"Ovvio, devo essere premuroso e protettivo..." disse Elv avvicinandosi a Gwen "... badare alla mia segretaria..." con voce bassa "... soprattutto ora che siamo in trasferta..." accarezzandole i rossi capelli delicatamente, con fare sensuale "... un capo deve preoccuparsi del suo personale... proteggerlo..."



Sexy Zvezda era sul letto, quando ad un tratto qualcuno bussò alla sua porta.

Lo vidi mentre si avvicinava e il suo tono si abbassava.
Sentii un brivido correre lungo la schiena, come una sensazione frizzante, e comunque assolutamente piacevole.
"Giusto, è vero..." commentai, mentre accarezzava i capelli "Poi? Cos'altro?" guardandolo incuriosita.

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Scendemmo nell'isola e guardai la statua è un certo Lion prese la parola.
Annuii e dissi ad Icarius "È la verità.. Lui è il guerriero che da secoli nessuno sconfigge.. Campione.. Guardalo.. È lui il tuo vero nemico" con fare solenne.
"Hanno detto possiamo girare per il Palazzo, immenso e magnifico ma non lasciarti distrarre, seguiamo le regole dei nostri maestri..Il lusso è effimero e questo cela strani misteri, piuttosto vorrei camminare nel Giardino.. Mi piacciono le piante e i fiori, magari pure qui vi saranno i magnifici laghetti artificiali del mio palazzo"e feci cenno lui di seguirmi.. "Sono preoccupata" ammisi "Non vorrei dalle mie fattezze mi riconoscessero..mah".

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L'attesa, la fremente attesa era qualcosa di palpabile, che si respirava tutto intorno a me.
Forse non era quello il modo migliore per passare l'ultima notte prima del torneo.
O forse, non c'era modo migliore.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più.
I minuti passavano, e passavano.
Finchè poi, d'un tratto, sentii bussare.
Avevo lasciato volutamente la porta aperta, socchiusa, come nei migliori romanzi in cui gli amanti si incontravano di notte.
"Sì?" dissi, con voce calda, perchè poteva anche essere tutto molto meno romantico delle mie aspettative ed essere la cameriera con gli asciugamani, dopotutto.

"Beh, magari anche accontentare ogni tua richiesta..." disse Elv vicinissimo a Gwen, con un tono di voce insolitamente caldo ed avvolgente.



Icarius annuì ad Altea ed insieme si avviarono verso i ricchi giardini fioriti del palazzo.
"Non credo tu corra questo rischio, altrimenti ti avrebbero già riconosciuta al tuo arrivo sull'isola." Disse lui per tranquillizzarla. "Piuttosto... ripensando a quella statua... come fai a dire che è il campione? A me sembra solo una creatura fantastica..." mormorò.



"Servizio in camera, signora." Disse una voce da fuori la camera di Sexy Zvezda. "La signora ha ordinato la cena, no?" Era Guisgard con tono ironico e malizioso.

Quella voce, quel tono, mi accesero ancora di più.
Dimenticai ogni cosa e mi immersi nel presente, in quel momento, in quella situazione.
Cosa c'era di meglio, dopotutto?
"Entri pure!" sorrisi io, stando al gioco "...ho già l'acquolina in bocca..." con una voce calda e sensuale, per poi alzarmi appena, per accoglierlo degnamente in quella camera che non attendeva altro che essere inondata di piacere.

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La porta si aprì e Guisgard entrò, con in mano una bottiglia di Champagne presa nella sala.
"Vedo che la signora è già pronta..." disse guardando Sexy Zvezda con quell'intimo sensuale addosso "... ma forse converrà prima bere questa bottiglia, o temo che il tappo salterà via subito, spruzzando fuori titta la schiuma..." con un sorriso malizioso.

Si fece ancora più vicino, il suo tono era caldo, avvolgente, come un abbraccio.
"Ogni mia richiesta?" ripetei "Proprio tutte? Sei sicuro?" dissi piano, con un vago sorriso.

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"Ovvio..." disse Elv sorridendo con gli occhi neri fissi in quelli verdi di Gwen "... tutte... sono un capo premuroso e generoso, no?" Facendole l'occhiolino.

Lo squadrai da capo a piedi.
Tutto, completamente.
Ah, se ci sapeva fare il ragazzo, lo fissai intensamente con sguardo malizioso e caldo a quelle parole.
"Ma che cameriere premuroso..." scendendo dal letto con una mossa leggera e agile, per poi avvicinarmi a lui.
"Beh, se dovesse succedere basta bloccare tutta la schiuma con la bocca, altrimenti va sprecata..." incedendo verso di lui con fare sensuale.
"Non vedo l'ora di assaggiare che gusto ha..." portandomi la lingua sulle labbra e fissandolo negli occhi.

