Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 17-05-2016 09.42.16

"Perché lo faccio? Amo l' arte pure io e poi amo i diversivi, appena mi è stato proposto ne fui subito entusiasta. Ah, non voglio soldi in cambio ma penso abbiate ricevuto la mia lettera dalla banca e vorrei prelevare i miei soldi..ora che mi avete conosciuta" sorrisi a mia volta ma notai lui non stava mangiando nulla e guardai Tintus per controllare se stesse mangiando almeno lui.

Clio 17-05-2016 10.47.50

Alzai gli occhi al cielo a quelle parole di Icarius.
"Beh, hai cambiato le carte in tavola, poteva essere pericoloso..." Scuotendo la testa "Hai solo avuto fortuna..." Con uno sguardo divertito "Meglio così!".
Poi scoppiai a ridere a quelle parole.
"Tu hai letto troppi libri di favole..." Scuotendo la testa, divertita.
"Hai sentito quello che ho detto no? Ti ha picchiato il mio promesso sposo, che è un tipo rude che ha picchiato anche me più di una volta..." Alzando la mano ancora fasciata.
"E stiamo fuggendo da lui e da mio padre, che ha combinato il matrimonio per me... Anche se il tipo non mi è mai andato a genio...." Alzando le spalle "Una donna non è certo libera di sposare chi le aggrada, è il padre a scegliere, o il tutore, o il fratello... O un lontano cugino.. O un uomo che passava di lì per caso..." Ridendo divertita.
"A meno che non sia sola al mondo come me..." Sorridendo "Una tragedia può essere un vantaggio dopotutto... Ma io ho sposato una divisa..." Abbassando lo sguardo.
Quella divisa che indossavo pur avendo addosso un bell'abito blu.
Quella divisa che era l'unica cosa che mi restava del mio mondo, pensai, per poi alzare gli occhi su Icarius e sorridere.
No, forse non era esattamente l'unica cosa rimasta.

Lady Gaynor 17-05-2016 15.27.02

"Pandaria? Non l'ho mai sentita..." risposi ad Ester. Ascoltai poi lo scambio di battute tra la donna e il Capitano.
"Di bellezza e di arte..." ripetei "Beh, passando per il giardino ho avuto modo di ammirare i suoi fiori e quella si, è pura bellezza..." dissi ricordando quel tripudio di forme e colori magnifici.

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Guisgard 17-05-2016 16.21.59

Quella carezza sul viso di Gwen per un attimo ebbe il potere di scacciare ogni inquietudine e paura.
Ma era davvero così?
“Ci libereremo di questo libro...” disse deciso “... lo distruggeremo, in modo che nessuno possa più trovarlo...” annuì “... preparati, lasceremo la locanda, poi distruggeremo il libro e dopo di ciò partiremo cercando una nuova città in cui esibirci.”

Guisgard 17-05-2016 16.26.25

Ehiss rise di gusto.
“Per prima cosa mettete via quel pugnale.” Disse il cavaliere a Dacey. “Un conto è proteggervi dai pericoli, un altro è difendervi da voi stessa. D'accordo verrete con me, ma saremo Erec ed Enide. Conoscete la loro storia, vero?” Sorridendo, mentre si incamminavano verso la locanda per avvertire il vescovo.

Guisgard 17-05-2016 16.32.03

Altea insospettita guardò subito Tintus, che però mangiava con gusto.
“Oh, non temete...” disse il barone alla dama, accorgendosi dei dubbi di lei “... io tocco pochissimo il cibo, perlopiù quello sufficiente a sostenermi... il più delle volte ingerisco solo liquidi...” sorridendo “... ma spero che questo pranzo soddisfi il vostro palato...” annuì “... vi occorre dunque denaro? Ve ne farò avere a sufficienza. E se vi piace potete alloggiare qui al castello per tutto il tempo necessario alla realizzazione del dipinto.”

