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Ricambiai il sorriso che mi uscì un po' come suo riflesso. Forse non avevo idea di cosa fosse l'amore. "Va bene..." dissi fissandolo negli occhi. Sarei diventata una ragazza come tutte, una ragazza in grando di amare (in qualsiasi modo si facesse) e di muoversi fra la gente. Una ragazza normale con i capelli bianchi. E forse, un giorno, avrei incontrato la mia vera famiglia, il posto da cui venivo. "Voglio imparare... Ma voglio che mi fai una promessa..." dissi avvicinandomi appena al suo viso. "Promettimi che le mie orecchie non sentiranno più commenti offensivi come quelli di quel signore strano" dissi stringendo le sue mani speranzosa.
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Sorrisi debolmente, ma realizzai quell'oggettiva verità.
Già, non poteva... Mi ridestai e ritrassi la mano, portando il braccio sotto la testa e guardandolo ancora. A quella sua frase, adesso, non sapevo più cosa controbattere, mi aveva spiazzata completamente. "Sì, hai ragione." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
I loro sguardi erano come incatenati ed Aegos sentiva il suo corpo fremere, ardere per il desiderio di sfiorare, di toccare quello di lei, della bella regina.
“Siete la regina...” disse lui ad Elyse “... dite voi cosa desiderate, cosa volete che faccia...” con un tono sicuro, deciso, persino virile, come di chi non era abituato a prendere ordini. Erano soli, in quella camera calda di sospiri rubati e gemiti soffocati. Soli e lui avrebbe potuto prenderla all'improvviso e farle qualunque cosa. |
Lo guardai con un sorrisetto malizioso, sensuale, infuocato.
"Sì, sono la regina... e i miei desideri sono legge.." con il cuore sempre più accelerato e il corpo che fremeva "Il che può essere scabroso in questo momento.." con un sorrisetto divertito. Lo guardai ancora, negli occhi, cercando di trasmettere tutto l'ardore e la passione che mi consumava. "Sono anche una donna.." sussurrai con voce calda, avvicinandomi a lui ancora, e e ancora, fino ad essere vicinissima. Potevo sentire il calore del suo corpo vicino al mio. Allora, senza togliere gli occhi dai suoi portai le mani alla testa, presi la corona, e la lanciai sul divanetto. "Facciamo..." con la voce sempre più eccitata, intensa, appassionata "Che sono solo una donna, adesso..." con lo sguardo nel suo e il corpo che bruciava di desiderio. |
Chreizer rise.
“Non posso assicurati che l'ignoranza altrui si estingua” disse “ma più imparerai, più sarai una ragazza come tante, con dignità, onore ed amor proprio... e quando mostrerai queste tue doti nessuno oserà più offenderti.” Sorridendo ad Astral. “Ti fidi di me?” Prendendo la sua mano. |
Elv guardò Cassandra,percependo qualcosa.
“Cassandra...” disse piano “... cos'hai? Ti ho forse offesa?” |
Mi fece ancora più tenerezza la sua domanda.
No, non era un'offesa, quella... Solo la cruda verità che faceva male, molto male, ma non era certo colpa sua. Sorrisi e scossi la testa, mentre andavo di nuovo a sfiorare la sua mano. "No, nulla, non mi hai offesa. Va tutto bene" risposi dolcemente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle parole, il suo tono, lo sguardo, le movenze e poi il gesto di gettare via la corona.
Elyse si avvicinò ancora ed Aegos sentì il fuoco divampare dentro di lui, un desiderio folle di prenderla e trattarla da donna, non più da regina. Allora la prese fra le braccia con modi sicuri, virili, persino incoscienti, per poi cercare le sue labbra. Quelle labbra rosse e calde, intrise di vino, di passione, di sensualità. Quelle labbra calde, morbide, accoglienti. Le cercò e le trovò, facendole sue. Baciò allora la regina con impeto, stringendola a sé, al suo petto. E la baciò a lungo, assaporando quella bocca che non era nata solo per dare ordini. Quella bocca nata per accogliere il desiderio. E la baciò ancora, per poi ricominciare. E lei si sentì presa, preda, dominata. |
Elv sorrise.
