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"Beh, io non ho mai letto di scienziati morti o dispersi dopo essere giunti su quest'isola." Disse Elv a Gwen. "Non vedo perchè noi dovremmo essere i primi." Sorridendole. "Secondo me il vero pericolo qui sono le bestie feroci o i serpenti. Perciò cerchiamo di seguire il suono di quel tamburo e mettiamoci al sicuro." Dandole la mano.
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Non ero convinta, non ero convinta per niente, ma lui lo era e voleva andare ed io non potevo restare qui da sola, così presi la sua mano.
Per quanto ne sapevamo, potevano già aver preso Goz e gli altri e chissà che fine gli avevano fatto fare... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era ciò che volevo raggiungere, la Regina di Serenica era una guerriera, dominatrice, sempre dalla parte del giusto. Eppure non era mai stata dominata da un uomo, si lasciava guardare, ammirare ed impassibile ma orgogliosa del suo fascino e potere.
Li guardavo osservarmi uno ad uno, dovevano soffrire come ogni suddito soffriva nel non potere avere la Regina e Dea. Ma ad un tratto le onde si alzarono e pure il vento e arrivò un elicottero della Guardia Costiera Flegeese e lo osservai in silenzio..forse il nostro divo era arrivato, ma non mi spostai minimamente....aveva interrotto il mio casting. |
Nonostante i dubbi di Gwen, i 2 giovani si misero in cammino, mentre il pomeriggo andava lentamente a terminare.
La foresta era enorme, tutto in essa appariva colossale, gigantesco. Pian piano il canto degli uccelli si face più intenso, il caldo meno intenso ed un vento lento cominciò a sferzare piano le cime degli alberi più alti. Il terreno era umido e fangoso e camminare in quella Babele di arbusti e piante era difficilissimo. Il suono del tamburo si avvicinava. Era basso, quasi solenne, come se scandisse una sorta di rito o cerimonia. Quando i 2 giovani furono più vicini, ad un tratto il suono cessò. I ragazzi però cominciarono a sentire delle voci lontane. |
Quella foresta era come uno scrigno intonso e incontaminato.
Tutto era rigoglioso al limite del surreale, le piante e le foglie erano gigantesche, non sembravano assolutamente normali. Man mano che avanzavamo, il vento fresco era piacevole, ma il terreno fangoso difficile da percorrere. I tamburi erano quasi solenne, ma all'improvviso cessarono e sentimmo delle voci farsi sempre più vicine. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il rumore dell'elicottero interruppe le foto e De Ratt andò su tutte le furie.
Il veicolo atterrò fra le onde della riva e da esso saltò fuori, con agilità, un uomo dall'aspetto asciutto ed atletico. Fece allora un cenno al pilota e l'elicottero riprese il cielo, per poi andare via. Era un uomo con abiti sportivi, di un indubbio fascino che subito si avvicinò al gruppo. "Salve a tutti." Disse con il sorriso di chi non teme di non piacere. "Volevo fare un'entrata scenica degna di nota, ma il pilota dell'elicottero mi ha sconsigliato." Ridendo di gusto. "Lei immagino sia il campione di Calcio, giusto?" Dandogli la mao Von Loff. "Esattamente!" Rispose lui, che subito lanciò uno sguardo interessato ad Altea, mostrandole subito un sorriso impertinente e sicuro. https://www.tvovermind.com/wp-conten...72_668_419.jpg |
Elv fece cenno a Gwen di fare piano.
Lentamente si misero a seguire quelle voci, cdrcando di restare nella vegetazione, nel modo più silenzioso possibile. Si muovevano pino, con fatica e quasi strisciarono in quel luogo ostile. Ma ad un tratto Gwen sentì qualcosa, un sibilo e poi qualcosa di freddo e viscido che le toccò una gamba. Fece solo in tempo ad accorgersi di un serpente, ma un attimo dopo quello la morse. |
Un tipo senza dubbio affascinante e carismatico scese dall' elicottero e alle sue parole mi voltai verso De Rat "Magari voleva saltare tipo i bagnini di Baywatch".
