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Restai come ammaliata da quelle parole, dal tono, dal portamento così galante di Taddeon, sembrava uno di quegli uomini usciti dai romanzi che fanno sentire una donna l’unica al mondo quando le parlano. Mai nessuno si era rivolto a me in quel modo, un po’ per il mio ruolo all’interno dell’organizzazione, un po’ perché non avevo avuto granché tempo per certe frivolezze, ma forse semplicemente frequentavo le persone sbagliate.
Cercai di non arrossire per non fare la figura della ragazzina ingenua, dopotutto ero il suo comandante ora, e non era il caso che sapesse le sensazioni che mi avevano procurato quelle parole, anche perché magari non ero l’unica che faceva sentire speciale. “Accidenti, ci sapete fare con le donne, eh!” Con un sorrisetto divertito “Non avete idea di Quanto questa vostra qualità potrà tornarci utile in futuro!” Allungai una mano verso il salottino, e mi sedetti, accavallando le gambe avvolte belle calze a rete e coperte dai lunghi stivali di pelle, per poi fargli cenno di fare lo stesso e raggiungermi, poi suonai un campanellino e ordinai di portarci qualcosa da bere. “Dunque, vi ha mandato il Capo immagino...” guardandolo negli occhi incuriosita “Vi ha anche aggiornato sulla missione?” Chiesi, appoggiandomi allo schienale senza mai smettere di guardarlo, forse perché volevo scrutare ogni sua mossa per studiarlo, cercare di capire le sue intenzioni, le sue qualità... o forse solo perché era dannatemene bello. |
“Ed alla tua simpatia...” disse sarcastico lui a Gwen, per poi bere “... beh, dovremo restare qui per un po'... magari farci una passeggiata al chiaro di Luna, visto che prima di una certa ora io non posso andare dal mio amico per quel debito...” riempiendo ancora i loro bicchieri “... dunque giusto per passare il tempo più piacevolmente, potresti smettere di essere così acida? Sembri un vino rosso andato a male... ossia un ottimo aceto!” Divertito.
Taddeon seguì Miss nel salottino e si sedette con lei, guardandole le gambe quando lei le accavallò, senza fare nulla per celare quel suo sguardo. “Sono un esteta, Miss...” disse fissandola “... amo le cose belle ed esterno sempre le mie passioni.” Con un cenno del capo. “Il Capo mi ha spiegato che l'arrivo della cometa Adelaide è molto atteso ad Afragolignone... come se ci fosse un segreto legato al suo passaggio... un segreto notò probabilmente solo a coloro che abitano nel palazzo reale di Afragolipolis...” Arrivò un servo e servì loro da bere. “Alla nostra missione...” Taddeon alzando il calice “... alla nostra riuscita... ed a voi, Miss... alla vostra bellezza, al vostro fascino ed a tutte le grandi imprese che da sempre gli uomini compiono per il cuore di una donna... dalla Guerra di Troia... alla disfatta della Tavola Rotonda... fino alla nostra stessa missione...” bevendo senza distogliere il suo sguardo azzurro da lei. Altea ed Ismael seguirono il rumore del carretto, arrivando su uno stretto sentiero. Videro allora un carretto cigolante che avanzava lento, con un grosso carico di frutta e verdura, guidato da un vecchio contadino. |
"Comincio a pensare che tu mi abbia fregata, giusto per rimediare una serata fuori..." sarcasticamente.
Ma forse non cosí tanto. "Mio nonno era solito dire che se il vino va a male è un ottimo segno, perché vuol dire che era ottimo vino e non un liquido fasullo..." ribatti con un sorrisino ed un altro tintinnio dei bicchieri, per poi prendere un altro sorso. In realtà volevo concludere la cosa più in fretta possibile, ma a quanto pareva non ero io a decidere.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0d993f023e.jpg Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Seguii il suo sguardo sulle mie gambe cercando di non mostrare il lieve rossore che sentivo salire sulle mie guance, diamine non era certo la prima volta che un uomo mi guardava le gambe, spesso avevo usato la seduzione e la bellezza nelle mie missioni, nei miei travestimenti, eppure, non sapevo spiegare perché, stavolta era diverso, forse perché non c’era un secondo fine, forse perché pensavo fosse sincero, o forse... non avevo idea del perché, insomma.
