Asputin restò un attimo in silenzio, come chi è colto alla sprovvista.
“In effetti è strano.” Disse Theris.
“Affatto...” Asputin fissando lui e Gwen “... pensateci... in mezzo alla brughiera vivono perlopiù contadini... gente rozza ed ignorante... cosa se non la paura e la superstizione possono tenerli lontani? Così da lasciare tranquilli coloro che usano la chiesetta per nasconderci chissà cosa...”

Sorrisi a Wolfetta. Ascoltai le sue parole come fossero zucchero. Poi la sua frase finale mi lasciò un po' perplessa.
"Il mio compito è finito? Cioè posso..." titubai, non volevo sembrare sgarbata... Infondo lei è sempre stata gentile con me... Non volevo mica scappare per colpa sua.

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"Anche questo è vero,avete ragione..." assentii, pensierosa.
Adesso potevamo dire di aver quasi risolto quello strano mistero a cui,all'inizio,sembrava impossibile venire a capo.

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Le loro labbra si incontrarono, si unirono e si aprirono per accogliere quell'impeto, quella passione lasciate incatenata per così tanto da tempo.
Per troppo tempo.
Le labbra di Dacey si schiusero come i petali di un fiore, calde, umide, desiderose di accogliere quelle di Misk, così forti, avvolgente, penetranti.
Le loro bocche e le loro mani si rincorsero, si raggiunsero, si persero e si ritrovarono ancora.
Mentre l'ambrato viso di lei si accalorava e si screziava delle tinte uniche della passione.

“Certo, perchè no.” Disse sorridendo Guisgard a Vivian.
La prese per mano ed insieme scesero nel piano sottostante, dove c'erano gli archivi dei documenti più importanti per l'amministrazione della Taddeus.

Che quello fosse Amore o soltanto passione non riuscivo ancora a comprenderlo.

Però sapevo bene quanto agognavo ogni carezza e ogni bacio, ogni sguardo e ogni parola.



Ero persa, totalmente persa a causa dei baci che si incontravano uno dopo l'altro, in un susseguirsi travolgente.

Come un'onda possente che mi trascinava lontano, lasciandomi senza forze.

Era impeto, era dolcezza, era forza, era leggerezza, era passione, era speranza.

Tutto quanto veniva trasmesso in uno e più baci, caldi e intimi.

Sembrava quasi che ci conoscessimo da sempre, che il nostro destino fosse quello di essere lì, un pomeriggio d'Agosto, a baciarci in un giardino.



E più continuavamo a baciarci e a stringersi più dentro di me il desiderio si faceva più audace e sfacciato.

Mi resi conto di volere di più.

Ma all'improvviso un altro pensiero.



" Dovremmo informare il professore di...di questo" senza saper ancora come definire il mio rapporto con Misk.

Ero certa però di non volerlo nascondere al professore, di dovermi nascondere dai suoi occhi e da quelli dei suoi domestici

Adoravo quando mi prendeva per mano, mi sembrava di poter andare in capo al mondo.
Scendemmo nei sotterranei, dove c'erano gli archivi e i documenti più importanti.
"Allora, com'è questo diario?" guardandomi intono "Piccolo?" ipotizzai "La copertina ha qualche segno riconoscibile? Un colore?".
Cercai di concentrarmi su quel diario, anche se c'erano molte altre cose che avrei voluto chiedergli, ma non volevo sembrare indelicata.
Eppure quel luogo sotterraneo e segreto, non poteva non riportarmi alla mattina, e a quegli attimi infuocati.
"Mi piace quaggiù.." sorrisi, mentre il mio sguardo si posava su carte e archivi, per poi tornare su di lui "Così appartato.." sorrisi, facendogli l'occhiolino.

I due si osservavano senza dire nulla, come si fossero capiti tra loro e il Narciso sparì come un' ombra.
Ascoltai le parole di Guisgard..era impossibile non sapesse nulla della sua guardia..e quella botola nascosta in cappella..ma non posi altre domande. Mi staccai da lui, dal calore del suo corpo e stavolta lasciai quel fremito repentino pervadermi.
Rientriammo nella stanza e seguii Bafon e sorrisi a Guisgard.."Sarà una lieta attesa dunque."
Ci avviamo ai padiglioni e dissi a Bafon.."Il Narciso Nero non ha nulla di orientale..ha gli occhi azzurri di Guisgard...ma presumo il volto diverso..mi avevano detto faceva parte di una setta orientale di spadaccini" perplessa.

