Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 24-02-2015 18.02.46

A quelle parole di Galgan la porta cominciò ad aprirsi.
Apparve allora un venerabile eremita, dalla lunga e canuta barba, i capelli bianchi e corti ed il viso segnato dal tempo e dall'austera sua condizione.
“Ebbene...” disse al cavaliere “... vi ascolto.”
“Non è buon regola” fece Lucas “invitare gli ospiti ad entrare, padre? Anche gli antichi pagani infatti, ho sentito dire, tenevano in gran conto l'ospitalità.”
“Questo perchè” replicò il religioso “essi non dedicavano tempo alcuno nella loro giornata alla preghiera ed alla meditazione, ma amavano invece solo gozzovigliare e peccare. Per questo hanno perduto la libertà ed il loro vasto impero.” Sentenziò con preciso riferimento alla perdita d'indipendenza delle libere cittadine della Grecia e alla Conversione dell'Impero Romano da pagano a Cristiano. “Su, entrate...” facendo segno ai due di entrare “... ma badate di far in fretta.”

Guisgard 24-02-2015 18.07.29

“A me sembra piovi come prima...” disse Bensuon ad Altea.
Ma poi, davanti alla decisione della dama de Bastian, il finto duca comprese che c'era poco da fare.
Così i due seguirono quell'insolito rumore, camminando tra la brughiera ormai densa dell'imbrunire e sotto la pioggia.
Ed infine giunsero in un luogo.
Era un antico ed abbandonato Cimitero Longobardo.
E lì vi era una capanna, da cui proveniva quel rumore.

Altea 24-02-2015 18.13.27

"Infatti piove come prima...altrimenti ti saresti fermato li".
Il finto conte non aveva capito quanto caparbia era una de Bastian..e camminammo fino a raggiungere un Cimitero Longobardo.
Mi fermai stupita..."Forse costruiscono una lapide commemorativa..viene da quella capanna, andiamo a vedere".
Mi strizzai i capelli e la gonna bagnata e lentamente entrai nel cimitero fino a raggiungere quella capanna.."Vi è nessuno..scusate l'intrusione ma..ci siamo persi" dissi facendo l' occhiolino di intesa a Bensuon.

Clio 24-02-2015 18.13.59

Abbassai gli occhi.
Me l'ero immaginata quello sguardo deluso?
"Già..." Mormorai piano, per poi sospirare "Un fratello mi bastava.. Due sono eccessivi.." Ridendo piano, ma senza allegria.
Lo guardai ancora, intensamente.
"Grazie..." Mormorai, con un sorriso "Probabilmente mi aspetta una bella ramanzina, ma.. Ecco.. Io..." Alzando nuovamente gli occhi su di lui "Sono contenta di essermi persa... È stato un piacere conoscervi... Grazie ancora..." Arrossendo, per poi voltarmi verso la strada.
Mi ero esposta anche troppo, dovevo andare.
Presi un profondo respiro e mi incamminai piano, mentre una pioggia copiosa si riversò sulla brughiera.
"Fantastico.." Mormorai pianissimo, sarcastica.
Ma ad ogni passo speravo di sentire la sua voce che mi chiamava, o la sua mano sul mio polso.
Andiamo.. Non lasciarmi andare..
Dimmi di tornare a trovarti almeno, no?
Non vorrai che torni indietro io? Non vorrai lasciarmi davvero la prima mossa? Mi sono già sbilanciata abbastanza.
Intanto, la pioggia mi aveva infradiciato completamente, ma non mi importava.

elisabeth 24-02-2015 18.33.01

Indifferenza......la cosa che piu' faceva male era l'indifferenza....e il Priore non era un uomo che non notasse anche i piccoli particolari.......presi quel bacio...come per la miseria Divina un uomo getta un tozzo di pane ad un affamato.....allo stesso modo strinsi le mie labbra sul sapore delle sue....ando' via come una folata di vento...non seppi neppure giudicare...se andasse in caserma o da una donna di poco conto......ero come se...già, si ero come se ad un bambino intento a raccontare ad un adulto una cosa stupenda...quell'adulto lo avesse preso a ceffoni sul volto........." Si Padre..possiamo andare...avete ragione e' molto tardi e io ho perso solo del tempo...."...presi il mantello ed uscimmo...non volli parlare...non volli chiedergli cosa avremmo fatto...cosa cercavamo .....non volli chiedere cosa gia' sapesse lui che io non sapevo.......ma tra i miei pensieri....e la vicinanza di quell'uomo di Dio arrivammo al cimitero senza che me accorgessi,arrivata al cancello .....scesi da cavallo......." Ci sarà qualcuno che ci condurrà alla tomba...sperando di non trovarci qualcuno.......magari...qualcuno piange per lui.....e dovunque egli sia spera solo che lo venga a sapere......."......da lontano intanto vidi arrivare un uomo mezzo sbilenco e sorridente...chi poteva sorridere in mezzo ai morti se non il becchino......" Forza Padre...questo e' un luogo Sacro..toccano a voi le domande "...

