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Chiusero tutte le finestre.
Allora un irreale silenzio scese sulla casa. Il nonno di Elv accese una lampada per dare un po' di luce. Allora si sedette e si accese la pipa. “Speriamo” disse a Gwen “che Elv sia al sicuro... in un posto ben riparato...” |
Io non immobile voltai a guardarlo.
“Dacché l’uomo moderno si è fatto schiavo delle macchine, pensando di giocare a fare Dio, era inevitabile che prima o poi fossero le macchine stesse a ribellarsi e a prendere il controllo su individui diventati ormai delle larve incapaci di opporsi..” dissi, guardando fuori. “Ma immagino che a lei tutto questo non interessi...” amaramente, senza voltarmi. E non solo questo non gli interessa, razza di stupida... Giá.. nemmeno io. |
Silenzio.
C'era solo silenzio. Irreale, quasi innaturale. Il leggero lucore di una lampada e il fumo aromatico della pipa mi raggiunsero, mentre annuivo lentamente. Il braccio sinistro fasciato mi dava qualche noia, probabilmente per il rimarginarsi della ferita. Ed in quel momento, pensai che avrei preferito se fosse stato in questo posto ben riparato. Con me. Con noi. "E se... E se non dovesse tornare? Se decidesse di non farlo?" sussurrai con voce tremante e gli occhi umidi, lo sguardo fisso nel vuoto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Invece a me interessa moltissimo, visto che il caos è ovunque...” disse Icarius a Clio “... ammesso che sia questa la causa di tutto... lei dunque crede davvero che si tratti di una Punizione Divina? Come fa a dirlo?” Guidando.
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“E' in gamba, sa badare a se stesso.” Disse il nonno a Gwen. “Vado a farmi un caffè... vuoi qualcosa di caldo? Dei biscotti?”
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Non era questo che avevo chiesto.
Ma forse era questo che lui voleva dire. Per autoconvincersi o chissà cos'altro. Scossi la testa in segno di diniego e poi poggiai quest'ultima sulla spalliera della poltrona, abbandonandomi e chiudendo gli occhi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen si addormentò.
Forse dormì per un'ora, forse per due. Fu un rumore a svegliarla. Una delle imposte socchiusa per via del vento che aveva cominciato a soffiare forte. I fulmini ed i tuoni annunciavano l'imminente temporale. Il nonno di Elv non c'era più nella stanza. |
Mi addormentai e dormii per un bel po', forse due ore.
Poi, mi svegliai per un'imposta socchiusa che sbatteva per il vento. Allora mi alzai e la bloccai, ostruendo il passaggio a quel refolo d'aria che aveva rinfrescato la stanza. Il nonno non c'era, forse era andato a riposare. Decisi comunque di fare un giro in casa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Accadde quel giorno
Strinsi i denti.
Dopotutto non potevo essere scortese perché mi ero immaginata un momento magico che evidentemente c’era stato solo nella mia testa. “Non ho detto questo...” voltandomi finalmente verso di lui, ma cercando di non perdermi di nuovo in quel mare, visto com’era finita. “Ma era prevedibile che condividere il dono dell’intelligenza con delle macchine che fanno tutto al posto nostro avrebbe distrutto il nostro essere uomini!” Alzando le spalle. “Guardi solo il tecno pancrazio... una volta gli uomini sapevano combattere, ora mandano macchine a farlo al posto loro!”. Poi arrossii di colpo. “Dimenticavo con chi sto parlando..” con un lieve sorriso imbarazzato. |
Gwen iniziò a vagare per la casa.
La penombra dominava ovunque Al pianterreno la ragazza non trovò nulla di strano. Arrivò poi su un pianerottolo. C'erano due scale: la prima portava giù, la seconda su. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 08.35.21. |
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