Lady Gwen 17-05-2016 16.32.07

Quella carezza fece allontanare almeno un pochino le preoccupazioni di quella situazione così ingarbugliata.
Annuii a Zoren e mi alzai dal letto.
Mi diedi una rinfrescata, mi cambiai, sistemai le mie cose nella borsa e dopo poco ero pronta.
Speravo che non avessimo ostacoli di alcun tipo, sia nella partenza che nella distruzione del libro, sebbene avessi ancora molti dubbi sulla storia di quella cittadina.

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Dacey Starklan 17-05-2016 16.32.20

" Erec ed Enide.. Lui impose all'amata di non parlare, questo era il prezzo perché lei lo seguisse nelle sue imprese. Mi state forse dicendo che dovrò tacere per tutto il tempo? Sapete che non lo farò, proprio come Enide. Non so fatta per stare zitta, è il mio difetto, uno dei tanti direi"
Lo seguii divertita verso la locanda.
" Ma sono certa che mi perdonerete come fece Erec... Anche se non lo farete perché mi amate..o si?" gli lanciai un occhiolino e allungai il passo per non lasciargli vedere le mie guance arrossate.

Altea 17-05-2016 16.35.21

Tintus mangiava tranquillamente, ma stranamente il barone si era accorto della mia perplessità ma rimasi pacata.
"Siete davvero gentile, accetto la vostra ospitalità e grazie per permettermi di avere i miei soldi" pensai dovevo stare attenta a quella chiave.

Guisgard 17-05-2016 17.00.27

Icarius guardò Clio negli occhi mentre la ragazza parlava.
“Si, immagino come vanno queste cose...” disse “... ho sentito da qualche parte che nel mondo aristocratico è solito comportarsi così... beh, sei stata fortunata ad incontrare me che ti ho portata via da quel mondo.” Facendole l'occhiolino. “Su, ora riposati un po'... hai bisogno di dormire... quando tornerà Affon mangeremo.”

Guisgard 17-05-2016 17.07.32

“Il dottore” disse Ester a Gaynor “è un uomo che per amore delle sue passioni ha lasciato il mondo civile per rifugiarsi su quest'isola.”
“Esattamente dottore in cosa?” Chiese Capitan Cuore.
“Le arti” rispose Ester “hanno molti nomi, imposti perlopiù da uomini con menti e spiriti limitati. In verità esiste in natura un'unica e sola disciplina, capace di convogliare e penetrare tutte le cose nella loro più intima essenza.”
“Capisco...” con un filo di sarcasmo, comunque ben celato, il pirata “... e ditemi... quando avremo l'onore di conoscere questo dottore?”
“Egli vi conosce già.” Rivelò Ester. “Tutto ciò che avviene su quest'isola non ha segreti per lui.”

Lady Gaynor 17-05-2016 17.15.24

"Il quadro che ci presentate del vostro padrone è a dir poco oscuro..." dissi rivolta ad Ester "Avete impiegato tante parole per non dire assolutamente nulla. La riconoscenza per averci soccorso e ristorato non mi permette di indagare oltre, ma direi che tutto questo misterioso riserbo è quantomeno sospetto. Da quando arte e bellezza vengono catalogati tra le cose di cui non parlare e da non condividere?"

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Clio 17-05-2016 17.19.21

"Non solo nel mondo aristocratico, caro mio... Credi che la figlia del fornaio sia libera? È sempre una donna!" Facendo l'occhiolino.
"Anche se noi aristocratici abbiamo delle responsabilità verso il nostro sangue, per il popolo credo sia un modo di avanzamento sociale" sospirai.
"Ad ogni modo, mi hai salvato, no?" Ridendo.
Poi a quelle parole mi stiracchiai, in effetti aveva ragione, dovevo dormire.
Così mi rannicchiai nel divano, sistemai i cuscini, e chiusi gli occhi per un momento, poi li riaprii e lanciai ad Icarius un'occhiata di rimprovero che in realtà era divertita.
"Vedi di non scappare di nuovo, nè" facendogli l'occhiolino prima di chiudere gli occhi.
La giornata era stata pesante, così, in breve tempo, mi addormentai.

