Sentivo il suo profumo fresco del docciaschiuma misto all' olio prima spalmato.
Aprii gli occhi e lo vidi sveglio "Non dormi, cosa succede?" accarezzandogli il viso e giocando coi suoi ricci bruni.

Sospirai appena.
Poi annuii.
"Sì, forse hai ragione" capitolai.
Se era la nostra ultima possibilità, dovevamo tentare, per forza.
Dovevamo cercare di andarcene da qui e boicottare questa follia, far sapere a tutti che qui dimoravano solo pazzi omicidi e probabilmente anche trafficanti di organi.
Una pazzia mascherata da torneo.

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"Fa caldo qui..." disse Icarius cercando di non badare al modo in cui Altea giocava con i suoi capelli bruni "... quest'isola è davvero calda..." massaggiandosi il viso arrossato forse non solo per il calore"... tu... tu non hai caldo?" Fissandola.



"Allora scendiamo nella sala e cerchiamo di avvicinare qualcuno, cominciando a parlargli di ciò che abbiamo scoperto..." disse Elv a Gwen "... vieni con me?"

"Sì, anche se credo che ora tutti abbiano di meglio da fare..." sarcasticamente, andando nel corridoio e sentendo ancora i bagordi degli ospiti con la più che disponibile servitù.

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"Oh si...ho molto caldo, infatti non vedi sono vestita poco, anzi ho talmente caldo che mi tolgo pure la lingerie" e tolsi la sottoveste nera.
Mi posi sopra di lui e portai la mano al basso ventre "Vero, sei caldo..." in un soffice alito di voce.

Gwen ed Elv lasciarono la loro stanza e tornarono nella sala.
Qui c'era divertimento, fiumi di alcool che scorrevano, balli, canti e situazioni equivoche.
Tutti insomma se la spassavano alla grande.
"Eh, non sarà facile attirare l'attenzione di qualcuno di questi..." disse perplesso Elv.





Icarius vide Altea togliersi la sottoveste, spogliarsi davanti a lui e restare solo con gli slip.
Guardò i suoi seni e tutto quel corpo bianco e longilineo.
Poi lei si pose ancora più vicino a lui, con la mano sul basso petto di lui.
"Si, è vero..." disse titubante e parecchio turbato Icarius "... è caldo qui... forse dovresti fare una doccia anche tu?" Parecchio imbarazzato.

Pian piano Sexy Zvezda si ritrovò senza più vestiti, solo con la sua maschera e la biancheria intima addosso.
Le dita di Guisgard scivolavano lente ed audaci lungo la pelle di lei, in lente carezze sensuali, provocanti, ammaliarti.
Nel farlo la guardava diritto negli occhi.
Poi incatenò le sue labbra a quelle di lei, in un altro bacio, come a volerle rubare il respiro.
E mentre la baciava le sue mani non si fermavano, toccandole il reggiseno e poi gli slip, premendo con le dita contro la stoffa fra le sue gambe, in un lento e ritmico massaggio afrodisiaco.
Continuava a baciarla con la lingua, penetrando fino alla sua gola con caldi gemiti.
Allora lei sentì la mano di lui sganciare il suo reggiseno, liberando finalmente i suoi seni.

"Oh no, non mi serve una doccia....basterebbe sfociare i propri sensi ed istinti" incatenandolo in un bacio e ponendomi sopra di lui "Lasciati andare o andrò a fare un giro per il salone sola...e se mi accadrà qualcosa mi avrai sulla coscienza" sorridendo maliziosa "E lo farò..".

"Ecco, immaginavo..." dissi sconsolata, guardando la scena che ci si presentava davanti.
Di certo tutto avrebbero ascoltato ora, tranne che le cospirazioni, seppur vere, di due tizi a caso che cercavano di salvare la vita a tutti.
"Non credo che concluderemo qualcosa, sono tutti persi..." scuotendo la testa.

