..spesso si prega perche' e' nell'intimita' che si ottiene la verita'....
in luoghi bui tra volte di cristallo e fuochi immaginari
attese ogni notte di un canto che mai verra'
e verra' la notte per dar mano al giorno
e quando la notte tra luce di cristallo e fuoco di legna arso
fara' ritorno......la sua anima un solo nome chiamera....

fara' ritorno......la sua anima un solo nome chiamerà....
il Suo nome di poche lettere ma che rappresentano l'Eternità
di un Amore che il suo nome come una ossessione porterà
a quella anima l' eco di quel nome lontano
che al sol pensarlo la turberà....

a quella anima l' eco di quel nome lontano che al sol pensarlo la turberà....

come giammai lontananza potesse colmare spazi cosmici e siderali,
vagando come sospeso in una bolla alchemica di novelli speziali,
apotecari e farmacisti di una natura suburbana che accarezza i suoi occhi,
lasciando nel cuore leggiadro e fanciullo il palpito dei tuoi rintocchi,
accovacciati nell'attesa di un ritorno che è già nuova partenza,
oggi, che nella pioggia di un lungo inverno, mi manca la tua assenza....

Taliesin, il bardo

oggi, che nella pioggia di un lungo inverno, mi manca la tua assenza.....
la pioggia che col suo antico suono porta alla mia mente
notti solitarie colme di tristezza
il certo con l'incerto
la mano e poi il rifiuto
strana sensazione e voglia di pianto
questa e' la pioggia che ha volto il tuo manto

strana sensazione e voglia di pianto
questa e' la pioggia che ha volto il tuo manto

un manto scarlatto inzuppato dalla pioggia della beffarda sentenza,
dove canzoni di speranza riparavano le speranze di una discendenza,
affinchè altre essenze artistiche potessero tramandare la purezza i ricordi,
oggi, che nell'incertezza del tempo presente, i cuori sono divenuti sordi...

Taliesin, il bardo

oggi, che nell'incertezza del tempo presente, i cuori sono divenuti sordi...
sordita' comune di periodi duri
meglio cantare e far valer la spensieratezza
meglio debbellare la verita'
con orride bugie
meglio non udir....che udir troppo

con orride bugie, meglio non udir, che udir troppo...
portando il ragionamento razionale a discernere le parole vere dalle vane,
dissacrando i falsi profeti e gli ignobili burattinai dalla rabbiosità di cane,
che dipingono realtà artefatte di locandieri e biscazieri di oltremare,
lasciando sul selciato dei ricordi il lento scorrere di neri carri e di bare,
trascinati da fardelli di veli oscuri esposti al vento della discordia di faide,
oggi, che nell'attesa del passaggio negato, sogghignano solo facce laide...

Taliesin, il bardo

oggi, che nell'attesa del passaggio negato, sogghignano solo facce laide...
ma se solo avessi pazientato sedutad aspettare
il tuo volto avrei trovato
un volto antico ma ristoratore
un volto che dona gioia quando si prova dolore

un volto che dona gioia quando si prova dolore
come primavera che scioglie neve che copriva la terra con candore
ma terra fredda era che gelava i fiori nascenti
ora quel volto ti sorride tra mille piccoli volti riconoscenti...

ora quel volto ti sorride tra mille piccoli volti riconoscenti...
lacrime irridescenti......tra suoni che non hanno note....
correre chiassoso schiamazzo voluto
silenzio riverente per colui che cosi' piccolo passa
un cenno di saluto e poi il volo
li' dove solo il giusto puo' avere dimora