Accennai un sorriso.
"Allora resta con me, stanotte..." sussurrai.
Poi, senza esitare sporsi appena il viso verso il suo per raggiungerlo e lo baciai.
Eravamo andati troppo oltre, ormai, per poter tornare indietro, ma adesso di tornare indietro non ne avevo alcuna intenzione.

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"Ah, ecco..." disse Guisgard guardando Sexy Zvezda negli occhi racchiusi dalla maschera "... vedo la signora è una vera esperta in fatto di schiuma di Champagne... immagino non faccia andare sprecata neppure una goccia..." con un tono ora molto più che malizioso.



Un bacio racchiuso dalle loro labbra, incatenato fra le loro lingue, assaporato attraverso il loro respiro.
Gwen ed Elv si unirono in quel bacio, traendo ciascuno piacere dal sapore dell'altra.
Un bacio caldo, come la brace che arde sotto la cenere, che non aspettava altro di liberarsi ed esplodere.
In un attimo il viso di lei si avvampò, mentre entrambi continuavano ad assaporarsi, con lui che nel baciarla teneva la mano fra i capelli di lei, in un'intima e lenta carezza.

Quel bacio esplose, letteralmente.
Esplose in un modo in cui quella notte non aveva potuto, bloccato com'era stato dal nostro buonsenso e dalla nostra razionalità.
Ma adesso per la ragione non c'era più spazio.
C'era spazio solo per noi che traevamo piacere l'uno dall'altra.
Sentivo la sua mano immersa fra i capelli in una carezza lenta, intima, un ritmo ipnotico e ammaliante, mentre io poggiavo la schiena contro il pesco fiorito alle mie spalle senza interrompere quel contatto.
Lo avevo desiderato troppo a lungo per interromperlo ancora una volta.

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A quelle parole sorrisi, sempre fissandolo negli occhi.
Tutta quella tensione mi inebriava, faceva fremere ogni parte di me.
Allungai una mano e presi la bottiglia di Champagne dalle sue, iniziando a liberare il tappo con un movimento lento e sensuale, senza mai staccare gli occhi dai suoi.
"Beh, solo se è Champagne della migliore qualità, di quelli che ne basta una goccia per farti fremere tutto il corpo, per farti dimenticare ogni freno, ogni inibizione..." nel parlare agitai lievemente la bottiglia, e poi iniziai a stapparla, sempre fissandolo negli occhi.
A seguito di quel movimento la bottiglia si aprì, e una folta schiuma iniziò a fuoriuscire di getto.
Solo un momento però, perchè portando la bottiglia alla bocca arrestai quella lieve fuoriuscita.
"Questo sembra buono..." dissi poi, porgendogli la bottiglia con ancora le labbra umide dallo Champagne.

Rimasi perplessa alla domanda di Icarius.. "Lo ha detto anche quel ragazzo.. Essere sicura. So che se ne parla a Serenica ma se sia mito o realtà non si sa. Lo scopriremo no?" sorridendo "Ah.. Qui devo starti lontana visto siamo fratello e sorella. Vuoi entrare a Palazzo?Forse dovremmo presentarci, anche se questi giardini evocano il mio Regno, ma ci sei tu a farmi compagnia" leggermente rattristita.

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Si baciarono ancora, a lungo.
Un bacio caldo, di un vaporoso sapore di sospiri liberati e gemiti soffusi, dal respiro bloccato e dalle labbra inumidite come le foglie del sandalo che si piegava leggero sul laghetto alle loro spalle.
Un bacio vellutato come il pesco, bianco come la vaniglia e salato come l'olio del sambuco.
La mano di Elv scivolava tra le rosse ciocche di Gwen, che intrecciate attorno alle sue dita parevano pulsare in una lunga carezza.
Carezza come quella che sentivano dalla pressione delle loro labbra e dal desiderio che avide cercavano le loro lingue.

"No, tranquilla..." disse Icarius ad Altea "... se vuoi passeggiare in questi giardini per avere ricordo della tua terra io ti farò compagnia. Mi piace camminare tra i fiori." Annuì lui sorridendo.

Guisgard sorrise nel vedere Sexy Zvezda bere la schiuma che fuoriusciva a fiotti dalla bottiglia.
“Ho portato ben altro Champagne...” disse lui con tono malizioso e provocante “... e sono sicuro piacerà parecchio ad una campionessa come te...” guardandola negli occhi con sguardo famelico.

Camminavamo lungo il vialetto e osservavo i fiori di ciliegio "I sakura...lo sai vero in Giappone è una festa quando fioriscono ma hanno una vita breve questi fiori. Infatti i giapponesi non festeggiano la fioritura, nella tradizione hanami non consiste nell' osservare lo spettacolo della fioritura ma osservare con un po' di tristezza come cadono da un albero con la brezza primaverile in questo breve viaggio. Un modo dolce per ricordare che ogni bella cosa è destinata a finire....come il nostro incontro un giorno" fermandomi a guardare i suoi occhi azzurri.