Poi Von Loff si presentò ed avemmo la certezza era l' attore che aspettavamo e lo osservai, mi fissava in modo impertinente, ma non pensavo proprio di cadere ai suoi piedi, ci mancava poi una storia d' amore tra i due protagonisti sul set "Io sono la protagonista" avanzando lentamente tra le onde verso lui ed osservandolo "Benvenuto, mi auguro sarai all' altezza del film" con un lieve sorriso di chi non voleva sbottonarsi ancora. |
Dopo Von Loff anche De Ratt si avvicinò al nuovo arrivato, presentandosi e facendogli subito capire chi comandava lì.
Poi arrivò Altea e lo sguardo chiaro del bel tipo fu ancora più insistente su di lei. La bella diva si sentì ossrvata, fissata tutta, dalla testa ai piedi, senza che lui si sentissi inopportuno a guardarla così. Quel ex campione sportivo sembrava il tipico esemplare di uomo sicuro di sè, del suo aspetto e del suo carisma, uno insomma che non si faceva problemi a corteggiare ed a sedurre una donna, neanche se fosse la magnifica Regina di Serenica. "Wow, molto piacere..." disse lui stringendo la mano alla diva, senza smettere di guardarla "... beh, farò del mio meglio per essere all'altezza e soddisfare ciò che si richiede al mio ruolo." Fissandola negli occhi in modo compiaciuto, penetrante. Era bello, brillante, carismatico, forte e non sembrava farsi problemi nel guardare la bella diva del Cinema. |
Avanzavamo a fatica in quella melma ed il fango era decisamente impraticabile.
Mi tenevo stretta ad Elv per riuscire a muovere qualche passo, ma all'improvviso sentii una cosa viscida attorno alla gamba. Il tempo che cercavo di capire cosa fosse che sentii un dolore lancinante che mi fece urlare. Era forte, bruciava da morire e mi dava la nausea. "Un serpente... Credo... Credo mi abbia morsa un serpente..." dissi a fatica ad Elv, gli occhi che lacrimavano per il dolore. Non ci voleva, come accidenti avrei fatto? Sarebbe stato davvero stupido morire in questo posto assurdo per colpa di un serpente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A dire il vero sembrava cordiale, aveva lo sguardo e il modo di fare di chi ha tutto e subito, soprattutto tante donne ai suoi piedi.
Mi osservava insistentemente, la cosa mi lusingava...cosa? Non mi era mai capitata, cercai di essere meno severa visto De Ratt era già invidioso "Bene, allora ben arrivato tra noi, quello è Orlan e sarà il secondo attore...non pensavo proprio arrivasse un giocatore di calcio. Ma sa vero quanto impegno dovrà metterci perchè non vorrei un fallimento" osservandolo negli occhi "Però devo fare un complimento, i suoi occhi..o tuoi occhi si confondono col mare e il cielo". Lo avevo detto? Ormai era troppo tardi! |
"Aspetta, fammi vedere la gamba..." disse Elv a Gwen.
La ragazza aveva gli occhi che bruciavano e lacrimavano, sentiva dei capogiri ed un senso di calore intenso. Un attimo dopo perse conoscenza. |
Lui sorrise.
"Grazie per i complimenti..." disse stringendo ancora la mano di Altea "... ma sai, si vede che i miei occhi godono il riflesso della tua bellezza." Guardandola di nuovo tutta. "Ho visto i tuoi film e già eri uno schianto in video... ma dal vivo, da vicino, fai ancora più effetto." Facendole l'occhiolino. |
Sgranai gli occhi alle sue parole mentre sentivo la sua mano stringere più forte la mia "Mi auguro tu non mi stia adulando per avere la mia simpatia e tutto ti vada liscio, so essere un giudice severo. D' altronde non hai fatto la gavetta dell' attore, sei famoso solo per...per...aver inseguito un pallone" mi morsi il labbro ma lo pensavo davvero "E potrei essere cattiva, ma ti ringrazio per i complimenti, d' altronde dobbiamo ruolare gli interpreti e dobbiamo avere un rapporto cordiale" avvicinandomi a lui e osservandolo negli occhi con fare di intensa "Ma mi sei simpatico".
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Il tempo che Elv mi disse di mostrargli la gamba, che svenni fra le sue braccia, il bruciore ed il calore fattisi improvvisamente insopportabili ed insostenibili.
Fu troppo facile per me abbandonarmi e chiudere i occhi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise.
