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Zoren fissò Gwen e poi si avvicinò alla sua bocca, baciandola dolcemente e a lungo.
Ma ad un tratto un colpo di vento fece spalancare la finestra, sfogliando poi le pagine del misterioso libro. “Credevo fosse chiusa la finestra...” disse il mago “... aspetta, ci penso io...” si alzò e la chiuse. |
In pochi secondi, vidi il Capitano cercare di attaccare quella grottesca figura, che però lo disarmò e lo colpì forte, facendolo crollare a terra privo di sensi.
"Capitano, no!" urlai temendo che me l'avesse ucciso. La bestia cominciò a camminare nella mia direzione... non avevo scampo, non avrebbe avuto senso nemmeno lottare, era troppo grossa per me. Non mi rimase che farmi il segno della croce, affidando la mia vita a Dio. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Ottimo.” Disse Tintus. “Al piano di sopra vi è una stanza che sebbene non sia lussuosa, può di certo definirsi comoda. “Tempras. Pastel.” Chiamando due dei suoi apprendisti. “Accompagnate sopra madama nella sua stanza.”
“Si, maestro.” Annuirono i due, per poi guardare la bella e nobile dama. |
Si avvicinò alla mia bocca e mi baciò dolcemente e a lungo, mentre io cingevo il suo collo con le braccia.
Sospirai appena quando la finestra si spalancò, sfogliando il libro. Mi sembrava troppo tranquilla la situazione... Tesi poi le braccia verso di lui dopo che chiuse la finestra, invitandolo a raggiungermi di nuovo sul letto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Vi ringrazio...” disse il mendicante a Dacey “... e grazie anche a voi, messere...” ad Ehiss “... ma non dovete far vedere che mi aiutate... vi conviene lasciarmi perdere ed andarvene... o passerete dei guai...”
“Che guai?” Fissandolo il cavaliere. “Daranno anche a voi la colpa del malaugurio come fanno con me...” svelò il pezzente. “Malaugurio?” Ripetè Ehiss. “Si, quello che avvolge la città...” annuì il mendicante. |
"Sarà un ottimo posto dove riposare, e poi qui si vive un' atmosfera davvero magica" ma avvertivo una strana tensione, avevo notato il modo in cui mi guardò Tintus asserendo al quadro mancava qualcosa e pure quello dei due apprendisti, erano gli stessi sguardi degli uomini di Monte del Dragone.
"Grazie mille...potrei avere della acqua calda per un bagno rigenerante gentilmente, e pure della lavanda o qualche essenza profumata...mi rilasserà pure". Chiusi la porta e mi misi a guardare la stanza con curiosità, guardai il ciondolo preso nel negozio e pensai alla chiave...una cosa era certa...vi era qualche strano mistero e io non vedevo l' ora di svelarlo. Mi misi a guardare gli scaffali e i libri aspettando quel bagno rigenerante. |
Gaynor vide il pirata cadere al suolo senza conoscenza e poi quella grottesca creatura avvicinarsi a lei.
Camminava lentamente, con gli occhi fissi su di lei. Si avvicinò e la regina si sentì inerme, quasi perduta. La deforme e bestiale figura iniziò allora ad annusarla. Ovunque, dagli abiti lacerati, alla pelle calda di Sole e lambita da salsedine e sabbia. La annusava quasi rapito da come appariva la ragazza ai suoi animaleschi sensi. Come se mai avesse visto qualcosa di così bello. E continuava ad annusarla, dai piedi nudi, alle gambe scoperte, ai fianchi liberi da brandelli di stoffa, ai seni che si intravedevano sodi e bianchi, al volto bellissimo ed arrossato, fino ai capelli, quasi ipnotizzato da ciò che era davanti a lui. http://www.cryptomundo.com/wp-conten...-kong-1976.jpg |
" Dovevamo lasciarvi picchiare? Santo cielo no..." scossi la testa risoluta sebbene in effetti nessun altro si era preccupato di quel poveretto tranne noi.
" Di che parlate? E perché incolpano voi? Ha per caso...per caso a che vedere con i bambini? Perché beh, abbiano notato che non ve ne sono in città ed è piuttosto strano" |
Zoren chiuse la finestra e tornò da Gwen, prendendole la mano.
