." Nel frattempo, alla Torre del Roseto, Shawn era alle prese con quel misterioso vecchio. "Andate via, vi dico!" Tuonò questi. "Vivo qui per fuggire il mondo e le sue miserie! E non sarò responsabile della vostra rovina!" Raccolse poi alcune rose e concluse: "Siete folle... come tutti gli altri... se davvero pensate di annientare ciò che dimora in quel luogo maledetto..." E nello stesso momento, alla locanda di Camelot, Guisgard, in compagnia di Perry e Cavaliere25, chiese all'oste notizie sul misterioso servitore. E l'oste gli indicò uno strano individuo seduto in fondo alla sala. "Forse quello è il nostro uomo." Disse Guisgard a Perry e Cavaliere25. "E state tranquilla, milady..." rivolgendosi a Perry "... non rischierei mai dei guai, sapendovi con me!" Sorrise, facendole l'occhiolino. |
Finalmente ero sul carro, e tirai fuori un sospiro di sollievo..per un po' avrei voluto solo un po'di sano silenzio dovevo pensare, non so come avrebbe reagito Guidon quando gli avessi chiesto del Castello, il solo fatto di aver sentito il canto della civetta lo aveva terrorizzato... ero immersa nei miei pensieri quando arrivarono le sue logiche domande.......Poveretto se sapesse che la sua vista stava perdendo colpi......toccai l'invito che portavo addosso, senza saperlo stava andando avanti sotto mentite spoglie, una volta arrivata al castello era il nome che c'era sull' invito che dovevo assumere....e allora tanto valeva abituarcisi da subito...e adesso Polgara, qualsiasi cosa sentirai....sappi che e' il solo modo per arrivare al Castello......<< Mi Chiamo Sir Guisgard e siamo solo buoni amici, ora spero che non abbiate nessun'altra perplessita' nel proseguire questo viaggio.....una cosa soltanto volevo chiedervi, conoscete il Castello del Doloroso Amore?.... dovrei raggiungere quel luogo, e non ho idea di come ci si arrivi....>>.......
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La ferita aveva i suoi pro, ovvero non serviva che facessi della conversazione. I rimedi che mi aveva fornito Elisabeth erano davvero ottimi, mi sentivo già meglio ed il dolore era sopportabile, così trettendendo le fitte causate delle buche della strada mi lasciai cullare dal donodolio del carro e miriaddomentai...
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"Come preferite: non sarò ospite vostro questa notte. Vi ringrazio comunque di tutto. Che Dio vi benedica"
Presi il mio cavallo e lo lanciai al galoppo verso il nero della foresta. |
Mentre ero alla locanda con Guisgard e perry, mi avvicinai al bancone e dissi:Locandiere mi date un boccale di idromele per favore? ho una sete assurda.Poi girandomi verso Guisgard e Perry chiesi, volete qualcosa da bere amici?
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A volte la tranquillità di cavaliere25 inquietava Perry:
<<Cavaliere! vi sembra il momento di bere?>> chiese Perry sorridendo, poi rivolgendosi a Guisgard aggiunse: <<Voi vi mettete sempre nei guai, dovete però ritenervi fortunati poichè non vi portate dietro una sciocca>>. |
Shawn allora decise di partire dal luogo conosciuto come la Torre del Roseto.