Correvo nella brughiera, come se tutta la mia vita dipendesse da quella corsa, da quella cerca.
Stavo cercando qualcosa.
O qualcuno.
Potevo sentire il mio cuore implodere, scoppiare, il battito impazzito rimbombare attorno a me, invadere l'aria.
Correvo, correvo a perdifiato in quella cerca primordiale.
Il mio sguardo scrutava ogni anfratto, ogni angolo, ogni orizzonte.
Niente, nessuna traccia.
Poi crollai, sentii il mio corpo venire meno e caddi tra l'erba alta.
Avevo fallito, nulla aveva più senso, nulla aveva più importanza.
Potevo percepire dentro di me quel dolore immenso, più forte di qualunque emozione avessi mai provato.
Mi stava dilaniando, come se un mostro invisibile facesse scempio delle mie carni.
Finchè non la sentii: una carezza dolce e infinita sulla mia testa.
"Chi stai cercando?" Una voce, la sua voce.
Alzai gli occhi appannati dalle lacrime, e mi illuminai nel vedere i suoi.
Erano lì, che mi fissavano con uno sguardo prezioso e unico.
Era vivo, lo avevo ritrovato, di nuovo.
Fu allora che compresi quanto mi sbagliassi.
Non era il dolore l'emozione più forte che avessi mai provato: era l'Amore.
"Te!" Riuscii solo a dire, tra le lacrime, prima di buttargli le braccia al collo e farlo cadere all'indietro sul soffice manto della brughiera.
Lui mi tenne stretta, in silenzio, mentre riversavo sulla sua spalla tutte le mie lacrime e lo tenevo stretto come fosse la cosa più preziosa al mondo.
Era lì, era salvo, era accanto a me, mi accarezzava piano i capelli.
"Allora tieni un po' a me, eh.." Disse piano, con un sorrisetto.
Fu allora che alzai gli occhi su di lui, quegli occhi unici, così puliti eppure con quella scintilla che lo distingueva, come se in lui convivessero due anime, e solo chi le conoscesse entrambe potesse comprenderlo appieno.
E io mi ritenevo fortunata, perché le conoscevo e amavo entrambe.
Ormai per me non esisteva l'una senza l'altra.
A quelle parole non risposi, mi limitai a sorridere e a baciarlo dapprima piano, poi con tutta la passione infuocata che ci univa.
Lui mi stringeva con ardore, facendomi sentire incredibilmente sua, poi si fermò di colpo, mi guardò negli occhi e sorrise.
"Andiamo a casa.."'prendendomi la mano e alzandosi.
"A casa?" Guardandolo da terra.
"Sì" porgendomi la mano.
Io la presi, come in un sogno, e mi ritrovai tra le sue braccia.
Continuavo a guardarlo, senza capire.
"La nostra casetta nella brughiera..." Sussurrò lui, prima di baciami, un bacio così vero da far tremare la terra.
Ma allora tutto intorno a noi cambiò.
La brughiera divenne cupa, tetra, una notte perenne scese su di noi, che ci stingevamo l'uno all'altra.
Poi un lungo e primordiale latrato giunse dall'oscurità come a reclamare le nostre anime.
Lo sentivamo avvicinarsi sempre di più, finché tutto attorno a me non divenne fumo e mi ritrovai sola nella brughiera, con solo il suo nome da urlare al cielo.


Mi svegliai di soprassalto, con ancora quella miriade di sensazioni così forti, così intense come non ne avevo mai provato prima.
Corrucciai appena la fronte, restando ad osservare un punto indistinto di fronte a me.
Che strano sogno, forse mi ero fatta suggestionare da tutta quella storia della Gioia.
Dopotutto era strano perché di solito no ricordavo i miei sogni.
Ad ogni modo, non importava.
Sospirai, stiracchiandomi, chiedendomi quanto avevo dormito.

