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Visto, comunque, amavo la poesia orientale almeno avrei trascorso a leggere ma appena lo afferrai qualcosa di veramente inaspettato accadde.
Una botola si aprì nel pavimento...deglutii...e ora...stavo rischiando troppo, e se era una trappola? Posai il libro, ero troppo temeraria..ma davvero poteva essere una trappola proprio per i ladri..magari avrei trovato un fossato coi coccodrilli...e sorrisi..almeno il senso dell' umorismo era rimasto. Alzai lo strascico lasciando le gambe scoperte legando la gonna, presi un lume per cautela e scesi. |
Sospirai delusa, ma poi vedemmo che la porta era aperta.
"È possibile, invece. Stamattina io e mio marito abbiamo sentito di nuovo le campane suonare, quindi qualcuno doveva esserci per forza... Non ci resta che entrare..." prendendo Theris per mano. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il custode condusse Dacey all'interno del palazzo, nella zona dei padiglioni che fungevano da esposizioni delle varie armi prodotte alla Taddeus.
“Qui potrete girare liberamente ed ammirare i nostri prodotti, milady.” Disse il custode. “Se vi occorre qualcosa non avete che da chiederlo. Buona visita.” Sorridendo. |
Finalmente fui dentro. Non appena il custode girò i tacchi, assottigliai gli occhi sperando di trovare qualcosa o forse anche qualcuno.
In realtà non sapevo bene che cercare. |
Ascoltai Seth con la delusione impressa nel volto, avevo bisogno di risposte. Ad un tratto, ls voce di un uomo mi fece trasalire ed io mi voltai, guardando l'uomo come se fosse il primo che vedevo. Con gentilezza ci ordinò di lasciare quello zona ed io, istintivamente, mi chinai, rimettendomi subito eretta per guardarlo in volto.
"ci perdoni..." dissi educatamente. |
Sentivo il cuore accelerare.
Stavo davvero rischiando tanto, stavo rischiando tutto. Potevo davvero sbagliarmi. Poteva davvero essere solo uno spadaccino, nulla di più. Ero davvero disposta a dare la mia vita pur di sapere la verità? In quel momento nient'altro aveva più importanza. E quell'intesa, quell'attrazione era palpabile, palese. Se davvero non era lui, allora io davvero non sapevo che cosa fosse l'Amore. Perchè ciò che provavo in quel momento era talmente forte da farmi mancare il respiro. Un sentimento del genere non si poteva provare per due uomini. E io volevo sapere, dovevo sapere. Mi resi conto di tremare appena, ma sarei andata fino in fondo. "Se tu fossi solo uno spadaccino beh..." Alzando le spalle "Un patto è un patto.." Con gli occhi nei suoi "Ma non ti illudere... Potresti avere il mio corpo sì, una volta.." Sussurrai "Poi mi ucciderò..." Sorrisi appena "O magari farò il contrario..." Alzando le spalle "Tanto che ti cambierebbe?" Con aria di sfida. Forse non avrei dovuto dire la verità, ma volevo che sapesse che non sarei mai andata con un altro. Non avevo mai capito cosa ci fosse di tanto divertente nell'avere una donna che non ti vuole. Cominciavo davvero ad avere paura, potevo solo seguire il battito del mio cuore. "Allora, siamo d'accordo?" Stringendo per un momento il lembo della maschera. Il cuore batteva sempre più forte. In quel momento la mia vita poteva iniziare, o finire per sempre. |
Altea si alzò la gonna, munendosi poi di un lume e cominciò a scendere nella botola.
Vi erano alcuni gradini che la vedova percorse. Ma ad un tratto due occhi si accesero nella penombra e poi una bocca. Un cane cominciò ad abbaiare forte contro di lei, impedendole di proseguire. |
Il sacerdote avanzò verso la porta aperta della chiesetta, seguita da Gwen e da Theris che si tenevano per mano.
Entrarono e non videro nessuno nella navatella. Ma la porta che dava alla Sacrestia era aperta. |
Entrammo, ma non c'era nessuno.
"Quella porta laggiù è aperta..." indicandola. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Ad un tratto udii abbiare un cane...beh, era feroce come un coccodrillo.
Risalii e riposi il libro per chiudere la botola..qualcosa vi era oltre quella botola o in quella botola...forse era il covo del Narciso Nero. Uscii dalla sagrestia e poi dalla chiesetta e tornai a sedermi nella panchina, come se nulla fosse...per oggi aveva rischiato troppo...si...ma era strano non fosse li quello spadaccino e la chiesa fosse lasciata in pericolo. |
Dacey rimase sola e cominciò a guardarsi intorno.
