“In effetti le cose facili non fanno per me...” disse Guisgard prendendo il bicchiere offerto da Sexy Zvezda “... me la mostrerai quindi?” Lui malizioso. “La tua faccia, sotto la maschera intendo...” facendole l'occhiolino.
Ad un tratto le luci si alzarono e tutto si fece silenzio.

Le luci si alzarono ed un silenzio strano, curioso, improvviso, scese sulla sala.
Allora si udì un gong suonare ed echeggiare per lunghi istanti in quell'ambiente, intorno a Gwen e ad Elv.
Apparvero così Seth, insieme ad un altro uomo, magro ed alto.
In mezzo a loro arrivò una sedie a rotelle, sulla quale era seduto una figura più simile ad una mummia che ad uomo, con la pelle rugosa e floscia, di un colorito cadaverico, con lunghi capelli bianchi e sottili ed una barba ispida dello stesso colore.
Gli occhi erano due fessure scure e tutto il suo corpo era attraversato da un lieve ed innaturale tremore.
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Le luci si erano alzate.
Un gong irruppe nella sala, la sua onda sonora potente che si propagava ovunque.
Ad un tratto, entrò Seth, insieme ad un uomo.
No, non era esattamente un uomo.
Era più ciò che ne restava.
Era sulla sedia a rotelle, il suo aspetto era più simile ad una mummia, era percorso ovunque da un forte tremore e i suoi occhi erano delle fessure nere ed inespressive.
Guardai Elv senza sapere davvero che dire.

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"Benvenuti, miei campioni." Disse il vecchio sulla sedie a rotelle. "E' un onore per me avervi sulla mia isola, in questo millenario torneo." Con la sua voce stridula e graziata. "Ho sempre pensato che noi cultori delle arti marziali siamo diversi da tutti gli altri. Abbiamo infatti doti fisiche e mentali differenti, uniche. Siamo artisti, studiosi, filosofi e molto altro ancora." Sorridendo con espressione grottesca. "Questo mio palazzo è a vostra disposizione ed ogni suo intrattenimento è stato ideato ed organizzato per il vostro diletto. Per ogni vostra richiesta e bisogno potete tranquillamente rivolgervi al signor Seth ed al signor Chef, miei fedelissimi collaboratori." Indicando i due uomini ai suoi fianchi. "Non mi resta che augurarvi la degna fortuna... e che vinca il migliore, amici miei." Compiaciuto.
"Ecco il misterioso padrone dell'isola..." sottovoce Elv a Gwen.

La voce dell'uomo era stridula, grottesca, fastidiosa.
Arrivava alle orecchie come il graffio delle unghie sulla lavagna.
Si rivolse ai campioni presenti, parlò delle arti marziali e tutto il resto, il nostro benessere.
Tutto quello che continuavano a ripetere dalla nave, insomma.
"Mi piacerebbe sapere da quanti secoli vive qui..." sarcasticamente.

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A quelle parole di Gwen, Elv scoppiò a ridere.
Intanto, il vecchio signore dell'isola era già andato via e tutti avevano ripreso a divertirsi, bevendo e scegliendosi la donna preferita, tra le cameriere e le ballerine presenti.
"Beh, visto ho gusti difficili" fece Elv "e tra queste graziose ragazze succinte non c'è nessuna che mi ispiri davvero, direi che sarebbe più interessante andarci a fare un giro nel cortile... che ne dici?" A Gwen.

Sorrisi divertita vedendo che scoppiava a ridere.
Il vecchio andò via e i festeggiamenti continuarono allegramente.
Molto allegramente, soprattutto per alcuni.
Guardai Elv.
Dopo qualche secondo annuii.
Decisamente era meglio uscire fuori.
"Gusti difficili? Addirittura?" ripetei, con tono indefinito, ma vagamente ironico.