Guisgard 17-05-2016 17.19.57

Poco dopo Gwen e Zoren lasciarono la locanda, raggiungendo poi il carrozzone dove ad aspettarli c'erano Go e Nyccio.
Il grosso veicolo partì e in breve uscirono dalla città.
Percorsero qualche miglia, per poi fermarsi nel bel mezzo del bosco.
Qui Zoren prese dei rami e accese un fuoco.
“Ora bruceremo il libro...” disse.
Ma in quel momento si udirono dei rumori tra i cespugli.
Un attimo dopo due ragazze uscirono dalla vegetazione.

Guisgard 17-05-2016 17.30.19

Ehiss scosse la testa divertito.
“Beh, Enide aveva solo il veto di parlare in caso di pericolo imminente...” disse a Dacey “... e ciò solo perchè Erec doveva mostrare il suo valore cavalleresco. Io invece che non ambisco a divenire un cavaliere senza macchia, vi lascerò persino gridare davanti ad un pericolo.” Sorridendo. “Quanto al non permettervi di parlare, assolutamente no. Più facile uccidervi che zittirvi temo.” Ridendo.
Poi quell'ultima frase da parte di lei, che allungò il passo impedendo al cavaliere di rispondere.
Poco dopo tornarono alla locanda, dove Ehiss raccontò tutto al vescovo e ad Ammone.
“E' rischioso...” mormorò il chierico “... portate con voi Ammone...”
“No, preferisco resti con voi.” Il cavaliere.
“Qui io non corro rischi.” Replicò il vescovo. “Meglio venga con voi.”

Guisgard 17-05-2016 17.35.49

Il pranzo proseguì tranquillamente, mentre ormai il pomeriggio aveva avvolto il castello e l'intero scenario circostante.
“Ora perdonatemi, ma devo lasciarvi per un po'...” disse il barone “... voi preparate pure il tutto per il ritratto...” a Tintus “... e mostrate poi alla nostra bellissima dama la sua camera...”
Ed andò via.
“Bene...” il pittore ad Altea “... volete vedere adesso la vostra camera?”

Lady Gwen 17-05-2016 17.36.46

Raggiungemmo il carrozzone ed uscimmo dalla città.
Ci fermammo poi in un bosco e Zoren accese un fuoco.
Quando eravamo finalmente sul punto di distruggere quel libro, dalla vegetazione spuntarono due ragazze.
Perfetto... pensai.
Ecco l'impedimento che temevo.
Guardai Zoren con espressione dubbiosa, chiedendogli con lo sguardo che cosa dovessimo fare.

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Dacey Starklan 17-05-2016 17.39.08

" Non grido davanti al pericolo...Non sono certo una ragazzina" aprendo la port della locanda.
Spiegammo la situazione al vescovo che volle affiancarci Ammone.
" Per me non c'è problema ma...Davvero forse sarebbe meglio che voi non foste da solo. Ci sentiremmo più tranqulli a sapere che Ammone vi è accanto. Noi ce la caveremo, potete stare tranquillo su questo"

Altea 17-05-2016 17.39.25

All' apparenza tutto sembrava proseguire in modo naturale se non fosse stato per il luogo e la figura del barone, il quale si congedò.
Mi voltai verso Tintus..."Oh si certo, sono proprio curiosa di vederla...penso sia un maniero antico questo." leggermente inquieta.

Guisgard 17-05-2016 17.47.12

“Perchè il più delle volte sono incomprensibili per le persone comuni.” Disse Ester a Gaynor.
In quel momento la porta si aprì e qualcuno entrò.
O forse sarebbe stato giusto dire qualcosa entrò.
Infatti un essere grottesco, quasi deforme, dall'aspetto animalesco ed assurdo si presentò a tutti loro.
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...d7ee0bce02.jpg

Lady Gaynor 17-05-2016 17.51.42

Stavo per replicare ad Ester, quando la porta si aprì e fece la sua apparizione una creatura bestiale e deforme, al pari di quella incontrata poche ore prima. Istintivamente mi alzai di scatto ed urlai, facendo ribaltare la sedia.