“Si è alzato un bel vento...” disse “... dopotutto qui i monti sono vicini...” guardò il libro “... il vento lo ha aperto...” lo fissò “... però ha belle illustrazioni, molto gotiche... secondo me potrebbe valere un bel po'... vendiamolo, vuoi?” |
Dopo un po' qualcuno bussò alla porta.
Era uno degli apprendisti di Tintus che portava l'acqua calda per il bagno. “L'acqua è stata appena riscaldata, madama.” Disse ad Altea, mostrandole la grossa brocca di ceramica piena d'acqua. |
Rimasi in silenzio.
"Non lo so... Non ci avevo pensato... Ma chi credi comprerebbe un libro di magia in una città in cui la magia è quasi bandita?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si...” disse annuendo il mendicante a Dacey “... ma ora andate via e lasciatemi perdere o passerete dei guai...”
“Che è accaduto ai bambini qui?” Chiese Ehiss. “Andatevene, vi prego...” scongiurò il pezzente. |
Guardai prima l'uomo poi Ehiss, indecisa.
Avrei voluto avere risposte a quella questione, volevo sapere ma più chiedevamo più il mendicante sembrava chiudersi a riccio. " Ser... Temo sia inutile, non vuole parlare, ha paura..." dissi infine accettando il fatto che non avrei scoperto la verità sui bambini dell'uomo. |
Dopo un pò arrivò uno degli apprendisti del pittore e lo ringraziai, comunque era meglio non intavolare discorsi, gli sguardi che lanciavano erano troppo strani e non ne avrei ricavato nulla a chiedergli qualcosa.
Mi gettai nella tinozza piena di acqua calda e della lavanda e mi rilassai..piano piano la stanchezza prese il sopravvento. Mi alzai e grondante di acqua mi asciugai, guardai attorno e vidi delle vesti..forse erano delle modelle del pittore e indossai una corta..l' ideale per sostituire una camicia da notte, chiusi la porta della camera a chiave per sicurezza. Così mi misi nel letto e mi stesi chiudendo gli occhi e mi addormentai. http://i67.tinypic.com/bdpctk.jpg |
“Si, certo...” disse Icarius, per poi alzarsi appoggiandosi a Clio.
I due raggiunsero il passaggio segreto ed attraversarono le prigioni, sbucando in una parte del cortile su cui si aprivano alcuni ambienti di rappresentanza del palazzo. “Per uscire dobbiamo raggiungere l'androne che da sull'ingresso...” mormorò lui “... ma lì ci sono i soldati... che facciamo dunque?” Un attimo dopo qualcuno diede l'allarme. “Ci hanno scoperto...” scuotendo il capo Icarius. |
La bestia si avvicinava inesorabilmente, facendomi sentire veramente perduta. Ma quando mi raggiunse, invece di aggredirmi, cominciò ad annusarmi ovunque, mostrando chiari segni di apprezzamento. Ero incredula, quella creatura stava esplorando il mio corpo e ciò che vedeva sembrava affascinarlo al punto da esserne rapito. A quel punto, feci un gesto totalmente irrazionale ed anche lontano dallo stato d'animo del momento. Allungai una mano e gli accarezzai il volto.
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Raggiungemmo il passaggio segreto, che portava ad alcuni ambienti più consoni a degli ospiti che a dei prigionieri.
È finalmente il cortile. Sospirai a quelle parole di Icarius. "Era prevedibile, ma non possono sapere che abbiamo preso il passaggio, ci credono stranieri..." Pensierosa. "Ad ogni modo no, non dobbiamo raggiungere quell'androne, c'è un'altra via...." Mormorai. Restai a guardarlo per un lungo istante. La via che lui usava per sgattaiolare via dalle cure della tata. "Seguimi.." Facendogli strada verso quel passaggio che dal cortile si buttava nel giardino, in quella parte remota dove lo avevo trovato per caso anni prima. Da lì poi era semplice, una via di fuga sicura usata dai duchi nei secoli. Chissà quante volte ne aveva salvato uno, e chissà se questa volta avrebbe fatto altrettanto. |
“Be, potremmo sempre venderlo altrove...” disse Zoren a Gwen “... dopotutto non voglio certo restare in questa città a lungo... anzi, direi di partire domani stesso, che ne pensi?”
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Ehiss annuì a Dacey e poi lasciò un Taddeo d'oro al mendicante.