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"Si, hai ragione..." disse Elv scuotendo la testa "... ho bisogno d'aria..." fissando Gwen e facendo segno di seguirlo.
Uscirono così di nuovo nel cortile, dove splendeva una Luna magica e misteriosa.
Allora i due videro una figura passeggiare sotto un mandarlo.



Quel bacio con cui Altea invase ed accaldò la bocca di Icarius, restando nuda sopra di lui.
Sentiva il bel corpo di lei su di lui, i suoi seni, le lunghe gambe, cedendo per un attimo a quel bacio seducente, provocante, eccitante.
Icarius sentiva la lingua calda e bagnata della regina fra le sue labbra, i lunghi capelli di lei scivolare sulle sie spalle forti.
"No... aspetta... non posso..." disse lui staccandosi dalla bocca di lei, con un tono basso ed eccitato.

Elv uscì fuori ed io lo seguii, prendendolo per mano.
La sera era ancora magica, ancora splendente, o forse ero io a vederla così.
Ad un tratto, vedemmo una figura sotto un mandorlo, intento a passeggiare.
"Avviciniamoci, vediamo chi è... Se è un concorrente possiamo iniziare a parlare con lui..."

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"Oh si che puoi...devi toglierti le inibizioni, un guerriero non può avere paura di nulla" scendendo con la bocca lungo il petto fino a lambire la parte vicino al suo inguine, i lunghi capelli biondi sfioravano quella pelle incandescente, la muscolatura virile e ritornai nuovamente su e stavolta il mio volto era davanti al suo "Allora...aspetto la tua risposta, ripeto, e uscirò da qua...sola" con tono solenne.

Elv annuì a Gwen ed insieme si avvicinarono a quella figura che fissava la Luna.
"Ehi..." disse Elv.
La figura si voltò, con la Luna che ne illuminò il volto.
"Cosa vuoi?" Fissandolo Reddas.



Icarius era steso sul letto, in balia di quella sensazione nuova, eccitante.
avere una donna simile, praticamente nuda su di lui lo turbava parecchio.
Trattenne il fiato quando Altea baciandogli il petto arrivò all'inguine.
"Ecco, io..." disse fissandola dopo le parole di lei "... io credo che non sia una buona idea per te scendere da sola in quella sala..." portandosi istintivamente la mano sui pantaloni, per coprirsi la parte intima.

La mia sottoveste scivolò via, come una lenta carezza sulla mia pelle.
Sentivo le sue mani, audaci e forti su di me, percepivo il suo ardore, la sua voglia, la sua voluttà su di me.
Mi faceva perdere il controllo.
Spalancai gli occhi per osservarlo, non volevo perdermi nemmeno un istante, nemmeno una sfumatura dei suoi occhi chiari che mi fissavano in quel modo che farebbe impazzire ogni donna.
Il tocco delle sue mani era inebriante, sentivo la mia pelle sempre più calda, sempre più fremente, vogliosa, incandescente.
E poi quei baci, quei baci in cui sembrava volesse togliermi il respiro, in cui la sua lingua e le sue labbra si impossessavano di me, della mia anima, mutata nel respiro che mi rubava continuamente.
E io mi abbandonavo a quel bacio, completamente.
Quando toccò gli slip mi scappò un gemito, tanta era la voglia accumulata, che avrebbe sentito se si fosse addentrato negli spazi più segreti del mio intimo.
Poi, finalmente, liberò i miei seni, e io lo fissai negli occhi, per vedere la sua reazione a quella vista.
Intanto, continuavo e continuavo a tormentare la sua virilità con un massaggio ritmico, intenso, abile, sensuale, da fargli perdere la testa.

Ci avvicinammo e... Era Reddas.
Rivolsi un'occhiata sconsolata ad Elv.
Ma proprio da lui dovevamo iniziare?
Guardai Elv facendogli capire che poteva anche parlare lui, non ci pensavo assolutamente ad avere anche fare con quel tipo.