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Guisgard 17-05-2016 17.55.08

Quel sogno.
Prima bianco e bellissimo, poi scuro, cupo e terribile.
Un sogno reale.
Molto reale.
Che divenne poi incubo.
Tanto che Clio si svegliò di colpo.
E stiracchiandosi si accorse che Icarius era accanto a lei, fissandola.
Forse l'aveva fissata a lungo, magari per tutto il tempo.
“Ti sei svegliata di già...” disse ritraendosi “... ti senti più riposata ora?”

Guisgard 17-05-2016 18.06.09

Le due ragazze uscirono dai cespugli e presero a spintonarsi, poi a gridare e ad insultarsi.
Zoren guardò perplesso Gwen e poi si avvicinò alle due.
“Ragazze...” disse “... perchè litigate fra voi?”
“Perchè lei mi ha promesso di essermi amica” la prima “ed ora invece vuole abbandonarmi.”

Lady Gwen 17-05-2016 18.11.06

Le due avevano uno strano comportamento,ma capimmo poi perché.
"Beh" avvicinandomi "Se due persone si vogliono bene e sono legate da un sentimento di amicizia lo saranno sempre, indipendentemente da quanto siano lontane, se quel sentimento è sincero."
In quel momento mi venne in mente la promessa fatta ed ebbi paura che fosse un suo monito nei miei confronti, per questo avevo utilizzato quelle parole con la ragazza.
Non volevo certo passare la mia vita lì a causa di un fantasma.

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Guisgard 17-05-2016 18.13.37

Alla fine Ehiss e Dacey riuscirono a convincere il vescovo ed Ammone restò con lui.
“Ma siate prudenti.” Disse il chierico.
Allora il cavaliere e la bella zingara montarono in sella al destriero di lui e galopparono fino alle porta di Sant'Agata di Gothia, uscendo poi nel folto e misterioso bosco.
Galopparono per un po', fino ad arrivare all'inquietante noce visto al loro arrivo.
E Dacey notò che la scritta impressa sulla corteccia era cambiata.
Infatti recitava:

“Sessantatré bambini”

Guisgard 17-05-2016 18.22.08

“Molto antico.” Disse Tintus, per poi far cenno ad Altea di seguirlo.
Percorsero un corridoio semibuio e poi salirono una vecchia scalinata, ritrovandosi ad attraversare un altro corridoio.
Tutto era decadente, cupo, opprimente e silenzioso.
Arrivarono infine davanti ad una porta chiusa ed il pittore la indicò alla dama.
“Ecco la stanza.”
Era poco illuminata, umida e piena di correnti e scricchiolii.
Ma probabilmente di meglio non c'era in quel castello.
“Io vado a preparare i miei attrezzi...” Tintus “... così domattina cominceremo.” E andò via.
Era pomeriggio.

Guisgard 17-05-2016 18.24.21

Nel vedere quella creatura deforme anche il pirata, come Gaynor, si alzò di scatto.
“No, non temete, è innocuo.” Disse Ester ai due. “E' abituato a stare al cospetto delle persone.”
La bestia aveva con sé un vassoio che posò in modo goffo sul tavolo.
“Va ora.” Ordinò Ester e la creatura uscì.

Altea 17-05-2016 18.26.15

Quel castello era enorme...non finiva mai..doveva essere stata una residenza sontuosa a suo tempo.
Finchè arrivammo nella stanza e aprendola rimasi sbalordita..ma non ebbi il tempo di parlare che Tintus se ne andò.
Chiusi la stanza....ma era piena di spifferi, entrava freddo, non vi era luce e poi scricchiolava..."Oh, manca solo si rompa il letto mentre dormo" e mi guardai attorno desolata.

Clio 17-05-2016 18.26.30

Strabuzzai gli occhi nel vedere Icarius, come se mi servisse più di un istante per tornare alla realtà.
Poi compresi e sorrisi.
"Si, molto..." Stiracchiandomi "Tu hai riposato un po'?" Dolcemente.

Dacey Starklan 17-05-2016 18.28.38

Salutammo i due e una volta a cavallo fui felice di uscire dalla città anche se ci stavamo per dirigere in un posto forse assai peggiore.
" Ser..guardate.." indicai ammutolita l'albero con la scritta aggiornata.