“Prendete e lasciate questa città.” Disse. “Che Dio vi benedica, milord!” Ringraziò l'uomo. Così il cavaliere e la zingara ripresero il loro giro in città. Ma la ragazza si accorse che tutti ora li fissavano. |
" Buona fortuna signore" salutai l'uomo seguendo poi Ehiss.
" Che stranezze " sospirai poi " questa città nasconde un segreto, é certo" Riprendemmo la nostra passeggiata ma non ci misi poco a notare che qualcosa era cambiato. " Ser... Ci stanno tutti fissando... Il mendicante aveva ragione" |
"Giusto... sì, hai ragione..." annuendo a quella possibilità così ovvia, ma a cui io non avevo pensato.
"Mi dispiace che nemmeno qui lo spettacolo sia andato in porto, e mi sento un po' in colpa per questo... Se non fossi stata coinvolta in tutta questa situazione lo avremmo portato in scena..." mormorai. "Comunque, dopotutto,stasera direi che abbiamo concluso più che degnamente il nostro soggiorno qui" sorridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea si lavò, si preparò per la notte ed infine si coricò.
La stanza non era lussuosa, ma comoda ed accogliente, arredata in modo essenziale e con uno stile alquanto sobrio. Vi era una sola finestra, dalla quale si poteva vedere il castello baronale e sulla parete opposta al letto un unico quadro, anch'esso raffigurante una scena di nudo, sebbene riprodotta con un certo gusto e per nulla volgare. Si stese nel letto, vista ormai la sera era giunta e dopo un po' si addormentò. |
Prima di addormentarmi vidi solo il castello che si ergeva imponente sui monti e quel dipinto di nudo..nulla più...e fu buio.
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Quel gesto inatteso ed irrazionale di Gaynor sembrò colpire la strana creatura che si adagiò su quella carezza, chiudendo gli occhi e godendosi il momento.
Più la ragazza la guardava, più si accorgeva che vi era qualcosa di umano, per quanto assurdo potesse sembrare, in quella figura così animalesca e grottesca. Poi la creatura misteriosa portò le mani pelose sul petto della giovane sovrana, toccandolo, tastandolo, eplorandolo. Un attimo dopo strappò addirittura il suo vestito, scoprendole così i bellissimi seni che restò poi a fissare. |
Icarius seguì Clio, che si muoveva liberamente e con sicurezza in ogni angolo del palazzo.
Da lì raggiunsero la parte posteriore del cortile, che dava da un lato ai giardini e dall'altro ad un vialetto poco frequentato che conduceva verso un cancelletto, oltre il quale c'era solo la brughiera. E in quel luogo Anione ed altri Arciduchi erano morti misteriosamente. E quando vi arrivarono, Icarius cominciò a guardarsi intorno perplesso ed inquieto. “Conosco questo luogo...” disse “... almeno credo...” |
La bestia sembrò godere della mia carezza, guardandomi con occhi in cui vi era paradossalmente qualcosa di umano. Ad un tratto, mi toccò il seno con quel che sembrava un misto di curiosità e desiderio, strappandomi poi quel che restava dell'abito e così denudandolo. Istintivamente mi portai le braccia al petto per coprirmi ed arretrai di un passo.
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Eccoci.
L'istinto di conservazione me l'aveva fatto dimenticare. Era lì, era proprio lì che erano morti. E io ci avevo portato Guisgard, l'ultimo Taddeo. Brava scema! Sfoderai la spada, guardando la brughiera, come se mi aspettassi di vedere il nemico giungere da lì. Qualunque cosa volesse portarselo via, avrebbe dovuto vedersela con me. Anche se Anione mi diceva sempre che voleva solo i Taddei, io avrei fatto tutto ciò che era un mio potere per evitarlo. E poi lui non era sposato nè innamorato quindi non avrebbero dovuto esserci problemi, un ragazzo che passa da una donna all'altra con facilità certo non conosce nè cerca l'Amore. Poi quelle parole di Icarius, mi destai dai miei pensieri. Mi voltai verso di lui e sorrisi, cercando di nascondere la mia inquietudine. Lo presi per mano, avvicinandomi a lui. "Che cosa ricordi?" Gli chiesi dolcemente. |
"Si, ho notato...” disse Ehiss a Dacey, per poi prenderla per mano, come a volerla proteggere “... continuate a camminare, come se nulla fosse...”