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"Almeno starai tranquillo" col volto offeso ed alzandomi "Puoi dormire, io vado in giardino, vado nel laghetto dei fior di loto, sono armata...non vorrei rovinare le tue leggi".
Era inutile parlare con lui, e io ero una Regina e non dovevo supplicare nessuno.
Accesi la luce e mi alzai nuda e con un gesto apparve una scintilla di fuoco dalle mani e mi rivestì di un vestito color oro, lo guardai spavalda e con risentimento.
Aprii la porta e scesi lenta nel giardino, camminai nel vialetto fino a raggiungere il laghetto e mi fermai.
Chiusi gli occhi e mi poggiai sopra un tronco...l' acqua scorreva lenta, mi rilassai e le lanterne rosse la illuminavano di toni rossi e gialli, mentre i Loti danzavano....ma questo era un Paradiso ingannatore, non come i giardini di Serenica.

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Elv annuì a Gwen.
"Ascolta..." disse poi a Reddas "... credo che qui si è tutti in pericolo... c'è qualcosa di strano qui... temo il torneo sia una farsa... una trappola... credo che il vero intento del padrone di quest'isola sia quello di ucciderci tutti..."
Reddas restò per un lungo istante in silenzio, fissando la Luna.
Poi scoppiò a ridere.



"Aspetta..." disse Icarius ad Altea.
Ma lei si rivestì magicamente ed andò via, scendendo nei giardini.
Dopo un pò il suo senso di solitudine svanì.
Si sentì osservata.
Si accorse allora di una figura nella penombra, tra il chiarore lunare ed i peschi selvatici.

Rimasi a fissare quella immagine per molto come un dipinto magico, ma il mio sesto senso si accorse di una presenza e mi voltai guardinga.
"E' da molto che mi osservate?" seccata.."Fatevi almeno avanti così possa vedervi" sperando non fosse un rompiscatole.

Era una figura nel chiaroscuro lunare.
"Si, da qualche istante..." disse "... in verità la guardavo... anzi spiavo..." ad Altea, avendo qualcosa fra le mani.

Non vedevo le fattezze ma il mio sguardo vide aveva qualcosa tra le mani.
Mi alzai, avvicinandomi guardinga, ero pronta ad ogni evenienza, potevo far apparire Volpe Ambrata e tranciargli la testa ancor prima di poter farmi qualcosa.
"Come mai eravate lì a spiarmi?" guardando bene la persona e cosa aveva nelle mani ma a debita distanza per un eventuale attacco.

Avrei potuto strangolarlo lì da un momento all'altro.
Dio quanto lo odiavo!
"Elv, andiamocene. Non voglio avere a che fare con questa gente" dissi, allontanandomi poi.

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"Si, ha ragione..." disse lui con tono garbato, mentre Altea si avvicinava "... in verità ami dipingere e mi è permesso solo di notte uscire in questo giardino... ciò quindi mi obbliga a ritrarre fiori, stelle o la Luna... per questo, vedendola qui stanotte, ho pensato di dipingerla... le dispiace?"
Lei si accorse che aveva il volto coperto da una maschera lui.
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"Aspetta..." disse Elv a Gwen "... perchè ridi?" A Reddas.
"Perchè è il trucco più stupido che abbia mai visto..." questi "... pensate davvero che io creda a questa idiozia, abbandonando il torneo? Stolti, non potete ingannarmi con simili sciocchezze." Con disprezzo.

Ma era incredibile, aveva una maschera addosso e la sua storia era assurda ma volevo sapere cosa fosse tutto questo, cosa ci fosse dietro.
"Prego fate pure" sedendomi sul tronco di fronte al laghetto "Però vivere solo di notte non è una brutta idea, può godere di questo meraviglioso Giardino, siete di queste parti" ma i miei sensi erano pronti ad agire, anche se ero rilassata.