“Troveremo il tuo corpo, te lo prometto...” disse a Cassandra, con uno sguardo deciso e luminoso “... appena spunterà il Sole rivolteremo questa magione come un guanto...” cercando la sua mano eterea e spettrale. |
Il suo sguardo, il suo respiro, il suo corpo così vicino al mio e quel fuoco che mi divorava ormai incessantemente.
Mai avevo provato nulla di simile, il desiderio e la passione mi stavano divorando. Quando mi prese tra le braccia, per un momento sussultai. Nessuno mi aveva mai toccato così, se non nei miei sogni, ma a quella stretta capii che nessuno mai avrebbe potuto stringermi in quel modo, farmi sentire stretta e sua. Poi quel bacio. Avevo sognato un bacio da anni, ma quello fu superiore a qualunque cosa avessi mai potuto immaginare. Quelle labbra calde sulle mie, così morbide, eccitanti, appassionate. Quella lingua che cercava la mia bocca, e la mia che guidata dall'istinto cercava la sua. Quelle mani su di me, che mi facevano impazzire. Le mie mani finalmente toccarono quel meraviglioso corpo, anche se era coperto dagli abiti. Sentivo la passione crescere sempre di più, sempre più intensamente. Portavo la mano tra i suoi capelli, lo stringevo a me come fosse il tesoro più prezioso che avessi mai tenuto tra le mani. Quel bacio mi avvolse, mi sconvolse, sempre di più. Un bacio unico, intenso, appassionato. Un bacio che aumentò il mio desiderio a dismisura. |
Il suo sorriso...
Quel sorriso che illuminò tutto il suo bellissimo viso e che prometteva tanto, più di quanto potessi immaginare. Non riuscivo a non pensare alle cose stupende che mi aveva detto e il pensiero che io per lui fossi tutte quelle cose, mi dava delle sensazioni mai provate prima. Ridacchiai pianissimo e annuii, mentre lui tentava di sfiorare la mia mano. Le mie dita allora sfiorarono la sua e poi raggiunsero il suo viso, mentre cercavo il suo sguardo scuro e risoluto col mio velato e lucido per la commozione. "Grazie." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Un bacio profondo, travolgente.
Un gioco di labbra, un groviglio di lingue e sensazioni, di umido calore, di intenso sapore. Un rincorrersi con le labbra, un trovarsi, un perdersi e un ritrovarsi ancora. Aegos la stringeva forte, facendola sentire viva, donna, come se tutto ora potesse accadere nella sua vita. Questo sentiva Elyse. Ad un tratto lui la prese in braccio, portandola sul divanetto sul quale fino a poco prima lei si era stesa. |
Cassandra raggiunse con le sue dita il volto di Elv.
“Che strana sensazione...” disse lui “... è come una carezza leggera, indefinita... mi piace... continua, ti prego...” cercando di intravedere le fattezze di lei. |
Le sue parole mi colpirono dirette, investendomi e facendomi sentire come non mi ero mai sentita prima.
Quella richiesta sussurrata fu la frase più bella che potessi udire da un essere umano. Allora le mie dita continuarono a scivolare dolci e delicate sul suo viso, scostando i capelli come se essi fossero mossi da un leggero alito di vento, mentre mi avvicinavo un poco a lui, catturata dal suo sguardo. Si mossero sulla tempia, lungo lo zigomo, la guancia e infine il mento, per poi ricominciare, lentamente. Per un attimo, mi illusi di sentire il mio viso avvampare. Per un attimo, mi illusi di sentire il mio cuore battere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle carezze.
Lente, dolci, leggere, quasi irreali. Elv si abbandonò a quei tocchi così eterei da parte di Cassandra. Come se fossero aliti, sospiri. Poi cominciò ad albeggiare. Piano. Ed un alone rosato si diffuse vago nella stanza. |
Più continuavo, più lui si arrendeva a quelle carezze, abbandonandosi totalmente ed io pensavo che non potesse esistere momento più bello di quello, assolutamente no.
