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Guisgard era pallido.."E tu perché sei sbiancato, hai paura...aiutare, io voglio solo la verità, dovrei aiutare un impostore...io non so chi dei due ha ragione, ma non ti sembra strano...Guadagn ti porta qui e ora dice di aver scoperto la verità sull' eredità...dimmi..perché sei venuto qui Guisgard...sei davvero un Taddei...io ti aiuterò se è la verità, oppure ti aiuterò ad andartene se non è vero" mentre Ergolin bussava "Arriviamo..e che modi, ora scendiamo" aspettando la risposta di Guisgard.."Altrimenti me ne andrò..e facciamo prima di stasera, ho un appuntamento importante stasera" guardandolo, tanto un uomo del genere non era nemmeno geloso.
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“Si, io sono il vero erede...” disse Guisgard ad Altea “... sono il vero Guisgard!” Quasi tremante.
“Non abbiamo nulla da mangiare a quest'ora.” Disse spiccia la donna a Gwen. “Da bere?” Elv. “La cantina viene aperta solo di sera, quando cuciniamo.” “Andiamo bene...” mormorò lui. “Ehi...” disse Vivian a Clio “... attenta che non si accorgano della lettera sparita...” La porta si aprì ed entrò un uomo anziano. “Buongiorno.” Entrando Sir Blake. “Chiedevate di me?” Guardandole. |
Tremava...tremava..."E perché tremi...di cosa hai paura Guisgard? Lo dici con paura..cosa ti blocca?" che situazione strana.
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Bene.
Ottimo. Posto bocciato. "Bene, torneremo in un altro momento, allora, buona serata" dissi io m, usando lo stesso tono spiccio. Non mi piaceva questa gente punto e basta. Infatti presi Elv per mano e uscii insieme a lui. "Spero di finire al più presto tutto quello che dobbiamo fare qui e di andarcene, non lo reggo più questo posto" dissi insofferente "Credo ci convenga andare in albergo e mangiare quello che abbiamo acquistato oggi, così possiamo anche continuare il quadro. Non vedo l'ora di tornare." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ergolin bussò con forza.
“Se non apre sarò costretto ad aprire io questa porta.” Disse il guardiano. “Ordine del dottor Guadag, amministratore dei beni di Sir Taddeo. Non mi metta in difficoltà, milord... apra per favore.” Guisgard guardò Altea, uscì dalla doccia, si infilò un accappatoio ed aprì. “Scendo subito...” fissando il guardiano. Elv annuì a Gwen e si alzarono. “Forse gradite del tè...” disse la donna. “Avete del tè?” Elv. “No.” “Ah, ecco...” mormorò Elv. “Ma posso prepararlo per voi, se volete.” “Grazie.” Annuì lui. “E credo sia avanzata della crostata da stamani e forse anche dei taralli.” La donna. “Grazie, molto gentile.” Elv, facendo segno a Gwen di tornare a sedersi. |
Mi alzai appena, anche se quelle carezze mi stavano piacendo, e toccai la collana con la mia grazia dentro, liberandone il potere e facendo uscire le mie ali, bianche, non troppo grandi. Mi sentì finalmente libera e rilassata appena le uscì e rimasi di spalle, affinché potesse ammirarle.
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Mi voltai al segno di Elv di sederci, perché quella donna diceva di poterci servire del tè e un po' di crostata.
"Meglio che niente..." mormorai. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Guisgard finalmente sembrò fare un gesto sicuro, aprì la porta e disse ad Ergolin saremmo scesi subito.
Ero allibita, non potevo crederci...ma Guadagn lo aveva portato qui..ora si rivendicava pure colui che amministrava i beni di Sir Taddeo e allora...Guisgard era stato usato o cosa. Presi un asciugamano e aspettai Guisgard tornasse per spiegarmi la situazione...ma la vedevo difficile per lui. |
Tutto accadde in un attimo.
Un vago bagliore, un intenso e breve profumo, poi quelle piume bianche che si aprirono davanti ad un Esterrefatto Pavel in due ali. Pavel restò a bocca aperta, incapace di parlare per un lungo momento. “Ehi...” disse infine “... ehi... ma... che trucco è? Come ci sei riuscita?” Senza avere il coraggio di toccare le ali di Nyoko. Guisgard chiuse la porta e tornò da Altea, che nel frattempo si era coperta con un asciugamano. “Meglio scendere giù...” disse alla stilista. Cominciò allora a vestirsi. Prese però una scatola rettangolare di legno e la chiuse ben bene nella valigia, come se fosse molto preziosa. I due ragazzi si sedettero di nuovo e poco dopo la donna portò loro del tè caldo al limone, con due fette di crostata ed un piatto di taralli freschi di giornata. "Buon appetito." Disse Elv a Gwen. |
"Si forse hai ragione" e vidi quel suo gesto, quella scatola rettangolare...cosa era mai, la mise nella valigia.
Aprimmo la porta e gli chiesi cosa hai nascosto in quella scatola. Ora sembrava diverso, normale ma spaventato o forse non se lo aspettava. |
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