Poi fortunatamente si mise a parlare della missione, così tornai a concentrarmi su quella ed evitai di pensare a quelle fesserie circa le sensazioni che mi provocavano i suoi sguardi e le sue parole. Dopotutto non erano importanti, l’aveva detto lui, no? Era un esteta, gli piacevano le cose belle, non è che era così solo con me, ecco.. quindi non è che valesse granché. Annuii a quelle parole. “Il palazzo reale? Beh, ne sapete più di me, benissimo!l” annuendo “È lì che dobbiamo andare, ci serve un piano ben strutturato per introdurci a palazzo e carpire queste informazioni, per poter poi scoprire cos’è questo manufatto, trovarlo e portarlo al Capo, facile no?” Sorridendo, divertita. “Dopo vi presenterò il resto della squadra, potremo contare su un inventore e un androide da combattimento che sta progettando e sarà pronto tra una settimana... gli spiegai!”. Poi quel brindisi, lo guardai negli occhi e sorrisi, come rapita. Aveva la qualità di farmi sentire a un metro da terra, sgranai gli occhi seguendo il battito del mio cuore accelerato e aprii la bocca per parlare, ma subito mi bloccai, incapace di dire alcunché che non mi facesse sembrare una ragazzina ingenua e stupida, che si può raggirare facilmente. “Alla nostra missione, alla nostra collaborazione...” dissi soltanto, forse sentendomi ancora più sciocca, dopo le bellissime parole di lu, ma era una situazione assolutamente nuova per me. “Combattete per il cuore di una donna, milord?” Con un sorrisetto divertito, canzonatorio, perché prendere poco sul serio quelle parole era forse il solo modo che conoscevo per ribattere. “Sono sicura che questa vostra qualità sarà decisamente utile durante la missione!” Con un sorrisetto impertinente, ma con lo sguardo che lo scruta di continuo, e non lascia mai il suo, nemmeno per un istante. |
“Ti sopravvaluti, mia bella rossa...” disse lui finendo il suo bicchiere “... sei bella certo, ma il mondo non ruota intorno ai tuoi capelli ed i tuoi occhi verdi.” Sarcastico a Gwen. “Sto solo aspettando si faccia l'ora giusta per riscuotere il mio debito.” Alzandosi. “Ora vado a fare due passi. Tu sei libera di aspettarmi qui se vuoi, visto il vino è già pagato. Non ti costringerò a subire ancora la mia compagnia.” Facendole l'occhiolino ed uscendo dalla locanda fischiettando.
Taddeon sorrise nel sorseggiare il suo bicchiere. "Un androide..." disse divertito "... singolare direi..." bevendo "... sono certo che anche le vostre qualità, Miss, ci aiuteranno in questa missione... e non solo..." fuardando ancora le belle gambe di Miss accavallate. Uno sguardo compiaciuto, simile ad una carezza su quelle gambe coperte solo dalle calze a rete, che scivolò fino ai tacchi degli stivali con un che di sensuale. E senza far nulla per celare quei suoi occhi insistenti sulle gambe di lei. |
Lo guardai perplessa.
Oh certo. Ora ero diventata io quella immodesta fra i due.. Si alzò uscendo dalla locanda e per lunghi secondi fui indecisa se uscire o no. Probabilmente pensava di convincermi facendo in quel modo, così per tutta risposta restai seduta, aspettando di vedere cosa sarebbe successo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il Cavaliere Bianco
“Già, molto singolare...” con aria divertita. “Non mi è mai capitato di avere un androide in squadra, e sono davvero curiosa di scoprire come potrà essere utile alla nostra missione” pensierosa.
Lo fissai negli occhi, o meglio, ci provai, senza però riuscirci. Il suo sguardo, infatti, era fisso sulle mei gambe, e sembrava non facesse niente per nasconderlo. Ma no, pensavo, magari si è incantato su un pensiero e fissa un punto a caso, capita, quante volte è capitato a me, dopotutto. Sì, doveva essere per quello... eppure, una strana sensazione si impossessò di me in quel momento, come se infondo io non solo non credessi a quella spiegazione ma addirittura sperassi che fosse errata, che mi stesse guardando perché voleva farlo. [I]Oh che assurdità![\I] Ma prima che potessi pensare lucidamente, mi ritrovai a cambiare posizione alle gambe, accavallandole dall’altra perte, come se quella posizione mi fosse venuta a noia, per vedere se il suo sguardo restava incantato nel punto di prima, o se invece seguiva quel movimento lento e sensuale. “Lo credo bene!” nascondendo quei pensieri dietro il mio solito tono scanzonato “non sarei qui se così non fosse, non credete?” Con aria divertita “E a parte saper ammaliare una donna come nessuno al mondo, su quali altre qualità potrò contare in questa importantissima missione?” Fissandolo incuriosita. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...f3debb697d.jpg |
“ Potreste sempre imparare un mestiere, non sareste il primo...”