Lady Gwen 24-02-2015 19.39.32

Non avevo visto mai in vita mia occhi talmente scuri eppure cosi luminosi.
Aveva un portamento nobile, fiero, sicuro
Lo vidi avvicinarsi a me, come se stesse andando incontro all'ennesima battaglia , con un'espressione negli occhi di chi aveva gia` la vittora in mano.
La frase che pronuncio` continuo` per un po' a rimbombarmi in testa, "ora che posso vedervi da vicino mi accorgo che ella non mi ha mentito affatto parlandomi di voi...".
"Salute a voi, messere" lo salutai io a mia volta.

Guisgard 25-02-2015 00.14.06

Clio prese per allontanarsi e subito la pioggia inzuppò i suoi vestiti, rendendoli attillati e in gran parte quasi trasparenti, al punto da svelare molto del bel corpo della piratessa.
E nel vederla andare via ad Icarius quella misteriosa ragazza parve ancor più bella, come una visione.
“Clio, aspettate...” disse all'improvviso il pastore.
Ma proprio in quel momento l'abbaiare del suo cane quasi ridestò quella scena, facendola tornare alla realtà.
“Icarius!” Chiamò qualcuno in lontananza. “Icarius!” Era Afel. “Devi tornare a casa! Le pecore devono rientrare all'ovile! Piove a dirotto!”
Il pastore allora si fermò e guardò verso il garzone.
Poi tornò a fissare Clio ancora una volta.
“Si, arrivo...” annuì ad Afel.
Nello stesso istante la piratessa vide Ammone uscire dal suo nascondiglio, fermo ad attenderla.

Guisgard 25-02-2015 00.22.06

Gwen salutò quel giovane militare e lui rispose a sua volta con un sorriso alle parole della giovane.
“Mi aveva detto di voi...” disse guardandole i capelli, la bocca, poi gli occhi ed ogni parte del volto “... del vostro sguardo, del vostro sorriso e dei giochi gentili che il Sole ama fare tra i vostri lineamenti, rendendovi quasi di porcellana...” raccolse allora una rosa rossa dal carretto di una fioraia “... una volta mi narrarono di un antico mito in cui si descriveva un magico giardino... ed ogni qualvolta due giovani si innamoravano, in quel giardino sbocciava una rosa...” le mise la rosa in una mano “... si, ella mi ha detto il vero nel parlarmi di voi... sebbene non ha voluto svelarmi il vostro nome...”

Clio 25-02-2015 00.26.52

Pioveva, sempre di più, sentivo i vestiti appiccicarsi alla pelle, potevo avvertire le fredde lame dei pugnali nascosti alla vista, mentre copiose gocce mi rigavano il viso, forse in competizione con le mie lacrime di quei giorni.
E poi lo sentii... il mio nome.
Mi illuminai, anche se lui non poteva vedermi, mi bloccai di scatto, per poi voltarmi, con un chiaro sorriso.
Non so se i nostri sguardi si incrociarono davvero, o se lo sperassi a tal punto da immaginarlo.
Potevo sentire la voce di Afel in lontananza, e compresi che non sarebbe venuto da me, né mi avrebbe detto di tornare.
Lasciatelo dire cara mia, sei proprio una frana...
Chinai il capo, mentre due calde e liberatorie lacrime si mischiarono alla pioggia incessante sul mio viso.
Così tornai a guardare avanti, e incontrai lo sguardo di Ammone, sorridendo appena.
"Scusa.." mormorai appena, voltandomi ancora una volta indietro, verso le pecore "Non riuscivo a venir via..." ammisi, chinando nuovamente il capo "Sarà meglio tornare in città..".

Guisgard 25-02-2015 00.36.36

Ammone vide Clio avvicinarsi a lui col viso bagnato dalla pioggia e dalle lacrime.
“Io...” disse piano l'omone “... io non sapevo cosa fare... lui... lui sembrava diverso... sembrava non riconoscerti... e credo non avrebbe riconosciuto nemmeno me...” a capo chino "... forse non era lui... non era Guisgard... forse in questa brughiera vivono davvero solo spettri e fantasmi..."


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