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Era uscito.
Appena Anya finì di parlare, subito mi precipitai fuori, preparai un cavallo io stessa ed uscii a cercarlo. Dovevo sapere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Lady Gaynor..." disse lui fissando la gentildonna "... dalla bellezza e dal vostro portamento immagino siate la signora del palazzo..." sorridendole "... devo dunque ringraziare voi per l'invito e l'ospitalità." Avvicinandosi e mostrando un lieve e cavalleresco inchino. "Permettete che colga e rubi questo fiore per voi?" Raccogliendo un fiore da un cespuglio. "È un narciso..." posandolo delicatamente nella mano di lei "... nel linguaggio dei fiori simboleggia molte cose, come la cavalleria ed anche l'Amore... scegliete voi quale significato sia più affine al vostro animo." Sfiorandole nuovamente la mano con un delicato bacio.
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"A quanto pare" disse Cristiano a Petrone "non abbiamo molta scelta, amico mio..." fissando l'omone.
"Allora raccogliero' quel poco che ci è rimasto." Petrone. "Allora non ci vorrà molto tempo." Ridendo Cristiano. Petrone annuì ed andò via. "Beh, non ci resta che andare dal vostro capo" Cristiano a Clio "ed informarlo della piega presa dagli eventi. Sperando sia contento di ciò." |
Per un momento avevo sperato che una volta soli...
Sospirai. Stupida e sciocca fanciulla. Cercai di nascondere la mia delusione e annuii. "Ma certo.." con un leggero sorriso "Andiamo da Ozillonne..". |
L'atteggiamento dell'uomo mi fece sorridere. Conoscevo lo stereotipo del farfallone romantico che affascina le donne con parole poetiche e dolci gesti... anche Bastiano era stato così, giusto il tempo di conquistarmi ed arrivare al matrimonio.
"Vi ringrazio, monsieur..." risposi ritirando la mano. "Vorrei potermi dire deliziata da queste vostre attenzioni, ma tutto ciò che di bello diviene un semplice modo di fare, rende il complimento monco per tre quarti..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
"Niente da fare..." disse il secondino ad Altea "... a quel bastardo ci penso io..." Indicando la porta di ferro "... tu pensa solo a pulire." Con disprezzo.
Aprì allora lo sportellino nella porta e passò all'interno il piatto col rancio ed una brocca di acqua, per poi richiudere il tutto. Allora andò via. |
"Certo." Disse il padre di Nyoko.
Terminò la sua colazione, baciò sua figlia e poi andò via, lasciando il palazzo in carrozza poco dopo. Le governanti allora pulirono in tavola. Ad un certo punto Nyoko cominciò ad udire un fischio giungere dal cortile. |
Immaginavo..ma almeno ci avevo provato ma la mia curiosità era grande.
Vidi il gesto del secondino, io pulivo e quando lui se ne andò mi avvicinai alla porta e pulivo a terra e con lo spazzolone bussai nella porta dove era stato gettato il rancio. Dovevo stare attenta e mi misi a cantare..."Il mio cor desia tutto di voi saper...gabbia dorata è il mio cuore che vuol celare i miei segreti". |
Mio padre acconsentì alla mia richiesta e mi lasciò dandomi un bacio. A quel punto vennero le domestiche a pulire ed io rimasi lì in attesa. Chissà lui dov'era? Poco dopo, un fischio proveniente da fuori, attirò la mia attenzione.
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Altafonte sorrise a Dacey.
"Naturalmente." Disse finendo il suo te. "Vostro fratello se vorrete avrà anch'egli parte a tutto ciò. Quanto ai gioielli, stamani stessa farò venire qui il miglior orafo della città. Sceglieremo così qualcosa di adatto alla vostra bellezza ed al vostro nuovo ruolo." Sorridendo appena. |
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