Sospiri caldi, gemiti soffusi, tutto come quella notte, ma esploso all'ennesima potenza.
Era qualcosa di bellissimo che mai avrei pensato di provare, soprattutto con lui.
E ancora non ci credevo, era strano, molto.
Ma non riuscivo a soffermarmi più di tanto su questo pensiero, poiché ogni riflessione razionale veniva districata via dalle sue carezze fra i miei capelli.
Mi piaceva quel ritmo costante fra le ciocche, una carezza lenta e morbida.
Ad un certo punto, a causa del mio appoggiarmi sul tronco di pesco, dei petali morbidi dondolarono giù, vellutati, facendomi ridacchiare silenziosamente, mentre ne toglievo alcuni dai capelli.
Poi, incrociai di nuovo il suo sguardo scuro e luminoso in quella notte esotica, accarezzai il suo viso e lo baciai ancora e ancora, sempre con più appagamento.

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“Invece l'idea Afragolignonese della natura e della vita è volta a contemplare l'eternità...” disse Icarius ad Altea, mentre fissava i fiori “... come se l'anima immortale del Creato animasse e pulsasse costantemente davanti all'uomo... nulla è destino a finire, ma ad elevarsi...” annuì “... i grandi saggi questo ci insegnano...” guardò poi la regina di Serenica “... che vuoi dire?” Riferendosi alle ultime parole di lei.



Si baciarono e poi ripresero a farlo.
Ancora ed ancora, come se bevessero alla fonte del piacere incapaci di saziarsi.
Infine le loro labbra si staccarono ed Elv guardò Gwen negli occhi.
“Ora” disse piano “che succederà? Faremo finta di niente? Come se nulla fosse accaduto? Magari scherzando fra noi fino alla fine del torneo?”

Lo ascoltai interessata, quasi entusiasta di quel suo ottimismo.
Sospirai "Cosa voglio dire...verrà la fine del Torneo e io tornerò a Serenica e tu, spero vincitore, dal maestro Nakakata e le nostre vite si divideranno per sempre. E sto cercando di non affezionarmi troppo a te...sciocchezze, non farci caso" continuando il cammino e osservando il laghetto dove i fiori di loto danzavano sull' acqua "Se dovessi regalarmi un fiore...che fiore sceglieresti per me?Oh.." sorridendo "E' vero tu pensi solo ad allenarti..mica a cosa donare ad una donna" scrutandolo.

Era impossibile fermarsi, non riuscivamo a smettere.
Era surreale e stupendo allo stesso tempo.
Poi, lui si fermò e mi guardò.
Temetti per un istante che sarebbe successo come quella notte.
Ma non fu così, non del tutto almeno.
Non aveva torto, comunque.
Dovevamo parlarne.
"Non lo so..." dissi piano, con sincerità, accarezzandogli il viso "Insomma, come potremmo? È impossibile..." aggiunsi.
Poi assunsi un'espressione divertita.
"Hai paura di distrarti per il torneo, campione?" dissi, poi mi feci un po' più seria.

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“Mi deludi, tesoro...” disse sorridendo Elv a Gwen “... temi davvero che io perda concentrazione e forza per il torneo? Magari dopo una notte... con te?” Fissandola.

Icarius guardò Altea.
Era uno sguardo semplice il suo, azzurro e limpido.
"Non vedo perchè tu dovresti affezionarti a me..." disse "... non ci conosciamo poi così bene, no?" Fissò poi i tanti fiori. "Penso che ti regalerei un fior di loto... è il fiore della saggezza ed il tuo regno, Serenica, mi da l'idea di essere un regno retto dalla saggezza..."

Lo guardai con una mezza smorfia divertita, mentre avvicinavo di nuovo il mio viso al suo.
"Lo spero tanto, che tu non perda la concentrazione, visto che voglio assolutamente che tu torni tutto intero da me e non a pezzettini" commentai.

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Lo champagne era buonissimo, raffinato, elettrizzante e fresco al punto giusto.
Tutto il resto invece non lo era, l'atmosfera tra noi, il fuoco che ci stava divorando entrambi.
Lo guardai sorridendo maliziosa e vogliosa alle sue parole.
"Si? Eppure per ora parli parli ma niente di più..." avvicinandomi ancora a lui e fissandolo con aria di sfida, e con un'immensa voglia negli occhi.
Ma un uomo così doveva mostrarmi tutte le sue carte, tutte le sue mosse di conquista, dunque attendevo di vedere cosa avrebbe fatto, se era davvero all'altezza della sua reputazione.