E come le mie dita trasparenti scivolavano sul viso di Elv, le dita rosate dell'Aurora fecero capolino nella stanza, con un lento incedere simile alle mie carezze. "È già l'Alba..." sussurrai, anche se nessuno dei due dava segni di voler interrompere quella magia. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
E fu così che Rodolfo, senza opporre resistenza, mi portò con loro ed iniziò la ricerca e dissi a Jaime di rimanere vicino a quell'uomo che forse era uno dei cosiddetti "militari".
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Lo ascoltai, forse aveva ragione. L'idea di diventare una ragazza normale mi faceva girare la testa, e immaginare una vita normale era difficile. Tuttavia, ci volevo credere. Strinsi la sua mano e lo guardai sorridente. "Sì..." dissi fissando i suoi occhi come se ne studiasse il colore e la forma.
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Quel bacio infuocato catalizzò ogni mia energia.
Mi sembrava come se non avessi aspettato altro tutta la vita, come se non fossi vissuta che per quel momento, per quelle labbra sulle mie, che giocavano, cercavano, mentre le mie mani percorrevano fameliche il suo corpo, quasi volessi immaginarne i lineamenti, le fattezze. Poi mi prese in braccio, e io mi aggrappai a lui, incredula. Nessuno mi aveva mai preso in braccio, potevo sentire la sua forza, il suo ardore, il suo desiderio. Lo guardavo come in un sogno. Quando poi fummo sul divanetto, mi abbandonai ancora di più, baciandolo con più foga, vigore, ardore. Ormai non mi bastava più immaginare, sognare quel corpo meraviglioso che gli abiti celavano a me, volevo sentirlo sotto le mie dita, volevo sentilo, assaporarlo, toccarlo. Allora, presa da quell'ardore incontrollato, iniziai a spogliarlo, pezzo dopo pezzo, fino a liberare completamente il suo petto. Allora mi fermai, restando estasiata e incredula davanti a quella visione che non rispecchiava nemmeno lontanamente la bellezza che potevo immaginare nelle mie notti solitarie. Lo accarezzai, ancora e ancora, con sguardo appassionato, intenso, mentre il mio desiderio cresceva sempre di più. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...b673950ca0.jpg |
Elv sorrise a Cassandra, mentre la luce del nuovo giorno si faceva via via più intensa.
Erano là, l'uno accanto all'altra, giocando tra il corporeo e l'etereo, come se fosse un sogno ad occhi aperti, in una strana ma piacevole sensazione difficilmente spiegabile. “E' giorno ormai...” disse piano Elv, con le sue dita che accarezzavano l'alone che rivestiva lei “... è il giorno della ricerca... ritroveremo il tuo corpo...” sorridendo. |
Era un grigio albeggiare con l'aria intrisa di umidità tra i verdeggianti declivi coperti di muschio, le conche di dossi e fossati ammantati dal chiaroscuro del cielo cupo e coperto e gli alberi grotteschi e contorti di alberi secolari e muti.
Il gruppo di cercatori vagò a lungo tra i sinistri meandri della brughiera, fino a quando la muta dei cani cominciò ad abbaiare forte. “Da quella parte...” disse Rodolfo ai suoi uomini. Con loro vi erano anche Eeila e Jaime. Raggiunsero così una bassa conca che l'alchimia della natura aveva trasformato in una vivida massa di verde, dove fecero l'orribile scoperta. Il corpo della ragazza scomparsa era là, riverso sull'erba, con gli abiti completamente lacerati e le carni dilaniate. Rodolfo si Segnò, per poi ordinare ai suoi uomini di raccogliere il cadavere per riportarlo al paese. “Chi o cosa ha potuto fare questo?” Sconvolta Jaime. “Un demonio...” mormorò Rodolfo “... solo un demonio scatenato... nessun animale conosciuto può infatti accanirsi con tanta forza e ferocia su una preda...” Uno dei militari vomitò alla vista del corpo martoriato della povera ragazza. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...8d277c5680.png |
Improvvisamente, ogni pensiero divenne vano, tutto ciò che non riguardava noi due perse subito di importanza.
