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Per alcuni lunghi istanti Clio si sentì confusa, smarrita, incerta.
Per un lungo ed indefinito momento la sua mente parve incapace di elaborare una spiegazione, un'idea. Tutto ciò mentre quelle misteriose immagini passavano davanti a lei, fino a sparire del tutto poco dopo. Lei ed Iasevol uscirono dall'ascensore e percorsero un lungo corridoio. “Ho trovato questi strani disegni, dottore...” disse osservando quei fogli “... ma non capisco cosa siano...” “Oh, nulla di che...” ridendo Anellos e prendendo quei fogli “... dammi, li conserverò nella mia cassaforte...” “Androide...” fece lei “... c'era scritto questo... cos'è? Sembra la trama di un film, dottore...” “La vita forse non è un grande film?” Sorridendo lo scienziato. “Così almeno asseriva Laurence Olivier, forse il più grande attore del cinema Inglese. E probabilmente non solo di quello.” I loro passi nel corridoio destarono di nuovo la ragazza da quelle strane sensazioni, a cui non sapeva dare nè un nome, nè un significato. |
Riuscii a riprendere il controllo della mia mente.
Respirai, uscii dall'ascensore col professore. Cercai di pensare a quel pilota, alla macchina e a tutte le cose pratiche che mi venivano in mente. Per un secondo ci riuscii. Poi tornarono di nuovo. Quelle immagini, quelle sensazioni. Cos'erano? Sapevo cosa potevano essere ma non osavo dirlo ad alta voce, non osavo nemmeno ammetterlo a me stessa. Sembravano... ricordi. Ricordi.. che assurdità, io? Non avevo ricordi io ero un... sbiancai Androide, ero un androide, come quello che c'era scritto su quegli appunti. Possibile che? No, me l'avrebbe detto. Si, ero sicura che me l'avrebbe detto. Chiusi gli occhi e presi un profondo respiro. Non dovevo pensarci, tutto quello avrebbe compromesso la mia mente. Dovevo concentrarmi sull'incontro col pilota, sulla macchina, sui test. Ma quelle immagini erano vivide e chiare nella mia mente. Avrei indagato tra le carte di mio padre , dovevo sapere. "Manca molto?" Chiesi al professore dato che quel viaggio breve pareva durare un'eternità. |
“Bene...” sorridendo Elv ed accarezzando con un dito le labbra di Gwen “... allora non ti resta che scegliere dove vuoi che avvenga questo trattamento di bellezza e piacere... su questo divano... o magari in camera da letto...” fissandola.
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“Ottimo.” Disse Ren a Nyoko. “Però io sono arrivato qui con un passaggio e non ho l'auto...”
“Prendete una di quelle nel cortile...” Nakakata “... ma badate di non danneggiarla... intesi?” “Stia tranquillo, signore.” Annuì Ren. “Tranquilla anche tu, Nyoko... vedrai che non ci accadrà nulla di che...” Poco dopo lasciarono la casa e si diressero in città, proprio nel quartiere industriale. http://e-ds.ru/images/screen//large/screen-1062-2.jpg |
Sorrisi a Ren e alle parole del nonno ci avviammo a prendere un auto nel cortile.
A quel contatto di Ren mi salirono i brividi... Brividi piacevoli... Non avevo mai desiderato quel contatto come allora. "Va bene... Starò tranquilla..." dissi rimanendo comunque circospetta. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...85e1f3865f.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Ah, ok...” disse Tardes fissando Dacey “... certo... certo che sono felice per te...” sorridendo appena, per poi bere “... e di che lavoro si tratta?”
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Sorrisi mentre lo ascoltavo.
Si stava rivelando davvero una prospettiva interessante quella del massaggio. Così mi alzai, lo presi per mano e raggiunsi la mia stanza. Lì la luce naturale del giorno filtrava dalla finestra e una lie e penombra regnava. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
" Traduttore dei testi... Tardes te ne avevo già parlato..." accigliandomi un poco.
" Lasciamo perdere... " scuotendo la testa, era chiaro che non gli interessasse davvero del mio lavoro. " La cena è pronta... Sarebbe meglio che tu non beva prima di mangiare, lo sai" avevo aggiunto quell'ultimo commento solo per rimbeccarlo dopo quella sua risposta distratta. |
“No, ecco la stanza...” disse Iasevol indicando una porta chiusa a Clio, ancora scossa per quelle inspiegabili immagini.
Entrarono e lo scienziato fece cenno alla ragazza di sedersi. Lo stesso fece lui alla scrivania che occupava buona parte della parete opposta alla porta. “Fatelo entrare, per favore.” Iasevol schiacciando un pulsante sulla tastiera telefonica. “Si, dottore.” Una voce femminile dal telefono. Un attimo dopo entrò Tyson. Ma non era solo. Con lui c'era infatti un giovane uomo, dall'espressione indifferente, quasi apatica ed uno sguardo azzurro freddo ed impenetrabile. “Prego, si sieda...” Iasevol a lui. “Grazie.” Annuì quello con un sorriso di circostanza. “Posso avere una sigaretta?” Iasevol annuì e Tyson gli diede una sigaretta. “Puoi andare, grazie.” Lo scienziato a Tyson che subito uscì. L'uomo dagli occhi azzurri allora guardò Iasevol, poi Clio ed infine di nuovo lo scienziato. “Prima o poi ci arriverò anche io...” disse poi accendendosi la sigaretta “... ma mi piacerebbe sapere perchè mi trovo qui...” http://imagecache6.allposters.com/LR...6/H6PM100Z.jpg |
L'auto di Nyoko e di Ren entrò nel quartiere industriale e subito si fermò davanti ad un locale.
Era un pub abbastanza affollato. I due entrarono e presero posto ad uno dei tavoli. “C'è molta gente vedo...” disse Ren “... ordiniamo da bere dai...” Poco dopo i due notarono alcune ragazze ad un tavolo vicino che parlottavano fra loro. E nei loro discorsi veniva spesso citata la Società Cibernetica Ateon. |
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