Pensai a mio padre, alla sua abilità di re inventarsi da mugnaio a panettiere, avendo l’occhio per gli affari aveva capito che non bastava limitarsi a fare il grano ma bisognava anche offrire i prodotti da esso derivanti. La sua idea era piaciuta tanto nel villaggio e ben presto aveva dovuto assumere ben due apprendisti per far fronte alla domanda crescente. Anche in quel caso però, io mi ero dimostrata poco versatile nell’arte culinaria e stavo al bancone, accoglievo i clienti e vendevo loro farina e pane. Camminammo inoltrandoci fuori dal centro abitato, dal caos e dalla cacofonia di suoni che costellava anche la notte, fino a intravedere campi e stradine tortuose. “ Questo posto è migliore della città, almeno per me. È più simile a ciò che chiamavo casa ma... Credo sia spontaneo chiedermi come mai viene tanto evitato. Di solito i luoghi così isolati sono proprio i preferiti dei criminali e banditi... Dunque o voi in realtà siete un bandito oppure qui c’è qualcosa di oscuro che tiene lontana la gente...” Stando in bilico su un muretto ormai ricoperto dal muschio, aiutandomi nell’ equilibrio tenendo la mano che Gobbo mi porgeva. “ Ora , voglio essere fiduciosa e eliminare la prima ipotesi anche perché un criminale non avrebbe scelto una ragazza senza un soldo bensì qualcuno da cui ricavare un qualche guadagno, direttamente dalle sue tasche o con un riscatto, per cui resta la seconda ipotesi... Magari un fantasma che spaventa la gente o una antica leggenda con maledizioni e sortilegi inferti su questa zona da tempi antichi?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guardai tutto con infinita curiosità, non riuscendo a rimanere seria ancora a lungo. Arrivati al centro di quel paesino, vidi la gente.
Erano tutti... Bellissimi! Gli esseri mani erano creature davvero fantastiche e mi facevano sorridere nel vederli così ammassati. "Che sta succedendo?" chiesi, ridacchiando, a Gygean. |
Quel rumore prese le sembianze di un carretto che portava frutta e verdura ed era guidato da un vecchio uomo. Guardai Ismael.. "Penso dovremmo chiedere un passaggio e in qualche modo dobbiamo raggiungere la corte. Ho i soldi nella sacca che porto nella cinta" silenziosa per un attimo "Mi ero già preparata al peggio. Fermate quell'uomo e chiedete un passaggio" lisciandomi gli scuri lunghi capelli che cambiavano grazie al dono della trasformazione.
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Il ladruncolo uscì, mentre Gwen restò seduta al tavolo della locanda.
Trascorsero lunghi minuti, fino a quando il locandiere si avvicinò al tavolo. “Porto in tavola” disse alla bella zingara “qualcosa da mangiare? Abbiamo lo stufato e dei formaggi stasera.” Taddeon seguì con lo sguardo le gambe di Miss che si accavallavano ancora, per poi guardare negli occhi la ragazza. Il suo sguardo sembrava compiaciuto e pareva sussurrare un malizioso e soddisfatto brava alla giovane capa. “Dite” disse “che ammalio le donne? Troppo generosa, Miss...” con un sorriso cortese e galante “... le mie qualità? Diciamo ho il dono della diplomazia, mi piace cercare la strada più semplice per raggiungere gli obiettivi, con una certa attenzione al gusto, allo stile ed alla bellezza. Dopotutto noi uomini dobbiamo distinguerci dagli animali, no?” Quasi divertito e con un che di allusivo. “Ma chiedo, Miss...” senza smettere di fissarla “... come ha fatto una ragazza tanto giovane ha scalare in così breve tempo la vetta della nostra organizzazione segreta?” “No... non ne ho la mi... minima i... idea.” Disse Gygaen a Nyoko. “Av... avvicinia... moci e ce... cerchiamo di ca... capirlo...” facendo segno alla ragazza di seguirlo. Così si mischiarono alla folla che assisteva molto presa a quella sorta di comizio. L'uomo sul palco improvvisato gesticolava come un forsennato, tutto rosso in viso per l'enfasi dei suoi discorsi e parlava come fosse tarantolato. “Noi siamo nella ragione, non certo i Neri!” Gridò. Tutti lo applaudirono. “Davanti a simili principi, a tali ideali, è giusto e doveroso che chi possiede la ragione e la verità si batta per esse!” Aggiunse. Il tripudio dei presenti lo avvolse. “Pa... pare di... discutano di u... una que... questione mo... molto se... seria...” sottovoce Cygaen a Nyoko. “Si, altezza...” disse Ismael ad Altea. Allora si mise nel mezzo del sentiero e fece cenno al carretto di fermarsi. Il vecchio che lo conduceva tirò a sé le briglie, fermando la vettura. “Chi siete?” Chiese il contadino. “Viaggiatori.” Ismael. “Il nostro mezzo di trasporto è andato perduto ed ora sia appiedati in questa landa senza sapere dove siamo...” Il contadino guardò lui e poi Altea. Gobbo rise di gusto. “Ne avete di fantasia.” Disse aiutando Dacey a salire su quelle rocce insieme a lui. “Un bandito non va in giro fingendosi un umile saltimbanco, non credete? Né mangia a sbafo da un amico cuoco, no?” Ridendo. “Però un po' ci avete preso... in effetti questo posto non ispira molta simpatia alla gente... ecco, siamo quasi arrivati...” indicando una sagoma scura nella sera. Si trattava di una torre diroccata posta tra la fine delle mura e l'inizio della campagna. https://farm4.static.flickr.com/3581...c9d14a9d_b.jpg |
Ascoltai con attenzione ma capì ben poco di quel discorso.