"Che onore..." disse facendo un vistoso e sarcastico inchino "... mi sentirò come a scuola allora, quando ero innamorato perso della mia professoressa d'Inglese!" Divertito. "Anche se non era bella come te!" Facendo l'occhiolino ad Altea. "Vorrà dire mi guadagnerò i meriti sul set!" Ridendo di gusto. "Va bene va bene..." De Ratt seccato "... 5 minuti di pausa, il tempo di sistemare il set per la prima scena, chiaro?" A tutti. |
Il Sole alto.
L'aria calda e densa, l'odore di salsedine, il rumore del mare. La sabbia ardente sotto i piedi di Gwen mentre camminava sulla spiaggia deserta. Vide allora una nave lontana, verso l'orizzonte. Di nuovo il vento, il Sole e le onde. La nave ora vicino alla riva e aspettava solo lei per salpare. "Signorina..." disse il capitano vestito di bianco a Gwen "... stiamo per salpare, aspettiamo solo lei... ma è andata a Messa stamattina? Sa, è un ordine della capitaneria... solo i praticanti possono salire a bordo... lei è stata in chiesa stamattina, signorina?" |
"Ma è quasi notte" a de Ratt "Dobbiamo già girare?Non abbiamo nemmeno mangiato, direi di girare domani mattina" seccata.
Poi mi voltai verso il nuovo arrivato e collega "Tu mi conosci, scusa ma non seguo molto il calcio, il tuo nome?" |
Camminavo sulla sabbia arsa dal Sole e il mormorio delle onde accompagnava i miei passi.
A riva, una piccola nave. Provai a salire a bordo, ma mi fu detto che dovevo essere andata a messa per poter salire a bordo. "Ma non ci sono chiese qui, sull'isola" dissi sorpresa, guardando il capitano. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
C'era un'atmosfera calda, come se il desiderio, la passione fossero tangibili e intensi, tanto da poter dar loro un nome in quella stanza che fluttuava sul mare come in un racconto di avventura destinato a tingersi di un rosso acceso e infuocato.
Il capitano non era un uomo comune, quegli occhi chiari e limpidi, come il mare che tanto attraversava e solcava, lo rendevano così affasciante, nascondeva qualcosa come il mare che custodisce segreti oscuri, tenebrosi capaci di far perdere il senno ai marinai. Così mi sentivo in quel momento, in balia di venti e maree, destinata a infrangermi sugli scogli. Era così vicino da poter sentire il profumo della sua pelle e l'intensità di quello sguardo mi penetrava da parte a parte, facendomi vacillare. Non era semplice, una tale impresa, erano sempre più diffusi gli uomini bellocci senza profondità, involucri vuoti e insulsi, incapaci di risvegliare un sentimento profondo e primordiale, capace di attraversare il tempo e lo spazio fino a scavare un solco direttamente nell'anima. Così mi avvicinai ancora di un passo e alzai lo sguardo a cercare il suo, così intenso e appassionato, così chiaro eppure così profondo. "Stupiscimi allora..." con un tono caldo, sensuale, la bocca appena schiusa e lo sguardo incollato al suo. https://i.pinimg.com/originals/cd/c0...b5f9f71634.jpg |
"C'è una chiesa nella foresta, signorina." Disse il capitano a Gwen. "Se va di corsa può arrivare in tempo per la Messa. Noi magari potremmo ritardare la partenza. Purtroppo come detto solo i Cattolici praticanti possono salire a bordo. Mi spiace, sono le regole." Fissandola.
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Sospirai ed annuii, imboccando la strada per la chiesa, anche se non l'avevo proprio vista qui in giro.
Ma insomma, dovevo assolutamente partire, non potevo certo restare qui e quindi era indispensabile che trovassi la chiesa. Non mi entusiasmava l'idea di assistere alla messa, ma dovevo farlo per forza e per una volta non sarebbe stato un problema. Così, mi aspettai di trovarla da un momento all'altro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il regista alla fine acconsentì, non se la sentiva di indisporre Altea.
Così le riprese furono rinviate al mattino seguente e tutti salirono sullo yacht, visto era ormai il tramonto. "Beh, magari potremmo fare un gioco e vedere se indivini il mio nome..." disse con un sorriso ammiccante lui ad Altea, una volta saliti a bordo. |
Destresya sentì lo sguardo del bel capitano farsi più intenso, chiaro e penetrante.