Il vecchio che vi abitava aveva reagito con scortesia alle sue domande e Shawn aveva ben compreso che da lui non avrebbe saputo nulla. Riprese allora il suo cammino. E dopo alcune miglia avvistò un grosso viale alberato che penetrava nella folta foresta. Ai lati del viale vi erano 24 grosse e robuste querce, 12 per parte ed un grosso palazzo di gentile e cortese aspetto dominava la fine di quella stradina. Giungendo all'inizio del viale, Shawn cominciò a sentire una delicata musica che si diffondeva dolce nell'aria. Era il suono di un'arpa. Ma chi la stava suonando? Intanto, il carrozzone di Guidon era partito ed attraversava la foresta. "Sir Guisgard, piacere di fare la vostra conoscenza!" Disse sorridendo Guidon. "La vostra è quella della bella dama che vi accompagna, ovviamente!" Poi, alla domanda di Elisabeth, Guidon, con tono pensieroso, rispose: "Il castello di cui mi domandate, messere, è un mito, una leggenda. Anzi, una triste leggenda. Io ho viaggiato molto e non ho mai visto quel luogo. Ma perchè mi fate questa curiosa domanda?" Intanto, proprio in quel momento, avvistarono un piccolo borgo in lontanza, avvolto dalla foresta e dalla nebbia. Nel frattempo a Camelot, Guisgard si avvicinò al servitore misterioso. "Salute, amico mio." Esordì il cavaliere. "Chi siete?" Chiese il servitore. "Oh, potrei essere molte cose." Rispose Guisgard. "Potrei essere un innamorato rifiutato dalla donna che ama ed ora alla mercè dei tormenti d'amore. Oppure un avventuriero in cerca di fortuna. O forse sono il vento che soffia solitario tra le torri di questo reame. Chi può dirlo cosa siamo veramente?" "Io non vi comprendo... ed ora scusatemi..." Cominciò a dire il servitore. "Ci intenderemo, tranquillo!" Lo interruppe Guisgard. "Perchè, si dia il caso, che io sia anche un cavaliere. E voi, mi è stato riferito, ne cercavate uno, giusto?" Il servitore lo fissò. "Qual'è il vostro nome?" Chiese. "Guisgard è il mio nome." "Vi fidate del vostro cuore?" Chiese ancora il servitore? "Insieme alla mia spada sono i miei amici più fedeli!" Rispose Guisgard. "Allora seguitemi!" Disse il servitore alzandosi dal tavolo. Guisgard guardò Cavaliere25 e disse: "Andiamo, alla nostra bevuta ci penseremo dopo." Poi a Perry: "Milady, vi annoiavate? Beh, credo che ora si movimenterà un pò la scena." |
io risposi:brindo a te mio fedele amico dissi a Guisgard.Mentrr guardai fisso quel servitore nella locanda, dopo aver bevuto il mio boccale di idromele, chiesi a Guisgar: ora che abbiamo trovato questo servitore come ci dobbiamo muovere, cosa cerchiamo? da questo uomo,chiesi al mio fedele amico Guisgar.Mentre parlavo con Guisgard mi rivolsi a lady perry e dissi: vedo che state bene in nostra compagnia o mi sbaglio?
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Un viale fiancheggiato da possenti alberi di quercia, alla fine del viale un magnifico castello...non una fortezza, non un rifugio, non era circondato da alte mura e non vi erano soldati che piantonavano la zona protetti dai merli della camminata...era un tipico castello scenario ideale a raccogliere giovani ragazzi e pulzelle per ascoltar le storie d'amor cortese cantate dai trovatori...un luogo decisamente affascinante e accattivante.
Udii una musica melodiosa provenire dalle vicinanze del castello: "Quale dolcezza riesce ad emanare un'arpa! E quale virtuosa persona è in grado di far ciò!" dissi senguendo il suono come un richiamo. Avvicinandomi mi accorsi che la persona virtuosa era un giovane, affascinante quanto la sua musica. Mi avvicinai senza far rumore. Restai estasiata fino al momento in cui la poesia delle note finì il suo percorso e ricevetti l'attenzione dell'uomo. http://farm5.static.flickr.com/4008/...2ca3f226_o.jpg (by: da, Iribel) |
Ero distesa in mezzo ad un folto campo di grano, era una bella giornata di sole pieno...i colori erano esaltanti e la luce risplendeva ovunque, ma un insolito silenzio aleggiava.
