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Ordifren prese il diario consegnatogli da Dacey e lo osservò con attenzione.
“Eccellente...” disse leggendolo “... si, era ciò che ci occorreva...” guardò la ragazza “... ottimo lavoro, milady... il mondo accademico e la cultura occidentale vi sarà grata in eterno...” con un lampo negli occhi “... ora lo mostrerò ai miei colleghi e all'intero collegio universitario laico...” con un sorriso trionfale. “Bene.” Annuì Misk. |
Dopo circa un'ora che eravamo arrivati, fu annunciata una visita.
"Sì, credo sia lui, sarà interessante sapere cosa pensa di questa situazione." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Seguii Guisgard nella porta laterale e mi sedetti in un divanetto e lo guardai.."Guisgard..prima ciò che vi ho detto a voce bassa non erano futilità..davvero la vostra persona per me è importante" il cuore accelerava..proprio io dicevo questo e dovevo avere coraggio..tentare il tutto a costo di perdere tutto.."Ecco perché mi sono fatta avanti..Oh, ma voi sarete già innamorato. Magari sarà una cena di cortesia..e quel bacio non ci sarà mai tra noi" mi alzai avvicinandomi a lui..il cuore palpitava forte.."Ero venuta prima per parlarti..della spada..la tua guardia del corpo sembra avere la spada disegnata da Antone e Nigros" .
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Per un attimo fui disturbata dal lampo che vidi negli occhi di Ordifren ma pensai che la giustificazione stava nell'esaltazione per la mia scoperta.
Scacciai subito i pensieri e sorrisi. " Sono felice di essere d'aiuto. Se non è chiedere troppo vorrei essere tenuta al corrente degli sviluppi di questa vicenda" e non era una richiesta ma una affermazione, quasi una imposizione. E poi c'era il desiderio di vedere sparire definitivamente la setta dalla faccia della terra. Nonostante il salvataggio al Palazzo dei Gigli continuavo a considerare l'uomo mascherato un nemico. " Se non avete bisogno di me al momento credo che andrò a fare una passeggiata, so che siete impegnato con il diario ora quindi posso rubarvi il dottore affinché mi accompagni?" |
Nyoko dipinse, quasi di getto, senza fermarsi, seguendo ciecamente il suo pennello, intingendo nei colori come un automa.
E dopo mezz'ora circa il dipinto fu ultimato. E la ragazza vide un volto. Un volto che aveva già conosciuto. In un altro dipinto. Era Guisgard de'Taddei come era dipinto al Palazzo dei Gigli. http://orig03.deviantart.net/dbb3/f/...fulwoodelf.jpg |
Appena le mie mani si fermarono, capì che dovevo aver finito. Aprì gli occhi e sulla tela era dipinto il volto di un giovane. Un giovane che avevo riconosciuto subito.
"Ma... Lui è... " dissi a voce spezzata. Presi la tela, stavolta non sbagliavo. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Guisgard sorrise a Vivian.
“Aspettami...” disse facendole l'occhiolino. Poi andò con Altea nello studio. E qui la vedova gli parlò della spada. “La spada?” Ripetè sorpreso. “Conoscete la spada della mia guardia del corpo? Davvero? E ditemi... cos'ha di particolare quella spada...” Intanto, nell'altra stanza, arrivò ad un tratto proprio la guardia del corpo di Guisgard. “Dov'è?” Chiese fissando Vivian e Bafon. “E' nel suo studio...” indicò Bafon. Lui allora annuì e senza bussare entrò, interrompendo Guigard ed Altea. “Presto sapranno tutto.” Il Narciso Nero a Guisgard. “E manderanno lui per ucciderci.” Guardando il Capo. Avevano entrambi il medesimo azzurro negli occhi. https://cdna2.artstation.com/p/asset...jpg?1459920684 |
“Naturale, milady.” Disse Ordifre a Dacey. “Vi informerò di tutto. Il dottore? Certamente.” Annuì. “Concedetemi solo qualche istante per restare con lui, poi sarà vostro cavaliere.” Sorrise.
