Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Terre lontane (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=26)
-   -   Le Martiri di Cartignone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1354)

Guisgard 18-10-2010 19.50.41

Nel frattempo, in un altro uogo del bosco, Icarion ed Empi avevano scoperto i corpi trucidati dei due cavalieri di Belven.
Il giovane principe li fissava stravolto, incapace anche solo di parlare.
L'eroico e romantico volto della cavalleria d'incanto, ai suoi ingenui occhi, era svanito, per cedere il posto all'orrore di quella scena.
Quella barbarie l'aveva traumatizzato.
"Sono..." balbettò "... erano dei... cavalieri... e hanno fatto... questa triste fine..."
Fissò allora Empi con gli occhi lucidi, intrisi di tenere e dolorose lacrime.
"Io... credevo... che un cavaliere fosse invincibile... invece..."
Ed il silenzio del bosco fu rotto dal nitrito di Febo, che si diffuse nell'aria ancora scossa da quell'orrore avvenuto poco prima.
http://files.splinder.com/d18783b294...a5436d2df.jpeg

Guisgard 18-10-2010 20.00.28

Intanto, nel palazzo reale di Cartignone tutto era pronto per la spedizione voluta da Belven.
"Ci siamo tutti?" Chiese al suo luogotenente.
"Mancano 5 dei nostri... Llamrei, Morven, Cavaliere25, Garaden e Milos."
"Garaden e Milos li ho inviati io stesso a seguire proprio Llamrei che era uscita da sola..." disse Belven "... strano che non siano ancora tornati..."
"Cosa facciamo, milord?"
"Usciamo ora. Non sono per niente tranquillo." Rispose Belven, visibilmente preoccupato.

llamrei 18-10-2010 21.07.29

Un dolore lacinante mi stava attanagliando la nuca...non sentivo più i polsi....e la vista era annebbiata.
quando pian piano realizzai dove ero....capii che non avrei avuto la possibilità di fuggire.
Disperarsi era inutile...urlare lo stesso.
L'unica cosa che potevo fare era quella di pensare alla mia compagna di ventura...pensare intensamente da far giungere la mia richiesta di aiuto a lei.
Allora la invocai..."Elis!!Elis!!! sono in pericolo! Aiutami ti prego!!!"
Già in passato questa nostra alchimia ci aveva aiutate: il profondo legame di amicizia ci aveva salvato in altre circostanze....speravo che l'energia non si fosse esaurita proprio ora...

lady_Empi 18-10-2010 21.24.57

<lo sguardo liquido della fata si posò sul viso di Icarion e in esso lesse tutta la sua delusione. Ipnotizzata da quelle lacrime che vedeva scivolare sul volto del principe cercava parole di conforto che non conosceva. Anche lei aveva versato quelle lacrime un tempo, anche lei aveva sperimentato il rammarico di scoprire che gli umani, in tutto il loro splendore, avevano un lato oscuro estremamente crudele> C’è qualcosa che gli umani hanno di invincibile, qualcosa che permane anche quando il loro soffio vitale è estinto <parlava lentamente la fata mentre con le mani asciugava le lacrime di Icarion> ma lo scoprirete da solo <sorrise dolcemente, poi prese la sua mano e lentamente si avviò verso Febo>

Andiamo ora, dobbiamo ancora cercare quel vostro cavaliere <lo disse per distrarlo o forse perché in fondo attendeva anch’ella di incontrare l’umano scelto dalla Terra per realizzare il suo disegno> Ho sentito un richiamo d’aiuto provenire da quella parte del bosco <indicò il fitto sottobosco che si stagliava poco distante, buio e cupo, dove le foglie attutivano i raggi solari>

elisabeth 18-10-2010 21.59.26

Ascoltai le parole del Domenicano, non era la verita' che diceva.......gli uomini tendevano a cercare cio' che si celava sotto i loro occhi........uscii piano piano dalla sala...mentre tutti si stavano preparando per mettersi alla ricerca, qualcosa mi fece uscire dal palazzo.......non riuscivo a comprendere come il mio corpo si muovesse senza che io riuscissi a formulare neanche un pensiero..come un automa andai nelle stalle e presi il mio cavallo.....solo quando fui in sella....mi resi conto che llamrei gridava il mio nome......lo sentivo con le orecchie........il cuore prese a martellarmi in petto...quando mi accorsi che ero entrata nella foresta.........un ordore particolare mi arrivo' alle narici...era la linfa delle piante...era la terra umida.....era tornare a casa......penetrai all' interno della foresta e cominciai a mettermi in ascolto......continuavo a sentirla.........mi avvolse un freddo umido.....l'odore era sempre piu' pungente....e la luce piu' rara, quel luogo era vivo.....pulsava e piccole sorgenti di luce si fermava davanti al mio cavallo, per sfrecciare all'improvviso in varie direzioni..........un battito d'ali sembro' accarezzare il mio viso..........ebbi una forte emozione, fu solo un attimo......mi fermai ......." Perdonatemi creature del bosco....non voglio profanare il suolo sacro...ma un'amica chiede il mio aiuto....io devo trovarla...e anche se il mio cuore non e' puro..abbiate pieta' per un umile cavaliere...e segnate la mia strada "

