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Clio, silenziosa e letale, eliminò anche il terzo soldato che custodiva le chiavi delle prigioni.
Ora non vi erano più militari tra lei ed Icarius imprigionato in cella. |
Nessun rumore, nessun ostacolo.
Ora potevo tirare Icarius fuori da lì, e andare al piano di sopra. Chissà mai che fosse anche servito a fargli ricordare qualcosa. Così presi le chiavi e aprii la cella, per poi chinarmi su di lui. "Icarius.." Mormorai dolcemente, sfiorando il suo viso, prima piano, poi lanciandogli dei delicatissimi buffetti. "Icarius svegliati sono io, Clio..." Sussurrai, voltandomi sempre verso la porta. Se non si fosse svegliato avrei dovuto portalo io e questo mi avrebbe rallentato. "Ti prego svegliati..." Scuotendolo dolcemente. |
Pian piano Icarius cominciò a svegliarsi, mormorando e farfugliando.
Alla fine aprì gli occhi, trovando Clio accanto a lui. “Che...” disse dolorante “... che succede? Dove siamo?” Massaggiandosi la testa. “Si... rammento...” cercando di alzarsi “... mi hanno colpito quei vigliacchi...” la guardò “... cosa ci fai qui? Come sei arrivata?” |
" Altri complimenti? A cosa tale onore?" Sorrisi all'uomo.
".Finirete per farmi arrossire Ser" La mancanza di bambini, quale che fosse la notizia , produceva un silenzio assordante . " Forse non è la scuola... Ricordate lo strano albero e la sua scritta? Ci deve essere qualche nesso. http://i500.listal.com/image/5405038/250full.jpg |
Ehiss sorrise a Dacey.
“Beh...” disse poi “... devo trattarvi come una donna, no? Non ditemi dunque che qualche complimento vi fa arrossire?” Divertito. “Però se volete posso anche smettere.” Facendole l'occhiolino. Ripresero la loro passeggiata tra le stradine di Sant'Agata di Gothia, non certo vuote di passanti. Tuttavia appariva sempre più strana quell'assenza di bambini nella strade. "Si, tutto ciò è molto strano..." mormorò il cavaliere "... quall'albero vedo vi ha inquietata parecchio..." Ad un tratto, passando davanti ad un vicoletto, la zingara vide una palla da gioco sgonfia, abbandonata ai piedi di un muro. E ciò la angosciò. |
Rimasi con gli occhi nei suoi mentre mi prendeva fra le braccia e mi diceva quelle cose stupende.
Sapevo che era così, lo era anche per me, ma sentirglielo dire era qualcosa di indescrivibile. Risposi con lo stesso ardore al suo bacio, perchè il sentimento che ci animava era lo stesso e volevo che lo sentisse che lo percepisse. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel bacio unì a lungo i due giovani innamorati, incatenando le loro labbra come se fossero le parole, il suono, della reciproca promessa d'Amore che in ogni momento si scambiavano.
Un bacio lungo, appassionato e rassicurante. Forte, come forte era il loro sentimento. “Vieni, usciamo da qui...” disse Zoren sussurrando a Gwen, dopo aver staccato appena la bocca da quella di lei “... non voglio tu resti chiusa in questa stanza...” |
Quel bacio ci unì a lungo, come a suggellare quella promessa che ormai ci legava in quel vincolo inscindibile e fu passionale, forte, ricco di così tanti sentimenti da sentirsi travolti.
Poi si staccò da me. "Dove vuoi andare?" Chiesi piano, ancora col fiato corto mentre gli sfioravo il viso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Non lo so...” disse Zoren col viso appoggiato su quello di Gwen “... volevo farti uscire da questa stanza, pensando che magari volessi distrarti ed uscire all'aria aperta...” confessò “... non vuoi? Preferisci restare qui? Magari mangiamo qui in camera?”
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Lascia piccoli baci quando poggiò il suo viso sul mio, all'angolo delle labbra, sulla guancia, vicino al naso, mentre l'altra mano era ancora intrecciata fra i suoi capelli.