“Dacey, attendetemi in giardino.” Misk alla ragazza. “Vi raggiungerò subito.” Fissandola. |
"La spada...ha nell' elsa un fiore e so si chiama Mia Amata..e lui la indossava ieri..alla mostra, si è battuto con lei..ha una lama eccezionale..vi è spiegato tutto nel libro che ti ho dato..." mi accorsi ormai stavo dandogli del tu..davvero non lo sapeva?
Ad un tratto la porta si aprì e voltandomi vidi proprio il Narciso Nero..mi strinsi istintivamente forte a Guisgard...rimasi in silenzio..cosa significavano le parole del giustiziere. Guardai Guisgard mentre lo stringevo forte...Guisgard sapeva eccome dunque visto si parlava di qualcuno pronto ad ucciderci.."Lui chi? Colui che ha ucciso il mio cameriere e rubato le opere sacre nella mia dimora?" |
" Grazie" alzandomi.
" O si certo, naturalmente. Ah voglio sperare che sarete entrambi a cena questa sera..." Senza specificare oltre quindi lasciai i due uomini ai loro affari ed uscii, intercettando subito un domestico. Gli fornii un elenco di cibi da comprare al mercato. Quindi raggiunsi il giardino |
Sorrisi a Guisgard.
"Lo faccio sempre.." con un sorriso divertito. Sospirai, finalmente ero di nuovo tranquilla. Sorseggiai la cedrata, stando però attenta a non finirla, in modo che ne trovasse un po' al termine del suo incontro. Ma poi qualcosa interruppe i miei pensieri. Un'ombra, rapida e veloce, chiese di Guisgard, entrò nello studio accanto. Mi si gelò il sangue nelle vene. Possibile? Possibile che mi fossi immaginata tutto, che mi fossi sbagliata? Sentii un brivido corrermi lungo la schiena. No, non poteva essere. Sapevo cosa avevo visto, sapevo cosa avevo provato. La situazione era sicuramente più complicata di quanto sembrasse. Sì, doveva essere così. Mi ero svegliata nella camera di Guisgard dopotutto, non poteva certo essere un caso. Come non poteva essere un caso che non ci fosse mentre era con me. O che non ci fosse alla mostra, né all'inaugurazione. E quella presa? La presa che mi aveva fatto il giorno prima. Non potevo essermi inventata anche quella. Forse erano davvero due, ma quella mattina era Guisgard. Di quello ero certa, e se mi fossi sbagliata, nulla avrebbe più avuto importanza. Dovevo parlarne con lui, dovevo affrontarlo e parlargli apertamente. Non avrebbe potuto mentirmi su una cosa del genere. E se davvero mi fossi sbagliata, sarei andata incontro al mio destino. |
Dacey uscì in giardino ed attese l'arrivo di Misk.
Era un caldo pomeriggio di inizio Agosto, sotto un cielo perlopiù terso e screziato solo da poche e lontane nuvole bianche che parevano stagliarsi lungo l'orizzonte come vette dimenticate di un mondo fantastico. Il cinguettio degli uccellini ed il canto delle cicale impreziosiva quello scorcio di verdeggiante natura, con sciami di calabroni sotto un faggio frondoso che scintillavano come cromatiche pietre preziose sotto i riflessi del Sole. Poi un calpestio e le mani di Misk che leggere si posarono sulle braccia scoperte di Dacey. “Solo gli innamorati” disse sussurrando ad un suo orecchio “conoscono gli eterni attimi di una breve attesa...” col suo respiro tra i bruni capelli di lei “... così recitava Catullo...” sorridendo. |
Iniziavo ad apprezzare davvero quei luoghi, quella città e più in generale la mia vita.
Cominciavo a ritagliarmi momenti più o meno lunghi di pace, di felicità senza che i demoni del passato mi assalissero. Ed ecco che potevo apprezzare il paesaggio circostante, godere del canto leggero degli uccelli e delle cicale, sentire sulla mia pelle il calore del limpido sole, lanciare lo sguardo al di la del palazzo lasciando che si perdette senza fine. Le mie orecchie su fecero tese udendo dei passi e poi, all'istante mi irrigidii sentendo delle mani che mi toccavano. Al suono di quella voce mi calmai subito però e poggiai le mie mani su quelle dell'uomo. " Quanta verità e quanta poesia in una sola frase... " voltandomi appena ad osservare Misk, specchiandomi nei suoi occhi. " Amate dunque la poesia dottore?" girandomi del tutto. " Ancora non riesco a figuravi nella vostra professione di medico, siete più un cavaliere per me" |
Frediana fece entrare un uomo.