Camminando giunsi ad una radura dove nel mezzo intravedevo l'azzurro di un piccolo lago. La voglia era troppa, mi guardai attorno e vidi che non c'era anima viva, così mi spogliai e mi immersi nelle azzurre acque per nuotare. Che piacevole sollievo, mi diressi verso il centro del lago. Alla seconda bracciata, un vortice aprì le acque davanti a me e venni immediatamente risospinta verso riva. Una delle più antiche e potenti maghe mi apparve e disse "Polgara ascoltami bene! Noi sorelle anziane continuiamo a sostenervi anche se vi sembra che siamo lontane....voglio donarti questo piccolo sacchetto, dentro vi è custodita una polvere dal grande potere...può guarire da qualunque ferita e se usata nella concentrazione giusta può richiamare una persona dal regno delle Ombre...ma attenta non più di una volta avrai a disposizione questo grande potere, quindi pondera bene le tue scelte e alla fine scegli con il cuore, che non mente mai!" Detto ciò l'acqua avvolse la figura, io mi risvegliai e mi trovai con le mani legate da un piccolo laccio a cui era appeso il sacchetto. MI tirai un po' su, mi sentivo molto meglio:"Cavaliere! Messere...perdonate non mi sono ancora presentata il mio nome è Pol, dama di compagnia di una Nobildonna dell'est...non so come ringraziarvi del passaggio!" E sorrisi guardano il vecchio negli occhi scuri e segnati dal tempo: "Vedo un piccolo borgo laggiù ci fermeremo?" |
"Amico mio, apprezzo il vostro aiuto, ma ciò non mi facilita la ricerca di questo castello... e poi, dal vostro racconto sembra che per essere invitati in questo posto... beh... si debba essere follemente innamorati... ammetto che in passato ci sono state dame per le quali avrei dato la vita... ma in questo momento... non saprei... non capisco l'invito..."
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Pol...si era finalmente svegliata, e da come si era presentata stava decisamente una meraviglia.........Guardai Guidon, diceva la verita' oppure no.....nessuno riceveva un invito per un palazzo che non esisteva....se scoprivo che mentiva solo per paura, giuro che gli avrei fatto fare sogni orribili per il resto della sua vita...una nube si creo' sulla testa di Guidon, era il cavaliere triste, il suo volto scimmiottava il poveretto....<< Vedi Guidon, stiamo cercando quel Castello perche' e' li' che troveramo la sposa di un mio grande compagno d'armi...e a lei devo recare un messaggio molto importante, forse la leggenda racconta del posto dove e' situato questo castello ?.sforzatevi di ricordare......>> ....Cavalier triste soddisfatto, svani' nella sua stessa nuvoletta......povero Guidon se avesse immaginato, intanto il carro comincio' a rallentare e lo spettacolo che ci si paro' davanti era fiabesco, un borgo , la foresta e sua signoria la nebbia, non mancava nulla avevamo anche Pico come gatto nero e se non mi sbagliavo il canto della civetta era udibile anche da un sordo......e adesso ?....bisogna avere il ocraggio di proseguire, sperando che Guidon avesse voglia di avventura
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Shawn era appena giunta al palazzo che si trovava alla fine del lungo viale delle querce.
Il giovane che suonava l'arpa ad un tratto si accorse di non essere più solo e smise di suonare. Ripose a terra il suo strumento e si avvicinò a quel cavaliere. "Buonasera, messere." Cominciò a dire. "Mai il crepuscolo condusse qui un viaggiatore tanto nobile. Sarete sicuramente stanco. Se ci onorerete della vostra presenza, da noi troverete riposo e conforto." Detto questo suonò una piccola campana di bronzo e dopo qualche istante fu raggiunto da nove bellissimi ragazzi, 5 femmine e 4 maschi. "Questi sono i miei fratelli e le mie sorelle." Disse. "Se ci farete la cortesia di seguirci vi condurremo da nostro padre. E sarete suo e nostro ospite." Intanto, nel palazzo di Camelot, Hastatus era intento a parlare col mendicante. "Milord..." disse questi "... ognuno di noi cerca qualcosa... ma al Castello del Doloroso Amore tutto troverete... tranne che l'amore. E' questa la tragedia di quell'infelice luogo..." Nel frattempo, sul carrozzone di Guidon, Elisabeth e Polgara viaggiavano verso la loro meta. "Messere..." Disse Guidon ad Elisabeth "... io non conosco le cose di cui mi parlate. Il Castello del Doloroso Amore è una vecchia leggenda... ma se voi sentite di volerci credere, non sarò certo io ad impediverlo. Sappiate però che, secondo ciò che si racconta, quello è il posto più infelice al mondo..." E proprio in quel momento giunsero nel piccolo borgo reso incantato dalla nebbia. "Credo che questo borgo sia l'unico posto in cui potremo trovare cibo ed ospitalità per stanotte." Disse Guidon. "E continuare con questa nebbia non credo sia una mossa saggia. Sosteremo qui per stanotte." E il carrozzone fece il suo ingresso nel piccolo borgo. |
Probabilmente ero una gran credulona e mi facevo affascinare dalle storie, ma ogni storia o leggenda che fosse aveva una sua verita' e valeva sempre la pena farne tesoro....<< Caro il mio Guidon, se quello e' il posto piu' infelice del mondo, allora e' il posto che cerco....... ecomunque avete ragione passeremo qui la notte lady Pol, dovra' mangiare e riposare, domani proseguiremo, qualcos ami dice che non siamo lontani...>>.......che strano piu' il carro entrava nel borgo piu' la nebbia sembrava diventare un muro di panna...era quasi impossibile orientarsi eppure Guidon non sembrava avere alcuna difficolta'......