"Faremo ciò che vuoi... Per me va bene qualsiasi cosa..." sussurrai, i nostri visi che si toccavano ancora. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Allora...” disse Zoren poco invogliato a lasciare la stanza per quei delicati baci di Gwen “... faremo portare la cena qui in camera dal locandiere... mangeremo così tranquilli, da soli... senza pensare a nulla che non riguardi noi due...” e la baciò ancora.
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Sorrisi quando sentii che i miei baci avevano fatto centro.
Risposi entusiasta al bacio e alla proposta più che allettante. Erano successe così tante cose in così poco tempo che non avevamo avuto più di qualche secondo da dedicarci e mi mancava passare del tempo insieme, solo noi due. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ci furono altri baci, che fecero capire a Gwen quanto Zoren la desiderasse.
Poi lui scese ad ordinare la cena. Tornò poco dopo con un ricco vassoio. “Ecco...” disse posandolo sul letto, dopo aver spostato il misterioso libro “... abbiamo qui tante cose buone, tesoro... pane bianco appena tostato, formaggio fuso, ricotta e salsiccia fatta dal nostro locandiere, il quale afferma si tratti di una delizia assai rara... poi verdure arrostite ed insaporite con spezie e per concludere del vino rosso.” Sorridendo. “E non potevano certo mancare due candele per dare un tocco romantico alla cena...” accendendole. http://www.diggita.it/modules/auto_t..._thumb_big.jpg |
Altea restò immobile, quasi rapita, di fronte al ritratto di quel bellissimo giovane.
“Oh, è il figlio del barone...” disse Tintus “... l'ho realizzato qualche mese fa... in verità è incompleto, in quanto il ragazzo è partito per arruolarsi nell'esercito...” |
Seguirono tanti altri baci, tanti da non poterli più contare, tutti pieni di bruciante desiderio.
A fatica lo lasciai andare quando scese giù per ordinare la cena. Poi tornò con un ricco vassoio in mano e lo poggiò sul letto, mentre io ascoltavo il menù incuriosita. "È tutto perfetto... Come te..." sussurrai, baciandolo. |
Distolsi lo sguardo dal dipinto con noncuranza e fui presa da un certo nervosismo.."Il figlio del barone? Ma se prima avete detto non ha figli ed eredi e non si è voluto mai sposare senza Amore...siete impazzito? O mi prendete in giro...beh..se è così trovatevi una altra modella..".
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" Non vi ho chiesto di smettere mi pare" replicai con un bagliore divertito negli occhi, " e poi, voi vi fate invidiare dagli altri uomini, perché io non posso farmi invidiare dalle altre donne poiché sono in compagnia di un uomo galante che mi riempie di complimenti?"
Mi allontanai appena per osservare alcuni fiori nella piazzetta per poi riprendere il braccio di Ser Ehiss lungo muove stradine. " Possibile che per la gente di qui sia così normale la mancanza di bambini?" sussurrai pensierosa. " Si lo ammetto, mi ha colpita. Dopo quello che è successo alla nostra città Ser, io non sono più tranquilla come una volta... E quell'albero non è stato di aiuto " mi zittii abbassando lo sguardo verso un muro scrostato, che normalmente non avrei neanche notato. Ai suoi piedi vi era una palla, sgonfia e impolverata, abbandonata da chissà quando e chi. " Potremmo prendere un'altra strada? Quel pallone é... Non mi dice nulla di buono" |
Il mio sorriso si allargò nel vedere che si stava svegliando, restai ad osservarlo con un uno sguardo dolce, mentre farfugliava come se fosse ancora avvolto dal tepore del mattino.