"Già, ma non ne capisco nulla. Dici che gli debba fare qualche domanda? Non sarà indiscreto?" chiesi al draghetto, chinandomi appena, affinché mi senitisse solo lui. |
Come immaginavo il contadino ci guardava perplessi, eravamo vestiti in modo diverso da loro e mi feci avanti.."I miei omaggi messere, veniamo da un Regno chiamato Serenica, mi stavo recando dal Re di Afragopolis ma il nostro mezzo si è arenato, siamo sopravvissuti solo noi, potreste dirci dove ci troviamo di grazia?" sorridendo gentilmente, d' altronde potevo capire il turbamento di quell' uomo ma poteva esserci utile, magari se eravamo ad Afragolignone poteva dirci alcune cose pure sulla cometa.
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Ognuno aspettava per conto proprio, io dentro, lui fuori.
Si avvicinò il locandiera. "No grazie" scuotendo il capo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“As... aspet... tiamo e ve... vediamo ch... che fa... fanno gli al... altri.” Disse Gyagaen a Nyoko.
Gli applausi a quel comizio non cessavano, come non scemava l'entusiasmo dei presenti. “Per questo noi non ci tireremo indietro!” Concluse l'uomo sul palco. “Ed un sol grido deve unirci... v-i-n-c-e-r-e... e vinceremo!” E di nuovo ci fu il boato dei presenti ad acclamarlo. Molti allora si riversarono nella locanda di quel villaggio, mentre altri consumarono cibo e vino seduti nella piazzetta. Ovunque c'era entusiasmo. “I Neri non vinceranno!” Gridava qualcuno. “Viva i Bianchi!” Qualcun altro. “La vittoria sarà nostra!” Altri ancora. “Afragolopolis è abbastanza lontana da qui...” disse il contadino ad Altea “... il solo luogo abitato è il piccolo borgo di Valles, dove vivo io ed è lì che sto andando.” “Come volete.” Disse il locandiere a Gwen. “Se cambiate idea io sono al bancone.” Annuì, tornendo ad occuparsi degli altri clienti. Era ormai sera ed il tutto trascorreva tranquillo in quel posto. Molti chiacchieravano a voce alta, altri ridevano, altri ancora discutevano degli argomenti più disparati. Naturalmente la guerra era al centro di molte discussioni. Si ragionava su quanto sarebbe durata, chi avrebbe infine vinto ed il motivo che aveva condotto a tutti questi secoli di guerra. |
Restai ad osservarlo compiaciuta, mentre il suo sguardo seguiva le mie gambe che si accavallavano con un sorrisetto enigmatico.
Era così elegante mente sciorinava le sue qualità, lo fissavo negli occhi, interessata a quell’atteggiamento così sicuro di se e contemporaneamente affascinante, come se sapesse attrarre ogni cosa a se, con quegli occhi azzurri così intensi e bellissimi. “Allora siete un ottimo acquisto per la mia squadra...” constatai sorridendo “Dato che la diplomazia non è certo il mio forte...” con un sorrisetto divertito. “Ma condivido con voi il gusto per la bellezza e lo stile...” alzando il mio bicchiere di prezioso vino, per sottolineare il concetto. Poi quella domanda su di me, sulla mia carriera, e per un momento il mio sguardo si fece tagliente, intenso, quasi accusatorio. Perché una domanda del genere fatta a una donna, aveva un retrogusto amaro, dal sapore di un insulto sottinteso. “Come un qualunque altro membro dell’organizzazione, no?” con tono secco, che non nascondeva il fastidio di quella domanda. “Duri allenamenti, dedizione totale, apprendimento rapido, missioni portate a termine e così via... vi sembra davvero così strano?” fissandolo negli occhi con sguardo indagatore. |
Guardai Ismael e feci solo un cenno di consenso col capo.."In qualche modo troveremo il modo di arrivarci, inizieremo proprio andando in questo posto..Valles...e poi proseguiremo, se gentilmente potete darci un passaggio" e mi avvicinai al carretto.
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“ Si può dire che la fantasia sia una delle poche cose che mi sono rimaste e...”
Mi imbambolai, fissando la torre diroccata. “ Che mi venga un colpo! Sembra proprio il perfetto luogo infestato! Credo che sta notte avremo compagnia!” Il mio era un tono scherzoso, ironico. Ero fin troppo cresciuta per credere alle leggende o alle storie di paura e poi avevo imparato a miei spese come la realtà potesse essere peggiore della più terribile delle favole. “ Se voi foste un bandito in incognito passereste inosservato, le guardie vi tirerebbero innocuo e anche le persone. Sarebbe molto più semplice fare colpi e rapine senza essere temuti e controllati. La mia non è fantasia, è logica!” Picchettando un dito sulla mia testa con fare convinto prima di riprendere a seguire Gobbo fino all’antico edificio. “ Allora, si può sapere qual è la storia di questo torrione?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Taddeon sorrise e finì il suo bicchiere.
“Affatto, Miss...” disse con fare cortese “... ma solitamente occorrono anni alle persone comuni per raggiungere risultati inferiori a vostri... di qui la mia ammirazione, dato che di certo non siete una donna comune.” Guardandola negli occhi. “Per questo condivido la fiducia del Capo, circa l'esito positivo di questa missione.” “Ma certo, prego...” disse il contadino ad Altea, facendo posto sul carretto per lei e per Ismael. Così ripartirono per Valles. Vi giunsero poco dopo, trovando un piccolo borgo adagiato sulle pendici di un ampio monte. Era un luogo ameno, tranquillo, con le casette ammassate e dai tetti ammantati di foglie rampicanti. Le finestre erano illuminate, così come le strette stradine che correvano in lungo ed in largo quel posto. “Venite, vi condurrò dal Borgomastro.” Disse il contadino a Altea e ad Ismael. L'uomo abitava al centro del borgo, proprio davanti alla chiesetta del posto. Bussarono ed un giovane magro e dal volto bonario venne ad aprire. Il contadino parlò a lui dei due viaggiatori. “Buonasera.” Il giovane. “Io mi chiamo Ernò e sono il nipote del Borgomastro. Prego, entrate.” https://www.vanillamagazine.it/wp-co...-Zelanda-1.jpg Gobbo rise alla fantasiose ipotesi di un'ironica Dacey. “Temo” disse “che come bandito durerei poco. Mi catturerebbero subito.” Divertito. “Anche se nella fuga saprei poi farmi valere.” Facendole l'occhiolino. Gli occhi chiari erano l'unico particolare del volto che quella maschera lasciava intravedere. “Questa torre” continuò “è molto antica. Più del palazzo reale pare. Qui si dice siano celati i più antichi segreti del reame ed a guardia di essi vi siano gli spettri degli antichi sovrani Afragolignonesi.” Scuotendo il capo. “naturalmente sono dicerie, atte a tenere lontano da questo posto qualche malintenzionato. Chissà, magari in passato qui ci hanno seppellito qualche nobile o addirittura qualche re col suo ricco corredo.” Arrivarono all'ingresso della torre. “Fate attenzione, che qui è tutto traballante...” fece il saltimbanco. In effetti la torre era parecchio pericolante e forse la sua cattiva ed insicura condizione teneva lontano i malintenzionati, più che le sue leggende. |
L' uomo ci fece salire e durante il viaggio stavo in silenzio ma non per altezzosità ma perché mai avevo visto un paesaggio del genere..Serenica era imperiosa, afosa col suo deserto e trionfante con l' acqua termale che esplodeva nelle fontane.
Ma tenni un contegno, non ero abituata a mostrare il mio entusiasmo ma guardai Ismael.."Vostra Altezza Serenissima è incantata da questo paesaggio". Arrivammo in quel borgo, gli uomini proferivano parole a me sconosciute e quando ci presentarono ad un certo Ernò dissi guardandolo sicura "Potreste dirmi chi sarebbe un Borgomastro? Provengo dal Regno di Serenica, sono la Principessa o Regina, e non conosco certi termini" pronta come sempre al fatto che tutti si sottomettevano alle mie richieste. |
“ Non vi ho mai visto combattere ma se usate la vostra parlantina come arma, come avete fatto con Godz, allora avrete buone chance di scampare a una cattura.”
Era senza dubbio un personaggio particolare ed ad aumentare le stranezze c’era su tutte la maschera che portava. Del suo viso non sapevo nulla se non gli occhi luminosi e azzurri, molto caratteristici e che riuscivano a brillare nonostante l’ora tarda. “ Ah! Lo sapevo io che c’erano dei fantasmi!” Quasi trionfante per poi farmi una bella risata alla faccia di tutte quelle dicerie popolari. “ Se ne vedrò uno d’oro inchinarmi visto il loro sangue... beh no, non sangue ma si insomma, visto il loro passato reale?! Sempre che prima io riesca a entrarci un questa torre!” Stavo infatti faticando a farmi strada tra le macerie e ciò che restava in piedi, traballante . Tanto che fui costretta di nuovo ad accettare la mano di Gobbo per non perdere l’equilibrio, mentre con l’altra mi tenevo la gonna leggermente sollevata per non impicciarmi con la stoffa e dimostrare quanto fossi maldestra. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Grazie" prima che andasse via.
Seguii molte delle discussioni che si avvicendavano nella stanza e molte vertevano sulla guerra. Non riuscivo a dimenticare quell'impronta enorme, era sconvolgente ed inquietante e non facevo altro che pensarci, continuamente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Si salvò per il rotto della cuffia, ma il mio sguardo accusatorio non si placò immediatamente, memore di quanto aveva detto poco prima sull’essere diplomatico, dunque quell’abile cambio di tono poteva essere tranquillamente una mossa dettata dalla sua diplomazia.
“Infatti sono anni che sono nell’organizzazione, ero poco più di una bambina quando arrivai, è la mia vita, la mia missione, dunque se altri ci hanno messo più tempo a scalare la vetta, o non ci sono proprio riusciti, significa solo che non hanno donato abbastanza di se stessi alla causa, per me invece, non esiste nient’altro... ecco il mio segreto!”. Così dicendo, alzo il bicchiere a mo di brindisi, e finisco il vino. “Giusto, la missione!” Annuisco, alzandomi, senza smettere di fissare Taddeon “Venite, vi presento il resto della squadra!”. |
Ernò fece accomodare in casa Altea ed Ismael, servendo loro dell'ottimo liquore del posto.
“Il Borgomastro” disse “è colui che amministra il borgo. E' la massima autorità e governa questo luogo. Io sono suo nipote.” Restò sorpreso quando la regina si rivelò. “Una regina?” Stupito. “E viaggiate su un carretto senza scorta?” Gobbo rise ancora. “Siete un tipo divertente, la battuta non vi manca.” Disse divertito a Dacey. “Anche voi in fatto di parlantina non siete affatto male.” Facendole l'occhiolino. Erano riusciti alla fine ad entrare nella torre pericolante. Vi erano scricchiolii ovunque, pietre che si sbriciolavano, cigolii e strani rumori. Gobbo trovò, fra i tanti spazi all'interno della torre, un ambiente sufficientemente ampio, coperto e senza il rischio che qualche pietra cadesse loro in testa. Sistemò del fogliame a terra, su alcune murature consumate, dove potevano ora sedersi. “Non sarà il palazzo reale” mormorò “ma andrà benissimo per stare sufficientemente comodi.” Sedendosi. “E' di vostro gradimento qui?” a Dacey. La serata trascorse così in quella locanda per Gwen, fra le discussioni dei clienti, l'odore di cibo, il caldo del forno acceso ed i fiumi di vino e birra che scorrevano fra i tavoli. Poi, pian piano, molti cominciarono ad andar via. La clientela andò scemando e velocemente si avvicinò l'ora di chiusura del locale. Taddeon annuì e seguì Miss. Charterius era nel laboratorio, alle prese con alambicchi, fiale fumanti, ampolle con strane pozioni colorate dentro, odori di fumo ed ampi recipienti in cui bolliva sui fornellini acqua mischiata a diverse sostanze. |
Finalmente riuscimmo ad entrare ma soprattutto a trovare una stanza che fosse occupabile, senza pericoli e con un tetto solido sopra la testa.
Non era il massimo, anzi, decisamente era peggio di qualsiasi posto avessi mai dormito e sedendomi a terra sentii terribilmente la mancanza del mio materasso imbottito di vecchi stracci. “ La mia parlantina era il mio mestiere. Si può dire che fossi una venditrice, prima che...” Mi lisciai la gonna, lo sguardo basso e decisi di non continuare per evitare di intristirmi troppo. “ Non è certo il palazzo reale, questo è evidente , ma sarei finita sicuramente in un posto peggiore senza il vostro aiuto per cui... qui andrà benissimo.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
La folla del locale andò pian piano scemando, con molti clienti che andavano via.
Anche il locale stava per chiudere e a quel punto mi alzai ed uscii, visto che non avevo molta scelta. Essendo più tardi, immaginai che si potesse andare a riscuotere quei soldi, ammesso che quello lì non accampasse altre scuse. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Scendemmo nel laboratorio, dove Chartesius era alle prese con i suoi esperimenti.
Restai per un momento ad osservare quel guazzabuglio di fialette, alambicchi, strani contenitori e cose di cui non conoscevo il nome con un sorrisetto divertito. “Dottore!” Urlai, per sovrastare il frastuono di quei macchinari al lavoro “Possiamo disturbarla un attimo?” Avvicinandomi a lui e facendo cenno a Taddeon di fare altrettanto, sfiorandogli lievemente il braccio. “Vi presento Taddeon, il quarto membro della nostra squadra...” Sorridendo mentre guardavo l’inventore al lavoro. |
Gobbo guardò Dacey, accorgendosi di come aveva smesso di parlare.
Comprendendo che forse ciò potesse in qualche modo rattristarla, per non apparire indiscreto fece finta di nulla. “Si, decisamente meglio qui che sotto un ponte.” Disse stendendosi sull'erba per riposare. “Beh, direi di dormire un po'... è stata una giornata piena... qui nessuno ci disturberà... nessuno tranne qualche nobile fantasma...” divertito “... attenta che non giunga a farvi la corte stanotte.” Sorridendo. Alla fine Gwen fu costretta ad uscire, visto l'ora di chiusura della locanda era prossima. La zingara uscì così dal locale, trovando le strade ormai poco frequentate. Vi era qualche raro passante ed un gruppo di militari che sorvegliavano la zona. “Che donna poco raccomandabile...” disse ad un tratto una vece divertita “... tanto tempo in una locanda da sola...” ridendo il ladruncolo sbucato da un vicoletto “... se fossi il vostro ragazzo ne sarei geloso e non so se finirei con lo sposarvi.” Sarcastico. Charterius mollò i suoi esperimenti e si avvicinò a Miss che lo presentò a Taddeon. “Interessante qui...” disse questi all'inventore “... ma i tempi di realizzazione?” “Almeno una settimana.” “Troppo.” Sentenziò Taddeon. “Il Capo non acconsentirà mai.” Charterius guardò perplesso Miss. |
Tentai di trovare una posizione comoda ma alla fine mi arresi, scegliendo la meno peggio, tentando di ignorare la durezza del terreno, gli spifferi o le tante ragnatele ad ogni angolo.
“ Neanche da fantasma un nobile mi farebbe mai la corte, non usate troppo la fantasia!” In modo scherzoso quanto al contempo consapevole di come funzionasse il mondo e di come le fiabe non si avversassero mai nella vita vera. “ Vi auguro buona notte.” Non chiusi neanche gli occhi, le immagini del mio villaggio distrutto tornarono a tormentarmi come ogni sera . Rimasi semplicemente sdraiata, le braccia strette intorno ai fianchi, sperando che il sonno mi cogliesse facendo smettere quel tormentoso ricordo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Annuii al ragazzo.."Oh certo, un tipo di feudatario insomma" sospirando pensando ai miei feudi "Stavamo andando dal vostro Re, siamo stati colti da una strana tormento, la terra tremava e la nave si è schiantata a terra, io e il mio generale ci siamo salvati e abbiamo chiesto un passaggio...in qualche modo arriveremo ad Afragolopolis. Ma ditemi, è vero che aspettate con ansia il passaggio di una cometa? Pure voi?"
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Camminavo lentamente e mi guardavo attorno per cercare di trovarlo, fra militari e passanti.
E lo trovai. "Meglio così, non mi va a genio il matrimonio" risposi "E com'è che sei passato al voi? Anzi no, mantienilo, magari ci aggiungi pure "mia signora", suona più rispettoso..." con sarcasmo, scuotendo il capo e continuando a camminare. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Il nostro dottor Chatesius, che come vi dicevo sta lavorando a un androide che ci aiuterà nella missione...” presentai.
Poi mi voltai verso Taddeon e feci lo stesso nei suoi confronti. “Taddeon invece sarà il nostro diplomatico, e mio luogotenente...” spiegai. Poi Taddeon chiese i tempi, e io restai interdetta che si fosse preso delle libertà, quando il capo sono io. “Non almeno una settimana, ma massimo una settimana, intanto!” Intervenni, seccata “Il nostro dottore ha l’ordine di fare il prima possibile, non è vero?” Fissandolo. “Intanto noi due dobbiamo sfruttare questo tempo per architettare un piano, come entrare a corte, come poterci muovere indisturbati e indagare.. nulla deve essere lasciato al caso, non trovate?” A Taddeon. |
Gobbo sorrise e scosse la testa a quelle parole di Dacey, come mostrare il suo non essere d'accordo con il giudizio che lei aveva di se stessa.
Poco dopo si addormentò, mentre la ragazza restò sveglia, tra la scomodità di quel giaciglio, l'atmosfera non troppo ospitale di quel posto ed i dolorosi ricordi del suo villaggio. Ad un tratto però, sotto di lei, cominciò a sentire dei rumori. Come se ci fosse un ambiente sotterraneo e qualcuno vi fosse entrato. “Si, la cometa Adelaide...” disse Ernò ad Altea “... qui tutti la stanno aspettando...” era però incuriosito sul loro incidente “... che significa siete stati accolti da una strana tormenta?” Fissandola. “Vi è accaduto qualcosa?” “Si, siamo finiti proprio nel mezzo di un grosso temporale.” Ismael. “Con che mezzo viaggiavate?” “Una nave volante.” Rispose Ismael. “Wow, ne ho viste solo sui libri...” Ernò “... ma una tempesta può far precipitare una nave simile? A me sembra strano...” “E' troppo una settimana.” Disse Taddeon a Miss ed a Charterius. “Il Capo vuole si parta al massimo domani. Credo sia opportuno mettere da parte questo progetto.” “Ma...” interdetto Charterius “... il mio genio?” “Vi concentrerete su altro.” Taddeon. “Anche perchè siamo già abbastanza. Tre, più Miss. Credo sia un numero sufficiente.” “Valle a capire le donne...” disse fischiettando il ladruncolo a Gwen “... cerchi di essere galante e loro sono ancor più acide...” scuotendo il capo “... su, andiamo... è ora...” indicando la strada davanti a loro. Poco dopo raggiunsero il viale infondo al quale c'era il palazzo in cui il ladruncolo voleva riscuotere il suo debito. “A breve i soldati andranno via e potremo cominciare...” mormorò. https://i.pinimg.com/originals/32/5a...56481efb5d.jpg |
Roteai gli occhi.