“E' un piccolo libricino...” disse Guisgard cercando fra carte e fogli “... una sorta di taccuino in cui si riportano note di viaggio... si riconosce a vista fra tanti fascicoli e schedari...” poi quelle parole di Vivian “... ovvio sia appartato... solo io e la mia segretaria personale vi abbiamo libero accesso.” Sorridendole.

Quei baci, audaci, appassionati, instancabili.
Labbra che si facevano ardenti, umide, accoglienti, dominanti.
Misk baciava con impeto ed ardore Dacey, assaporando non solo la sua bocca morbida e vermiglia, ma anche le sue gote, il mento, tutto il suo viso, mentre le mani di quell'uomo straniero come lei la stringevano forte, con virile mascolinità, facendola sentire donna e desiderata.
Terribilmente desiderata.
Come se fosse l'unica donna al mondo, la più bella, la più amata, la più sognata.
“Non mi importa...” disse lui baciandola “... del professore, di questa città e del mondo intero... e non potrei nascondere nulla di tutto ciò, poiché è l'unica cosa di cui mi importi davvero... l'unica cosa che per me conta...” stringendo il corpo di lei al suo.

Mi guardai intorno, a quelle parole di Guisgard.
Perché era importante un semplice taccuino di viaggio?
Perché interrompere tutto per cercarlo?
Un pensiero attraversò la mia mente e trasalii.
"È il diario del Narciso Nero?" Esclamai, per poi arrossire.
"Ecco, era... Sulla tua scrivania il primo giorno di lavoro..." alzando gli occhi su di lui "Non l'ho più visto da allora..." Pensierosa.
Certo se era quello era grave. Eppure non riuscivo a concentrarmi, la mia mente continuava a pensare ad altro.
Alle ultime parole di Guisgard, sentii il cuore accelerare.
Non potevo andare avanti così.
Mi avvicinai a lui sorridendo.
"Oh, interessante..." Con voce calda "Vuoi dire che non arriverà Ernot o Bafon sul più bello?" Con un sorrisetto impertinente.
Senza accorgermene mi ero avvicinata a lui.
Restai in silenzio per un lungo istante.
"C'è..." Sussurrai poi, con voce titubante "C'è niente che devi dirmi, ora che siamo soli? Non so, riguardo il sapore delle mie labbra..." Con gli occhi spalancati persi nei suoi.
"Ricorda che hai promesso di non mentirmi mai..." Sussurrai quasi, con il cuore che batteva talmente forte da impedirmi di parlare con voce sicura.

“Potrai lasciare questo castello se vorrai.” Disse sorridendo Wolfetta a Nyoko. “Anche subito. Appena Asputin tornerà e vedrà la tela, potrai andartene. E noi ti saremo sempre riconoscenti, cara.” Annuendo.

Il piacere di riscoprirmi donna, desiderata ed amata andava oltre al mero piacere fisico.

Era un turbine di emozione che mi prendeva avvolgente, come l'abbraccio di Misk.

Ricambiai ogni bacio ed ogni carezza per poi sorridere alle parole di lui, senza smettere di baciarlo.

" Dovremo dirglielo comunque" in un sussurro staccandomi a fatica.

" Questa sera, a cena... "

Bafon accompagnò Altea presso i padiglioni, dove molti visitatori erano ancora là.
“Si, è l'ultimo membro di un clan di grandi spadaccini.” Disse il vecchio alla bella vedova. “E' un orientale ed il suo nome è Icarius. Ha gli occhi azzurri e sono di certo rari nelle terre d'Oriente, ma non dimenticate che nella Bibbia il Re Davide veniva descritto con gli occhi chiari.” Sorridendo.

"Icarius..nome evocativo..Icaro che voleva volare."Annuii alle sue parole sugli occhi.."Ultimo? E gli altri..dove sono finiti.." perplessa mentre guardavo le armi.

Mi spuntò un sorriso sincero sulle labbra. Avevo una. Voglia immensa di urlare dalla gioia immensa che provavo.
"Grazie" dissi.
Abbracciai con calore quella donna e la ringraziai ancora. Dopo di che me ne andai nella mia camera ad annunciare a Filax il lieto evento.