lady_Empi 18-10-2010 22.14.11

<Empi si fermo dinnanzi a Febo come scossa da un arcano richiamo. Udì la voce di Elisabeth e l’energia che circondava il suo corpo brillò d’un verde intenso. La Terra, la Madre di ogni creatura pulsava in lei.> Che la forza della Terra guidi i tuoi passi <esclamò con voce nuova e antica allo stesso tempo. Allargò le braccia e dai palmi aperti una sottile brezza si sprigionò creando un vortice di foglie che rimase per un attimo sospeso nell’aria per poi formare una linea a mezz’aria, ordinata e retta, quasi una strada. Empi osservò le foglie disposte dal vento e lo sguardo si perse in un punto preciso della boscaglia, laddove il verde era più fitto. La Terra aveva compiuto la sua scelta>

elisabeth 18-10-2010 22.34.08

Un soffio di vita penetro' i pori della mia pelle....rivoli di acqua....rigavano il mio viso...l'umidita' del bosco purificava le mie membra.......ogni cosa assunse un senso, le foglie presero la loro forma.....la via mi si paro' davanti...un sentiero.....si perdeva nell'eco del tempo.....una via antica portava al centro del bosco....." Non so chi siete.....ma fate di me un cavaliere prediletto..."...scesi da cavallo....e mi inginocchiai sulla nuda terra ..il mio mantello si allargava ampio aiutato dal vento...la terra presi nel pugno della mia mano......e sfregai le mie mani......non era di terra che le stavo sporcando........ma della vita da cui nasceva la vita......ora avrei preso la strada giusta...risalii a cavallo e lentamente mi avviai per la via tracciata dalle fate

lady_Empi 18-10-2010 22.42.57

<Empi rimase a guardare Elisabeth e ogni suo gesto, silente e ammirata. Lo sguardo si posò sul suo mantello mentre ella s’inginocchiava sulla nuda Terra… la croce attrasse la sua attenzione> L’antico e il nuovo dovranno ritrovarsi <Empi ripetè, poi consapevole della presenza di Icarion che l’attendeva su Febo, lasciò svanire i suoi pensieri e montò sul destriero>

Guisgard 19-10-2010 00.24.05

Quella cella era buia, umida e maleodorante.
Si respirava un odore di marcio, di putrido, come se in quel luogo stesse marcendo qualcosa.
Le catene erano strette e massicce e Llamrei sapeva che non sarebbe mai riuscita a forzarle.
Da lontano si udiva sempre quella ossessiva litania, recitata da tante voci sovrapposte.
Un lieve chiarore giungeva dall'alto, dove presumibilmente vi era qualche apertura.
Ad un tratto la litania cessò ed un'irreale silenzio avvolse la cella di Llamrei.
Ed allora la donna cominciò a sentire qualcosa.
Una specie di lamento soffuso, soffocato e solo a stento percepibile.
Llamrei cercò di capire da dove provenisse.
Era vicino.
Poteva quasi avvertire il lieve respiro che accompagnava quel lamento.
La donna comprese allora che era molto vicino.
In quel momento udì dei passi.
Un attimo dopo una luce illuminò il soffitto della cella, dove vi era l'unica apertura.
Tre uomini, simili a quello ucciso da Guisgard e portato alla corte di Frigoros, si affacciarono da quell'apertura.
Uno di loro aveva una torcia.
La cella allora si illuminò per un istante, abbastanza da permettere a Llamrei di voltarsi, attirata di nuovo da quel lamento soffocato e vedere uno spettacolo raccapricciante.
Una giovane, irriconoscibile, era legata a pochi passi da lei.
Aveva il corpo martoriato in ogni parte, senza più pelle in molti punti a rivestirlo, mentre ancora la carne pulsava sanguinante senza più protezione.
Il volto era celato da una fascia di pelle, mentre la bocca era chiusa con spilli e chiodi.
La digraziata giovane cercò di allungare la mano verso Llamrei, ma le catene erano troppo pesanti, mentre dall'apertura sul soffitto si udivano le sadiche risate dei tre uomini con la torcia.

Guisgard 19-10-2010 00.56.35

Fuori nel bosco, Empi e Icarion avevano visto Elisabeth.
La donna era sul suo cavallo e seguiva quelle sconosciute e primordiali forze che la guidavano.
Ma cosa può essere più antico e primordiale del male assoluto?
Solo il bene.
Ma il bene in quel bosco sembrava essere svanito.
Lamenti, echi, voci sembravano giungere alle orecchie di Elisabeth.
Ma il vento pareva disperderle nell'aria.
Un attimo dopo Elisabeth sembrava essersi persa in quella folta e verdeggiante prigione.
"Quella voce..." disse Icarion ad Empi "... sembra essersi zittita... e quella donna cavaliere" indicando Elisabeth "ha smarrito ogni traccia... che posto è mai questo?" Chiese ad Empi.
Anche Empi non avvertì più nessun richiamo e nessuna voce.
La voce della Terra, antica madre di un mondo lontano, sembrava essere svanita, insieme alla luce ed all'ordine che dovevano reggere quel luogo.