Molte armi erano esposte, di tutti i tipi e molto pregiate. I visitatori passeggiavano tra i vari espositori ammirandone la manifattura e l'efficacia. Lì però la ragazza non avrebbe scoperto nulla. Si accorse però di una porticina poco sorvegliata. Dove avrebbe condotto? |
“E' il signor de'Taddei quello nel ritratto...” disse Seth a Bafon “... vero?”
“Si.” Annuì il vecchio. Nel ritratto, Guisgard aveva in mano un narciso nero. “Prego, signori.” Bafon invitandoli ad uscire. Seth annuì e guardò Nyoko. |
Ci feci caso solo allora di quel fiore. L'avevo già visto, forse in un sogno, ma cosa centrava con il 'demone'? O meglio, cosa centrava Guisgard de' Taddei con me?
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Lui restò a fissarla.
“Non qui però...” disse a Vivian “... nella brughiera... verso Ovest... c'è una vecchia tenuta diroccata... nessuno si avvicina, temono sia infestata... e forse lo è davvero... raggiungila con la carrozza... mi troverai là...” accarezzandole i capelli e poi il viso. E sparì. |
Restai con gli occhi spalancati nei suoi, annuendo soltanto a quelle sue parole.
Chiunque fosse, non avrei mai rischiato di metterlo in pericolo. Lo guardai sparire e uscii a prendere la carrozza. Non so come riuscii a spiegare al cocchiere dove dovesse lasciarmi, e poi salii. Una volta sola ero come in catalessi. Come se il mondo intero, come se la mia vita intera si fosse concentrato in quel momento, in quella consapevolezza. Non sapevo più che pensare. Sentivo il mio cuore battere all'impazzata, lui sembrava così sicuro. Io non sapevo più che pensare. Non sapevo più niente. Sapevo solo che niente sarebbe stato più come prima. Poteva attendermi la sorte migliore del mondo, o la mia paura più grande. E io desideravo così ardentemente la prima da essere disposta a rischiare la seconda. Una volta giunta lì, scesi, con lo sguardo fisso nell'immensità dei miei pensieri. C'era la vita e l'amore ad aspettarmi lì dentro, o l'orrore e la morte? Tremavo persino un poco. Ma mi feci coraggio, presi un profondo respiro, ed entrai. |
Altea saggiamente tornò indietro ed uscì poi dalla cappellina, ritrovandosi di nuovo nel giardino.
Ad un tratto arrivò Ernot. “Salute a voi, milady.” Disse. “Immagino vi annoiate. Volete visitare i nostri padiglioni?” |
Bafon fece uscire Nyoko e Seth dalla saletta del ritratto, conducendoli nei padiglioni.
“Direi sia il caso di andare via...” disse Seth alla ragazza “... qui non credo troveremo altro...” |
Arrivò il collaboratore di Guisgard..lui immaginava mi fossi annoiata.."Oh molto gentile..prego andiamo" e lo seguii mettendo a posto la gonna..."Stavo aspettando Sir Guisgard..se non arriverà dopo togliero' il disturbo...forse ha cose troppo importanti".
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Il sacerdote annuì a Gwen e andarono tutti e tre verso la porticina.
Dava alla sacrestia, dalla quale poi si accedeva al piccolo cortile su cui si affacciava il campanile. E qui, con loro somma sorpresa, trovarono un cadavere proprio davanti al campanile. Le mani avevano ampie e fresche cicatrici, come se qualcuno lo avesse obbligato a suonare la campana fino a dissanguarsi. |
"il narciso nero... Io l'ho sognato..." dissi quasi convinta...
"che vuole dire?" chiesi come se il solo domandarlo servisse a trovare una degna risposta. |
Andammo verso la porta, oltre la quale raggiungemmo il cortile del campanile e lì vedemmo un cadavere.
Le ferite alle mani erano fresche, quasi come se avesse suonato fino ad un attimo prima senza sosta. Cercai di restare calma, ma strinsi forte la mano ed il braccio di Theris, tentando di non guardare quelle ferite. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Vivian arrivò alla vecchia tenuta diroccata.
Vedendola si poteva ammirare l'antico splendore, ora ormai decadente. La ragazza entrò, in preda a mille emozioni. Tutto era fatiscente all'interno. Poi vide una porta sfondata che dava su delle scale consumate che scendevano forse nelle cantine semibuie. |
La casa all'interno era fatiscente, ma io non ci badai più di tanto.