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“Dunque” disse Theris “cosa proponete di fare?”
“Direi che il solo modo per far luce su questa faccenda” Asputin “è quello di andare alla chiesetta e capire chi davvero si nasconde lì e perchè.”
“Da soli?” Sorpreso Theris. “E' pericoloso, no?”
“Per noi si.” Annuì Asputin. “Ho però contattato un amico nell'esercito e lui ci accompagnerà, in modo da non essere indifesi.”
Theris fissò Gwen.

Fissai Theris.
Beh,se lui aveva un amico nell'esercito...
"Va bene, andiamo."

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“Si, è il diario del Narciso Nero...” disse Guisgard “... è importante trovarlo...”
Poi Vivian gli si avvicinò.
Titubante, quasi timorosa ma sicuramente maliziosa e bellissima.
“Le tue labbra...” lui accarezzando la bocca di lei con un dito “... beh, io non conosco il loro sapore...” guardandole le labbra “... posso immaginarlo...” accarezzandole la bocca “... posso immaginare tante cose... ma tu vuoi sapere altro, vero?” Fissandola negli occhi.

“Va bene...” disse Misk fissando Dacey “... faremo come vuoi... stasera lo diremo al professore... tutto... gli diremo tutto...” e la baciò di nuovo.

“Credo siano tutti morti.” Disse Bafon ad Altea. “Lui è l'ultimo. L'ultimo del Narciso Nero.”

Gli carezzai il volto, sorridendogli grata.

" Grazie..." Giocherellando con le sue dita.

" Non mi sarebbe piaciuto tenere tutto segreto... Ora potrai venire nella mia stanza senza nascondersi..."

Quella vicinanza, quella carezza, quel sussurro.
Poi quelle parole che aprirono una voragine sotto i miei piedi.
Fino a quel barlume di speranza, alla fine.
"Sì.." sussurrai soltanto, con voce tremante "La verità..." con gli occhi nei suoi, occhi che si velarono di lacrime, poco a poco.
Avevo tenuto duro per tutto quel tempo, avevo sperato, sognato, gli ero stata accanto ogni giorno, sopportando ogni interruzione, ogni stranezza, ogni delusione, sapendo che c'era di più, più di quanto non venisse mostrato.
Avevo ascoltato il mio cuore, davvero questo mi aveva tradito?
Ora stavo crollando, a poco a poco.
La morte infondo non mi spaventava così tanto, ero già morta una volta, infondo, era morta Clio in me.
Vivere nella menzogna e nel dubbio, quello sì che mi spaventava.
"Perché se davvero non conosci il sapore delle mie labbra..." sussurrai, cercando di tenere la voce più ferma possibile "Allora sarà l'ultima cosa che conoscerò in questa vita..." con un filo di voce, e una lacrima silenziosa a rigarmi la guancia.

Rimasi stupita...°Tutti morti..E chi saranno stati i loro nemici...chissà come Guisgard lo ha consciuto, ha detto sa poco di Icarius°.

Wolfetta abbracciò Nyoko e la ragazza tornò poi nella sua camera a prepararsi.
Dopo un po', qualcuno bussò alla sua porta.
Poco prima, nelle segrete del castello, alcune figure raggiunsero l'ultima stanza, quella più inaccessibile, ponendosi di fronte ad un uomo mascherato che teneva in mano un diario.
“Ora sappiamo tutto...” disse “... tutto... conosciamo il suo nome ed il suo volto... ed il dipinto ci ha confermato ogni cosa... ci aveva ingannati tutti... o meglio... ci aveva quasi ingannati... la sua maschera era perfetta ma gliela abbiamo strappata... ed ora gli strapperemo via anche il cuore...” ridendo.
“Maestro...” una delle figure che lo ascoltavano “... andiamo ad ucciderlo?”
“No.” L'uomo mascherato. “Finchè impugnerà quella spada sarà troppo forte per voi. Non avreste speranze. Manderò lui... lui lo ucciderà.”
“E la ragazza?” L'altra figura. “Cosa ne faremo?”
“Non ci serve più...” l'uomo mascherato “... uccidetela.”
http://ps3-loc.mediagen.fr/ninja-gai...6800139025.jpg

“Allora prepariamoci ed andiamo alla chiesetta.” Disse Theris.
“Bene.” Annuì Asputin.
Poco dopo i due uomini e Gwen lasciarono la tenuta e partirono verso la chiesetta nella brughiera.