Era alto, dai lunghi capelli neri e la barba folta e scura, gli occhi ipnotici e l'espressione impenetrabile. “Prego, accomodatevi...” disse Theris “... immagino siate il filosofo di cui ci ha parlato il professor Ordifren...” “Esatto.” Con un cenno del capo l'uomo. “Mi chiamo Asputin e spero di poter essere utile riguardo a quanto da voi detto al professore.” http://www.starwarped.faketrix.com/f...Rasputin-7.jpg |
Il Narciso Nero andò nello studio di Guisgard, lasciando Vivian e Bafon nello studio da soli.
“Beh, sarà meglio che torni al mio lavoro...” disse il vecchio “... va tutto bene, Vivian? Vi vedo strana?” Fissando la bionda segretaria. |
Frediana, fece entrare l'uomo, un certo Asputin.
Aveva degli occhi strani,quasi ipnotici e un'espressione impossibile da decifrare. "Il professore ha proposto che potremmo accompagnarvi alla chiesetta in modo che voi possiate dare un'occhiata e trarre le vostre conclusioni riguardo questa faccenda così intricata." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Mille pensieri, teorie, episodi affollavano la mia mente.
Contraddizioni, ipotesi, pensieri, ricordi, era difficile non annegarci. Sorrisi a Bafon. "Oh, niente..." sorridendo "Andate pure, grazie.." annuendo "Anche io ho del lavoro da fare..". Cercai di nascondere il più possibile i miei pensieri. Non vedevo l'ora di restare sola con Guisgard per poter parlare. |
“La poesia è l'arte della bellezza, affermava Petronio.” Disse Misk a Dacey. “Davvero vi appaio come un cavaliere?” Baciandole la mano col tocco leggero e sensuale delle sue labbra. “Forse perchè ai miei occhi apparite come una regina ed io non bramo altro che essere vostro cavalier servente...” fissandola.
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“Si, me ne ha parlato.” Disse Asputin a Gwen. “In effetti sono qui per poter vedere la chiesetta.”
“Non temete possa essere pericoloso?” Theris. “Dopotutto è alla mercé di un folle...” “Non vi sembra strano” fissandolo Asputin “che in una chiesa chiusa qualcuno vi possa accedere quasi indisturbato senza neanche lasciare tracce? A meno che esso non sia un fantasma. Ma ho imparato che sono sempre i vivi a compiere misfatti e mai i defunti.” |
"Dunque voi cosa pensate di tutto questo?" chiesi,non capendo ancora quale fosse la sua posizione.
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" Siete bravo a ricordare tutto così a memoria...mi domando però come ve la caviate nell'inventare voi qualche verso" con un sorriso divertito, cercando di capire se avrebbe accettato la mia piccola sfida.
" Si davvero. Ne avete l'aspetto e il comportamento, anche in questo momento sembrate uscito dal manuale di cavalleria" visto il baciamano. Tutti quei modi mi affascinavano terribilmente, come una falena attratta da una lampada, tanto attratta da non accorgersi di eventuali pericoli. " Io ero una regina... Ora sono solo Dacey, e non posso osare sperare di essere già divenuta la regina del vostro cuore" in realtà così dicendo speravo che lui confermasse questa mia frase |
Guisgard fissava il Narciso Nero, mentre Altea gli era stretta a lui.
Poi quell'ombra svanì. “Oh, non lasciatevi impressionare...” disse il Taddeide alla vedova sorridendo “... è la mia guardia del corpo come ben sapete. Riguardo alla spada credo abbiate ragione. Egli ne possiede una magnifica e speciale, di cui però so ben poco, ahimè.” Scuotendo il capo. “Ora però dovete scusarmi per un po'. Credo di dover risolvere una questione con lui.” Tornarono nell'ufficio, trovando Vivian e Bafon. |
Guisgard tornò nell'ufficio, e il mio cuore accelerò sempre di più.