Ad un tratto due uomini si misero davanti, come ad impedire loro di proseguire. “Il Gastaldo vuole vedervi...” uno dei due uomini. “Perchè?” Chiese il cavaliere. “Lo incuriosiscono gli stranieri.” Rispose l'uomo. |
“Si...” disse Zoren riempiendo ancora i loro bicchieri di vino “... allora concludiamola in bellezza la serata... un altro brindisi? Magari al futuro...” alzando il suo bicchiere.
Ma dopo aver bevuto, all'improvviso, il mago cominciò a tossire. Sempre più forte. I suoi occhi si fecero bianchi ed infine cadde a terra come morto. |
Il castello.
Silenzioso, austero, misterioso, enigmatico. Altea percorreva in carrozza il sentiero che l'avrebbe portata al maniero. Attorno si vedevano sprazzi di luce, con l'alba che lottava contro le ultime ombre della notte. Accanto alla dama vi era Tintus, assorto in cupi pensieri. “Il figlio del barone...” disse qualcuno fuori “... è tornato!” “No, è morto in guerra!” Gridò un'altra voce. “Perciò il dipinto ha mutato aspetto!” Altea allora si voltò verso Tintus ed al suo posto vide una figura putrefatta, come se fosse appena uscito da una bara. Altea si svegliò di colpo. Ansimava. Poi comprese, era stato solo un incubo. E guardando il cielo vide che non era ancora l'alba, mentre il ricordo dell'incubo era fisso davanti ai suoi occhi. http://livingincinema.com/wp-content...l-hurt-you.jpg |
Il gesto inatteso e brutale della misteriosa creatura portò Gaynor ad indietreggiare, coprendosi con le braccia il petto nudo.
Lo strano essere allora la guardò quasi con rabbia, battendosi i pugni sul petto e gridando. Un verso simile ad un ringhio prolungato e stridulo che terrorizzò la bella regina. In quello stesso istante si udì il colpo di un fucile e la creatura grottesca fuggì spaventata. Un attimo dopo arrivarono alcuni uomini armati. “Voi...” disse uno di loro a Gaynor “... chi siete? Come avete fatto ad arrivare qui?” Fissando poi le sue nudità a stento celate dalle braccia che disperatamente cercavano di coprire il petto. |
“Non so...” disse Icarius confuso “... come una strana sensazione... come se qualcosa qui mi ricordasse un non specificato passato... non so... forse sono le botte in testa che ho preso...” guardò il cancelletto “... direi di uscire da lì e saremo liberi, no?” Fissando Clio.
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Sorrisi e alzai anche io il mio bicchiere.
Quello che sentii dopo, fu solo il rumore dei nostri bicchieri che si infrangevano sul pavimento. "Zoren!" Urlai, con tutto il fiato che avevo in corpo "Zoren ti prego rispondimi" mormorai piangendo, co le mani sul suo viso cercando di farlo rinvenire. Poi chiamai aiuto, gridando e sentendo se il suo cuore batteva ancora. Se pensava di portarmelo via per colpirmi e tenermi avvinta a lei, si sbagliava di grosso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
" Va bene" strinsi la sua mano come ad aumentare il senso di protezione e ripresi a camminare tenendo lo sguardo dritto davanti a me.
Quanto mi ritrovai davanti quei due tizi fu istintivo indietreggiare. Decisi di non parlare anche se avrei voluto oppormi a quella richiesta e lasciare fare a Ser Ehiss. Ovviamente non poteva essere una coincidenza, tutto doveva nascere dal fatto che avessimo aiutato il mendicante. Non comprendevo quale fosse il grave problema in quel fatto ma per la gente della città doveva essercene uno , e anche grande. Rimasi vicina al cavaliere chiedendomi che cosa sarebbe successo |
Mi dimenavo nel letto in preda a sogni inquieti e mi svegliai di colpo ansimando e ricordai quel sogno..sentivo il cuore battere forte..ricordai tutto ma la cosa che mi spaventava era quella creatura che in realtà era Tintus..era un mostro.
Mi alzai di scatto e accesi la candela, andai a guardare tra scaffali e libri..dovevo trovare indizi di questo posto o del barone...e del figlio. Poi ricordai un particolare del sogno..qualcuno disse il figlio enigmatico del barone era morto in guerra e per questo il dipinto era mutato..un dipinto non poteva mutare. Non era arrivata l' Alba, indossai il vestito di Cramelide e presi una candela e scesi piano, sperando non vi fosse nessuno..sembrava deserta la bottega..dovevo vedere il dipinto. |
Il mio indietreggiare e coprirmi il seno contrariò la bestia, che prese a battersi i pugni sul petto, emettendo un lungo e stridulo ringhio che mi spaventò a morte.
