![]() |
"Già..." risposi alle parole di Nasan "Anche io penso che servissero da difesa contro uragani e maremoti... quale altro nemico insidierebbe una sperduta isola del Pacifico?"
Mi fermai un attimo ad osservare quelle palizzate. "Certo che sono proprio mastodontiche... fanno impressione da vicino... si Ken, fammi qualche scatto, per una volta tanto faccio la turista anch'io..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
" Vi ringrazio" con un timido sorriso prendendo posto al tavolo.
Così appresi che il capitano non sarebbe stato presente. Quando terminammo la colazione ero impaziente di andare |
Il carro continuò il suo tragitto, attraversando quello scorcio di foresta completamente arso dal fuoco ed avvolto da un silenzio spettrale.
Qualcosa di oscuro sembrava aver maledetto quelle lande e la cui furia aveva poi dato sfogo alla feroce condanna. Infine giunsero dove alcune capanne ancora fumavano. Il giovane arrestò il carro e saltò giù. “Solo morte...” disse guardandosi intorno “... chi ha mai potuto dar sfogo a tanto odia feroce?” “Forse un demonio.” Mormorò Daniel. “E' terribile...” tossendo Selia. Allora il giovane si avvicinò al carro e guardò Gwen. “Tutto bene?” A lei. |
Il fruscio delle onde, il sibilo del vento.
La luce del Sole e la spuma dell'acqua. Pian piano Altea riaprì gli occhi. Sentiva il rumore delle acque attorno a lei e le voci confuse di diversi individui. Era su una scialuppa affollata, nel bel mezzo di un oceano sterminato. Riconobbe fra gli altri Raspion e Ulpa. |
Nonostante fosse mattina, l'aria era così cupa, pesante, come se qualcosa si fosse impossessato di quella zona, riducendola in cenere con innata ferocia.
Stavo per andare da Selia, per vedere come stava, quando lui si avvicinò al carro, da cui era sceso. Mi premurai ad asciugare le lacrime ed annuii, anche se comunque non ero convinta. Ero ancora scossa per ciò che era successo e mi ci sarebbe voluto un po'. |
Il caldo Sole accarezzò il mio volto, potevo udire in un dormiveglia il lento movimento del mare, le onde scivolare lentamente, il vento sfiorare i miei capelli.
Lentamente aprii gli occhi, la testa dolorante ma mi alzai e vidi Raspion e Ulpa con altre persone..eravamo in una scialuppa di salvataggio.."Che è successo...la Anarchia è affondata e ci siamo salvati..?". |
Icarius strinse la mano di Clio nella sua, fissandola con uno sguardo azzurro e sicuro, tanto da scacciare, anche se solo per un istante infinitesimale, ogni dubbio e paura dalla sua mente, mentre il rosato alone dell'albeggiare invadeva pian pian ogni angolo della torre, spazzandone via le ombre.
Almeno quelle che si potevano vedere. “P-o-s-s-o c-o-n-s-i-g-l-i-a-r-e” disse Pipita “d-i r-i-v-e-d-e-r-e l-a s-u-a d-e-c-i-s-i-o-n-e, c-a-p-i-t-a-n-o?” “No.” Sentenziò Icarius, sempre con gli occhi fissi in quelli di Clio. “Piuttosto, avrei bisogno di farmi un bagno...” sorridendo alla ragazza. “B-o-n-t-à D-i-v-i-n-a, q-u-e-s-t-i A-f-r-a-g-o-l-i-g-n-o-n-e-s-i, c-h-e u-o-m-i-n-i i-m-p-e-n-t-u-o-s-i e-d i-p-o-s-s-i-b-i-l-i...” cigolò preoccupato. |
Erien rise a quelle parole di Nyoko.
“Si, sempre stata romantica...” disse “... l'alba è meravigliosa ed infondo ognuno guardandola vede qualcosa di diverso...” guardò la ragazza “... e poi...” Ma in quel momento il carro sussultò e per poco non si capovolse. “Che diavolo...” tentò di inveire Oltram. “Credo siamo finiti in qualche grosso fossato...” Herek “... fortuna non abbastanza profondo da romperci una ruota...” “Vado a controllare...” Erien saltando giù dal carro. |
Ken sorrise e cominciò a fare foto a Gaynor, avendo sullo sfondo quelle gigantesche palizzate.
Gli scatti continuarono per una mezz'oretta, sfruttando la meravigliosa luce di quel tardo pomeriggio ancora così illuminato. “Direi che può bastare, tesoro...” disse il regista alla diva “... che dite?” A tutti loro. “Torniamo a bordo per preparare una bella cena a base di birra e salsiccia?” “Andata!” Ridendo Zora. E tornarono tutti a bordo della Seagull per mangiare. |
Sorrisi, nell'incrociare il suo sguardo, così limpido e chiaro, così sicuro.
Non sapevo che dire, non sapevo che fare. Dovevo fermarlo, non potevo lasciarlo andare incontro a morte certa. Eppure ero come paralizzata, incapace di parlare di agire. Ucciderlo... Avrei dovuto ucciderlo. Perché ero entrata in quella stanza, perché non l'avevo semplicemente lasciato riposare. L'idea che avrei visto quello sguardo spegnersi era insopportabile. Ma sapere che era pronto a rischiare perché pensava di salvarmi, era la cosa più bella che qualcuno avesse mai fatto per me. E sapeco che ogni speranza, ogni sorriso, ogni battito sarebbero morti con lui. Come poteva uno sconosciuto caduto dal cielo avere tanto potere su di me? Riuscire a sconvolgermi a stupirmi? Era irremovibile, e io non potevo dirgli quanto tutto quello che pensava era una menzogna. Come potevo essere stata così ingenua? Mi ero scavata la fossa con le mie stesse mani. E ucciderlo avrebbe prosciugato ogni parte del mio essere. Sospirai. "Non capisci.." mormorai "Non si tratta di sfidare un uomo normale, è molto più di questo.... potrai essere il miglior spadaccino del regno ma questo non ti salverà..." con gli occhi tristi e malinconici. E poi con che cosa avrebbe combattuto, che non aveva nemmeno un'arma? "Io non posso fermarti, se deciderai di affrontare la Torre e il suo padrone..." sussurrai, con gli occhi bassi che si velavano di lacrime. "Nè posso in alcun modo aiutarti..." sussurrai, con una fitta al cuore. "Posso solo supplicarti di cambiare idea.." avvicinandomi a lui "Di andartene via, lontano da qui... nella tua terra dai tuoi.." esitai, non ricordando la parola "Libri fatti di immagini che scorrono..." sorridendo appena. "Mi basterà che una volta soltanto, penserai a me.." sorrisi tra le lacrime "Se penserai a me nella tua terra, magari poi io potrò sognarla.." sussurrai "Nei miei sogni sono... libera... E credimi, sarà abbastanza per una vita intera.." presi le sue mani tra le mie. "Ma se tu morirai, se morirai io..." non riuscivo a parlare "Resterò prigioniera per sempre.." con gli occhi nei suoi. Era un destino crudele. Ma dopotutto io non ero una ragazza come le altre. Ero stata scelta. Scelta dal cuore. E la custode rinuncia a tutto per lui. Anche al sorriso. Così chinai il capo e annuii piano. "Vado a farti preparare un bagno.." sussurrai, avvicinandomi alla porta. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 09.11.13. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli