Il cameriere andò via e Altea restò con quella busta chiusa in borsa.
Alle 18.00 in punto un uomo, abbigliato come autista si presentò al bar dell'albergo e chiese a uno dei camerieri qualcosa. Questi gli indicò il tavolo di Altea e l'autista s avvicinò. "Buonasera, signora." Disse lui. "Sono l'autista prvato del signor Ardeas Prime. Prego, se vuol seguirmi sarò lieto di portarla da lui." Sorridendole. Elv ascoltò con attenzione ogni parola di Gwen e guardò il simbolo del fuoco sacro. "Allora" disse infine "se dici il vero spiegami cosa significa quel biglietto, chi lo ha inviato e perchè poi proprio a me." Con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei. |
L'autista del famoso scrittore Ardeas Prime arrivò...sempre fosse uno scrittore a questo punto ed osservai l' orologio...ma che puntuale...pignolo pure in questo.
Ma ero molto seria, mi preoccupava la lettera e ricordai Parvia che mi disse presto lo avrebbero cercato, e se fosse tramite quella lettera? Ma poi perchè recapitarla a me e non direttamente a lui...ma non volli affollare la mente di tutti quei pensieri e seguii il maggiordomo "Grazie, la puntualità è il vostro forte noto". Era pure strano un semplice scrittore si potesse permettere tutto quel lusso. |
La sua reazione mi fece ben sperare, ma non potevo ancora cantare vittoria.
"Non so perchè tu sia stato scelto, anche se le tue virtù e le tue imprese parlano per te" sorridendo "Ma ci era stato indicato un prescelto con un segno uguale al tuo sul braccio e vedendo la tua predisposizione alle sfide era chiaro che fossi tu" annuii. "Diciamo che, secondo l'oracolo, dobbiamo fronteggiare un pericolo imminente. Il potere di questo drago è stato risvegliato e tu sei stato scelto" dissi alla fine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sembra tu stia parlando di partire per la guerra, non certo per un'impresa sportiva." Disse Elv a Gwen. "Continui a chiamarmi prescelto... ma perchè? Cosa dovrei fare? Io sono uno sportivo, scalo montagne, faccio immersioni e mi lancio da alte scogliere per sponsorizzare la mia attività. Cosa ti aspetti ch faccia? Tu parli di miti, di leggende e dioracoli, ma per me è tutta roba da film fantasy."
"Ovvio, perchè tu al massimo guardi la TV, non apri certo un libro." All'improvviso Lovercraft. "Chi ha parlato?" Stupito Elv. "Il signor Ardeas era impaziente di rivedrla, signora." Disse l'autista ad Altea, per poi sorriderle gentilmente. Così la condusse fuori, dove un'auto lussuosa aspettava davanti all'albergo. Partirono e imboccarono una stradina panoramica che tagliava in due la periferia cittadina, mostrando uno scenario mozzafiato. Il crepuscolo ormai morente si spegneva sognante nell'alone appena vaporoso e cangiante che saliva dal mare, mentre nel cielo si accendevano lente le primissime stelle della sera. La conca che correva sul litorale si stagliava su un profilo dettato e segnato dalle infinite luci della costa, illuminando la baia con colori vivissimi e ipnotici. Infine l'auto raggiunse una spiaggetta isolata, racchiusa da alcuni alti sogli consumati dalla salsedine, dove l'aria profumava di salsedine ed era intrisa del melodio lento delle onde salate. https://images.unsplash.com/photo-15....1&w=1000&q=80 |
Non faticavo a credere che non comprendesse e l'impresa non era cosa da poco.
Stavo per rispondere, ma Lovercraft mi anticipò ed io trattenni una risata. Presi allora il gatto in braccio, facendolo acciambellare sulle mie gambe. "Lui è Lovercraft, anche se non è il suo vero nome e in realtà non è un vero gatto. Ed ha un pessimo carattere, ma è grazie a lui se ho potuto trovarti" ammisi. Presi poi di nuovo la mano di Elv. "So che è tutto così difficile, incerto, ma se ti fiderai di me, al momento opportuno sarà più semplice credere" guardandolo, con tono confortante. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Davvero?" esclamai a bassa voce "E' ansioso di vedermi? Pensavo di no visto
l'intervista" perplessa. Ma quella vista dalla costa alta su tutto il litorale mi bloccò il respiro, ero abituata al bosco, mai avevo visto una spiaggia ed un mare cosi splendido. "Che posto meraviglioso, e noto il signor Ardeas ha mantenuto la sua promessa. Almeno in questo mondo vi è ancora un angolo di paradiso, forse molti altri". Arrivammo in una isoletta un pò isolata, gli scogli erano delle alte barriere dove le onde si infrangevano da un lato rumorosamente mentre danzavano lente sulla sabbia e mi tolsi le scarpe andando verso il bagnasciuga, l' acqua del mare bagnò i miei piedi, era tiepida nonostante la stagione e osservai la Luna, nostra Madre. |
"Il gatto..." disse perplesso Elv a Gwen "... mi stai dicendo che il tuo gatto parla?" Poi rise e scosse il capo. "2 sono le possibilità... o si completamente pazza, oppure mi credi totalmente idiota. Dai, sarà meglio che vada ora."
L'auto si fermò sulla stradina, proprio dove un metro dopo cominciava la discesa verso la spiaggetta. Altea scese dall'auto e raggiunse la riva, con l'acqua del mare le bagnava i piedi. Le stelle scintillavano lungo l'orizzonte, mentre in lontananza si vedevano le sterminate luci di New-Chase City. Ad un tratto lei notò una figura nel buio della sera, immobile a fissare il mare. |
"Sei tu che hai sentito parlare un attimo fa, io non ho detto nulla" con sorriso sornione, facendo grattini sulla piccola testa rotonda di Lovercraft.
"Non penso affatto tu sia un idiota, anzi, probabilmente credo in te più di quanto faccia tu stesso e sono certa che prima di quanto pensi cambierai idea" aggiunsi, stavolta con un tono più serio, guardandolo diretta negli occhi e tornando al discorso principale e cioè la sua impresa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv scosse il capo e fece per andarsene.
"Fermo lì, bell'imbusto." Disse Lovercraft, facendo bloccare di colpo Elv. "Chi ha parlato?" Elv. "Sei una ventriloqua, vero?" A Gwen. "Ora capisco perchè scali montagne invece di insegnare dietro a una cattedra all'università." Fece il gatto. "Ma il gatto parla davvero!" Ad alta voce Elv. "Zitto, è un segreto, genio." Lo rimproverò il felino. |
Non facevo che pensare a quel messaggio, a come decifrarlo.
Lo sentivo che era impaziente, lo sentivo che non vedeva l'ora di scoprirlo. Sentivo fremere in me la sua volontà. Così forte e potente che mi distraeva. Chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi. Per riuscire a comprendere meglio che cosa potevo e dovevo fare. Mi misi così a cercare sul computer in merito a quella frase, continuando a pensare al suo possibile significato. Ma non solo, cercai qualcuno che fosse in grado di aiutarmi. |
Stavo per chiamarlo, ma Lovercraft di nuovo mi anticipò.
"Ventri cosa?" perplessa. Ma il gatto lo incalzò e ridacchiai. "Sei convinto adesso, pragmatico e razionale Elv Bell?" guardandolo divertita e curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mi persi per alcuni istanti in quel moto ondoso, il profumo di salsedine intenso che il mare esalava.
A pochi passi vidi una figura, fissava il mare pensierosa e lentamente, solo come uno spirito etereo può fare, scivolai coi piedi sull'acqua avvicinandomi a quella persona. Ero all'erta, non volevo comunque fosse una trappola. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Avanti, dimmelo..." disse Elv spazientito e perplesso a Gwen "... sei una ventriloqua, giusto? O qualcosa del genere, vero? Su,lo scherzo è durato anche troppo..."
"Questo a furia di salire ad alta quota" fece Lovercraft "l'aria satura delle vette lo ha lobotomizzato." Elv guardò il gatto. Aveva parlato davvero. Era stato proprio il felino a parlare, lo aveva sentito. "Ma chi sei?" Lui a Gwen. "Una strega? Un'ipnotizzatrice? Chi sei?" Quasi fuori di sè. Altea scese con i piedi nudi nell'acqua fresca della sera, cammicando tra il mare e la sabbia bagnata. Ardeas era immobile a fissare l'orizzonte sterminato. Si voltò allora di scatto mentre lei si avvicinava. In un primo istante la guardò negli occhi senza dire nulla, con la brezza selata e crepuscolare che gli sfiorava i bruni capelli. "Benvenuta." Disse allora un istante dopo, assumendo quella sua apparente e perenne espressione di superficialità. "Il crepuscolo sul mare sa sempre catturare i miei pensieri." Rise piano. "Ma immagino la pladina della natura capisca bene cosa intende, vero?" Destresya cercava sul suo computer una possibile soluzione. Quelle parole in versi, così enigmatiche, le attraversavano velocissime la mente, senza saper dare loro un senso, un significato. Poi ad un tratto, mentre passava in rassegna siti e blog vari, alcune parole si digitarono sul monitor, senza che nessuno, oltre lei toccasse la tastiera: "La bottega dell'astrolabio" |
Elv insistette ancora, ma alla fine si convinse.
"Te l'ho detto, sono una sacerdotessa. E lui tecnicamente non è un gatto, ecco perché parla" spiegai "Anche perchè, voglio ricordarti che i gatti non possono parlare" con tono candido, per prenderlo un po' in giro. "Diciamo che non vengo esattamente dalla Terra, ecco" aggiunsi poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo osservavo, attentamente...oh si, ora era un Ardeas diverso che appena mi vide cambiò espressione del viso e modo di fare.
"Si" avvicinandomi a lui "La paladina della terra e sa cosa intendi, la Natura stessa è un bene da preservare per la nostra vita" osservando il mare e in quell' attimo i miei occhi incatenarono i suoi ed entrai nella sua mente mostrando la mia vera personalità, il Bosco incantato e le mie vere fattezze. Lo sai non sono di questa terra e questo mondo, presto le porte degli inferi si apriranno, ecco perchè sono qui". E nel farlo osservavo le sue espressioni, era questa la prova che volevo da lui. https://i.pinimg.com/564x/51/83/c4/5...661aab06f0.jpg |
Elv era incredulo, quasi stordito nel fissare e ascoltare Gwen.
"Credo che il nostro eroe sia un pò confuso" disse il gatto alla sacerdotessa "quindi direi di portarlo in un posto più tranquillo." Guardò allora Elv. "Ehi, Spiderman dei poveri, che ne dici di darci un passaggio con la tua fuoriserie? Così potremo parlare tutti con molta più calma. E poi ci tengo a fare un giro in una Lamborghini." "Assurdo..." Elv scuotendo la testa "... assurdo..." per poi ridacchiare "... devo essere ammattito." Scettico e incredulo. "Ok ok... andiamo via con la mia auto... e comunque, è una Ferrari, non una Lamborghini." E tutti e tre lasciarono quel posto. Fu un attimo, un istante. Nella mente di Ardeas la luce esploso in tonalità infinite, vorticose fino a formare l'immagine di una fata. In un primo momento Ardeas non comprese, non ricobbe quella donna. "Chi..." disse agitato, come lottando contro il vento e contro il mare "... sei? Cosa vuoi da me?" Lei gli parlò, gli penetrò nella mente, ma non riuscì a stabilire un contatto diretto, visto che l'uomo era come in balia di uno stupore senza fine. Altea però potè leggre più in profondità nella sua mente e nel suo animo. E lesse, vide e toccò qualcosa. Di misterioso, oscuro, un terribile segreto. Lui guardò ancora il volto di Altea, ora abbellito da un diadema di fiori rari, per poi perdere i sensi e svenire, proprio ai piedi della fata buona. http://static1.squarespace.com/stati...g?format=1500w |
Era in balia della mia mente e della mia magia, era spaventato ma lessi...lessi..un segreto celato e tremendo, come disse Parvia egli nascondeva qualcosa e lo vidi a terra svenuto.
Mi abbassai e risi..."Suvvia Ardeas si svegli..svegliati" baciandogli la fronte per farlo svegliare e rimasi a terra vicino a lui. https://i.pinimg.com/564x/6c/00/e1/6...c08cd7d5b0.jpg |
Ardea era stesa sulla sabbia, privo di sensi.
Altea allora si chinò e lo baciò sulla fronte, per farlo svegliare. Allora lui aprì piano gli occhi, col rumore del mare in sottofondo, la sabbia umida sotto la testa e gli occhi verdi della fata a fissarlo. "C..." disse a fatica "... cosa... è accaduto...?" Alzandosi ncora intontito. |
Per fortuna si svegliò "Oh non lo so, improvvisamente è caduto, lei deve saperlo".
Poi sobbalzai "A proposito" mentre Ardeas rinveniva aprii la borsetta "Mi hanno detto di consegnarle questa lettera, non so da chi arrivi e non so perchè hanno scelto me come messaggera....eh, una messaggera fatata" ridendo mentre gli porgevo la lettera. "No, forse meglio la leggo io, la vedo stralunato" aprii la busta e lessi ad alta voce il contenuto. |
"Si, grazie... legga pure lei..." disse Ardeas alzandosi, per poi pulirsi un pò i vestiti dalla sabbia umida.
Altea allora aprì la busta e lesse il messaggio: "Hai girato a lungo per quella dannazione, ma solo oltre i mari troverai la liberazione. Quel pegno che paga or la tua stirpe antica brama pensieri, sangue, carne e ogni tua fatica. Per spezzare questo incantamento e la sua venuta recati dove appare la dimenticata isola ormai perduta." |
Lessi ad alta voce e rimasi pensierosa osservandolo "Di quale stirpe parla? Avete una stirpe maledetta? E di quale dannazione parla?" avvicinandomi a lui e con un leggero soffio la sabbia volò via dai suoi vestiti che si asciugarono...era certo...io avrei scoperto cosa nascondeva questo uomo, non lo avrei proprio lasciato.
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Un velo di mistero e inquietudine attraversò la mente e lo sguardo di Altea, come se per una frazione di secondo fosse lontano, forse eoni distante, chissà dove.
"Non importa, non badate a ciò che dice questo biglietto..." disse ad Altea come volesse celare cissà quale segreto, per poi prendere la busta dalla mano di lei e vide quel simbolo. Il simbolo impresso sulla busta. E nel fissarlo il suo bel volto si fece cupo di colpo. https://besthqwallpapers.com/Uploads...background.jpg |
La mia mente si perse, forze strane sembravano pervadermi, non era un buon presentimento.
Poi mi strappò di mano la lettera "Ma che modi" e guardai le sue mani e mi si parò davanti un simbolo.."Un drago...la vedo perplesso signor Ardeas...cosa simboleggia, non faccia il misterioso, è chiaro..qualcuno la sta cercando" come disse Parvia. |
Rimasi in silenzio ad osservarlo, mentre era parecchio perplesso e non stentavo a crederlo.
Lovercraft disse di spostarci dal bar ed in effetti non aveva torto. Salimmo sulla sua macchina ed andammo via, mentre mi preparavo mentalmente ad affrontare l'argomento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi, divertita nel vedere le lettere che si materializzavano, come per magia.
Grazie amico mio... sorrisi. Oh non era la prima volta che arrivava un simile aiuto. E in quel momento avrebbe fatto bene ad aiutarmi, dato che mi stavo muovendo per lui. Per fargli avere quello che voleva. Così iniziai a indagare su questa bottega, convinta che avesse un preciso motivo. |
Ardea guardò il mssaggio, poi il misterioso simbolo del drago.
"Si..." disse annuendo ad Altea "... diciamo è un vecchio conto in sospeso, un debito..." sorrise, assumendo ancora la sua solita espression irriverente e superficiale, come chi non da peso a nulla nella vita "... e i debiti di gioco vanno sempre pagati." Facendo l'occhiolino alla fata buona. "Ma non perdiamoci in chiacchiere..." mettendo il messaggio in una tasca "... ci aspetta una cena stasera, no? Venga, faremo prima 2 passi sulla spiaggia..." porgendole il braccio "... stasera saremo amici, non rivali, giusto? Ci sarà tempo per scontrarci sulle sorti del pianta e della natura." Sarcastico e divertito. La Ferrari di Elv raggiunse la baia e qui scesce verso il molo, dove le luci del litorale si specchiavano nelle acque del mare. "Quindi..." disse Elv spegnendo il motore dell'auto e fissando Gwen e Lovercraft "... cosa volete da me? Cosa dovrei fare ora?" "Accettare l'invito di quel biglietto e partire per l'isola." Il gatto. "Molto semplice." "Un'isola che io non conosco affatto." "Poco male, nessun uomo di questo secolo la conosce." Rispose il felino. "Sei quindi in buona compagnia." Destresya cominciò subito a fare ricerche sulla Bottega dell'Astrolabio, trovando un discreto numero di informazioni. Si trattava di un'antica bottega di libri, appartenuta a diversi proprietari, compreso il mercante Walter Affeir, che all'inizio del secolo scorso aveva trafficato a lungo con reperti antichi emersi dalle acque del mar Flegeese. Oggi la bottega apparteneva ad un certo Negos, un vecchio antiquario. |
La baia era bellissima, come il riflesso delle luci sull'acqua liscia.
Lovercraft spiegò a grandi linee ad Elv ciò che avrebbe dovuto fare. "Sei stato scelto per regolare il conto dopo il furto dell'uovo del drago, ma sono certa che capirai meglio dopo la partenza" mi accodai. "So che è strano e che ti stiamo chiedendo molto, ma l'oracolo non ha mai sbagliato ed anche se non si tratta dello sport a cui sei abituato, ma di un'impresa ben più ardua. Ma io confido nel fatto che puoi farcela" annuii. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Almeno vorrei avere qualche informazione di più su questa fantomatica isola..." disse Elv a Gwen "... dove si trova esattamente? A chi appartiene? Cosa troveremo una volta giunti là?"
"Al porto, al momento della partenza, avrai molte di queste risposte." Mormorò Lovercraft. "Assurdo..." scosse il capo Elv "... sto parlando con un gatto..." "Ascolta, amico mio..." seccato il gatto "... io sono un gatto come tu sei un ricercatore di fisica quantistica, ok?" |
"Ti conviene ascoltarlo, se non vuoi continuare ad essere insultato, con me lo fa da tutto il giorno" con sorriso candidamente sarcastico.
"Ad ogni modo, sì, al momento della partenza, se accetterai, e te ne saremmo davvero immensamente grati, riceverai le risposte che cerchi" dissi poi, con tono pacato e rassicurante. "Pensa se tutta la preparazione della tua vita fosse servita a questo. Il tuo coraggio, ma anche la tua velata incoscienza nel lanciarti in imprese impossibili" con tono divertito "Non saresti almeno un po' curioso di scoprirlo?" guardando i suoi occhi neri nella penombra della baia. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Gwen, che erano riuscite a far breccia nell'orgoglio e nell'amor proprio di lui, Elv sorrise appena.
"Magari se andrà tutto a buon fine" disse lui "potrei sfruttare la cosa per farmi un pò di pubblicità." "Bene, siamo tutti molto felici e commossi." Lovercraft. "Ora cosa ne dite di andare a cercare del cibo? Una paninoteca, un pub irlandese o anche un chiosco all'angolo di una stradina, purchè sia soddisfatta la mia voglia di cheeseburger? Magari accompagnato da una tripla porzione di nuggets di pollo e innaffiato da un mega boccale di Coca Cola alla spina?" |
Non era forse tipico di tutti gli eroi sentirsi stuzzicati nell'orgoglio?
Ed Elv, a quanto pareva, non faceva eccezione. "Direi di procedere un passo alla volta" commentai io, con tono divertito. Sospirai poi, al solito elenco della cena di Lovercraft. "Vedendo il mezzo che guidi, sono certa che avrai anche un conto sufficiente a sfamare questo pessimo individuo, non fa altro dalla mattina alla sera" dissi ad Elv, con tono esasperato riferendomi al gatto. |
"Pensare fa bruciare calorie, ragazzina." Disse risentito il gatto a Gwen. "E fra noi 3 mi sembra chiaro che la mente sia io."
"Ok ok..." Elv cercando di zittire il felino "... c'è un pub irlandese non lontano da qui e fai de panini davvero ottimi." Mettendo in moto l'auto. I tre raggiunsero il locale e si sedettero ad uno di tavoli, ordinando da bere e da mangiare. Trascorsero così la serata, dopo di che Elv riaccompagnò Gwen e il gatto alla villa in cui alloggiavano, con la promessa di rivedersi il giorno dopo al porto, pronti per partire verso l'ignota isola. |
Ridacchiai alla reazione di Elv, che come me già non ne poteva più del benedetto peloso che ci era toccato.
La serata trascorse in modo molto piacevole, all'insegna di altro cibo divino, come e anche oltre la cucina di Claretta, che era sublime già di suo. Decisamente sulla Terra sapevano come trattarsi bene. Fui contenta al sentire che Elv aveva accettato la sua chiamata, nel momento in cui ci diede appuntamento per il giorno dopo. Il momento della partenza si avvicinava ed io ero elettrizzata. Questo primo passo si era rivelato più che immediato, sapevo di non dovermi adagiare sugli allori, ma volevo concedermi alcuni istanti di esaltazione, prima di entrare nel vivo dell'impresa. |
A sera inoltrata Elv lasciò Elv e il suo gatto davanti alla villa dove alloggiavano, per poi andare via con la sua Ferrari.
"Questa è fatta." Disse il gatto. "Almeno il meno è fatto. Ora resta il difficile. Capire cioè cosa succederà su quell'isola, sperando di riportare la pelle a casa." La padrona di casa già dormiva, così la sacerdotessa e il felino salirono in camera della ragazza. |
Arrivammo a casa e poichè la donna già dormiva, salimmo subito in camera.
"Lo so, ma sapevamo che questo momento sarebbe arrivato, una volta trovato il prescelto" commentai, pronta per dormire in attesa della giornata intensa che ci attendeva. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, sarà meglio dormire, domani ci aspetta una giornata lunga." Disse Lovercraft a Gwen.
Così i due andarono a dormire, in attesa del mattino seguente e di ciò che fato avrebbe preservato loro. Fu però una notte lunga, con sogni strani, inquieti. Gwen si svegliò più volte, ma poi i andormentò ogni volta, sebbene a fatica. Poi, infine, giuse il mattino. |
Ci addormentammo, ma il mio sonno fu disturbato e discontinuo.
Feci sogni strani, dubbi, confusi, svegliandomi di tanto in tanto. Al mattino, però, finalmente mi alzai, mettendo fine a quello stillicidio. Nonostante tutto, ad ogni modo, mi sentivo pronta e carica per partire ed affrontare tutto ciò che l'oracolo avrebbe messo sul mio percorso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il Sole era sorto da un'ora o poco meno, mentre il giorno si presentava nuvoloso e incerto.
"Presto, dobbiamo arrivare al porto." Disse il gatto a Gwen. "La nave non aspetterà certo noi. a piedi ci vorranno almeno 20 minuti buoni." |
Il cielo era scuro, nuvoloso e non invogliava affatto, ma dovevamo uscire, non c'era altro modo.
"Sì sì, andiamo, andiamo" commentai, pronta per uscire. Dovevo almeno disturbarmi ad avvisare la padrona di casa che sarei partita, magari lasciandole un biglietto. Non mi sembrava affatto giusto scomparire da un momento all'altro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Questa bottega cominciava a interessarmi non poco, con tutte quelle storie sui passaggi di proprietà sembrava quasi nascondere un segreto.
La cosa cominciava a interessarmi sempre di più. "Cosa ne pensi, amico mio?" sussurrai, con un sorriso divertito. Ma non avevo bisogno di una risposta. Già sapevo che cosa avrebbe voluto da me. Così mi alzai e lasciai l'edificio, diretta alla bottega. Volevo vederci chiaro e vedere se magari lì avrei trovato qualcuno in grado di aiutarmi. |
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