Guisgard 17-05-2016 18.35.38

La prima ragazza guardò Gwen.
“Se il sentimento di amicizia è sincero allora non si può rinnegare.” Disse. “Per dolore un'amica tradita può fare qualunque cosa...” con gli occhi in quelli di Gwen, quasi fosse una minaccia.

Guisgard 17-05-2016 18.40.24

Altea restò da sola, un po' avvilita e delusa da quella camera.
Ma un attimo dopo qualcosa la colpì.
Il suono di un pianoforte.
Malinconico, lento, delicato.

Lady Gwen 17-05-2016 18.41.20

Quello sguardo e quelle parole suonarono come una minaccia ed ebbi la pelle d'oca.
"Io credo che l'amica non dovrebbe sentirsi tradita e fare gesti avventati... Dovrebbe piuttosto ricordare la sua amica e celebrare il sentimento che le unisce, anche a distanza..." dissi, sempre con parole studiate.

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Altea 17-05-2016 18.45.35

Sospirai...ma dove ero mai capitata.
Ad un tratto in quel silenzio cupo qualcosa addolcì l' atmosfera..le note di un pianoforte..era una sinfonia delicata ma al tempo stesso malinconia.
Fu troppo forte, presi la sacca ed uscii cercando di seguire quella musica.

Guisgard 17-05-2016 18.46.28

“No, io detesto dormire...” disse Icarius, alzandosi ed avvicinandosi alla finestra “... com'è calma la brughiera di pomeriggio... sembra il luogo più bello e romantico del mondo...” mormorò “... però ho fame...” voltandosi verso Clio “... tu no?”
In quel momento si udirono dei passi.
Un attimo dopo Affon entrò in casa con della selvaggina.

Guisgard 17-05-2016 18.53.19

Ehiss guardò l'albero indicato da Dacey e si avvicinarono.
“E' lo stesso albero visto al nostro arrivo...” disse lui fissando la corteccia incisa “... non più sessantadue, ma sessantatré ora... qualcuno ha corretto, ma non vi sono tracce di aggiunte o di correzioni... come se la parola sessantadue fosse svanita... assurdo...” inquieto “... venite, proseguiamo a piedi...” dando la mano alla ragazza e con l'altra libera tirando il destriero per le redini.
E presero ad inoltrarsi nel bosco, mentre il cielo grigio e sinistro ricopriva ogni cosa.

Dacey Starklan 17-05-2016 18.59.49

" É come se l'incisione si sia modificata da sola... É bizzarro e piuttosto inquietante. Questa città è inquietante" con un leggero brivido lungo la schiena prima di prendere la sua mano.

" Cosa dovremmo cercare? Delle tracce di..di.. Non saprei proprio da dove cominciare"

Guisgard 17-05-2016 19.02.58

“Nessuna distanza.” Disse bruscamente la ragazza a Gwen. “Le amiche devono stare insieme. In questa vita e nell'Altra.” Con occhi di fuoco.
“Beh, vi auguro di sedare i vostri malintesi...” Zoren alle due ragazze “... perdonateci, ma noi abbiamo da fare.” Prese Gwen per mano e tornarono verso il carrozzone. “Su, bruciamo il libro...” mormorò, per poi cominciare ad accendere il fuoco.

Lady Gwen 17-05-2016 19.08.44

Rimasi scossa e immobile a quelle parole così dirette, poi mi feci trascinare da Zoren che mi teneva per mano.
Afferrai il suo braccio e gli raccontai dell'impressione che avevo avuto.
"Era lei... Era come se parlasse attraverso la ragazza... Non vuole che io vada via..." mormorai, impaurita.

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Guisgard 17-05-2016 19.09.54

La musica.
Malinconica e soave riempiva ogni angolo di quel triste maniero dimenticato dalla luce.
Altea seguì quelle note che la conducevano in un labirinto di corridoi e scale, pianerottoli ed ancora corridoi e poi stanze.
Tante stanze.
Infine la dama arrivò davanti ad una scala che portava presumibilmente in cima ad una torre.
E proprio da quella torre giungeva la musica.


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