guardai i gesti di Seth nel tagliare i tessuti delle tende e delle lenzuola.
Cosa? Perché? Cosa significa? Cosa ho fatto? Volevo chiedere. Mi uscì un lieve "perché?" come una stupida che conosceva a stento la vita e la sua conclusione.

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Notai che Misk raggiunse il professore e lasciai i due uomini da soli.

Avevo da fare. Fortunatamente il domestico aveva trovato tutto ciò che avevo chiesto e così mi misi al lavoro.

Era molto tempo che non cucinavo ma non avevo dimenticato le ricette.

Cercai di dare il mio meglio e di esprimere me stessa in ogni piatto. Volevo che la cena fosse perfetta

Vivian riaprì gli occhi.
Era in una stanza avvolta da una dolce penombra, su un letto morbido e profumato.
Poteva intravedere ed immaginare lo sfarzo della camera, che però non aveva mai visto prima.
Poi avvertì una presenza.
Non era sola in quella stanza.

Asputin era nervoso poichè il suo amico non arrivava.
Alla fine decise di entrare lo stesso, Theris annuii, ma io non ero tranquilla.
Speravo che andasse tutto bene e camminai inquieta, stringendomi a Theris.

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Riaprii gli occhi, guardandomi attorno.
Dove diavolo ero?
Perché portarmi lì?
Forse i sotterranei non erano sicuri.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più, quando mi accorsi che non ero sola.
"Dove mi trovo?" Dissi, guardandomi attorno.
"Perché mi hai portato qui?" Sussurrai, col cuore che batteva sempre più forte.

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A quelle parole di Bafon avvampai e poi risi scuotendo il capo.."Io? Ma l'ho visto di sfuggita prima e poi..quel giorno della mostra...però..ho scoperto una botola nella chiesetta..forse è il suo covo? Vi era un cane che ringhiava..e poi stasera devo andare a cena con Sir Guisgard" sorrisi ma iniziò a pervadermi una strana confusione.

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“Perchè non servi più a loro...” disse Seth a Nyoko, mentre tagliava col suo coltello tende e lenzuola “... hanno incaricato me di ucciderti... un taglio netto alla gola e poi sotterrarti nella brughiera... su, aiutami ad annodare tende e lenzuola... faremo una corda... sbrigati...”

Dacey decise di preparare lei stessa la cena, affiancata dai domestici.
Poco dopo Ordifren e Misk entrarono nel salone e lì attesero il ritorno della bella straniera.

La carrozza raggiunse lo spiazzo davanti alla chiesetta, fermandosi dove il sentiero si fermava.
Asputin scese in fretta dalla vettura e cercò con lo sguardo se fosse già giunto qualcuno.
“Che il diavolo lo porti...” disse a denti stretti “... sarebbe già dovuto essere qui...”
“Non immaginavo che un filosofo imprecasse così...” Theris ad un orecchio di Gwen.

Mentre E'hiss leggeva, la mia mente lavorava alacremente. Un omicidio alla chiesetta di Santa Maria Nuova, un'altra testa mozzata... anticlericali all'azione, dunque... decisi che non c'era tempo da perdere.
"E'hiss, invece di andare al castello andiamo alla chiesa... ci saranno tracce fresche... sono convinta si tratti di loro, degli Illuministici... la testa mozzata la dice lunga, è un marchio distintivo. Ascoltami, andiamo lì..."

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Vivian riprese conoscenza in quella stanza semibuia e sfarzosa.
Ma non era sola.
Una figura era nell'ombra, davanti ad uno specchio che a stento ne rifletteva la sbiadita immagine.
Era intenta a sistemarsi un cappuccio sulla testa e poi una maschera sul volto, quasi seguisse i dettami di un qualche rituale molto rigoroso.
“Sei al sicuro...” disse la figura senza voltarsi “... e volevo parlarti prima di andare...”

Guardai il mio lavoro soddisfatta, mi assicurai che i domestici avessero capito come impiattare il resto e servire quindi andai nella mia stanza a cambiarmi, visto che nel cucinare avevo macchiato l'abito.



" Scusate l'attesa" dissi raggiungendo poi i due uomini.

" Spero siate affamati" con un sorriso anche se dentro di me ero un po' in ansia. Non solo perché speravo apprezzassero la cena ma soprattutto perché avrei messo allo scoperto la mia relazione con Misk e temevo che il professor Ordifren si rivelasse contrario


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Non riuscivo a credere alle parole di Seth. Davvero avevano intenzione di uccidermi? Mi accarezzai la gola istintivamente, sentendo quasi la lama fredda di metallo. Scossi la testa e afferrai un lembo del lenzuolo ed iniziai ad annodarlo all'altro. Filax intanto taceva in un angolo con sguardo attento e protettivo. Mi muovevo lenta per via della paura e sentivo la fronte imprellarsi di sudore.

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“Allora stasera sarà mondana per voi ed il Capo.” Disse divertito Bafon ad Altea. “Si, probabile abbiate trovato il covo del Narciso Nero. Ovviamente nessuno può accedervi.”