Talia 19-10-2010 01.01.45

L’atmosfera nella sala delle udienze aveva ormai assunto per me qualcosa di fastidioso che non riuscivo ad identificare... lentamente ero arretrata verso l’angolo più oscuro dell’enorme salone, mi ero appoggiata ad una delle possenti colonne che ne delineavano il perimetro, quasi celandomi alla vista, e da là avevo continuato ad osservare i presenti. Molte cose erano state dette... avevo ascoltato la traduzione del domenicano con la sensazione che fosse per qualche ragione imprecisa, mentre mi aveva molto colpita la spiegazione della donna cavaliere di Camelot, Elisabeth... la osservai con vivo interesse, quasi sopraffatta dall’aura di conoscenza che emanava da quella figura. Un profondo senso di disagio mi aveva invece causato un’occhiata, colta per caso, di Guxio per il frate domenicano... uno sguardo che non avrei saputo descrivere ma che mosse qualcosa nella mia mente.
Infine le parole di sir Belvan... come poteva un uomo essere tanto accorto e, allo stesso tempo, tanto avventato? Un ricordo affiorò da chissà quale angolo della mia memoria e, per un attimo, mi portò via da lì...

L’acqua fredda bagnava i miei piedi mentre io, seduta su di un grosso sasso prominente, li muovevo alternativamente avanti e indietro, osservando le increspature trasparenti e i giochi della corrente. La calma e la quiete di quel luogo si fondevano con la serenità della mia anima, mentre le alte chiome degli alberi, schermando i raggi del sole, inondavano ogni cosa di una luce verde intensa.
“Hai scoperto uno dei miei angoli preferiti...” disse una voce melodica alle mie spalle.
Mi voltai di scatto e vidi mia madre procedere verso di me, camminava lentamente com’era sua abitudine e com’era sua abitudine sorrideva... era bellissima, la più bella visione che io avessi mai visto!
Rimasi ad osservarla per un istante, mentre lei mi raggiungeva e si sedeva vicino a me.
“Vorrei vivere per sempre qui!” le dissi, tornando a guardare l’acqua.
“Lo capisco!” mormorò.
“Allora perché non vuoi che resti?” chiesi per l’ennesima volta con quella determinazione che è propria dei bambini.
Lei mi carezzò delicatamente i capelli: “Non puoi! Il tuo destino è a Cartignone adesso...”
“Papà dice che il destino non esiste!” ribattei “Dice che ogni uomo è il solo artefice del proprio futuro!”
“Tuo padre è un brav’uomo!” si limitò a commentare lei.
Restammo per un secondo in silenzio, mia madre osservava le increspature dell’acqua ma avevo la sensazione che non le stesse vedendo davvero... non era la prima volta che capitava, talvolta avevo la sensazione che, pur fisicamente presente, la mente di mia madre fosse lontana da lì... in quei momenti non avevo mai il coraggio di distrarla.
“La tua strada ti porterà di nuovo qui!” disse lei ad un tratto, battendo le palpebre e tornando a guardarmi “Il tuo destino ti porterà di nuovo in questo bosco e sarai più forte per allora... ma adesso non è ancora il momento. Adesso la tua vita è a Cartignone con tuo padre!”

Mi riscossi... ero ancora nella sala delle udienze, i cavalieri di Camelot stavano uscendo.
Era pura follia uscire nel bosco senza una guida, sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio...
Uscii anche io dalla sala e mi accostai ad una delle ampie finestre del corridoio che si aprivano sul cortile...
Il tuo destino ti porterà di nuovo in questo bosco e sarai più forte per allora...’ risuonò la voce di mia madre nella mia testa, come se mi stesse parlando in quell’istante.
Alzai gli occhi e li spinsi verso l’orizzonte, dove una nuova alba stava nascendo... ‘Cosa devo fare, mamma?’ pensai.

Guisgard 19-10-2010 01.18.21

In quel momento qualcuno passò accanto a Talia.
Era il Cappellano.
Le passò accanto e voltandosi, forse per tenerezza, forse per cortesia, le sorrise lievemente.
Poi si avvicinò a Belven che stava per lasciare il palazzo.
"Milord..." prese a dire "... vorrei chiedervi la grazia di venire con voi. So di non essere un cavaliere ma vi prometto che non sarò un peso per voi. Sono abituato a viaggiare e vivere per i boschi."
"Perchè tenete tanto a venire con noi?" Chiese Belven.
"Perchè c'è qualcosa nel bosco..." rispose il Cappellano "... qualcosa che le lettere tatuate sul corpo di quell'uomo hanno solo accennato... vi prego, permettetemi di venire con voi."
"E sia." Disse Belven. "Sarete dei nostri. Ma ricordate che gli ordini li do io e nessuno farà niente di aventato. Compreso voi."
"Tranquillo." Rispose sorridendo il chierico. "Sono un uomo di Chiesa, non un cavaliere. E l'obbedienza fa parte dei miei voti."