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"Beh, si..." disse Elv a Gwen, mentre si incamminavano fuori dalla sala "... sono di bocca buona, tesoro." Facendole l'occhiolino ed uscendo fuori, nel grande cortile colonnato, tutto circondato dai giardini fioriti.
Il cielo era abbastanza limpido ed una magica Luna crescente sfavillava in quella sera avvolta da inebrianti essenze orientali.
Infatti fiori dai colori esotici e dal curioso profumo animavano il cortile, mentre lungo le alte mura che circondavano il tutto guardie armate sorvegliavano il tutto.
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Sorrisi appena scuotendo il capo con aria divertita.
I giardini erano stupendi, pieni di fiori dai mille colori.
La sera era limpida e la luna scintillava in cielo, un'altra sentinella che ci osservava oltre a quelle disposte lungo gli alti muri.
Di tanto in tanto allungavo il collo per sentire il profumo di quei petali policromi.
"Credo che esistano specie non ancora scoperte dal genere umano, in questi giardini..." divertita, ma anche dal tono ammirato.

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"In effetti sembra un luogo fuori dal mondo questa isola..." disse Elv passeggiando con Gwen "... i suoi segreti, i suoi misteri, il torneo secolare ed il suo inquietante proprietario..." guardandosi intorno "... ho idea che ci sia molto di sconosciuto qui, oltre a piante e fiori... forse per questo ci è vietato uscire da questo palazzo..." mentre dall'interno giungevano le risate degli altri che si godevano i piaceri di quel luogo.

Annuii.
"Dimentichi che anche il proprietario è secolare, come il torneo..." dissi, per poi ridere, pensando alla mia precedente battuta.
"Sì, hai ragione... Mi chiedo quali possano essere i rischi per noi fuori da qui... Animali? Strani abitanti indigeni armati di lance e frecce? Chissà..." con una punta di sarcasmo.

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"Chissà.." disse Elv "... di certo a nessuno pare venga voglia di uscire a controllare..." indicando a Gwen le risate che giungevano da dentro, segno tutti gli altri si stavano divertendo parecchio "... una cosa è certa..." facendosi serio "... qui sembra che la vita non valga poi molto, a giudicare da quelle ragazze simili a prostitute schiavizzate ed alle regole del torneo..."

"Concordo con te..." voltando un attimo lo sguardo verso il palazzo.
"Non vale in nessun senso,non solo per quelle ragazze... Ma soprattutto nel torneo..." Mentre ancora la preoccupazione per Elv tornava a farsi sentire.

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"Beh, se continueranno a darci dentro così con i divertimenti" disse sarcastico Elv a Gwen indicando il casino che giungeva da dentro "credo proprio che saranno tutti troppo stanchi e quindi facili da sconfiggere!" Ridendo.

Accennai un sorriso, mentre mi sedevo sulla sponda di un piccolo lago, in cui delle coloratissime carpe Koi nuotavano allegramente.
"Lo spero per te" mormorai.

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"Come sei seria stasera..." disse Elv a Gwen, fissando il laghetto ed i petali di loto che galleggiavano lenti.

Presi un petalo di loto che galleggiava sul pelo dell'acqua e me lo rigirai fra le dita, setoso e imperlato di goccioline.
Guardai Elv come riscuotendomi e Battei le palpebre.
"Seria?" ripetei "Perché seria?" Piegando il capo.

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"Non lo so, mi dai quest'impressione..." disse Elv fissando Gwen "... forse questo luogo non ti piace, o magari ti rende inquieta..." rise "... o forse sei gelosa delle ragazze succinte... oppure, chissà, temi di lasciarti andare e di essere sedotta da me, facendomi stancare e rischiare poi al torneo." Sarcastico, facendole l'occhiolino.