Possibile che fossi arrivata per prima? Poi le vidi, delle scale che scendevano, sembrava fosse ancora più sicuro, a logica. Non che mi fosse rimasta molta logica in quel momento. Così presi un profondo respiro, e scesi. |
“E' lui il demone che cerca Asputin...” disse Seth a Nyoko “... è il Narciso Nero... Asputin vuole tu lo dipinga per scoprirne il segreto... questa è la verità, Nyoko...” fissandola “... fallo... fa come ti ordina o potresti pentirtene... potrebbe farti del male ed io non potrei evitarlo... fallo e sarai libera... magari di andartene via...”
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“Direi...” disse disgustato Theris e portandosi un fazzoletto alla bocca “... direi di andare a chiamare la polizia...”
“Si...” annuì il sacerdote, dopo aver pregato su quel cadavere “... ha un taglio sulla gola... sgozzato... e credo non molto tempo fa... forse solo pochi minuti...” “State dicendo che l'assassino potrebbe essere nei paraggi?” Theris stringendo a sé Gwen. |
Vivian scese, scalino dopo scalino, con la penombra che diventava sempre più fitta ed avvolgente.
Raggiunse il piano della cantina sottostante. Era un luogo umido, quasi del tutto buio. “Eccoti...” disse una voce. Era lui. |
Scesi le scale guardandomi intorno con il cuore in gola.
Poi sentii la sua voce, e per poco non sobbalzai, talmente ero persa nei miei pensieri. A quella voce il cuore cominciò a battere sempre più forte. "Eccomi.." sussurrai, avvicinandomi a lui, per poi alzare lo sguardo spalancato a cercare i suoi occhi. |
Theris si portò il fazzoletto davanti alla bocca, mentre io mi soffiavo col ventaglio per riprendermi da quella vista e le parole del sacerdote non fecero che peggiorare la situazione.
Dopo quella frase inquietante, Theris mi strinse a sè ed io, senza pensarci due volte, lo presi per mano e andai fino all'ingresso della chiesetta per fargli prendere un po' d'aria. "Va meglio?" dissi piano soffiando anche lui col ventaglio e posando dolcemente la mano sul suo viso. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Due occhi di un azzurro intenso e penetrante si accesero nel buio quasi totale di quel luogo.
Due occhi fissi su di lei. “Sei davvero coraggiosa...” disse a Vivian “... o pazza...” allora le sfiorò il viso, per poi portare le mani sulla sua maschera. La sciolse e la fece scivolare via, restando col viso scoperto. La luce era però quasi del tutto assente e la ragazza non riuscì a vedere nulla se non quegli occhi azzurri. Lui allora si avvicinò ancora più a lei. |
I suoi occhi nella penombra.
La maschera che scivolò via. Il mio cuore che rimbombava nella stanza, assordante. "Forse entrambe le cose.." sussurrai. Cos'altro era un'innamorata, se no? Dapprima non vidi nulla, perché era buio. Ma sapevo che certo non mi sarei potuta confondere, anche perché ora la sua voce non sarebbe più stata ovattata dalla maschera. Si avvicinò a me. Più si avvicinava, più il mio cuore accelerava. A mia volta, feci un passo verso di lui. |
“Si, va meglio...” disse Theris ancora scosso a Gwen “... si, meglio...”
Erano ancora in quello spiazzo tra la chiesetta ed il campanile, quando udirono un tonfo. “La porta!” Esclamò Theris. “Avete sentito?” A Gwen ed al sacerdote. “Forse è l'uomo sulla carrozza...” questi riferendosi al cliente rimasto sulla vettura. Ma un attimo dopo, guardando verso l'ingresso, i tre videro qualcosa. Una figura nera, che un attimo dopo svanì nel nulla. http://i.ytimg.com/vi/CwndvQCuIS0/0.jpg |
Annuii debolmente, vedendo che era ancora scosso.
Poi, un tonfo. Tutti e tre cercammo di capire cosa fosse e quando guardammo verso l'ingresso, vedemmo di sfuggita una sagoma scura. "Mi chiedo chi possa essere..." mormorai, quasi sussurrando, e stringendomi a Theris. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Quegli occhi erano vicinissimi.