Cosa poteva esserci, dopotutto, oltre noi in quel momento? Mi faceva sorridere che lui continuasse a volermi sfiorare, a voler trovare in me una natura tangibile e corporea, era tutto intriso di una tenerezza indicibile. Sorrisi contenta e annuii, mentre mi alzavo. "Ti aspetto fuori" dissi, per poi uscire dalla camera e rimanere ad attenderlo in corridoio. Non credevo che tutto ciò che era accaduto durante quella notte potesse essere reale, io, che ero frutto di un incantesimo... Tuttavia, non avrei mai dimenticato la sua dolcezza e il suo garbo nel rivolgersi a me, mai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elyse travolta dalla passione e dall'eccitazione cominciò a spogliare Aegos, togliendogli la camicia e liberando così il suo petto nudo.
Fu una sensazione bellissima, travolgente essere spogliato da una donna così affascinante e sensuale. Soprattutto perchè la regina non faceva nulla per celare la sua eccitazione, il suo desiderio. Lui allora, deciso come un cavallo lanciato al galoppo, la baciò di nuovo, con ancora più slancio ed impeto, iniziando però a togliersi gli stivali prima ed i pantaloni poi. Restò così totalmente nudo davanti a lei, mostrandosi orgoglioso, quasi famelico, davanti a quella donna che solo pochi istanti prima sembrava essere la padrona della sua Sorte. |
Cassandra uscì dalla camera, seguita dallo sguardo di Elv che ancora cercava di comprendere cosa fosse in realtà tutta quella storia.
Forse era davvero solo magia. Ma mentre fluttuava nei corridoi della magione, Cassandra sentì dei rumori di cavalli giungere da fuori. |
Ad un certo punto sentii un rumore indefinito.
Scesi giù nell'androne e, affacciandomi dalla finestra, vidi dei cavalli in lontananza. A quel punto risalii subito verso la camera. "Elv, arriva qualcuno" gli dissi, attraverso la porta. Chi poteva mai essere? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Camminammo a lungo finchè gli uomini e soprattutto i cani si arrestarono.
Ci incamminammo verso quel luogo e la vista fu tremenda..una povera ragazza era stata brutalmente uccisa, massacrata e dilaniata. Vidi Rodolfo farsi un segno, era un Croce e in segno di rispetto lo emulai. Poi mi avvicinai di più, alcuni uomini si sentivano male ma io guardavo quella povera ragazza o ciò che ne era rimasto.."Un demonio.."rivolta a Rodolfo.."Si, penso proprio di si..qualcuno che vuole il Male domini sul Bene ma non l' avrà vinta. Per favore fate coprire questa povera ragazza, qualcuno dovrà avvisare sua madre" sospirando e guardando verso il Cielo.."Padre, aiutatemi a sconfiggere il Male" guardando lo squarcio di Sole. |
Era bellissimo, l'uomo più bello che avessi mai visto o immaginato.
Vedere il modo in cui mi guardava, sentire lo slancio con cui mi baciava, mi faceva capire che lui provava lo stesso, lo stesso desiderio, lo stesso ardore che divorava il mio animo in quel momento. Quasi protestai in un singulto disarticolato quando si staccò da me, ma poi mi ammutolii nel vedere che stava finendo di spogliarsi, restando così, nudo è bellissimo davanti a me, che stavo ancora stesa su quel divanetto, accaldata, col respiro corto, osservandolo in adorazione. Restai lì a contemplarlo per un lungo e intenso istante, come se avessi volutamente deciso di torturarmi. Perché ovviamente guardare non mi bastava, bramavo il contatto con quella pelle meravigliosamente perfetta. Allora mi alzai, guardandolo senza celare il mio desiderio e la mia eccitazione, nè la meraviglia che mi suscitava quella vista. Allora presi ad accarezzarlo, carezze dolci prima, poi sempre più intense, su tutto quel corpo statuario, eppure più lo accarezzavo, più le mie mani assaporavano la sua pelle, più il desiderio cresceva, incontrollabile. Allora alzai gli occhi a cercare i suoi. "Non ho mai visto niente di più bello..." sussurrai, eccitata e sconvolta. |
Il cadavere fu avvolto in un lungo mantello ed il gruppo prese la via del ritorno verso il paese.