Ascoltai la sua spiegazione.
Non sapevo nemmeno che risposta dare.
Avevo tante cose per la testa, ma non riuscivo semplicemente ad affondare la mano nel calderone confuso della mia mente per pescarne soltanto una.
Poi, assunsi un'espressione pensierosa.
"Beh, in effetti il piano di farti fuori per prendere i tuoi soldi non è del tutto abbandonato..." sempre fingendomi pensierosa mentre guardavo un punto imprecisato del cielo limpido.

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Quello sguardo nel mio era perfino più rovente di tutto lo sfarzo intorno a noi, per un momento era come se non esistesse nient'altro al mondo.
Lo fissa con un sorrisetto divertito.
Poi, a quelle parole, mi avvicinai ancora di più al suo viso, quasi sfiorandolo col mio.
"Oh no, quella no..." con voce calda e sensuale "Tutto... ma quella no!" con un sorrisetto divertito.
Poi fummo interrotti dall'arrivo di uno strano individuo, che si rivelò essere il padrone dell'isola.
Lo ascoltai e poi tornai a rivolgermi al divo.
"Che strano tipo..." con un vago sorriso "...questo posto sembra sempre di più una prigione dorata, non pensi?".

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"Eh, povero me..." disse ironico Elv, per poi sedersi accanto a Gwen, suilla sponda del laghetto "... vabbè, almeno so che sresti sistemata per il resto della vita." Ridendo. "Dimmi cosa pensi?" Fissandola ed assumendo un'espressione seria.

"Bella consolazione per te, pur sapendo che sarò sistemata dopo averti accoppato..." ironica, mentre si sedeva accanto a me.
Poi, mi chiese cosa pensassi, tutto serio.
"Non so... Nulla in particolare... Forse tante cose..." risposi.
Poi lo guardai.
"Ora tu sei quello serio. Vuoi capire se sceglierò uno dei camerieri e rinuncerò al tuo patrimonio?" sarcasticamente.

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"Naaa..." disse divertito Elv "... nessuno dei camerieri ha il mio fascino e tu lo sai." Fissando Gwen. "Però, che peccato..." mormorò poi.

Cercai di trattenere un sorriso divertito alla sua risposta ma non ci riuscii,scuotendo poi il capo.
"Peccato per cosa? Che i camerieri non abbiano il tuo fascino?" con sornione sarcasmo, mentre lanciavo un sassolino nel laghetto, facendo nascere ampi cerchi nell'acqua e facendo scappare via spaventate le carpe in ogni direzione.

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"E' tutto strano qui..." disse Guisgard a Sexy Zvezda "... come se fossimo in un altro tempo... forse sospeso tra passato e presente... magari quel vecchio è un fanatico, imbevuto di miti e leggende, con lo scopo di far tornare alla luce un torneo millenario con le sue regole anacronistiche..."

Ascoltai le sue parole e annuii.
"Beh, credevo l'avesse già fatto, non credi?" indicando con un gesto della mano tutta la sala intorno a noi.
"Guarda questo posto, il torneo che stiamo per affrontare e tutto il resto... è davvero un posto fuori dal tempo, dove non valgono nè le regole nè la morale del nostro mondo..." osservando le ragazze succinte attorno a noi e tutti quei vizi manifesti.
Poi mi voltai nuovamente verso Guisgard.
"Dovremmo approfittarne!" facendogli l'occhiolino.

"Ah, interessante..." disse divertito e malizioso Guisgard a Sexy Zvezda "... quindi proponi di sceglierci io una compagna e tu un compagno e divertirci come gli altri?" Ridendo.

Lo fissai con un sorrisetto divertito.
"Hai davvero un'immaginazione così limitata, superstar?" facendogli l'occhiolino.
"Io avevo in mente qualcosa di molto più interessante..." con voce calda e sensuale "...ma se tu preferisci una di quelle... cose, peggio per te!" fissandolo con sfida, malizia e desiderio.

"Mmm... così mi incuriosisci..." disse Guisgard divertito a Sexy Zvezda "... dai, dammi un indizio su ciò che hai mente..." stando al suo gioco "... o devo provare ad indovinare io?" Facendole l'occhiolino.