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"Fidatevi di me, mie nobili e bellissimi signori." Disse Guidon.
Giunse allora proprio al centro della piazza e fermò il suo carrozzone davanti ad una locanda. "Qui troveremo un piatto caldo ed un soffice letto." E fece strada, ai suoi due compagni di viaggio, in quella locanda. |
Forse aveva ragione lui dovevo rilassarmi un pochino, e cosi' scesi dalla carrozza e mi segui' a ruota Pico...,entrai nella locanda era poco illuminata e l'atmosfera era degna di un funerale...e che diamine un sorriso non costava mica tanto.....c'era un tavolo infondo alla sala, era l'unico tavolo libero e da dove si aveva la visuale di tutto quello che succedeva, sembrava una scena a rallentatore.....anche i colori sembravano tenui, quasi grigi, forse era l'effetto della stanchezza, avrei fatto bene ad ordinare da mangiare e tre stanze.......
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"Oste!" Gridò Guidon nella locanda. "Portaci carne e vino! E prepara le migliori stanze che hai!"
Poi, rivolto ad Elisabeth: "Messer Guisgard, prenderemo due o tre stanze? Si, insomma, voi e la vostra amica, immagino stanze separate... ammesso che mi abbiate detto la verità sulla vostra amicizia!" E rise con il suo caratteristico verso, simile a quello di una cornacchia. "Guisgard!" Gridò all'improvviso una voce dal fondo della locanda. "Ho capito bene? Guisgard il cavaliere? Non posso crederci che sia proprio lui! Non può avere il coraggio di tornare qui!" Era un uomo sgraziato, alto e robusto. Aveva i lineamenti sgradevoli ed una grossa spada che gli pendeva dal cinturone stretto in vita. Intanto, Guisgard era stato condotto dal servitore attraverso il bosco. Con loro c'erano lady Perry e Cavaliere25. Ad un tratto giunsero ad un grande lago. La Luna illuminava quell'etereo scenario ed era possibile vedere, sull'altra sponda del lago, un grande castello. "Ecco..." disse il servitore "... il mio padrone ci attende." "Chi è il vostro padrone?" Chiese Guisgard. "Presto lo saprete!" Rispose il servitore. E li condusse verso quel misterioso castello. |
Lo sapevo, Guidon avrebbe trovato sempre il modo aggraziato per capire cosa c'era tra Polgara e me, se sapesse......<< Grazie Guidon, tre stanze andranno benissimo, io e la mia amica non amiamo condividere lo stesso letto...ma lo stesso pasto si..>>......Non mi voltai subito, quando qualcuno pronuncio' il " mio " nome, dovevo abituarmi e comunque non era un'amico quello che reclamava la mia attenzione, e ora che diavolo aveva combinato quel testa calda....notai la stazza e la nausebonda figura, certo che era veramente contrariato....ma io non ero Guisgard e se lo avesse scoperto ?....a meno che le mie gloriose gesta non erano arrivate alle orecchie del "buon uomo" e qualcosa lo avesse comunque infastidito..<< Sono Sir Guisgard, e non ricordo di avervi mai conosciuto, anche perche' in genere non lascio questioni in sospeso alle mie spalle, non vedo quindi in cosa mi dovesse mancare il coraggio, per tornare da queste parti....ammesso e non concesso che io ci sia mai venuto..>> ..Carissima Polgara, non ho idea in che pasticcio io mi stia mettendo, ma comprenderai bene che la magia sara' inutilizzabile, a meno che non riusciamo ad incenerire tutti i presenti...ci troveremmo in guai peggiori....so tirare di spada, ma non e' detto che io riesca ad uscirne indenne......qualsiasi cosa succeda ricordati dell'invito e' nascosto...e da donna sai dove, Cavalier tristezza si affidera' a te per svolgere il suo compito.....