Talia 19-10-2010 01.42.29

Osservai il domenicano passarmi vicino e, meccanicamente, ricambiai il suo sorriso...
meccanicamente, sì, perché la mia mente era altrove!
Lo osservai avvicinarsi a sir Belvan... voleva andare con loro?
Folli! -pensai- Folli e avventati...
Anche io desideravo andare nel bosco... ma avevo la sensazione che ci fosse dell'altro che dovevo fare prima, e le mie sensazioni raramente mi avevano ingannata!

Guisgard 19-10-2010 02.03.50

Nello stesso momento, verso la periferia di Cartignone, in una casa che di cavalleresco aveva ben poco, un cavaliere intratteneva diverse dame compiaciute.
"E dite, sir, avete mai ucciso un drago?" Chiese una di loro.
"Oh, per carità, io avrei paura solo a sapere che un drago si trovasse vicino a dove vivo io!" Intervenne un'altra.
"Eh, amiche mie..." rispose Guisgard adagiato nella tinozza e circondato da tutte loro "... vi dirò... quando il duca mio zio si infuria col sottoscritto, non ha nulla da invidiare ad un drago vero!"
E tutte risero di gusto.
"Vi prendete gioco di noi, cavaliere..."
"Al contrario, milady..." replicò lesto lui "... siete voi a prendervi gioco di me..."
"E come?" Chiese una di quelle.
"Chiamandomi cavaliere, cosa che non mi si addice affatto!" Rispose lui. "Anche se vi ringrazio per la generosità."
"E dite... dubitate forse della nostra generosità, messere?" Domandò maliziosa un'altra dama.
"Non dopo questa mattinata, amica mia..." rispose con l'occhiolino lui.
E di nuovo tutte loro risero a quella battuta del cavaliere.
"Perchè non ci insegnate a tirare di spada, messere?"
"Potrei... ma se c'è una cosa che la vita mi ha insegnato è che una donna è stata fornita da madre natura di tutte le armi che le occorrono... dunque se insegnassi a voi anche ad usare la spada, sarei totalmente alla vostra mercè, mie signore."
"E questo vi dispiacerebbe?"
"Come vedete, amica mia, ho già tolto il mio cinturone e la mia spada... ora sono totalmente indifeso davanti a voi..."
E di nuovo quelle donne risero sonoramente per l'arguzia di quel cavaliere.
http://images.movieplayer.it/2008/07...land-84412.jpg

Talia 19-10-2010 02.20.12

Mille pensieri e sensazioni si affollavano nella mia mente... le parole di mia madre, l'immagine dell'uomo ucciso, la ragazzina tramante, la parole del domenicano, lo sguardo del canonico Guxio, la spiegazione di Elisabeth... poi le parole di quella zingara che avevo trovato in paese, 'loro sono ovunque'...
In preda a questi e altri mille pensieri, feci ciò che sempre facevo quando avevo bisogno di riflettere: iniziai a camminare. Camminavo senza neanche guardare dove andavo, camminai per i corridoi del palazzo e poi, quasi senza rendermene conto, uscii e iniziai a camminare per le strette vie di Cartignone.

lady_Empi 19-10-2010 15.16.52

<In un attimo fu sola…sola come non lo era mai stata… la Terra taceva e sebbene tutti i suoi sensi fossero vigili, la Madre sembrava averla abbandonata> C’è qualcosa di estremamente potente in questo luogo, Altezza <mormorò piano la fata> tanto potente è il male, altrettanto potente sarà la forza che dovrà sconfiggerlo <e d’improvviso si ricordò delle parole di Icarion> Quel cavaliere che avete visto, vi prego, parlatemi di lui <esclamò mentre entrambi seguivano Elisabeth in sella a Febo>

Morrigan 19-10-2010 17.50.06

Morven si stava dirigendo a passi lenti e pesanti verso il castello. Sembrava essere stato colto d'improvviso da pesanti pensieri, che lo tenevano inchiodato al suolo.
D'un tratto intese chiaramente qualcuno lungo la strada che lo chiamava.
Si fermò, si voltò a cercarecon lo sguardo Cavaliere25, chè ne aveva chiaramente riconosciuto la voce, e attese che l'arciere lo raggiungesse.
Quando questi gli si fermò dinnanzi, Morven lo squadrò da capo a piedi, e dandogli la possibilità di riprendere fiato, per primo gli rivolse la parola.

"Siete già di ritorno, messere? Avete fatto presto ad estorcere le informazioni che vi servivano a quel bislacco suonatore di ocarina!

Rise leggermente, ripensando al dialogo di pochi minuti prima.

"Come avete fatto?", chiese divertito.

cavaliere25 19-10-2010 17.55.25

quel cavaliere da cui mi avete mandato mi a detto che dovevo chiedere a voi messere di quel cavaliere che portò il cadavere a palazzo voi sapete qualcosa? se sapete ditemelo io lo devo trovare e portarlo a palazzo cosi mi hanno chiesto di fare e aspettai che mi rispondesse mentre riprendevo fiato.

Morrigan 19-10-2010 18.12.59

A quelle parole l'allegria scomparve di colpo dal volto di Morven, sostituita da un vivo stupore. Sollevò lo sguardo oltre la figura di Cavaliere25 e andò a scrutare lo spiazzo antistante la locanda. Era deserto... di Guisgard nemmeno l'ombra!