Cercai di non darlo a vedere, dato che non eravamo soli. Gli sorrisi. "Te ne ho lasciata un po'.." dissi solo, porgendogli la cedrata. "Va tutto bene, capo?" scrutando il suo sguardo, preoccupata. |
Nyoko prese la tela con quel volto dipinto, mentre Filax la fissava in silenzio.
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Uscì dalla mia stanza di corsa, cercando Asputin.
"Asputin! Dove siete?" Avrei dovuto solo dargli quel dannato dipinto, accontentarlo. Dopo di che sarei scappata. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
“Penso che qualcuno voglia tenere lontani i curiosi da quella chiesetta.” Disse Asputin a Gwen.
“Chi e perchè?” Chiese Theris. “Qualcuno che magari ha interesse a nascondere lì qualcosa che nessuno deve vedere.” Rispose Asputin. “Chissà, magari oggetti preziosi che sarebbero in pericolo alla luce del Sole... magari opere d'arte destinate a musei ed invece custodite là...” |
“Avervi come modella” disse Misk “è la massima ispirazione per me... tanto da poter quasi divenire io stesso un poeta.” Sorridendo a Dacey. “Voi restate una regina... quanto al mio cuore, ben sapete che non potrei negarvelo... e vi prego, basta con questo voi formale e destinante... rivolgetevi a me dandomi del tu... sono Misk... Misk e basta per voi... così da poter divenire ogni volta il vostro poeta, il vostro cavaliere e tutto ciò che più desiderate...” e di nuovo le baciò la mano, stavolta in modo più audace, quasi scivolando fino al polso, come a voler assaporare la sua pelle ambrata e resa ardente dal Sole pomeridiano.
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Il suo ragionamento fu subito logico e ovvio.
Mi voltai verso Theris. "E se la chiesetta fosse una specie di quartier generale di quella setta di fanatici artefice di quei furti? Oppure dei chierici, i quali non vogliono che le opere vengano rubate..." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Guisgard entrò pensieroso nell'ufficio, ma poi a quelle parole di Vivian sorrise.
“Oh, ma certo, mia cara...” disse prendendo il suo bicchiere e bevendo “... questa cedrata ha il sapore delle tue labbra...” avvicinandosi al suo orecchio e parlando a bassa voce. |
" Misk..." pronunciando con dolcezza ogni lettera, ad occhi appena socchiusi per quel bacio, ancora più intenso e sensuale del precedente.
" Riesci sempre a sorprendermi, con ciò che dici, con queste parole ammaliatrici..belle ma forse pericolose.." Dandogli del tu come aveva chiesto. " Mi stai regalando qualcosa che solo poco tempo fa non avrei mai immaginato di poter avere ... Mi sento felice e viva dopo tanto, tantissimo tempo. Non c'è dubbio che sai che medicina usare per guarire il mio cuore" intercettando le labbra dell'uomo con un dito fino a risalire sulla guancia, donandogli una carezza. " Il tuo cuore però è il dono più prezioso" |
Dapprima sorrisi alle sue parole, porgendogli il bicchiere.
Ma quando si avvicinò al mio orecchio sussurrando, chiusi gli occhi e sospirai, per poi sorridere. Quasi non osavo nemmeno ammettere che cosa stavo pensando. Ma se conosceva il sapore delle mie labbra allora voleva dire che.... che qualunque mistero si celasse dietro il Narciso Nero, il mio cuore non mi aveva ingannato. Così il mio sguardo divenne acceso e luminoso, nel suo. "Non mi hai risposto.." con un sorriso dolce, sfiorando dolcemente il suo viso in una carezza leggera "Va tutto bene?". Restai persa nei suoi occhi per un lungo istante. "Vuoi parlarmene in privato?" sussurrai piano. Dopotutto avevo appurato che nemmeno Ernot sapeva, forse dunque aveva bisogno di tranquillità per potermi esporre i suoi dubbi. |
Nyoko correva per i corridoi chiamando Asputin, fino a quando vide arrivare invece Wolfetta.