Cosi' non avendo altro da lasciare a Polgara, fissai negli occhi il mio nemico...... |
Qualcosa mi diceva che non era tutto frutto della casualità ma la sensazione era di "essere stata attesa" in questo luogo.
Scesi da cavallo e mi inchinai davanti ai padroni di casa. "Sono Shawn Ap Cerys, signore delle Terre dell'Ovest. Mi sono perso tra il fitto di queste foreste mentre cercavo il Castello del Doloroso Amore. Forse sono giunto, per caso, a destinazione?" Guardai le dieci facce dei meravigliosi ragazzi e notai in loro un misto di ingenuità, felicità, contentezza ma con una punta di malizia. pensai dentro di me: ma di quale sortilegio sono vittima? http://farm5.static.flickr.com/4042/...8edbfce7_o.jpg (flickr, Crazy Kernow) |
Guardai,il lago era una cosa meravigliosa,luccicava poi rivolgendomi a Guisgard dissi: hei amico mio , guarda che posto incantato poi rivolgendomi al servitore chiesi ma è in quel castello che dobbiamo arrivare? poi continuando a guardare il lago dissi: questo lago è bellissimo le sue acque sono limpide e cristalline.
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Ma sarà un posto leggendario o reale pensai tra me e me, poi guardando il biglietto aggiunsi sottovoce: "Scherzo o realta?"
Tornai a guardare il mendicante e dissi: "Non rimane altro da fare che scoprire cosa si cela dietro questo invito... che dalle vostre parole, sembra molto una trappola... il fato forse mi guiderà in questo castello. Voi nel frattempo cercate una camera alla taverna... al mio ritorno parleremo ancora." Dicendo ciò, porsi all'uomo un foglio con la mia firma e sigillo. "Questo consegnatelo al taverniere, vi alloggerà a mie spese." |
Nella taverna calò un silenzio irreale.
Alcuni continuarono a giocare o a bere, qualcuno invece andò via. "Hai del coraggio a mostrare anche la tua faccia da queste parti!" Gridò l'uomo che voleva sfidare Guisgard. "Allora cerca di essere uomo fino in fondo e togliti quel cappuccio! Io, i bastardi che accoppo, li voglio guardare in faccia..." "Ma chi siete?" Chiese Guidon. "Perchè volete attaccar brighe con noi? Probabilmente avete scambiato il mio compagno per qualcun altro." "No!" Gridò quell'uomo. "Io sto cercando proprio un cavaliere di nome Guisgard! Ed è proprio il vostro amico!" Poi rivolto ad Elisabeth: "Maledetto... hai disonorato mia sorella... ti sei divertito e poi sei andato via... ma hai fatto un grosso errore a tornare qui..." E detto questo, portò la sua rude mano sull'elsa della spada. Intanto, Shawn Ap Cerys era nel palazzo del querceto. "No, questo luogo non è quello di cui domandate." Rispose il fanciullo con l'arpa. "Ma forse nostro padre lo conosce e potrà aiutarvi." I fanciulli, allora, la condussero all'interno del palazzo e la presentarono a loro padre. Questi era un uomo anziano, con bianchi capelli legati in una lunga treccia. Una folta barba scendeva dolce dal suo viso e nonostante i segni del tempo, quell'uomo ben mostrava lineamenti e tratti molto gradevoli. "Siate il benvenuto, cavaliere." Disse. "Qualsiasi circostanza vi ha condotto qui da noi, è sicuramente gradita. Il giorno volge al termine ed il crepuscolo sta già liberando le prime stelle. Spero vogliate essere nostro ospite." E subito i fanciulli cominciarono a servire in tavola. Ed in breve una magnifica cena fu offerta a Shawn, con piatti profumatissimi e bevande dei colori più vivi ed accesi. Nel frattempo a Camelot, Hastatus era ancora in compagnia del mendicante. "Trappola... miraggio... illusione... quel luogo ha molti nomi, messere... e vi sta chiamando..." Poi ringraziò di cuore Hastatus per la sua generosa offerta. "Dormirò sereno alla taverna, mio signore. E se non ci rivedremo... che Dio vi benedica." Concluse, mentre nel suo sgardo scese come un misterioso velo, misto di tristezza e paura. E nello stesso momento, Guisgard, Perry e Cavaliere25 giunsero al castello sul lago, accompagnati dal misterioso servitore. La costruzione era immensa e poggiava su alte e massicce rocce, dalle quali dominava tutto il lago. Entrati nel castello, i tre furono accolti da una strana atmosfera. Quel castello sembrava deserto. Il servitore li condusse in una grande sala, dove un uomo dava loro le spalle, intento a scaldarsi davanti al vivo fuoco del suo focolare. "Mio signore..." cominciò a dire il servitore. "... ecco il cavaliere che ho condotto con me..." "Fatevi avanti, messere." Disse l'uomo accanto al fuoco. Guisgard fissò Cavaliere25 e disse: "Qualsiasi cosa accada, proteggete Perry, amico mio." Poi si avvicinò al focolare e vide il volto del misterioso signore del castello. |
Io risposi a Guisgard:Non temete mio caro e buon amico, la proteggerò con tutto me stesso, darei anche la mia vita costi quel che costi. Mentre ero accanto a Lady Perry laguardai negli occhi gli dissi: state vicino a me mylady e se accadesse qualcosa mettetevi subito dietro di me , vi proteggerò io.