Raggiungemmo lo spiazzo davanti alla chiesetta e Asputin scese in fretta, imprecando.
Risi piano, scuotendo il capo.
''E' un filosofo, non un prete...'' dissi piano.

“Si, credo tu abbia ragione.” Annuì E'hiss. “Torniamo al Giglio Verde.” A Gaynor. “Prenderemo la mia pistola e poi andremo nella brughiera.”
E così fecero.
Dal Giglio Verde si diressero verso la chiesetta di Santa Maria Nuova nel cuore della brughiera.

Lo osservai nell'ombra, indossare la maschera, vestirsi.
Sospirai.
"Non mi interessa di stare al sicuro..." sbuffai "Tu lo sai che fino a poco tempo fa mi guadagnavo da vivere ammazzando la gente, vero? Credi davvero che voglia starmene rinchiusa mentre tu affronti quei tizi?" scossi la testa, alzandomi dal letto "Fammi venire con te... sai benissimo che potrei esserti più utile di quanto potrei esserlo stando qui nascosta.." sospirai "Dai una maschera anche a me così nessuno saprà chi sono.." alzando le spalle.
Avevo poche speranze che mi ascoltasse, ma valeva la pena tentare.
Sospirai, avvicinandomi a lui.
"Ad ogni modo sono qui..." sussurrai, dolcemente "Ti ascolto.." respirando piano "Che volevi dirmi?".

"Dite sarà mondana? Non saprei..a dire il vero mi basta una serata semplice ma complice" poi le parole sul nascondiglio.."Però di lui non vi era traccia..strano..io non ero armata ma se qualcuno aveva una pistola, uccideva il cane ed il gioco era fatto".

Dacey entrò nel salone e subito i due uomini si alzarono in piedi cavallerescamente.
“Moltissimo, milady.” Disse sorridendo Ordifren.
“Non vedo l'ora di potermi sedere a tavola.” Fissandola Misk.

E'hiss si trovò d'accordo con me, per cui decidemmo di muoverci subito. Passammo prima per il Giglio Verde a prendere una pistola, mossa alquanto saggia, e poi procedemmo in direzione della chiesa. Una volta arrivati, vidi una carrozza ferma nello spiazzo antistante la chiesa ed un uomo fermo vicino ad essa. Ci nascondemmo così dietro una siepe, in attesa di vedere cosa sarebbe successo.

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La corda fu annodata e Seth la lasciò pendere dalla finestra.
“Prendi il tuo gatto e poi calati di sotto...” disse a Nyoko “... i cancelli sono aperti... percorri piano il cortile senza farti vedere... una volta fuori dal castello corri verso la città... e senza guardarti indietro, chiaro?”

Inclinai appena il capo in segno di saluto notando il modo in cui Misk mi fissava. Spontaneamente sorse un sorriso sulle mie labbra.



" Quando volete...la cena ci attende. Da dove vengo io c'è una usanza, la moglie il primo giorno di matrimonio deve cucinare per il marito, anche se il una regina e ha mille servitori a disposizione. Ora io non ho un marito ma voi mi siete entrambi molto cari e per ringraziarvi della vostra amicizia ho deciso di portare un po' della mia terra qui, attraverso i piatti che ho cucinato appositamente per voi" spiegai lanciando occhiate verso il dottore

Mi avviai per la finestra, una volta ultimate le corde, ma prima di calarmi giù, mi voltai verso Seth. Il mio sguardo era un misto tra tristezza, paura, confusione. Il cuore batteva forte, facendomi tremare.
"E tu che farai?" dissi prendendo in braccio Filax.


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La figura si avvicinò al letto di Vivian.
“Questo non è un gioco...” disse fissandola negli occhi “... sei in gamba, lo so... ma contro di lui non avresti possibilità... comunque sarà un duello fra noi due... io e lui... tu servi qui...” guardandola con i suoi occhi azzurri “... presto la Taddeus si prenderà una lunga vacanza... ma al suo interno tutto sarà uguale a prima... tu ti occuperai della sua gestione...”

Gwen, Asputin e Theris raggiunsero l'ingresso chiuso della chiesetta.
“Speriamo arrivi presto...” disse l'uomo.
“Già.” Annuì Theris.
Intanto, ben nascosti, E'hiss e Gaynor osservavano la scena.
Poi ad un tratto la campana prese a suonare.

“Non sottovalutatelo, madama.” Disse ridendo Bafon ad Altea. “Il Narciso Nero non è un uomo comune.”
Intanto il crepuscolo avanzava ed i visitatori cominciavano ad andare via dai padiglioni.

Dalla carrozza scesero altre due persone, un uomo e una donna, piuttosto giovani. I tre raggiunsero l'ingresso della chiesa, che era chiuso. Dalle loro parole, capii che stavano aspettando qualcuno.
"Chissà chi arriverà adesso..." mormorai ad E'hiss, prima di tornare con lo sguardo verso la chiesa, attirata dal suono improvviso della campana. Un brivido mi percorse allora la schiena, come se quel suono annunciasse un'imminente sciagura. Soprattutto, se la chiesa era chiusa, chi è che stava suonando la campana?