Elv rise e poi baciò ancora Gwen.
"Che premurosa e disinteressata segretaria mi ritrovo." Disse divertito. "Non bada al denaro, ma tiene al suo capo." Facendole l'occhiolino.
Allora la prese per mano e passeggiarono in quel cortile così esotico, bello, armonioso e tanto in contrasto con i misteri che pareva nascondere l'isola.

Sorrisi alla sua bellissima risata, alla curva morbida delle sue labbra, prima che mi baciasse di nuovo.
Poi mi prese per mano ed iniziammo a passeggiare per quei bellissimi giardini.
"Come mai dopo un anno?" esordii a un tratto "Voglio dire... Come abbiamo fatto ad arrivarci dopo un anno?" specificai, realmente curiosa.

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"Si.. Il Fiore di Loto mi rappresenta e sta nella bandiera del mio Regno. Sono attorniata da persone sagge".
Sorrisi a quelle parole.. "Ci conosceremo! Ordunque ora dovresti cogliere un fior di loto per me da quel laghetto" con sguardo provocatorio ma desideroso di averlo.

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"Magari a questo genere di domande" disse Elv a Gwen "non c'è una risoposta... non credi?" Fissando i suoi occhi verdi che sotto i riflessi magici ed ipnotici della Luna nascente assumevano uno scintillio tutto diverso.

Riflettei sulle sue parole, i miei occhi verdi che studiavano i suoi alla ricerca di quella risposta.
Poi annuii.
E alzai appena le spalle.
"Ero solo curiosa..." sorridendo e stringendomi al suo braccio.

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Guisgard guardò Sexy Zvezda negli occhi, sorrise appena piano.
Poi colmò con un passo ed un gesto la distanza che li separava, stringendo la ragazza mascherata a sé.
Un attimo dopo la lottatrice si ritrovò contro il petto di lui, stretta fra le sue braccia, incatenata con le labbra a quelle di lui, in un bacio mozzafiato ed improvviso.
Un bacio attorno al quale si intrecciavano umide e vogliose le loro lingue avide.
Un bacio caldo, avvampante ed avvolgente.
Sensuale, lussurioso, provocante, eccitante.
Un bacio con cui si assaporavano reciprocamente, con lui che la stringeva, la toccava, facendo aderire il bel fisico di Destresya contro il suo corpo agile ed asciutto, sfregandosi l'una sull'altro.
Un bacio che divenne un amplesso di gemiti, di sospiri, in cui le loro bocche si succhiavano e le loro lingue scivolavano lascive.
Le mani di lui si muovevano sicure e virile lungo le forme di lei, tastandole a fondo, senza fine.
Tutto ciò racchiuso in quel bacio di puro piacere.

Icarius sorrise ad Altea e si voltòò verso il laghetto.
Vide allora un loto galeggiare sulle increspature dell'acqua.
Allora si avvicino al bordo per raccoglierlo.
In quel momento però sentirono dei passi.
Qualcuno che si avvicinava.

Era stupendo.. Quel gesto.. Lui che si abbassava a cogliere il Loto per me, solo per me. Ma poi udii dei passi "Lascialo, alzati Icarius... Potrebbero prenderti per averlo colto" mentre mi girai appena per guardare chi fosse ed esclamai "Non si può fare una passeggiata in pace vero, caro fratello?" per poi voltarmi con fare altero verso quei passi.

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Icarius ed Altea si voltarono verso quei passi.
Videro allora una sagoma appatire dalla penombra del cortile.
Era un uomo dall'aspetto duro, quasi volgare, dai lineamenti marcati, il sorriso sadico e lo sguardo crudele, sebbene avesse un solo occhio.
"Guarda guarda..." disse "... bella serata per passeggiare, vero?" Ridendo.
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"Mi piace saperti curiosa..." disse Elv, mentre Gwen si stringeva al suo braccio "... cos'altro vorresti sapere?" Guardandola e parlando con tono basso.

Guardai Icarius alla vista di quell'uomo.. Che personaggio strano. "Potrei dire la stessa cosa di voi" esclamai "Che strana serata per passeggiare da solo.. Potreste presentarvi, invece di spiarci" con fare seccato. Chi mai poteva essere.

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Alzai gli occhi sui suoi, ammaliata dal suo tono basso.
"Non so... È strano... Ti conosco meglio di chiunque altro, so tutto di te... Ma ora... È come se avessi qualcun altro, davanti... Come se dovessi imparare a conoscerti di nuovo..." risposi, con aria meditabonda ma in fondo stuzzicata da quella prospettiva.
"E tu?" con tono enigmatico e sorriso quasi divertito.

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L'uomo rise forte.
"Sono Budmin..." disse ad Altea "... dieci anni da scontare... per violenza, stupro, spaccio e consumo di stupefacenti... ti basta come curriculum, bellezza?" Divertito. "E tu? Sei una pornostsr? Si, perchè mi pare di averti vista in un paio di film in cui facevi tutto..." ridendo di nuovo.