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"Da quanto tempo non assaporavo del cibo così succulento!" dissi assaggiando ogni pietanza che mi veniva proposta.
"Vi ringrazio dell'ospitalità, signore, che Iddio benedica voi e la vostra famiglia" Sarà stata l'abbondante quantità del cibo che ho mangito, la stanchezza del lungo viaggio, sarà stata qualche bevanda rilassante....ma...iniziavo ad assopirmi....sentivo le palpebre coprire gli occhi...la testa pesante......ho ...ho bisogno di un letto....di dormire.... e non feci in tempo a finire il mio pensiero che la testa si accasciò sul tavolo..decisamente un gento poco elegante per un cavaliere che cercavo di impersonare.... http://farm5.static.flickr.com/4040/...9ec5065d_o.jpg |
Salutai il mendicante... a Camelot non sarei riuscito a raccogliere altre notizie su questo misterioso posto, quindi continuando a pensare allo sguardo del vecchio cavaliere ed alle sue ultime parole.
Persi un po' di tempo nella ricerca di sir Guisgard, ero sicuro che a lui questa storia sarebbe piaciuta un sacco, ma non lo trovai né alla taverna né alla casa di piacere vicino al bosco... forse era alla ricerca di avventura in qualche altro posto. Tornai al castello dove avvisai personalmente sir Ector della mia assenza, dopodiché anche se il giorno volgeva alla fine, me ne uscii solo da Camelot... ero intenzionato a percorrere un po' di strada prima del sopraggiungere del buio. Arrivato in cima alla collina mi voltai ad osservare la magnifica vista del castello... dopodiché spronai la mia cavalcatura... non avevo una meta precisa... mi lasciavo guidare dal fato. |
Oh ma santi Numi, ma perchè diamine dovevamo sempre gestire le scappatelle lussuriose di Guisgard!?!? Bene se Elisabeth decideva di sfidarlo doveva mostrarsi in volto e il gioco cadeva..del resto non poteva tirarsi indietro da cavaliere qual era.