Quanto avrei voluto che fosse solo quello, solo un mattino come gli altri, magari nel tepore della locanda invece che nel freddo di una cella. Senza accorgermene stavo sfiorando i suoi capelli mentre si svegliava piano piano, per poi ritrarre la mano quando aprì definitivamente gli occhi. "Ciao..." Sussurrai piano, sorridendo. "Sono venuta a tirarti fuori di qui, che domande.."' Alzando piano gli occhi al cielo per poi sorridere. "Come? Ho improvvisato uno spogliarello, naturalmente..." restando seria per un momento, per poi scoppiare a ridere silenziosamente. "Scherzo, su.. Ho semplicemente ammazzato le guardie..." Indicando con uno sguardo i tre cadaveri a terra poco distanti. "Ora però non c'è tempo, dobbiamo andarcene di qui..." Guardando la porta "Su, appoggiati a me, c'è un passaggio segreto vicinissimo e dobbiamo metterci in salvo prima che se ne accorgano... Ce la fai a camminare?" Guardandolo negli occhi. "Ce la faremo, vedrai.." Sorrisi, incrociando i suoi occhi mentre gli porgevo il mio braccio per aiutarlo ad alzarsi. |
Ehiss prese il braccio di Dacey divertito.
“E sia...” disse annuendo “... allora vorrà dire che vi riempirò di complimenti. E voi, per sdebitarvi, tornati una volta a casa, mi preparerete un bel dolce.” Facendole l'occhiolino. Videro poi quella palla da gioco abbandonata. “Si, venite...” fece lui “... ritorniamo sulla strada principale...” Raggiunsero allora una piazzetta, mentre il crepuscolo ingentiliva ogni cosa man mano che calava silenzioso sulla città. E qui, seduto davanti all'ingresso di una chiesa, vi era un mendicante che strimpellava una lira per attirare i passanti e chiedere l'elemosina. E così recitava: “Siate generosi e Dio perdonerà... muovetevi a pietà e fatemi la carità... Siate misericordiosi e pregate Iddio... fatelo e non direte ai vostri figli più addio...” |
Ci furono altri baci, mentre le tremolanti candele con la loro luce bassa ed incerta, ma in qualche modo anche magica, rendevano i tratti dei due giovani quasi indefiniti, persino eterei.
Tutto nella camera, insomma, sembrava divenire come incantato. Zoren tagliò il pane e cominciò a portarne piccoli e croccanti pezzetti alla bocca di Gwen, per poi offrirle uno dei due bicchieri di vino rosso. “A noi due, piccola...” disse volendo brindare “... al nostro amore...” |
"Complimenti in cambio di un dolce, mi pare un accordo vantaggioso per entrambi" riflettei e poggiai una mano sul braccio di Ser Ehiss per riprendere la stessa stradina appena percorsa e lasciar perdere quella palla inquietante.
La Piazzetta era decisamente un luogo migliore e riuscì a scrollarmi un po' di dossola sensazione di angoscia avuta poco prima. " Un uomo che suona" dissi avvicinandomi per donare al musico una monetina. Amavo la musica ed era anche una discreta ballerina, soprattutto nei balli tipici della mia gente. " Non conosco questa canzone però" mormorai ascoltando alcuni versi e apprezzando il ritmo fino a che una frase mi disturbò alquanto. Ancora una sorta di monito alla mancanza di bambini in quella città, fu così che la vissi. |
Era un'atmosfera così magica, romantica ed incantata, quasi da romanzo.
La cena iniziò, finchè Zoren propose un brindisi. "A noi due..." ripetendo le sue parole, col bicchiere in mano "Anche se un po' mi dispiace per quei due poveretti, non pensavo mi avresti presa in parola" scuotendo la testa e assaggiando il vino. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il pittore Tintus rise contenuto, seguito dall'ilarità dei suoi apprendisti a quelle parole di Altea.