“E' terribile...” disse ancora scossa Jaime ad Eeila durante il tragitto. Ad un tratto passarono non distanti da una vecchia magione. La stessa in cui dimorava Elv. Cassandra nell'udire i cavalli lo avvertì subito ed insieme corsero a vedere chi fosse. “Sono gli uomini del barone d'Altavilla...” mormorò lui alla ragazza fantasma “... trasportano qualcosa... ma cosa?” |
Insieme ci precipitammo subito giù e lui parlò del barone d'Altavilla.
"Già, non si vede bene cosa sia..." dissi, guardando ora gli uomini, ora Elv. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ci incamminammo e io strinsi forte Jaime che era scossa, lei era solo un' ancella e quindi era più sensibile di noi sacerdotesse.
"Si è orribile, ecco perchè siamo qui, secondo me è dovuto al furto del cosidetto scrigno. Dentro vi è qualcosa che mantiene il Bene sopra il Male..questa è la nostra missione...ora sai perchè siamo qui e la ragazza ne è la prova". Passammo davanti a una casa molto antica e decadente e intravidi un uomo e mi avvicinai a Rodolfo con Jaime. |
Aegos stava in piedi, orgoglioso ed eccitato, mentre la bellissima regina lo accarezzava, lo toccava ovunque.
I suoi occhi azzurri erano in quelli di lei, sostenendoli, sfidandoli, penetrandoli come se volessero colpirla fino al cuore e all'anima. “Fammi vedere la tua bellezza ora...” disse in un sussurro appassionato lui ad Elyse “... fammi vedere quanto sei bella...” invitandola a spogliarsi. |
Il gruppo passò non lontano dalla magione e Rodolfo si voltò a guardarla, notando Elv.
Fece allora segno ai suoi di avvicinarsi all'edificio decadente. “Si avvicinano...” disse piano Elv a Cassandra “... forse è il caso che non ti vedano...” Pochi istanti dopo quei cavalieri avevano raggiunto la magione. Con essi c'erano naturalmente anche Eeila e Jaime. “Salute...” con un cenno Rodolfo. “In cosa posso aiutarvi, messere?” Elv. “Stiamo tornando al paese...” spiegò Rodolfo “... con un carico funereo più di quest'aria appestata... un cadavere di una ragazza...” “Una ragazza?” Stupito Elv. “Il terzo...” Rodolfo “... sbranato, come gli altri due... non conoscete ciò che sta accadendo nella brughiera? Siete forse straniero?” “Ne ho solo sentito un accenno...” rispose Elv. |
Quelle parole dimmi destarono dalla mia appassionata contemplazione di quel bellissimo uomo.
Quando i miei occhi incontrarono i suoi, una nuova scarica di desiderio mi pervase. Quello sguardo era così intenso, unico, capace di farmi sentire vulnerabile, donna, quasi soggiogata da quell'intensità. Come se riuscissero ad arrivare al cuore, a scuoterlo dal torpore in cui era stato, e da cui non vedeva l'ora di destarsi. Sorrisi appena a quelle parole. Sarei stata all'altezza di quel meraviglioso uomo? Non mi ero mai curata della bellezza, dopotutto. Era giunto il momento di scoprirlo. Portai le mani alle spalline del vestito e le allargai in modo che scivolassero lungo le mie braccia, scoprendo così il mio petto. Poi, senza mai lasciare lo sguardo dal suo, slacciai la leggera cintura che fermava in vita l'abito, e questo scivolò a terra, in una carezza impalpabile, e io rimasi completamente nuda davanti a lui. |
Ad un certo punto notarono Elv ed io convenni con lui che era meglioche non mi vedesse nessuno.
Diventai così del tutto i visibile, in modo da tenere d'occhio la situazione non vista e restare vicino ad Elv. Una ragazza... Sicuramente aveva a che fare con gli omicidi di cui parlavamo ieri quei due uomini, infatti Elv fece la stessa considerazione. Era una cosa orribile ed era assurdo che non si riuscisse a capire chi o cosa fosse il responsabile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ci fermammo davanti al ragazzo e guardavo la magione e avvertii qualcosa di strano in quel luogo ma non feci caso e ascoltai ciò che Rodolfo e il ragazzo si stavano dicendo.
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Elyse restò completamente nuda davanti ad Aegos, con lui che rimase in silenzio a guardarla.