Bene, non avevo altra scelta ma non se ne sarebbe accorto nessuno o almeno quando lo facevo alle fiere di paese nessuno se n'era mai accorto...con un filo di voce recitai: "Gioco della seduttività, gioco dell'amore fatuo, fai che di me si innamori il messere irato. La sua volontà per un po' sarà la mia e la sua arma alzerà solo in difesa mia". Questa era veramente magia che non usavo dai primi anni del mio cammino, però poteva essere l'unica via di fuga... Al che urlai:"Messere voi siete un uomo dall'animo troppo nobile per macchiarvi di un delitto di un innocente! E sappiatelo l'innocente sarò io! Vi devo confessare questa tremenda verità: senza Guisgard io non posso vivere..il nostro cuore batte all'unisono da tempi immemorabili ormai e se con un colpo mortale glielo traffigerete anche il mio smetterà di battere...Ma voi non potreste mai fare del male ad una dama! Ve ne prego troviamo un modo alternativo per dare giusta soddisfazione a voi ed a vostra sorella!" Se riuscivamo ad uscirne vivi ed incolumi, giuro che questa volta Guisgard non l'avrebbe passata liscia! |
Guisgard non poteva aver sedotto e abbandonato una dama, un Cavaliere non avrebbe mai potuto macchiarsi di un tale disonore, il codice cavalleresco aveva la sua importanza......La magia, aveva usato dinuovo la magia...rimasi senza parole, guardavo l'energumeno e guardavo Polgara, ebbi appena il tempo di accorgermi di avere la punta della spada puntata al petto...la magia alle volte doveva avere i suoi tempi, Polgara ci metteva il cuore nelle cose.....ma il tizzio ci metteva un'arrabbiatura incredibile..........sguainai la mia spada e cominciai a duellare, la spada era pesante e i colpi mi procuravano un dolore sordo al braccio, presi allora la spada con tutte e due le mani, anche se questo mi faceva muovere con difficolta', ero stanca e sudata, accidenti...ma che mangiava, quando improvvisamente i colpi arrivarono sempre con piu' lentezza sino a cessare, il rumore di una spada che cadeva a terra dava termine a quell'assurdo duello........La magia aveva fatto effetto, meno male.....grazie Polgara, non ce l'avrei fatta.....qualcuno rialzo' il cappuccio sulla mia testa....<< Signori, il Cavaliere infuriato sembra teneramente intontito, credo proprio che non sia il caso di passare la notte qui....sarebbe meglio riprendere il cammino.....meglio non approfittare della buona sorte..>>
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La magia di Polagara aveva fatto effetto.
Elisabeth, nei panni di Guisgard, aveva rischiato la peggio sotto i colpi di quell'energumeno. E giusto in tempo arrivò l'intervento di Polgara. Ed alle sue parole, quell'uomo sembrò trasformarsi da orso a cagnolino. "Siete... siete innamorata di quel farfallone in armatura?" Chiese. "E' solo un fanforone... e non vi merita!" Ma proprio in quel momento nell'osteria giunse una donna dall'aspetto molto arrabbiato. "Hunz!" Gridò. "Dove è finito il tuo ardore? Avevi giurato che avresti imposto a Guisgard o la mia mano o la tua spada! Ed ora invece fai il pesce lesso con la prima che incontri!" E lanciò un'occhiata di sfida a Polgara. "Ma, sorellina..." tentò di dire Hunz "... lei è così carina e deliziosa..." Intanto, Guidon si avvicinò ad Elisabeth e l'aiutò a rialzarsi. "Come state, sir Guisgard?" Chiese preoccupato. "Siete ferito?" |
<< Grazie Guidon, sto bene ma credo che in questo momento lady Pol, avra' la peggio.....e' piu' difficile morire per mano di una spada che per la lingua di una donna gelosa e contrariata >>....il colmo di tutta questa storia era che il diretto interessato se ne stava tranquillo senza neanche immaginare, che cosa stava succedendo..........Polgara..ti ricordi quando ci trasformavamo in topolini e giocavamo con Pico ?.......;).....tanto una volta usciti da li'....non ci avremmo messo piu' piede........e non avevamo altra via di uscita....
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"Eh no! Pure la sorellina rifiutata no!" pensai tra me e me, "manca solo che ora sia gelosa di me e se la prenda pure..".
"Messere sapevo di trovare in voi un cuore buono e giusto e parimenti sono certa che riuscirete a spiegare a vostra sorella l'importanza e la superiorità del vostro gesto..Io vi ringrazio di cuore!" e non frattempo cercavo di sostenere Elisabeth. "Ora cari compagni di viaggio, che ne dite di non approffitare troppo della bontà altrui e cercare rifugio altrove?" "Elisabeth mi fa piacere sapere che stai bene..La mia magia non durerà ancora per molto il signore qui era molto arrabbiato, ergo proporrei una discreta ma solerte fuga...ovvero concordo con la fuga da topolini..dopo di te mia cara!!!" |
Uscita da li' sarei stata benissimo e il sostegno di Polgara era per me un grande conforto , Guidon in quel momento mi sembrava il minore dei problemi...pero' la comunicazione del pensiero, ci evitava un sacco di problemi........incominciai a spostarmi verso l'uscita....