Un vago sorriso sorse sul viso fascinoso ed i suoi occhi cominciarono a farsi più grandi. Un attimo dopo la dottoressa si ritrovò stretta al corpo di lui, così maschio e virile, fra le sue braccia decise, con le labbra incatenate a quelle calde dell'uomo. Sentiva la lingua di lui, umida e penetrante, scivolare nella sua bocca, assaporando quella di lei in un bacio carnale, ardente, lascivo. Un bacio fatto per godere, per eccitarsi, per lasciarsi andare, per perdere il controllo. Infatti ora si baciavano con foga, con impeto, con lui che la toccava ovunque e cominciava a far scivolare le spalline dell'abito sexy di Destresya. |
Gwen dalla spiaggia si spostò verso la foresta, cercando la chiesa.
Ma camminando giunse ad un villaggio. Era però disabitato e abbandonato. Ad un tratto sentì delle campane, ma non capiva da dove provenisse il suono. Si accorse allora di una vecchia seduta davanti ad una delle capanne. |
Cercando la chiesa, trovai un villaggio, apparentemente disabitato.
Feci per seguire il suono delle campane, quando vidi una vecchia. A quel punto, la raggiunsi. "Mi scusi, mi hanno detto che c'è una chiesa, potrebbe gentilmente indicarmela? La mia nave sta per partire e devo trovarla prima possibile..." spiegai, con educazione, ma anche urgenza, nella voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quel bacio, travolgente, sensuale, folle, fatto di passione e ardore.
Una passione che può sbocciare solo in un modo così intenso, tra due anime che si riconoscono e si aprono l'una all'altra senza nessun filtro, senza nessuna inibizione voluta dalla società. C'era qualcosa di primordiale, qualcosa di ancestrale in quell'istante. Non mi era mai capitato niente del genere. Un'attrazione così forte, incontrollata, impossibile da fermare. Mi abbandonai a quel bacio, stringendolo forte a me, gemendo sulle sue labbra, mentre le mie mani accarezzavano e tastavano ogni parte di quel corpo così perfetto e ardente di desiderio. Un bacio capace di farmi dimenticare ogni cosa, la missione, la mia vita, persino il mio nome, perchè un bacio così non aveva tempo, nè spazio, era solo fatto di pura passione, esplosiva ed eterna. Le nostre labbra sembravano rincorrersi in un infinito crescendo di gemiti, eccitazione, calore che emanavano i nostri corpi. Era una tortura, una meravigliosa e calda tortura che solleticava e faceva fremere tutto il mio essere. Quando poi iniziò a giocare con le spalline del mio vestito gemetti ancora più forte. "Oh si.." sussurrai sulle sue labbra, ardendo in modo incontrollato e desiderando più di ogni altra cosa che non si fermasse. https://i.pinimg.com/originals/b7/d5...a4177e4579.gif |
L' avevo avuta vinta, d' altronde non avevamo avuto un momento di tregua e dovevo rilassarmi..."Il tuo nome? Un mistero noto" ridendo "E sia.." osservandolo nel suo bell' azzurro.
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"Non c'è più nulla qui..." disse la vecchia a Gwen "... il villaggio è disabitato e hanno ucciso tutti i nativi... prima farli lavorare come schiavi, poi massacrarli tutti come animali... quegli scienziati avevano promesso benessere per tutti, ma hanno imposto solo violenza e morte... " alzando i suoi occhi stretti e rugosi sulla ragazza.
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Erano sul piccolo ponte dello yacht, immersi in un crepuscolo tropicale, tra il piatto mormorio delle onde che facevano oscillare dolcemente la barca e l'ultimo canto di alcuni uccelli dal piumaggio purpureo che si confendevano col cielo.
Le prime stelle di quelle latitudini australi cominciavano a scintillare sul mare, mentre i riflessi dei dormienti banchi corallini sommersi rendevano le acque magiche ed ipnotiche. Lui rise a quelle parole di Altea, ma prima che potesse parlare uno degli uomini a bordo indicò le pareti rocciose che racchiudevano la spiaggia ad Est. "Guardate..." disse agitato "... sebra che sulle rocce sia scolpito un volto gigantesco!" Indicando proprio quelle pareti rocciose. https://d.ibtimes.co.uk/en/full/1535...0d7db25fc15644 |
"Cosa?" dissi sbarrando gli occhi.
"Ma... Ma è crudele..." mormorai. "E io... Io devo partire... Devo lasciare quest'isola... Come posso fare?" chiesi preoccupata. Non capivo cosa potevo fare, come comportarmi e soprattutto, se non avessi trovato quella chiesa, non sarei potuta andar via di qui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La vecchia guardò Gwen.
