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La figura sparì.
Aggrottai la fronte e guardi Elv. "Sei sicuro? A me sembra di aver visto Azzy" perplessa. E adesso? Cosa stava accadendo? Come potevamo confondere una donna anziana con una bambina? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Vorrei che voi indossaste abiti e gioielli appartenuti a Layla.” Disse il barone ad Altea. “Se ciò naturalmente non vi reca fastidio, madama.”
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I miei occhi si spalancarono sorpresi..non comprendevo il motivo di quella richiesta, non pensavo il barone si fosse innamorato di me altrimenti mi avrebbe accettato come ero, ma volevo capire..ero audace, mi spingevo sempre al limite e sorridendo risposi "Oh, per me sarebbe davvero un onore, davvero, ma ovviamente io rimango Altea de Bastian, ricordatelo".
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“Naturalmente, madama.” Disse il barone ad Altea. “Non ho intenzione di vedere in voi lei. La mia richiesta è per rivedere quegli abiti e quei gioielli addosso ad una bella donna e non restare a marcire negli armadi e negli scrigni. Non voglio che i beni materiali di Layla appassiscano come ho fatto io in quel castello.”
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“No, era la bambina.” Disse Elv a Gwen. “Si vedeva chiaramente. I boccoli, gli abiti infantili. Era proprio quella Jesse.”
“Andiamo, signori...” Missan “... il tempo è tiranno.” |
"Vi ringrazio del complimento, davvero mi vedete bella? Ne sono lusingata. Il castello..già..ho visto il salone da ballo, ho proposto alla vostra governante di rimodernarlo..è un inizio, una bella pulita, nuova carta da parati e tende...io faccio un piacere a voi e voi a me, d' accordo" e lo guardai con sguardo malizioso e furbo.
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Ancora un bacio per Destresya, per poi accoccolarsi ancor più fra le braccia del conte.
Restarono così per lunghi istanti, poi lei si addormentò, appagata e serena. Si risvegliò al mattino dopo, da sola nel suo letto. |
Rimasi Ancor più dubbiosa.
I miei sensi non potevano ingannarmi... Annuii a Missan che ci riportò alla realtà, avevamo un lavoro da svolgere e non potevamo far tardi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il barone rise piano.
“Affare fatto.” Disse porgendo la mano ad Altea per stringerla. “Potrete decidere liberamente come arredare la sala da ballo, madama.” |
Così i due vampiri e Missan raggiunsero l'obitorio, attraversando buona parte della città ormai illuminata dalle sinistre luci nelle strade.
Appena giunti, Elv si liberò del solo poliziotto di guardia, tramortendolo, in modo che l'indomani lo si credesse solo vittima di un colpo di sonno. Entrarono nell'obitorio, dove erano ammassati i cadaveri maciullati. Era uno spettacolo raccapricciante. Le carmi erano dilaniate, aperte e già mandavano un odore insopportabile. Missan si avvicinò e cominciò ad osservare il tutto, abituato com'era ai cadaveri essendo stato al servizio del sultano ed aver assistito i suoi eunuchi nell'atto di torturare i prigionieri. |
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