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Aspettavamo, aspettavamo, ma nessuno si faceva vivo.
Poi, la campana.
Impallidii e subito strinsi la ano ed il braccio di Theris.
Che lo stesse facendo per farci capire che era lì?
Non sapevo il motivo, ma ero terrorizzata.

"Affatto" mi feci seria "Non lo sottovaluto anzi secondo me ha molti misteri celati...spero Sir Guisgard abbia trovato ciò che cercava" sorrisi amaramente...forse non si era nemmeno ricordato di me.

“Una splendida tradizione.” Disse Ordifren.
“Una meravigliosa tradizione...” Misk fissando Dacey “... non vedo l'ora di poter gustare quanto da voi preparato, milady...”
Il tono e lo sguardo del dottore erano eloquenti.
I due così seguirono Dacey per poter cenare.
I domestici avevano imbandito a dovere la tavola, con tutte le pietanze preparate dalla ragazza.
“Una tavola degna di un re.” Ordifren sorridendo.
“Fortunato il re che può avervi come regina, milady...” Misk.

Sospirai a quelle parole.
Avevo davanti un muro, e non c'era granché che potessi fare per convincerlo.
"Come vuoi.." dissi, chinando il capo.
Poi quelle parole, parole che non capivo, che non avevano alcun senso.
"Io?" guardandolo, sorpresa "Ma certo io, farò del mio meglio..".
I miei occhi non lasciarono mai i suoi.
"Perché tu dove hai intenzione di andare?" guardandolo preoccupata.
Cominciavo ad avere paura, paura che volesse sparire, e io non sarei riuscita a sopportarlo.
"Ad ogni modo è tutto qui?" guardandolo con gli occhi appassionati che si riempivano di lacrime "Davvero è tutto quello che hai da dirmi?" avvicinandomi a lui "Vuoi lasciarmi qui, così e andartene come se niente fosse?" scossi la testa "Perché?".
Presi entrambe le sue braccia, non era una vera presa di lotta, non era minacciosa.
Volevo solo trattenerlo un altro istante, rubarlo al mondo per un istante ancora.
"Non puoi andartene così..." sussurrai, con gli occhi spalancati "Hai paura di non tornare, e vuoi andartene così?" con voce rotta, alzando una mano a sfiorare il suo viso.
"Resta.." sussurrai pianissimo, con le lacrime che ormai scendevano leggere e silenziose "Un ultimo bacio.." sussurrai pianissimo, sfiorando le sue labbra, nascoste dalla maschera.
"Puoi bendarmi.." in un sussurro "Se ancora non ti fidi di me..." alzando gli occhi a cercare i suoi.

“Non perdere tempo, va via.” Disse Seth a Nyoko. “Calati e poi fa come ti ho detto. E bada che nessuno ti veda. Buona fortuna...” accarezzandole il volto.

La campana presa a suonare all'improvviso, scandendo il tempo quasi immutabile che avvolgeva la brughiera.
Era un rintocco lento ed inesorabile.
“La chiesa è chiusa...” disse stupito E'hiss “... chi suona la campana?” Guardando Gaynor.
I due erano sempre ben nascosti.
“Sarà meglio andarcene...” preoccupato Theris a Gwen e ad Asputin.

A tavola tutto era esattamente come avevo stabilito.

" Vi avviso che alcune cose sono inaspettatamente piccanti ma... Non dirò quali sono, come nella vita anche questa sera non potete sapere che cosa il destino ha in riserbo per voi" con voce suadente sedendo a tavola



" Troppo gentili" sistemando il tovagliolo sulle ginocchia e guardando ancora Misk, per cercare il suo tacito consenso per iniziare a parlare al professore.



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La campana suonava ancora, senza interrompersi, senza smettere.
"Sì, lo penso anch'io..." mormorai preoccupata, stringendomi a Theris.

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“E' un uomo molto impegnato il Capo.” Disse Bafon ad Altea. “Ma vedrete che arriverà. Venite, rientriamo nel palazzo...”

"Me lo stavo appunto chiedendo anche io..." risposi ad E'hiss "Non so cosa stia accadendo, ma non mi piace per nulla..."

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Annuii e seguii Bafon.."Ho notato..è da stamattina che non ha tregua" sospirando.

Il Narciso Nero, con i suoi occhi azzurri che scintillavano enigmatici nel chiaroscuro della stanza, fissava Vivian.
Allora si avvicinò alla ragazza.
“Non ho bisogno di bendarti...” disse, per poi cominciare ad abbassarsi la maschera, lentamente.
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Sentivo il cuore che batteva sempre più forte, come se volesse scoppiare.
Non sopportavo l'idea di perderlo, e ancor più di perderlo senza mai averlo avuto.
Sapevo che sarebbe tornato, ma sapevo anche quanto fosse pericoloso quel duello.
Mi illuminai a quelle parole, senza riuscire a dire nulla, con gli occhi appassionati e luminosi nei suoi.
Mi sembrava quasi di poter sentir rimbombare il mio cuore nella stanza.