“Madama...” disse lui con un leggero sarcasmo, come chi si rivolge a qualcuno che non sembra essere molto sveglio ed arguto “... dovreste riflettere prima di farvi prendere da così animata vivacità nel rispondere... infatti il barone mai è convolato a felici nozze... il giovane del ritratto è figlio naturale del nostro signore, nato da un giovane amore che animò il barone poco più che ventenne... la ragazza morì nel dare alla luce il bambino e il nostro nobile padrone lo prese con sé... chissà, forse anche per questo passato ricordo egli non ha più voluto amare alcuna donna...” |
Decidemmo dunque di avvicinarci alla costruzione, camminando tra le alte piante in corrispondenza di un ruscello, dove mi bagnai le mani per poi passarmele sul viso. L'acqua fresca mi aiutò a combattere un po' il caldo, reso più insopportabile dall'umidità. Ci nascondemmo poi dietro una larga palma, proprio a ridosso della grande struttura, con l'intento di spiarlo. Le urla disperate continuavano ad invadere l'isola, straziandoci il cuore, per poi cessare all'improvviso. Ma non avemmo il tempo di goderci quel silenzio, perché un istante dopo udimmo un poco rassicurante ringhio provenire dalla vegetazione.
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Sorrisi ironicamente alle parole di Tintus.."Devo essere sincera...lo avevo pensato, ma avevate detto non trovò mai il Vero Amore e fosse di severi principi quindi non mi sarei aspettata un figlio fuori matrimonio. Oh...un Amore eterno..quindi. Ma..non per essere di nuovo tonta" sorridendo di nuovo "Ma non ho sentito di guerre qui vicino, dove è a combattere il figlio del barone?" chiesi con curiosità.
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Ehiss e Dacey si avvicinarono al mendicante, che ringraziò la ragazza per la sua generosità.
Ma un attimo dopo arrivarono anche due uomini che presero a maltrattare il pezzente. “Alzati e vattene...” disse uno dei due “... porti sfortuna, uccello del malaugurio!” “Si, via da qui!” L'altro, gettando all'aria le monete del mendicante. |
“Eh, che vuoi farci...” disse Zoren ridendo “... però se vuoi posso sempre andare a chiamarli... sai bene che lo stomaco di Nyccio è senza fondo...” fissando Gwen divertito.
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L'arrivo di quei due fu come un fulmine a ciel sereno in quel momento in cui tutto pareva calmo.
" Oh cielo, pover uomo" dissi a voce neanche troppo bassa verso Ser Ehiss. |
Risi alle sue parole.
"Credo che dire che è senza fondo sia un eufemismo" intingendo un pezzo di pane nel formaggio fuso e portandolo alla sua bocca. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il pirata si voltò di scatto, afferrando il pugnale che aveva nella cintura e mettendosi davanti a Gaynor per proteggerla.
“Chi... ” disse deciso “... è là? Mostratevi!” Rispose solo silenzio. “Chi si nasconde?” Ancora il pirata. “Avanti, non è divertente!” Stringendo il suo pugnale. Un attimo dopo qualcosa cominciò ad emergere dalla folta vegetazione. Una sagoma che spuntò tra le foglie e mostrò il suo grottesco aspetto. Era bestiale, sconosciuta e vagamente deforme. Completamente rivestita di peli, si trattava di una creatura dalle proporzioni eccezionali per qualunque animale terrestre conosciuto, che camminava in posizione eretta e i cui tratti ricordavano un anormale felino. Eppure, nella sua informe bestialità, quell'essere mostrava uno sguardo inquietante. Quasi come se avesse un che di umano. http://www.deepfocusreview.com/revie...fdrmoreau2.jpg |
“Fare l'Amore con colei che si ama” disse Tintus ad Altea “sebbene al di fuori del matrimonio nega forse un vero sentimento? Se così fosse allora Paride ed Elena, Lancillotto e Ginevra, Tristano ed Isotta avrebbero occupato meravigliose storie d'Amore senza averne alcun titolo.” Ridendo. “Non vi pare?” Annuì. “Si, è partito per una guerra lontana. Al mondo vi è sempre qualche guerra dimenticata che qualcuno combatte.”