In quel momento, un colpo di fucile fece scappare via la bestiale creatura. Apparvero così alcuni uomini armati, che mi chiesero chi fossi, fissando il mio corpo mezzo nudo. "Signori, io e il mio compagno siamo naufraghi... una tempesta ci ha portati su quest'isola, di cui ignoriamo anche il nome..." risposi loro, evitando di dire che stavamo spiando la struttura lì vicino. "Eravamo in perlustrazione, sperando di trovare qualche altro essere umano a cui chiedere ristoro, e invece ci siamo imbattuti in quella strana creatura..." La tensione, la paura e la vergogna di essere nuda davanti a loro fecero crollare il mio autocontrollo. Calde e salate lacrime cominciarono a rigarmi il viso, mentre con lo sguardo cercai il mio Capitano, ancora privo di sensi. "Vi prego, datemi qualcosa per coprirmi... e, se potete, controllate che il mio compagno sia solo svenuto, la bestia l'ha colpito forte..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Sorrisi ad Icarius, sfiorandogli per un momento il braccio.
"Credi ancora che sia una pazza?" Azzardai, scrutando il suo sguardo. Poi sorrisi, sospirando appena. "Giá.." Guardando oltre il cancelletto con aria inquieta "Liberi.." Sospirai "Una parola, dove andremo? Siamo ricercati ora, siamo fuggiaschi... Esuli.." Quella parola mi morì in gola. Di nuovo. Dovevo di nuovo lasciare la mia casa. Chiusi gli occhi per nascondere le lacrime. "Che faremo?" Mormorai poi "Non possiamo semplicemente scappare, dobbiamo provare a cambiare le cose, ma come?" Poi trasalii. "E se andassimo dal re in persona? O dagli altri Ducati che stanno combattendo l'Uaar? Molti mi conoscono, sanno chi sono magari..." Non riuscii a finire la frase. "Non lo so..." Mormorai, sconsolata "Sì, andiamo via di qui.." Sforzandomi di sorridere a Icarius. Poi guardai di nuovo verso il cancelletto e sospirai di nuovo. "È solo che.. Proprio qui.." Mi voltai verso Icarius "Anione, l'uomo di cui hai visto il ritratto prima, è stato trovato morto misteriosamente proprio lì.." Indicando il punto approssimativo "E molti arciduchi prima di lui.." Mormorai. "Ma forse sono solo leggende.." Mi feci forza "I soldati di Damin sono reali, pensiamo a sfuggire a quelli..." Sorrisi. Così lo presi per mano, e iniziai a incamminarmi verso la brughiera, con la spada sguainata. |
Le urla di Gwen e Zoren sul pavimento senza conoscenza.
Allora il libro prese a sfogliarsi, di nuovo, stavolta senza che il vento penetrasse dalla finestra. “Facciamo un patto, un giuramento...” disse la voce misteriosa “... io sarò un'amica per te e tu lo sarai per me...in questa vita e nell'Altra...” |
Gli uomini ascoltarono Gaynor e naturalmente fissarono più del dovuto il suo essere quasi nuda davanti a loro.
Poi uno di quelli si slacciò il mantello e lo passò alla regina. “Ecco, copritevi, madama...” disse “... voi, controllate che l'uomo stia bene.” Ai suoi compagni, indicando il pirata ancora senza conoscenza. “E' solo svenuto per la botta in testa ricevuta.” Uno di quelli all'uomo. “Allora portiamolo alla villa.” Mormorò quest'ultimo. “Prego, madama... seguiteci. Ora voi ed il vostro compagno non correte più pericoli.” Rivolto poi a Gaynor. |
Era ancora senza conoscenza ed io non sapevo che fare.
Il libro prese poi a sfogliarsi da solo ed io pensai all' improvviso che poteva esserci un incantesimo o qualcosa per salvarlo, così iniziai a sfogliarlo. Ad un certo punto la vice si fece di nuovo sentire. "Non mi farò ricattare da te" esclamai "Non so nemmeno chi tu sia e come tu mi conosca, non farò alcun patto con te" dissi, secca. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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