"Se davvero vuoi salvarti ed andartene" disse "allora vieni con me..." Si alzò a fatica e la portò in una capanna. Dentro vi era un vecchio in uno stato simile alla meditazione, avvolto dai fumi di alcune erbe che bruciavano in una ciotolina. "Noi indigeni conosciamo l'antica magia degli dei scesi dal cielo..." la vecchia a Gwen "... ma l'uomo bianco ha un potere maggiore... egli controlla il fuoco e gli scienziati lo usano per distruggere... cerca la statuina del dio Megalo... cercala ed essa ti proteggerà... e tu potrai andartene via da quest'isola infestata..." fissandola negli occhi. In quel momentò Gwen aprì gli occhi all'improvviso, svegliandosi da quel sogno assurdo. Sentiva caldo, era completamente sudata e si sentiva tutta intorpidita. Dopo qualche istante comprese di essere su un comodo letto, in quella che sembrava una capanna. Da una finestra si sentivano delle voci giungere da fuori. https://missax.com/tour/content//con...167-set-3x.jpg |
Mi condusse in una capanna, dove un uomo sembrava meditare in mezzo ai fumi di chissà quali strane erbe psicotrope.
La spiegazione della donna mi sembrò sia surreale che plausibile al contempo, in un modo che non capivo. Ma avrei tenuto a mente il nome della statuetta da trovare. Alla fine, mi svegliai e capii che era stato tutto un sogno. E soprattutto, non ero morta. Ricordai il morso e infatti avevo maledettamente caldo, non potevo muovermi ed ero completamente intorpidita. Ero su un comodo letto in una capanna e sentivo delle voci provenire da fuori. "Elv..." chiamai subito, più volte, non vedendolo e non potendolo raggiungere. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen con un filo di voce provò a chiamare Elv, ma nessuno sembrava sentirla.
Dopo qualche istante qualcuno bussò alla porta. |
Ero stanco di camminare stremato mi appoggia ad un albero ero al culmine delle forze ma dove mi state portando dissi guardando quella specie di tribù fatemi riposare per favore continuai a dire mentre cercavo di prendere fiato e soprattutto le forze
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La mia voce era ridotta quasi ad un sibilo e probabilmente nessuno era in grado di sentirmi , il che non era il massimo dal momento che avrei potuto avere bisogno di qualcosa.
Ma poi, qualcuno bussò alla porta. "Avanti..." cercai di dire, sperando mi sentissero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I 2 furono travolti da quel bacio improvviso, passionale, ardente.
Destresya si ritrovò fra le braccia del capitano, contro il suo petto ed incatenata alla sua bocca. Un bacio che bruciava, che li univa in un gioco lussurioso di lingue sempre più avide. La dottoressa sentì le spalline del suo abito scivolare giù e poi la stoffa quasi strappata via dalle mani sicure e virili di lui. Finirono contro la parete, per poi cadere entrambi a terra, su un pesante e rosso tappetto di stoffa Turca. Destresya si sentì spogliare, strappare via il reggiseno con una foca maschia, quasi rude. Il capitano allora si chinò a baciarle i seni ormai completamente scoperti ed alla mercè di quel formidabile amante. |
I selvaggi si voltarono verso Cavaliere25 ormai stremato.
Uno di quelli lo prese di peso e poi insieme ad un altro lo tracinarono sul terreno, fra le piante giganti e le radici colossali di quel mondo. Alla fine, senza un briciolo di forza, il ragazzo fu portato in un villaggio che sogeva in uno spiazzo, tra alti canneti, folti tamarindi ed altri alberi dai frutto grossi come palloni di Calcio e dalla buccia di un colore fluorescente. |
La porta si aprì e Gwen vide entrare un idigeno.
Era magro, di bassa statura e indossava abiti occidentali nei quali si muoveva in modo goffo, quasi grottesco, come se fosse una sorta di scimmia ammastrata. Mormorò qualche parola incomprensibile, ma che alla ragazza sembrò un tono bonario ed accogliente. Le offrì allora un vassoio con della frutta. |
Dove siamo dissi guardando il villaggio voi abitate qui? Domandai guardandomi intorno poi cintinuando a guardare il villaggio chiesi acqua ho sete avevo caldo ero tutto sudato e avevo la gola secca
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