Azzurri e vicinissimi. Vivian sentì allora il respiro di lui sul suo viso, poi sulla sua bocca. Avvertì calore alla labbra, quasi stessero sul punto di prendere fuoco. Sapeva che la bocca di lui era ormai prossima alla sua. E poi quel contatto. Quella bocca calda che si posò sulla sua. Poi premendo, affondando, penetrando. In un gioco infuocato ed umido, di pressione e carezze, di labbra di di lingue. Un bacio carico d'impeto. Un bacio profondo che pareva voler entrare dentro di lei con foga, fino al suo cuore. E poi le mani di lui. Così sicure, abili, leggere, audaci. Scivolarono sotto l'abito di lei, arrivando ovunque. Dove lei forse non era mai stata toccata. O forse mai toccata così. Quel bacio continuò, così come le sue mani a muoversi. Poi uno strano profumo. Come di un'essenza. Tutto cominciò a farsi leggero. Poi a girare. Sempre più velocemente intorno a Vivian, fino a quando tutto si fece buio e silenzio. |
Più si avvicinava, più il mio sguardo si allargava e il mio cuore batteva.
Poi quel bacio, quel bacio che avevo aspettato, sognato, bramato, sospirato, desiderato. Quel bacio mi travolse, letteralmente. Tanto che senza accorgermene chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalle emozioni. Mi abbandonai, completamente a quel gioco ardito e bellissimo, in cui le nostre labbra si rincorrevano, si cercavano, si trovavano. Poi le sue mani, le sue mani su di me. Quanto adoravo sentirle esplorare il mio corpo. Lo strinsi a me, affondando le mani nei suoi capelli, per poi scendere sul suo corpo e sulla sua schiena. Poi quel profumo, e tutto prese a girare. Non riuscii a contrastarlo, e tutto si fece buio. |
Quella figura avvolta da un lungo mantello nero svanì nel nulla, come fosse uno spettro.
“Padre...” disse Theris stringendo a sé Gwen. “Andiamo via...” il sacerdote “... presto...” e corse verso l'uscita. E qui vi era una macabra scoperta. |
Eravamo attoniti, non sapevamo cosa aspettarci.
Senza indugio ci dirigemmo verso l'uscita, con Don Aiell che corse letteralmente verso l'ingresso, ma lì notammo ciò che non avremmo voluto notare. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Il sacerdote, Gwen e Theris uscirono dalla chiesetta ed un macabro spettacolo apparve ai loro occhi.
Il cocchiere ed il cliente erano riversi al suolo, entrambi con le teste mozzate. A quel punto Theris, disgustato, diede di stomaco, mentre il sacerdote pregò per quei morti. |
Appena uscimmo, notammo l'orrendo spettacolo.
Il cocchiere ed il cliente erano morti, entrambi con le teste mozzate. Theris diede addirittura di stomaco ed io corsi da lui. Lo feci sedere sul prato antistante la chiesetta, facendolo appoggiare a me e porgendogli il fazzoletto, mentre col ventaglio gli facevo aria. "Chiudi gli occhi e respira, tesoro..." sussurrai. Vidi che il sacerdote stava pregando sui cadaveri quei poveretti, ma da lontano, non volevo che Theris osservasse ancora quella scena dopo essersi sentito male. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Tutto si fece buio.
La testa girava, i sensi sembravano impalpabili. Vivian si sentiva rilassata, abbandonata. In certi momenti pareva essere sveglia, in altri sognava. E sognava la chiesa, il Diacono, la spada venuta dal Nord, la maschera del Narciso Nero e quei suoi occhi azzurri. Si sentì cullare, fra le braccia di qualcuno. Ancora quegli occhi azzurri su di lei. Poi la sua pelle nuda, un brivido. Il contatto della seta, il fresco profumo di un letto. E quegli occhi che la fissavano, mentre lui la adagiava sul letto. Poi finalmente si svegliò. La testa girava ancora. Era in un grande letto. Ed era sola. Non era la sua stanza. Ed indosso aveva una preziosa camicia di seta. Dove si era svegliata? Guardò fuori da una finestra e riconobbe il cornicione. Era nel Palazzo dei Gigli. Ma il ricordo confuso di quei sogni era ancora palpabile. Ma era stato un sogno? http://www.artspecialday.com/wp-cont...818175_640.jpg |
Trascorsero lunghi istanti.
Theris alla fine si riprese, restando accanto a Gwen ancora però visibilmente scosso. “Mi chiedo” disse il sacerdote dopo aver pregato per i due morti “perchè mai ci abbiano risparmiati... avrebbero potuto ucciderci e non lasciare testimoni...” “Andiamocene via...” tossendo Theris “... via...” |
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