Scossi la testa.
"Sei un maledetto idiota e spero che tu ti renda conto del pericolo quando sarà ormai troppo tardi. Di certo non sarebbe una gran perdita" sbottai, fissandolo negli occhi.
Poi, mi allontanai.
Era solo uno stupido arrogante, non meritava certo che perdessimo il nostro tempo con lui.

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Gwen si allontanò ed Elv la seguì.
Tornarono verso la sala, dove però la baldoria pareva essere terminata.
Infatti, data l'ora, i partecipanti erano stati mandati nelle proprie camere.
Tra poche ore sarebbe cominciato il torneo.



Altea si sedette davanti a quel misterioso individuo che subito riprese a dipingerla.
"Si, vivere di notte non è male..." disse disegnando "... dipende da ciò che si cerca... se si è disposti a rinunciare al Sole allora si... è un buon modo di vivere..."

"Io non potrei rinunciare al Sole, ma nemmeno alla Luna sapete? Voi avete dovuto rinunciare al Sole...scelta vostra o forzata?" mantenendo una posa regale, ma il mio pensiero volò ad Icarius...bello come il Sole e dai sentimenti bui come la Notte.

"Sono stato costretto..." disse lui ad Altea "... ha un contegno non comune lei... una certa dignità... sembra una donna d'altri tempi..." disegnando.

Ero arrabbiata, nervosa e agitata per tanti di quei motivi diversi che c'era solo l'imbarazzo della scelta.
Reddas, il torneo, quei criminali.
Tutto sbagliato.
Tutto.
"Pare che ne abbiano avuto abbastanza, dei bagordi..." sarcasticamente.

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"Già, ormai saranno sbronzi da far schivo..." disse Elv a Gwen deluso "... neanche le cannonate potrebbero svegliarli..." sbuffando "... mi sento in trappola..."

Lo guardai e improvvisamente mi sentii impotente.
Come se non potessi fare proprio nulla.
E magari era proprio così.
D'istinto mi avvicinai ad Elv e lo abbracciai, stringendolo forte.
Volevo non essere mai partiti, avremmo dovuto essere a casa, a litigare per un frullato sbagliato o per un allenamento mancato.
Ma non questo.

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Elv cinse Gwen con un braccio, baciandole i capelli.
"Andiamo in camera, dobbiamo riposare..." disse dolcemente.
La prese per mano e tornarono in camera.
Qui lui si stese, restando a fissare a lungo il soffitto, senza dire nulla.
Era notte fonda.

Chiusi gli occhi affondando il viso nei suoi capelli per respirare il suo profumo, a quel bacio dolcissimo.
Poi, mi prese per mano e andammo in camera.
Mi cambiai per la notte, indossando una camicia leggera, mentre lui era già a letto, a fissare il soffitto.
Allora lo raggiunsi e, cercando di ignorare quell'ancora presente imbarazzo al pensiero di stare a letto accanto a lui, cercai di capire cosa fare per farlo stare meglio, almeno per riposare.
"C'è qualcosa che posso fare? Per farti sentire meglio?" sussurrai piano, i capelli sparpagliati sul cuscino, mentre gli accarezzavo dolcemente il viso, quasi con fare materno.
Era una cosa di cui non riuscivo a fare a meno, dopo un intero anno a fare il mio lavoro per conto suo.


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El si voltò e guardò Gwen negli occhi per un lungo istante, mentre lei gli accarezzava il viso.
"Si, qualcosa c'è..." disse lui piano.

Gli sorrisi, mentre si voltava a guardarmi.
"Ah sì? Cosa?" chiesi, continuando ad accarezzargli il viso.

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A quelle parole lo osservai, da chi mai era costretto e se fosse stato uno spirito.
Alla sua domanda stavo rispondendo ero una regina ma mi blocca.. "Si, ho ricevuto una educazione rigida di altri tempi" sorridendo gentilmente "Ma chi vuole tenervi imprigionato e noto avete una maschera".

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