Che mascalzone!, pensò, ma subito quell'invettiva si colorò di un sorriso di strano compiacimento... scosse il capo lievemente e di nuovo ebbe voglia di ridere... che inguaribile mascalzone!

Tornò a rivolgersi a Cavaliere25, recuperando la sua espressione seria.

"Mi rincresce, cavaliere... temo che quell'uomo si sia preso gioco di voi..." guardò ancora una volta la penombra deserta dello spiazzo "e anche di me!"

Sorrise amaramente a quel pensiero, poi si risolse.

"Ma perchè cercate quel cavaliere con tanta urgenza? Che cosa volevate da lui?"

cavaliere25 19-10-2010 18.15.49

mi hanno detto di portarlo a palazzo lo stanno cercando tutti ora che lo avevo trovato me lo sono lasciato sfuggire e chinai il capo e dissi non mi resta che tornare a palazzo e dire che non sono riuscito a trovare quel cavaliere venite con me dissi rivolgendomi a Morven?

Morrigan 19-10-2010 18.29.54

Morven guardò Cavaliere25 con sincero dispiacere. Non aveva dato alcun peso alla missione dell'arciere, e si pentì di non averlo accompagnato di persona da Guisgard, obbligandolo così a rispondere la verità... ah, caro vecchio Mordred!
Rivolse allora un'occhiata comprensiva al suo interlocutore.

"Sentite, io non so bene che genere di informazioni voi stiate cercando, ma qualcosa nel bosco l'ho vista anch'io... se posso aiutarvi in qualche modo, dirò ciò che ho veduto... andiamo insieme al palazzo, mio buon amico, e vedremo come risolvere il problema!"

cavaliere25 19-10-2010 18.31.56

Guardai Morven e gli sorrisi e gli risposi grazie amico mio e mi incaminai per tornare a palazzo

Morrigan 19-10-2010 18.34.02

Morven rispose a quel "grazie" con un silenzioso cenno del capo, quindi seguì Cavaliere25 fino al palazzo del principe.

elisabeth 19-10-2010 20.19.33

Continuavo a seguire la strada che portava al centro del bosco........avevo il mantello avvolto al corpo, perche' evitasse di impigliarsi ai rami.....toccavo con la mano la croce che avevo sul petto......era li' sicura ferma....eppure sentivo lamenti e voci lontane.......eppure llamrei era li' da qualche parte, avevo sentito la sua voce...non potevo essermi sbagliata.......quel posto sembrava uguale, un lieve capo giro e istintivamente la mano si sposto' all'elsa della spada........c'era un ruscello......fermai il cavallo e scesi....lo lasciai a briglie sciolte in genere non si allontanava mai......mi chinai e immersi le mani nell'acqua, era fresca......e limpida..........non ero sola...avevao la sensazione di essere seguita......tutto aveva occhi in quel posto.....qualcosa improvvisamente vidi sul fondale del ruscello...era il volto di llamrei, era in catene......sembrava una prigione, mi alzai di scatto e cominciai a girare su me stessa....come se dovessi scoprire le mura di quella prigione da un momento all'altro........dovevo trovarla...e se trovavo lei avrei trovato il resto............" Se figlia della luna e consacrata alla croce......un gorno fui........vi prego Signora della terra.....aiutami affinche' nessun'altra donna venga straziata......".......presi le briglie del cavallo e rimontai in sella......seguii cosi' il limitare del corso d'acqua....nessuna costruzione nasceva lontana da una fonte....

Guisgard 19-10-2010 20.28.22

Febo scese accanto ad un cespuglio fiorito e profumato.
L'autunno non è la morte della natura, ma è solo la stagione che segna il suo rinnovarsi a vita nuova.
Il canto degli uccelli, dolce melodia per chi sa ascoltarla, il fruscio del vento che accarezza le foglie degli alberi, la delicata frescura che ammansisce l'aria, sono i doni che lascia l'autunno.
Icarion si voltò verso Empi.
"Il mio cavaliere..." disse con la sua ingenua visione sognante "... lo vidi quando uscì con il corteo di mio zio... stava con altri suoi compagni davanti ad una chiesa che faceva parte del castello dove dimorava il suo ordine cavalleresco... racontava della sua infanzia e della statua dell'arcangelo... e ricordo una dolce musica, sognante ed ammaliante... poi ad un tratto giunsero altri quattro cavalieri... cominciarono a discutere riguardo ad una donna e quasi scoppiò una rissa... si diedero allora tutti appuntamento l'indomani all'alba davanti a quella chiesa per un duello..."
Icarion sospirò come rapito dal suo stesso racconto e continuò:
"Ed all'alba, di nascosto, io raggiunsi di nuovo la chiesa dell'arcangelo per assistere al duello... e fu allora che vidi quel cavaliere in azione... non credo esista un altro simile... ed io diventerò come lui!" Concluse, voltandosi verso Empi e facendole l'occhiolino.
http://static.gamesradar.com/images/...icle_image.jpg

Guisgard 19-10-2010 20.33.02

Elisabeth seguiva il corso di quel fiume.
Galoppò quasi per tutto il giorno.
Penetrò sempre più nel cuore del bosco.
E verso il crepuscolo intravide qualcosa sorgere proprio nei meandri più sconosciuti di quel luogo.
Era una sorta di piccolo villaggio fortificato.
Un unico grande portone, chiuso, nasceva nelle mura.
Grandi torce ardevano lungo il camminamento della cinta muraria ed una torre si vedeva sporgere verso l'alto dall'interno del villaggio.