Poi andammo verso il palazzo e rimasi interdetta. Che intendeva dire? "Credo di non aver capito" dissi, la fronte corrugata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Si infatti, era di una potenza inaudita, la nostra nave era tra l' altro potentissima, non riesco a capire nemmeno io come possa essere accaduto" pensierosa "A proposito" pensando alla frase dell' oracolo "Vi è qualche leggenda legata al passaggio della cometa Adelaide...non so...un gigante..o tre gufi?" incuriosita ma pure mi chiedevo come mai il ragazzo aveva dei dubbi sulla tormenta che ci aveva colto di soprassalto.
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Finii per contare le ragnatele, nel vano tentativo di prendere sonno e durante quella noiosa attività fui destata da un rumore. Poi un altro.
Un rumore che proveniva dal basso e sembrava passarmi la schiena attraverso il pavimento. Mezza assonata mi ritrovai a pensare che forse qualcun altro aveva trovato riparo nella torre per la notte. Tornai in posizione seduta e mi allungai con un braccio verso Gobbo, fermandomi però prima di toccarlo. Immaginavo infatti come avrebbe reagito, parlando di fantasmi e prendendomi in giro per essermi fatta tanto suggestionare. Preferii restare in ascolto, per capire meglio che cosa fosse tale rumore che di nuovo mi parve provenire dalle viscere dell’edificio stesso. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
“Nulla di che...” disse piano il ladruncolo a Gwen “... è solo per evitare equivoci... quando i militari vedono uno come me avvicinarsi ad un'abitazione simile, beh, finiscono sempre con l'insospettirsi... i pregiudizi sono il male del mondo, amica mia...”
“Ci sono molte leggende sulla cometa, ma perlopiù sono vecchi miti...” disse Ernò ad Altea “... forse la verità la sonno solo al palazzo di Afragolopolis...” fissandola “... quanto alla tempesta, ho sentito strane voci...” In quel momento entrò il Borgomastro. “Benvenuti.” Salutando la regina ed il suo soldato. “Valles è lieta di ospitare i viaggiatori.” Era un uomo robusto, alto e di mezz'età. Dacey restò ad ascoltare quello strano rumore. Proveniva da un ambiente evidentemente sottostante e quel rumore sembrava come se qualcuno si aggirasse in quei sotterranei. Ad un tratto Dacey sentì anche rumore di catene che strisciavano a terra. |
Alzai appena le sopracciglia.
Non aveva torto e siccome qui ci ero già stata in galera, preferivo non rischiare di nuovo. Inoltre di nuovo a causa sua, grazie ma no grazie. Così aspettammo, ancora, sebbene io non fossi una persona paziente, infatti ero parecchio insofferente mentre stavo appoggiata al tronco di uno dei tanti alberi del viale. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...8c2ebad815.jpg |
"Speriamo di arrivarci presto al Palazzo, dovete aiutarci gentilmente.." stavo chiedendo ad Ernò di raccontarci degli strani fatti quando entrò il Borgomastro.
Non mi alzai, ero abituata che gli altri si mettessero al mio cospetto e guardai Ismael facendogli segno di fare un cenno di saluto al mio posto. "Grazie a voi per l' ospitalità" dissi soltanto "Vostro nipote ci stava appunto raccontando della tempesta che ci ha colto e fatto arrivare fin qui..vorrei continuasse il suo racconto perché abbiamo perso gente del mio seguito e del mio regno" con un lieve cenno di gentilezza col capo. |
Continuavo a dirmi che doveva essere solo la mia immaginazione, che non poteva esserci nulla lì sotto ma soprattutto nessuno.
Si, stavo immaginando, andavo di fantasia, forse ero addirittura addormentata e stavo sognando. Perché se così non fosse stato... Sobbalzai sul posto nel sentire come un trascinare di catene e allora fu impossibile restare seduta a fingere di non udire nulla. Mi guardai intorno e poi poggiai una mano al suolo per alzarmi. Ancora una volta fui tentata di svegliare Gobbo ma non volevo assolutamente fare la figura della ragazzina impaurita. Quello era un luogo vecchio e mal messo, strani rumori erano solo normali. Ecco tutto. Ma quella catena trascinata... che poi, era davvero una catena o stava tutto nella mia immaginazione? A pormi tanti interrogativi avrei rischiato di diventare pazza e finii per decidermi ad agire, ad andare all’origine del suono per capire che fosse realmente. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
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