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"Non mi abbandonate, milady!" Disse Hunz a Polgara. "Per voi lascerò cadere gli oltraggi di Guisgard! Ma vi prego... restate con me!"
"Maledetto!" Urlò sua sorella. "Dovresti accopparli entrambi, invece! Ma se non vuoi darmi giustizia e soddisfazione tu, allora troverò qualcun altro! Del resto ci sono molti uomini che combatterebbero per il mio onore in questo borgo..." Intanto, Guidon cominciava a temere il peggio. "Credo che la situazione cominci a diventare pesante..." Disse rivolto ad Elisabeth. |
<< Guidon qualsiasi cosa vedrai credimi, prendi posto sul carro se vuoi >> A quel punto......mi trasformai in un piccolo topolino...Polgara ora possiamo giocare......Pico era nel suo, e trovando un foro nella porta della taverna..riuscii ad uscire fuori...la schiena di Pico divento' la nostra possibilita' di saltare sul carro...e ora ...Guidon avresti ascoltato una bellissima favola......
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Shawn Ap Cerys camminava in quel fresco e luminoso giardino.
I raggi del Sole rendevano vivace e splendente i verdeggianti manti degli alberi. La mente era leggera ed il cuore felice. Ad un tratto si sentì chiamare. Era il suo amato. Aveva una lunga e bianca tunica che gli copriva il busto e parte delle gambe. Gli arti invece erano rivestiti da una lucente corazza cromata. Le sorrideva. "Amore mio adorato.." cominciò a dire "... il tormento più grande di questo mondo è la separazione da chi si ama e l'attesa per ricongiungersi. Anche dove mi trovo ora i giorni e le notti hanno il loro corso... ed ogni istante senza di te è un tormento senza fine." Si avvicinò e prese le mani di lei nelle sue. "L'unico mio conforto è il sogno..." aggiunse "... ed il tuo volto mi appare come un sogno senza fine..." La baciò e si allontanò. Poi si voltò indietro. "E quasi l'alba..." disse "... e stanno per riaprire le mie prigioni. E' ora che vada via..." E svanì tra la vegetazione. Ed alle sue spalle apparve, in lontananza, un inquietante castello avvolto nella nebbia. In quel momento Shawn Ap Cerys si svegliò. Era in un soffice letto. Aveva sognato. http://www.arcanto.it/Gallery/San%20...a%20nebbia.jpg Intanto Hastatus aveva intrapreso il cammino che, secondo le sue speranze, avrebbe dovuto condurlo al misterioso Castello del Doloroso Amore. Cavalcò per un bel pò, quando, prossimo al tramonto udì della grida. Era una donna che piangeva e si disperava. Nel frattempo, nella locanda stava per scoppiare un grosso tumulto. La sorella di Hunz infatti cominciò a gridare ed in breve 5 uomini la raggiunsero. "Cosa avete, milady?" Chiese uno di loro. "Quel cavaliere mi ha oltraggiata! Ed il mio onore ora è rovinato per sempre!" Allora quegli uomini era pronti a lanciarsi su Elisabeth, quando all'improvviso questa si mutò in un topolino. "Dov'è andato quel cavaliere?" Gridò qualcuno nel chiasso che era sorto per quella sparizione prodigiosa. Scppiò allora una confusione senza fine nella taverna. Ed uno degli uomini della sorella di Hunz, nella confusione generale, afferrò il povero Guidon. "Dove diavolo è finito il cavaliere che era con te?" Gridò. "Parla o la pagherai cara!" Nel castello sul lago, intanto, Guisgard era alle prese con il misterioso castellano. "Io sono Guisgard..." cominciò a dire il cavaliere "... con chi ho l'onore di parlare?" L'uomo fissava silenzioso il fuoco, senza mai voltarsi verso Guisgard. Era anziano ed aveva il volto stanco e sofferente. Poi, all'improvviso, chiese: "E se ciò che state cercando non esistesse?" Guisgard restò turbato. "Chi siete?" Chiese. "Un cavaliere che ha intrapreso lo stesso vostro viaggio... ma che non ha avuto la forza ed il coraggio per proseguirlo..." Rispose il castellano. In quel momento una bellissima luna si specchiò nel lago incantato. E la foresta assunse i contorni di un etereo ed impalpabile sogno. http://www.dillinger.it/wp-content/u.../luna-lago.jpg |
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