Arowhena 19-10-2010 23.08.00

Quei simboli l'avevano turbata e resa nervosa... li conosceva ma non comprendeva il nesso... potevano essere ricollegati alla cultura celtica o a quella egizia oppure.... a quella cattolica!
Aveva bisogno di approfondire e ricordare i concetti presenti in quel manoscritto che tanta importanza aveva per i popoli europei... la Bibbia... La pietra, il gallo... questi simboli devono celare un messaggio, un fine, uno scopo...
Si recò allora all'interno della biblioteca per consultare imanoscitti al fine di trovare il giusto nesso e comprendere il messaggio celato...

elisabeth 19-10-2010 23.09.25

Era la strada giusta.......un piccolo villaggio...ben protetto a quanto pare...rimasi abbastanza lontana per rimanere all'ombra della vegetazione.....e cominciai a vagliare la situazione, le torce illuminavono la cinta muraria, quindi non avevano timore ad essere visibili..........uscii allo scoperto.....e comincia a perlustrare le mura, sembrava non ci fosse altra apertura che non il portone centrale.....un muro fatto di pietre che sembravano essere perfettamente incastonate tra loro, regolari....mi veniva voglia di toccarle.....qualcosa alle mie spalle si stava muovendo....feci voltare il cavallo e vidi che il portone si stava aprendo..mi avvicinai cercando di far meno rumore possibile....aspettai alcuni minuti ma non usciva nessuno....e il portone rimaneva aperto........No sempre i templari erano bene visti..e io non sapevo chi avrei trovato oltre quelle mura, ma era l'unico posto possibile dove llamrei si poteva trovare.......mi presentai cosi' davanti al portone.........

Guisgard 20-10-2010 00.24.42

Il portone era aperto ed Elisabeth vi si avvicinò, mostrandosi a chi viveva dentro quel vilaggio.
All'interno vi era un vivace via vai, con tante persone per le strade, intente a visitare, vendere e comprare nel grande mercato che animava l'intero villaggio.
Le vie erano ben illuminate e nonostante si avicinase la sera l'intero centro abitato era tutt'altro che spento.
Questo fu lo spettacolo che si mostrò agli occhi di Elisabeth.
Ma guardando meglio, la donna templare si accorse della particolarità di quel posto: il villaggio era abitato solamente da nani.

Guisgard 20-10-2010 00.39.25

Morven e Cavaliere25 giunsero al palazzo reale.
Qui però appresero che Belven e gli altri erano partiti, diretti verso il bosco.
Furono così ricevuti da Frigoros che confidò loro le sue preoccupazioni per questo misterioso flagello che aveva attanagliato Cartignone.
"Insieme al Cappellano e ad Elisabeth" disse il signore di Cartignone "anche lady Arowhena si sta occupando delle misteriose iscizioni tatuate sul petto di quell'uomo... speriamo che il Cielo ci illumini..."
E proprio in quel momento si udì il suono di un corno.
Belven e gli altri erano già di ritorno e le notizie che recavano non erano certo delle migliori.

Morrigan 20-10-2010 01.04.00

Si era attardato troppo quella notte... prima la birra, poi lo strano dialogo con Guisgard, poi le chiacchiere su quei misteri con Cavaliere25... si era attardato troppo... dannazione!... e il capitano Belven era già partito, e senza di lui!
Morven ascoltò le ultime novità dalla bocca del principe Frigoros, ma questo privilegio concessogli non servì ad attutire il suo disappunto per essere rimasto a palazzo, piuttosto che correre incontro all'avventura... stupido, stupido ragazzo che sei!

Ma poi nell'aria si diffuse un suono familiare, il suono del corno che annunciava l'ingresso dei cavalieri nella corte.
Morven chiese congedo dal principe, e si precipitò nel cortile adiacente le scuderie, dove Belven e i suoi avevano appena fatto ingresso, frenando l'impeto delle cavalcature, che sollevarono spesse nuvole di polvere intorno agli zoccoli nervosi.

Morven si fece subito avanti, e fatto cenno al solerte scudiero, ne prese il posto, afferrando di persona le briglie del cavallo di Belven e conducendolo verso le stalle.
A dispetto della calma con cui condusse quei gesto, la sua voce, quando parlò, rivelò la sua ansia di sapere.

"Già di ritorno, signore? Che cosa ha affrettato il vostro passo verso questa dimora? Quali nuove fuori dalle mura?", lo incalzò.