Tutta. “Sei bellissima...” disse piano, con lo sguardo incapace di lasciare quel bellissimo e biondo corpo di donna “... la donna più bella che io abbia mai visto...” con un tono ammantato di desiderio. Allora abbracciò la regina, stringendola a sé, per poi baciarla. Un ennesimo bacio intenso, penetrante, avvolgente, mentre i loro corpi erano l'uno contro l'altro, stretti, uniti. E quel bacio impiegò poco ad unirli del tutto, in un caldo amplesso. Un attimo dopo erano sul divanetto, l'una sull'altra,amandosi con passione, con impeto, con voluttà. A lungo, fino all'albeggiare ed oltre. Cadendo infine appagati e stremati l'una sull'altro. |
Cassandra divenne invisibile, ma restò accanto ad Elv mentre conversava con Rodolfo.
Il ragazzo guardò poi il resto della compagnia, notando gli strani e seducenti abiti di Eeila e Jaime. Tuttavia fu il cadavere avvolto nel mantello a turbarlo. “Chi dunque” disse “è il responsabile?” “Lo sa il Cielo per ora...” Rodolfo “... o forse si potrebbe dire cosa... la povera ragazza è stata sbranata... una qualche orribile fiera si aggira nella brughiera... per voi forse non è sicuro dimorare qui...” “Io?” Fissandolo Elv. “Io in verità non posso allontanarmi da qui per ora... devo sistemare questo luogo per una futura vendita...” “Beh, vi consiglio di andarvene, o finirete per vendere a San Pietro ciò che vi resterà...” a lui Rodolfo. |
Notai il ragazzo guardava stranito me e Jaime ma finsi indifferenza, d' altronde non erano certo vesti del posto.
Poi udii le parole di Rodolfo ma il ragazzo era contrariato.."Forse questa zona dovrebbe essere controllata di più se vi sono questi omicidi così barbari, dovreste mettere più guardie così gli abitanti come questo ragazzo potrà essere al sicuro nella sua dimora" mostrando un sorriso al ragazzo. Mi staccai un attimo e mi misi in ginocchio fingendo di prendere qualcosa ma mi misi in telepatia con Parvia e le mie consorelle, magari Parvia poteva aiutarmi.."Sorelle, il male sta compiendo stragi inutili, avete visto..Parvia, che sta succedendo e che consigli mi dai...lo scrigno o ciò che è tale..ancora non ho modo di capire dove sia..cosa sta avvenendo" rimasi in attesa di una sua risposta sperando di averla. https://cdnio.luscious.net/LustfulAn...5490.315x0.jpg |
In effetti la brughiera non era il posto più sicuro del mondo, ma ovviamente Elv era soggetto alla vendita della magione.
Ad un certo punto vidi una delle due donne, i cui abiti erano veramente molto discutibili, ammesso che potessero definirsi abiti decenti, abbassarsi come a prendere qualcosa. Tuttavia rimase lì inginocchiata ed io rimasi ad osservarla molto perplessa. Se ne incontravano parecchie di persone strane, in giro. Comunque, trovai più interessante ascoltare cosa quell'uomo avesse da dire riguardo quelle strane morti. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Eeila cercò un contatto con Parvia, ma non ci fu risposta al suo richiamo.
Come se in quella brughiera agissero forze misteriose e potenti, in grado di annullare quelle più deboli. Ed infatti la stessa Parvia, quasi intuendo tutto ciò, aveva ben messo in guardia la sacerdotessa circa una limitazione dei suoi poteri in quelle terre. “Pattugliare tutta la brughiera è pressoché impossibile...” disse Rodolfo, destando Eeila dai suoi pensieri “... è come cercare un ago in un pagliaio... possiamo solo evitare che la gente frequenti da sola queste lande, soprattutto verso sera o di notte...” “Io non lascerò questa magione di notte, non temete...” mormorò Elv “... appena poi avrò ultimato i lavori la venderò e non resterò più in questo posto.” Con Cassandra accanto a lui. “Bene, fate come credete.” Annuì Rodolfo. “Noi torniamo in paese... che il Cielo vi custodisca e vi risparmi.” Ed andarono via. |
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