Salii in camera mia, ero così contenta da non riuscire a trattenermi.
"Oh, Filax" dissi abbracciando il mio amico felino.
"Non abbiamo più bisogno di scappare. Possiamo andarcene tranquillamente, senza temere nulla. Oh, amico mio, sono tanto felice. L'unica cosa è che non so dove andare... Oh! Forse potrei andare a cercare lavoro in città. E quando avrò abbastanza soldi, ci prenderemo una modesta casetta eh? Ci stai Filax?" dissi accarezzando la bestiola. Poi sentii bussare e curiosa risposi:
"Chi è? Avanti... "

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Dopo poco eravamo già fuori, diretti alla chiesetta.
In teoria adesso avremmo dovuto essere più preparati e speravo che la scena di poche ore prima non si ripetesse.

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Misk sorrise ed intrecciò le dita in quelle di Dacey.
“La tua stanza...” disse sussurrando “... beh, devo venirci, no? Sono la tua guardia del corpo...” fissandola.
Si udì una carrozza entrare nel cortile.
“Deve essere tornato il professore...” mormorò Misk.

" Si devi venirci... ma il lavoro non c'entra per quello..." sfiorando il suo naso col mio.



" Si, deve essere lui e quindi é meglio che vada... La cena non si prepara da sola" con un grande sorriso baciandolo frettolosamente.

Con un dito Guisgard asciugò una lacrima di Vivian.
Poi la ragazza cominciò ad avvertire un vago capogiro, che si fece via via più forte.
Tutto ruotò allora velocemente e lei infine scivolò senza conoscenza fra le braccia di lui.
Guisgard, tenendola fra le braccia, si pulì con uno straccetto le dita con cui aveva accarezzato le labbra di Vivian, togliendosi la polverina allucinogena.
“Come sei bella...” disse accarezzandole il viso.

“Il capo lo ha conosciuto durante un viaggio in Oriente.” Disse Bafon ad Altea. “E da quel momento lo ha assoldato come guardia del corpo. Lo avete visto, no? Circola liberamente per il palazzo. Vi incuriosisce molto vedo.” Sorridendo.

La porta si aprì ed entrò Seth.
Ed il ragazzo restò a fissare Nyoko senza dire nulla.
Un attimo dopo estrasse un coltello.

Quella carezza, così lieve e dolce.
Poi avvertii quel capogiro e i miei occhi si spalancarono.
Conoscevo ormai quella sensazione.
"Ti prego.." Riuscii solo a sussurrare, prima di sprofondare in quel sonno naturale, tra le sue braccia.

Arrivarono ad intravedere la chiesetta, fermando la carrozza poco distante.
“Sarà bene non avvicinarci oltre...” disse Asputin “... attenderemo qui l'arrivo del mio amico... strano non si ancora giunto...” controllando il suo orologio a taschino.
“Magari starà arrivando.” Fece Theris, che era accanto a Gwen.

Arrivammo, ma l'amico di Asputin non c'era ancora.
"Sì, probabilmente sarà qui vicino" prendendo la mano di Theris.

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Dalla porta entrò Seth e io gli sorrisi. "ciao" dissi felice. Ma quando lo guardai in volto, notai che aveva un espressione inquietante. Fece una mossa svelta con la mano e notai un coltello.
"Co-cosa vuoi fare?" dissi di getto, come se già sapessi cosa volesse fare.

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Seth guardò Nyoko negli occhi per un lungo istante.
Poi si avvicinò alla finestra e cominciò a tagliare le tende col coltello.
“Devi andartene subito...” disse passando a tagliare anche le lenzuola del letto “... vogliono ucciderti...”

Misk rispose al bacio di Dacey e la ragazza si diresse poi verso l'interno del palazzo.
Lo spadaccino allora si avvicinò alla carrozza di Ordifren.
“Stanotte.” Disse il professore scendendo dalla vettura. “Alla chiesetta nella brughiera.”
Misk annuì con sguardo gelido.

Gwen e Theris si tenevano per mano, mentre Asputin tradiva nervosismo.
“Tarda tanto...” disse inquieto “... al diavolo... raggiungiamo la chiesa.” Fissando i due innamorati. “Magari ci starà aspettando là.”
Theris annuì.