Guisgard 20-10-2010 01.14.19

Belven non rispose subito.
Si fermò e fissò un cavallo alle sue spalle.
Su di esso erano stati messi i corpi senza vita dei due cavalieri che lui stesso aveva mandato dietro a Llamrei.
"Siamo tornati per seppellire i nostri due uomini." Disse Belven scuro in volto. "Non sappiamo chi li abbia attaccati e sgozzati come maiali... e di Llamrei non abbiamo trovato tracce..."
Si allentò la cinghia che stringeva l'elmo al collo con un gesto rabbioso ed aggiunse:
"Appena possibile ripartiremo alla volta del bosco per cercarla."
Poi, accortosi di Cavaliere25, chiese:
"Avete trovato quel cavaliere che portò il cadavere a corte? Credo sappia molte cose importanti... dobbiamo interrogarlo."

Morrigan 20-10-2010 01.21.24

Morven fissò i due corpi riversi sulla cavalcatura... chiuse gli occhi un istante, represse il battito del cuore... la sera prima aveva scherzato con loro prima di andare alla locanda!
Si voltò, cercò di sfuggire a quel pensiero, all'idea di quella morte atroce, e in quel momento udì le parole che Belven rivolse a Cavaliere25.
Sentendosi ancora responsabile del fallimento della missione dell'amico arciere, Morven decise di intervenire in suo soccorso.
Si fece avanti, si parò di fronte a Belven e subito rispose in luogo dell'altro.

"Sono spiacente, mio signore, ma sebbene il mio amico qui abbia perlustrato la cittadina in lungo e in largo, ogni ricerca è stata vana, chè alla taverna ci hanno rivelato che quel cavaliere, una volta uscito dal palazzo, ha subito lasciato Cartignone in gran fretta!"

Fece una lieve pausa, per osservare bene il volto di Belven a quella notizia, quindi subito aggiunse.

"Ma se questo vi può essere di qualche utilità, io so dove quel cavaliere uccise quello strano uomo, e posso condurvi nel luogo in cui egli ritrovò la ragazzina"

Guisgard 20-10-2010 01.32.18

Il sole stava tramontando.
"Rosso di sera, bel tempo si spera..." ricordava questo vecchio detto dalla sua infanzia.
Il cielo era purpureo ed una lieve e fresca brezza rendeva l'aria chiara e limpida.
La campagna circostante il castello era di un verde pallido, con riflessi di giallo e rosato che l'attraversavano.
I colli lontani, addormentati come antichi guardiani, vedevano sul proprio dorso accendersi i piccoli borghi che sorgevano tra le pendici e le cime.
Ma nell'austero castello l'incanto di quel paesaggio sembrava molto lontano.
Lei era immobile davanti ad una finestra, a fissare la campagna che mai come ora le appariva triste e addolorata.
"Non credo abbiate altro da fare qui, cavaliere..." disse il marchese, col suo tono indifferente, seduto sul suo ammuffito seggio.
"Io vado via, Carry..." sospirò Guisgard, incurante delle parole del marchese.
Lei non rispose, restando a fissare il vuoto oltre la finestra, con le mani intrecciate, tradendo ansia.
"Credo che lei abbia già deciso, cavaliere."
"Deve dirmelo lei." Rispose Guisgard alle parole del marchese.
"Il silenzio è spesso più efficace di mille parole, vero cara?" Replicò il marchese, volgendosi a sua moglie.
La donna continuò a restare in silenzio.
"Carry..." la chiamò Guisgard.
"L'amore non è poi diverso dalla guerra..." disse il marchese "... e voi avete perso."
Il cavaliere gli lanciò una sguardo di disgusto misto a rabbia.
"Guardatevi attorno..." continuò il marchese "... tutto mi appartiene... la terra, il castello ed anche chi vi vive... credete davvero, mio sciocco sognatore, che per una donna tutto questo non conti nulla? Pensavate che la giovinezza e la bellezza bastassero a promettere ad una donna la felicità e la tranquillità?" E si abbandonò ad una irriverente risata.
Guisgard chinò il capo e fissò il vuoto della sala.
Si incamminò allora verso l'uscita, passando accanto alla donna in piedi vicino alla finestra.
"Carry... se mi ami... se mi hai mai amato non lasciarmi andare così... ti supplico..." pensò mentre le passava accanto.
Ma la donna continuò a restare in silenzio, mentre tristi lacrime bagnavano il suo bellissimo volto.
"Non amerò mai più..." ripeteva fra sé e sé il cavaliere, mentre raggiungeva il ponte levatoio "... mai più..."
Guisgard così uscì dal castello e restò a fissare quella splendida campagna, illuminata da quel bellissimo tramonto rosso, con la sua eterea promessa di felicità.
http://www.elbamusic.it/img/tramonto.jpg

Si svegliò di soprassalto.
Si guardò intorno, era rimasto solo nella stanza.
Le donne non c'erano più.
"Meglio così..." pensò "... avrei finito per odiarle tutte..."
Guisgard allora si rivestì ed uscì dalla casa di piacere.

Guisgard 20-10-2010 02.03.51

"Bene..." disse Belven a quelle parole di Morven "... prepariamoci, così da poter ritornare nel bosco. E stavolta non torneremo senza Llamrei!"
Ma mentre diceva ciò, un senso di angoscia lo prese.
Poco dopo, la compagnia dei cavalieri era pronta per ritornare nel bosco.



