Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 03-11-2016 19.14.51

Guardai la dottoressa.."Sto parlando delle loro attività interne...vi è qualcosa non mi è chiaro...il fatto di mio fratello è una cosa a parte, a meno che non scopriamo sia tutto collegato...sono qui per questo..perchè il dottore Iasevol mi aiuti no?" sorrisi alla donna mentre osservavo ogni dettaglio attorno...mi chiesi perchè erano stati così interessati a scagionare il Falco o Figlio del Vento..non sono affari tuoi..non ti ha risposto agli sms, si potrebbe aver cambiato numero..mah insomma..più lontano ci stai meglio è, lo sai...si ma se stesse male? E' cosi portentoso, vuoi che abbia bisogno di te Altea?.
Ero persa in quei pensieri e la dottoressa mi fissava pensierosa e sorrisi.."Oh scusi..ero persa in pensieri..io sono venuta a riportare i fatti, poi sarà il dottore a valutare penso..." tranquillamente.

Guisgard 03-11-2016 19.18.14

Iasevol sorrise a Clio.
“No, biondina, no...” disse il pilota alla ragazza, tirando l'ultima boccata da quella sigaretta, per poi spegnerla nel posacenere sul tavolo “... a me non interessa niente delle vostre sfide...” soffiando fumo “... io voglio solo scontare i miei sei mesi di carcere e poi andarmene via, magari lontano da questa città...” sorridendo beffardo a Clio “... se poi vuoi davvero conoscere le mie qualità, quelle vere, beh, puoi sempre chiedermi un appuntamento, no? Anche stanotte se ti va.” Facendole l'occhiolino e ridendo. “Beh, a questo punto credo che non ci sia altro da dire, signori...” alzandosi.

Guisgard 03-11-2016 19.19.45

“Prima faremo, prima lasceremo questo luogo...” disse Ardes a Gaynor.
Ad un tratto i due sentirono diversi e strani rumori provenire dalla stanza accanto.

Lady Gwen 03-11-2016 19.20.05

Sorrisi impercettibilmente alla sua frase.
Già, a cosa pensavo.
Intanto le sue mani avevano raggiunto il mio reggiseno, sfiorandolo con estrema audacia.
"Penso che non vorrei che ci fosse mai nessun'altra nelle tue fantasie, nei tuoi pensieri..." Risposi piano.

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Guisgard 03-11-2016 19.22.23

“Non saprei...” disse Ren a Nyoko “... non ricordi in che modo tuo nonno ne parlava? Bene o male?” Fissandola. “Magari lo conosce, o forse lo ha solo sentito nominare... forse dovresti chiamarlo a casa col tuo cellulare e chiedere...”

Guisgard 03-11-2016 19.36.56

Il cameriere annuì a Nora e le chiese gentilmente di entrare e seguirlo.
Era una villa molto grande e sfarzosa, di quelle di gusto Neoclassico con richiami di un Barocco antico e pomposo, usate dalla nobiltà come dimore di caccia sulla strada di Saggesia che anticamente univa l'odierna Capomazda City con la capitale Afragolignone.
Il distinto maggiordomo fece allora accomodare Nora in un ampio salone, pieno zeppo di oggetti di esteticamente arditi.
“Vogliate attendere qui, prego.” Disse, per poi uscire.
Poco dopo la porta del salone si aprì ed entrò qualcuno.

Lady Gaynor 03-11-2016 19.41.42

"Hai sentito?" Mormorai "Affacciamoci e se non ci convince ciò che vediamo ce la diamo a gambe levate..."

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Nora 03-11-2016 19.43.40

Nora seguì il cameriere.
Appena quello la fece entrare, la ragazza storse il naso.

Troppo pomposo, troppo sfarzoso, troppo barocco, troppo lussuoso, troppo... Tutto.
Era veramente troppo.

Quando uscì, dicendo a Nora di aspettare, la ragazza dagli occhi blu si sedette su un divano, pomposo anche lui, ma piuttosto comodo, dovette ammettere.

Dopo poco la porta si aprì e la giovane, sempre seduta su quel divano, in modo non esattamente aggraziato, si voltò

Nyoko 03-11-2016 20.08.05

"Credo... In male..." dissi pensandoci bene. Presi il cellulare e composi il numero.


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Clio 03-11-2016 22.33.40

La reazione del pilota mi stupì non poco.
Decisamente il mio aspetto creava delle reazioni particolari negli uomini, ci aveva visto giusto mio padre.
Sempre che non ci sia dell'altro...
Mi rabbuiai per un momento a quel pensiero: non era né il momento né il luogo per pensarci.
Ma il suo tono non mi sembrava offensivo, così risposi con un sorriso divertito.
"No, caro.." scuotendo la testa con un sorriso enigmatico "Non è mica così che funziona... una donna non dovrebbe mai rincorrere un uomo..." con un sorriso beffardo di risposta al suo "Tantomeno chiedere un appuntamento... semmai è il contrario".
Non scoppiare a ridere fu davvero difficile, mentre mi fingevo esperta di comportamenti umani.
Eppure sapevo che nel codice di comportamento umano, per come mi era stato presentato, era chiaro il concetto secondo il quale una donna che rincorre un uomo è piuttosto patetica, e rischia poi di ottenere l'effetto contrario.
Dopotutto, se un uomo è interessato a una donna troverà il modo di raggiungerla, di sorprenderla, ma se non è interessato, rincorrerlo a tutti i costi non risolverà niente.
Se il comportamento umano era affascinante, il sottile gioco di ruoli tra uomo e donna era forse la cosa più affascinante di tutte, la più complessa, certo, ma anche la più affascinante e unica.
Forse era la cosa che più invidiavo agli esseri umani.
Mi avevano sempre affascinato quei giochi di sguardi e di parole, e poterlo provare sulla mia pelle era davvero entusiasmante.
Anche se la cosa più grave in realtà era il suo non voler collaborare.
Non capivo perché Iasevol non parlasse.
Che potevo dire o fare per convincerlo?
Se era davvero così bravo, sarebbe stato un peccato lasciarlo andare via.
Così alzai le spalle a quelle sue ultime parole.
"Peccato.." scuotendo piano la testa "Ti avremmo offerto l'opportunità di guidare una macchina unica al mondo, fare la storia, riscattare il tuo nome..." con noncuranza "Cose così insomma...".
Guardai per un momento Iasevol che se ne stava zitto, e non ne capivo il motivo.
"Ma troveremo qualcun altro, che dite, dottore?" chiesi a Iasevol "Dopotutto dice che sono tutte fandonie, che non è affatto bravo come dicono... solo il pilota migliore al mondo potrebbe riuscire a governare quella macchina..." con un sorriso beffardo "Hanno fallito tutti, probabilmente fallirebbe anche lui se lo lasciassimo provare... meglio quindi che non voglia nemmeno mettercisi.. probabilmente ha paura.." voltando lo sguardo verso di lui, fino ad incrociare nuovamente i suoi occhi azzurri, con un'espressione indecifrabile a guidare i miei.


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