“Asputin non è al castello in questo momento, cara...” disse “... posso aiutarti io?” |
Incontrai Wolfetta nel corridoio. Non so se ero contenta di vederla.
Asputin, quindi, non era a casa. Proprio adesso doveva sparire? Sorrisi alla donna e gli mostrai la tela. "Vi prego" dissi tesa "Sta volta credo di aver la risposta giusta. Non ditemi bugie, Wolfetta." dissi quasi disperata. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Theris a quelle ipotesi di Gwen guardò Asputin.
“Si, potrebbe essere...” disse il filosofo “... di certo qualcuno si nasconde là... qualcuno che ha qualcosa da voler nascondere...” “Voi di chi sospettate?” Theris. “Beh, siamo nel campo delle ipotesi...” mormorò Asputin “... la logica però ci da dei suggerimenti... la chiesetta è isolata, nel bel mezzo della brughiera... un luogo dunque ideale da usare come nascondiglio... e chi ha possibilità di accedervi indisturbato?” “I chierici...” annuì Theris. “Già.” Fissandolo Asputin. “Perchè allora suonare le campane ed attirare i curiosi?” Entrando Frediana. Asputin si voltò di scatto guardandola e lei chinò il capo. “Perdonatemi, ero giunta solo per chiedervi se desiderate del thè...” la donna. |
Bene, in effetti avevamo fatto dei passi avanti, anche se sinceramente non riuscivo a capacitarsi del fatto che potessero esserci dei chierici dietro tutto questo.
Frediana poi mi fece sobbalzare; nessuno di noi si era accorto del suo arrivo,ma la sua domanda era legittima. "Sì Frediana,del thè andrà bene" annuendo, poi guardai Asputin "La domanda però è legittima: perché attirare gente suonando la campana?" Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Le labbra di Misk baciarono il dito di Dacey quando le sfiorò.
“Non vi sto donando nulla...” disse “... ve lo state prendendo da voi... vi appartiene, da sempre...” fissandola “... io sono vivo dopo tanti anni... io sto di nuovo sentendo il mio cuore pulsare dopo infinite notti di solitudine e lutto... io ritorno alla realtà dopo aver combattuto con fantasmi ed illusioni... io... grazie a voi...” vicinissimo alle sue labbra. |
" Niente tu ci eravamo detti..." soffiando sulle sue labbra mentre parlavo, talmente eravamo vicini.
" Siamo uniti dai fantasmi e dalla solitudine ed è per questo che riusciamo a capire bene il dolore dell'altro ma anche grazie a questo riusciamo a guarire l'altro, giorno dopo giorno" e lasciai che le mie labbra incontrassero le sue, senza alcun timore. Quell'unione era ciò che di più bello potessi chiedere. |
“Non preoccuparti, cara...” disse soltanto Guisgard a bassa voce a Vivian “... va tutto bene...” sorridendole “... piuttosto, sai che ho perduto un vecchio diario di viaggio? Sembra sparito nel nulla, come ingoiato da questo grande palazzo... anzi, adesso vado a cercarlo...” annuì “... Bafon, conduci madama Altea nei padiglioni e mostrale le nostre armi più pregiate, così che non si annoi nell'attendere il mio ritorno.”
Bafon annuì e condusse Altea nei padiglioni. |
Il Narciso Nero e la nascita degli Illuministici
Sorrisi a Guisgard.
Non me la raccontava giusta, ma sapevo che c'era gente e non poteva essere sincero. Quando uscirono Bafon e Altea mi avvicinai a lui. "Posso accompagnarti?" Chiesi, titubante "Quattro occhi sono meglio di due, no?" Sorridendogli. Non vedevo l'ora di poter stare da sola con lui, ma il lavoro prima di tutto. Unire le due cose non sarebbe poi stato affatto male. |
Wolfetta guardò la tela e restò ammutolita per un lungo istante.
“Oh, cara...” disse sorridendo a Nyoko “... ci sei riuscita... finalmente... sei fantastica...” annuì “... dalla a me... la prenderò io... il tuo compito è finito qui al castello... ti saremo grati per sempre...” accarezzando la tela. |
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