Intanto, il Cappellano era sceso nella biblioteca, dove trovò Arowhena intenta a cercare notizie sulle misteriose ed arcane parole tatuate sul petto di quel'uomo catturato da Guisgard.
"Immagino stiamo cercando la stessa cosa, vero, milady?" Chiese sorridendo fissando la donna. "E chissà che non si riesca davvero a far luce su quelle oscure parole..."

elisabeth 20-10-2010 07.20.47

Rimasi esterefatta, un portone che si apriva al buio della notte, all'interno un mondo che nulla aveva a che vedere con le ombre della notte che calavano, il mercato era in fermento, ogni ......o mio Dio.....ogni nano era preso dalle sue cose, un villaggio di piccoli uomini.
Scesi da cavallo mi sentivo un gigante....e a piedi camminai per quella grande piazza.....aveva una forma quadrata, e in lontananza si ergeva una torre era di forma rotonda .....fui attratta da quella costruzione cosi' imponente in un villaggio dove tutto doveve pensarsi in piccole forme, notai che nessuno faceva caso a me, sapevo di essere osservata, ma la vita continuava a scorrere nella sua normalita', mi facevo spazio tra mercanti che lodavano i loro prodotti e clienti che mercanteggiavano sul prezzo.........mi avvicinai cosi' alla torre...fu uno spettacolo.....una colonna finemente lavorata si ergeva abbracciando la torre sino al tetto di essa...........gli scalpellini che l'avevano lavorata dovevano conoscere perfettamente il significato dei segni.........un libro a cielo aperto.......qualcuno distolse i miei pensieri da quella splendida visione, perche' continuava a tirarmi il mantello......forse aveva anche provato a chiamarmi.......ma io non l'avevo udito

cavaliere25 20-10-2010 10.22.26

Guardai Morven e dissi grazie amico mio sono in debito con voi poi mi preparai per andare dove Morven disse di sapere dove avavano ucciso il cavaliere poi rivolto a Belvan dissi mi dispiace signore ho fatto tutto il possibile per trovare quel uomo ma senza riuscirci e aspettai che ci muovevamo per andare nel luogo detto.

Guisgard 20-10-2010 19.39.22

"Allora non attendiamo oltre!" Disse Belven dopo aver ascoltato le parole di Morven. "Rechiamoci subito dove avete visto quegli uomini aggredire quella ragazza. E forse scopriremo qualcosa!"
Allora la compagnia partì alla volta del misterioso bosco.
E poco dopo giunsero nel luogo dove i tre misteriosi uomini avavano tentato di rapire la ragazza salvata da Guisgard.

Guisgard 20-10-2010 20.03.56

Elisabeth, intanto, era giunta in quel singolare villaggio.
E mentre attraversava le strade di quel posto, tutt’intorno sembrava quasi di non accorgersi di lei.
Ad un tratto qualcuno tirò con vigore il suo mantello e attorno alla donna si formò un capannello di individui.
“Chi sei tu e cosa cerchi qui?” Chiese accigliato uno di quei buffi abitanti, abbigliato in tutto e per tutto come un piccolo soldato ed attorniato da altri vestiti come lui.
Ad un tratto tutti quei piccoli belligeranti uomini puntarono le lance contro Elisabeth.
“Ormai ho compreso che tu sei una spia giunta dal mondo di fuori!” Gridò quel piccolo soldato.
“Stellow!” Lo richiamò ad un tratto una voce. “Da quando nel nostro villaggio l’ospitalità per gli stranieri è venuta meno?”
“Ma, Sausar, non vedi che tipo sospetto?” Si giustificò il soldatino.
“Riponi l’arma ed accogliamo come si deve la nostra ospite.”
Tutti allora fecero spazio e Sausar si avvicinò ad Elisabeth.
“Perdonate l’impeto del nostro capitano della guardia, ma viviamo in tempi difficili. Vi porgo il mio benvenuto nel nostro villaggio. Io sono Sausar e ne sono il capo.”

llamrei 20-10-2010 20.14.16

Fissai scioccata gli occhi della ragazza....ma non avevo nè la forza nè la possibilità di aiutarla...mi sentivo sconfitta..".se avessi dato retta a Belvan" continuavo a ripetere come una tortura questa frase. Presi il coraggio che mi rimaneva...poco a dire il vero...ma non avevo, ormai, nulla da perdere...e affrontai i 3 uomini:

"E allora? godete nel vedere soffrire le persone brutti ceffi puzzolenti? Chi è il vostro demoniaco padrone? Con che cosa vi ripaga di questi favori che gli fate: con carne putrefatta? Portatemi dal vostro ignobile signore cosi avrò l'onore di sputargli in faccia!"

E mentre l'ira mi usciva dalla bocca sentivo invece nel cuore una presenza amica vicina "e se fosse Elis a venire in mio aiuto?" questa speranza mi dette la forza di reagire:

"Avanti brutti bastardi: portatemi dal vostro signore! Voglio vedere la sua brutta faccia!"


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.41.21.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License