Elv sorrise.
"Peccato che tu non sia una di quelle generose e disponibili cameriere..." disse quasi con disinvoltura, senza guardare Gwen e lanciando un sassolino in acqua.

Non lo diedi a vedere, ma le sue parole mi raggelarono.
Mi chiedevo perché insistesse a volermi provocare a tutti costi quando invece avevamo stabilito che le cose non dovessero andare in quella direzione.
O forse se n'era già pentito?
Probabile?
"Considerando che tu hai detto di preferire me, direi che è un gran sollievo, invece" replicai, con tono fra il rilassato e il sicuro, mentre mi voltavo per cercare il suo sguardo, sapendo di poterlo ampiamente sostenere.
E perché era troppo facile dire le cose senza guardare una persona negli occhi.

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"Oh, mi deludi, superstar..." sempre con voce calda e sensuale "Credevo di avertene già dati parecchi di indizi..." fissandolo negli occhi.
"Ma se vuoi posso dartene un altro.." avvicinandomi nuovamente al suo viso "Per quello che ho in mente serve un posto più appartato... decisamente più appartato..." allungando una mano per sfiorare la sua, senza smettere di fissarlo.

"Ah, ecco..." disse Elv fissando Gwen "... proprio per questo dicevo..." senza smettere di guardarla "... se fossi fra quelle cameriere di certo non avrei dubbi con chi passare la notte..." con voce bassa.



"Beh, tesoro..." lui accarezzando la mano di Sexy Zvezda "... allora fatti assegnare la tua camera e chissà che non ti raggiunga per chiederti qualche lezione di Wrestling..." fissandola negli occhi.

Sì, avevo decisamente la conferma che stava tornando sui suoi passi.
Ma io non sapevo che fare.
Volevo procedere a piccoli passi per non rovinare tutto.
Lo sapevamo tutti, ormai, che il nostro rapporto strettamente professionale era andato a farsi benedire quella notte, quindi era inutile prendersi in giro.
"È un dettaglio interessante..." commentai.
"Si dà il caso però che io non vada in giro in abiti succinti in un salone..." aggiunsi, per stuzzicarlo un po', curiosa della sua risposta.

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Lo fissai intensamente negli occhi e sfiorare lievemente la sua mano.
Poi, senza dire nulla ma senza rinunciare a quel sorrisetto malizioso sul mio viso, mi voltai e iniziai a camminare verso una delle porte in cui c'erano gli addetti.
Qui, chiesi che mi venisse assegnata una stanza.

"Ah, meno male direi..." disse divertito Elv "... magari li metti solo in camera, no?" Facendo l'occhiolino a Gwen.



Sexy Zvezda si avviò verso l'uscita, dove c'erano alcuni uomini incaricati di asegnare le camere ai partecipanti.
"Signora Sexy Zvezda..." disse uno di quelli "... la sua camera è quella contrassegnata dalla zaffiro." Dandole le chiavi.

Sorrisi, appena divertita.
"È probabile" risposi.
"Perché, ti interessa?" chiesi poi, guardandolo curiosa.
Ora toccava a me provocare, no?

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"Beh, sei la mia segretaria, quindi ovvio mi interessi il tuo mododi fare..." disse Elv fissando Gwen "... lo trovi strano?"

Ringraziai l'addetto e raggiunsi la mia stanza.
Uno zaffiro.
Beh, niente male pensai.
Mi piaceva l'idea di chiamare le stanze con i nomi di pietre preziose.
Entrai, buttai i miei bagagli in qualche angolo, mi diedi una rinfrescata e poi mi stesi sul letto, in attesa.
Sarebbe davvero venuto da me?
Chissà...

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Rimasi un attimo a pensare, guardando in su.
Anche se era solo un po'di scena.
"No, in effetti no" risposi, trovando interessante quello scambio di battute.

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