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Annuii.."Si, avete ragione..e forse questi amori sofferti sono i più immortali perchè sentiti con profondo ardore e d' altronde l' Amor Cortese si basa su queste relazioni cosi uniche..ah,dimenticate Paolo e Francesca..."guardai verso il dipinto perplessa "Non vorrei essere pettegola..ma un padre è strano nascondi un dipinto del figlio in un armadio di un pittore, ma forse dovete finirlo..spero la relazione fra loro sia buona..comunque..si è fatto tardi, e devo tornare in locanda, sembra dovrò soggiornare laggiù" e guardai il pittore..magari sarei riuscita ad andare al castello baronale.
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Il Capitano prese subito un pugnale per far fronte ad un potenziale nemico, facendo scudo a me col suo corpo. Quello che spuntò dalla vegetazione fu però talmente sconcertante da lasciarmi terrorizzata e senza parole. Si trattava di una grossa creatura con sembianze feline, interamente ricoperta di peli, ma che camminava in posizione eretta. Quell'essere bestiale e deforme mi fece inorridire e raggelare non solo per il suo aspetto, ma anche per uno strano sguardo, che sembrava quasi umano.
"Capitano, cos'è mai questa bestia? Ho paura..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Uno di quei due uomini prese un bastone e lo alzò sul mendicante che caduto a terra cercava di proteggersi con le braccia e le mani.
“Due contro uno” disse ad un tratto Ehiss bloccando il bastone dell'uomo “è da vigliacchi. Picchiare poi un uomo in queste condizioni è da animali.” Strappandogli il bastone dalla mano e fracassandolo contro un muro. “Chi siete?” L'uomo al cavaliere. Per tutta risposta Ehiss portò la mano sull'elsa della sua spada e i due scapparono come conigli. “Vediamo se è ferito...” rivolto poi a Dacey ed indicando il mendicante. |
Zoren rise e poi assaporò il pane insaporito col formaggio offertogli da Gwen.
E nel farlo sfiorò e succhiò il dito della ragazza con le labbra. |
“Si, il ritratto non è ancora completo.” Disse annuendo Tintus ad Altea. “Manca ancora qualche dettaglio ed il barone è molto esigente.” La fissò. “Se ciò non vi offende, madama, stanotte potrei ospitarvi qui e domattina presto recarci al castello. Il barone ama conoscere le modelle che prestano il loro corpo ai suoi dipinti.”
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Lambì con le labbra il mio dito ed io sfiorai a lungo la sua bocca , col mio viso vicino al suo.
Quella sensuale magia di cui erano intrise la stanza e quella cena era palpabile e vibrante, ricca di complicità e malizia. Una situazione semplicemente unica. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Un personaggio particolare il barone direi" e pensai a mia zia Sibille, avrebbe fatto fuoco e fiamme per conoscerlo e mi avvolse un alone di malinconia.
"Nessun problema, d' altronde dormire in locanda o qui non vi è differenza...e attualmente sto dormendo nei posti più impensabili" sorridendo.."Bene, aspetto con ansia di iniziare pure questo lavoro". Intuii il barone non voleva ospiti, ma rispettavo la sua decisione e il suo carattere. |
“Resta qui, dietro di me...” disse il pirata a Gaynor, tenendo sempre puntato il pugnale verso la grottesca creatura, che però compreso il tono minaccioso del corsaro iniziò a ringhiare.
Capitan Cuore allora cercò di colpire quella deforma e bestiale figura, che invece fu lesta nell'evitare il colpo, disarmare il pirata e colpirlo forte alla nuca. Il corsaro cadde così sul terreno senza conoscenza. E la bestia eretta prese ad avvicinarsi alla regina. |
Che Ehiss intervenisse era ciò che speravo.
Mi avvicinai subito all'uomo aiutandolo ad alzarsi. " Signore come vi sentite?" chiesi facendolo sedere su un muretto. Aveva qualche ecchimosi sul volto ma a una prima vista non sembrava nulla di davvero serio o grave, per fortuna. " Mi chiamo Dacey...State tranquillo ora" lo lasciai un attimo per raccogliere le sue monete che erano cadute e gliele misi nel palmo di una mano. |
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