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Certo, calma, calma...
Facile parlare per loro, non avevano nessuno di caro coinvolto in questa follia. L'idea di Clio non era sbagliata, ma non potevo andare da sola, anche perchè di sicuro i militari non mi avrebbero portata con loro. "Non so se mi accetterebbero con loro, ho i miei dubbi..." risposi, esprimendo a voce alta quel pensiero. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai negli occhi, quegli occhi che erano così vicini ai miei.
"Beh, per amore si fanno le follie più assurde, non crede?" con tono lievemente provocatorio. Però era davvero quello che pensavo, io non sarei mai riuscita a restare con le mani in mano se qualcuno a cui tenevo fosse in pericolo. Clio, tu non tieni a nessuno.. Sì, ma se ci fosse qualcuno a cui vale la pena affezionarsi lo farei. Guardai Gwen con un sorriso incoraggiante. "Beh, io credo che tentare sia il modo migliore per scoprirlo, non credi? Magari avranno bisogno di un'infermiera durante il viaggio.." azzardai. Certo, sapevo che lei era una ballerina, ma spesso una bugia detta al momento giusto può essere dannatamente utile. |
"A me sembra un'assurdità..." disse Mattien "... troppo pericoloso..."
"Deve essere lei a decidere..." il Capo, restando seduto con Clio che lo massaggiava "... lei deve decidere cosa sia meglio fare..." indicando Gwen, per poi guardarla "... sappia che è molto pericoloso, ammesso riesca a convincere i militarli a portarla con loro..." |
Per la seconda volta, Clio aveva ragione.
Già, sarebbe potuto servire. Guardai il capo, poi guardai la bionda. Già, si doveva almeno provare. "Come si dice, tentar non nuoce" dissi "E mi creda, dopo quattro giorni e quattro notti senza cibo nè acqua in balìa degli squali, si può fare di tutto..." sarcasticamente. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il Capo guardò Gwen.
"E' una scelta che spetta a lei." Disse. "Io le posso augurare solo buona fortuna e raccomandarmi che sia prudente." Fissandola. "Se vuole la faccio accompagnare da Annone in caserma." |
Presi un profondo respiro, poi annuii.
Non c'era altra soluzione, era questo, ciò che dovevo fare e avrei fatto il possibile, con o senza l'aiuto loro o dei militari. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Annuii al Capo.
"Naturalmente, solo lei può decidere del suo destino.." sorridendo a Gwen. Poi ascoltai le sue parole, il suo voler tentare, le sorrisi. Ero davvero fiera del suo coraggio, del suo voler sfidare tutto e tutti per il suo amore. Che cosa bellissima e intensa, qualcosa capace di andare oltre ogni altra cosa al mondo. Poi il capo le diede la sua benedizione e le propose di farsi accompagnare da Ammone. Sapevo che avrebbe capito, non sapevo bene definire perché, ma ero sicura che quell'uomo nascondesse qualcosa dentro, qualcosa che ancora non ero in grado di decifrare. "Sono sicura che lo troverai!" sorrisi a Gwen "E poi è vero... se siamo sopravvissute a quei giorni terribili in mare, cosa ci può essere di peggio?" sorridendo, cercando di incoraggiarla. |
Il Capo annuì e diede il permesso a Gwen di prendere le sue cose, prepararsi ed andare.
Ammone prese la Jeep ed attese l'arrivo della ragazza per accompagnarla in caserma. |
Gwen aveva deciso di andare e io speravo davvero che potesse trovare il suo Elv.
Ancora ricordavo il suo sguardo quando si era avvicinato a noi, o il modo in cui parlava di lui, era qualcosa di raro e bellissimo che valeva ogni sacrificio. Lasciai per un momento il Capo per abbracciare la mia amica e augurarle buona fortuna. La strinsi e poi le sorrisi. "Ricorda che nulla accade per caso, se il destino ci ha portato qui c'è una ragione... e io credo che la tua abbia due begli occhi scuri!" facendole l'occhiolino. La lasciai preparare le sue cose per la partenza, e passai per un momento dal bagno lì vicino. Tornai dal Capo dopo pochissimo, con una boccettina. "Credo che ora il collo sia disteso.." guardandolo negli occhi, mostrandogli la boccetta. "Ma credo che la schiena sia un po' tesa ancora.." indicando il divano con la mano "Perché non si stende?" con la voce calda e sensuale "Come le ho detto, l'olio è un vero toccasana per i muscoli affaticati..". https://ae01.alicdn.com/kf/HTB1CXgeK...pg_640x640.jpg |
Rimasto solo con Clio, il Capo la vide andare in bagno e poi tornare con una boccettina d'olio.
Lui allorasorrise. “Vedo che lei è davvero esperta...” disse con un tono sornione, per poi guardarla tutta “... beh, se la mia cameriera si offre per un massaggio rigenerante io non posso certo rifiutarmi...” allora si stese sul divano, aprendosi la vestaglia sul petto ed abbassandola sui fianchi, restando così a torso nudo. |
Lo guardai con un sorrisetto malizioso.
In realtà non avevo mai amato i massaggi, mia madre ne era ossessionata da piccola ma io non mi facevo mai mettere le mani addosso. Nè mi ero mai preoccupata di farli a qualcuno che non fosse la mia nonnina, che chissà perchè, riteneva che i miei massaggi fossero i migliori. Perciò no, non ero un'esperta, eppure in quella situazione mi sentivo a mio agio, quella calda atmosfera proibita tra di noi mi stava accaldando sempre di più. Era il Capo che aveva uno strano effetto su di me... lo guardai stendersi sul divano, abbassarsi la vestaglia e mostrarmi la schiena. Restai ad osservarlo per un lungo istante, dopodiché mi avvicinai al divano e mi sedetti a cavalcioni su di lui, godendomi il contatto col suo corpo sodo e ben fatto. Allora lasciai cadere delle gocce di olio sulla sua schiena. Lentamente. Morbide gocce impertinenti e profumate si insinuavano sulla sua pelle liscia disegnando solchi, disegni in cui mi chiedevo se avrei potuto leggere qualcosa. Magari uno dei segreti che custodivano i suoi occhi. Poi mi chinai su di lui e iniziai il massaggio, spandendo quell'olio su tutta la schiena, movimenti lenti, sensuali, movimenti che volevano fargli assaporare ogni istante di quel massaggio, sempre più intenso, sempre più caldo e accattivamene. Sempre più sconveniente e insieme eccitante da morire. "Oh si..." mi scappa un gemito leggero, che cerco di soffocare subito, arrossendo. "Questa schiena ha davvero bisogno di un massaggio, di lasciarsi andare.." sussurro, continuando a massaggiarla tutta, ancora e ancora. |
Il capo si stese e Clio salì a cavalcioni sulla sua schiena.
Fece scivolare sulla pelle di lui alcune gocce d'olio e poi cominciò a spalmarlo ed a massaggiare ogni muscolo. Un massaggio lento, costante e sensuale. Sentiva la pelle del padrone sotto le sue mani. Lui si rilassava e traeva un certo piacere nell'avere la ragazza in quel modo sulla sua schiena. Non gli sfuggì il sospiro basso di lei. “E' davvero brava...” disse piano lui “... un massaggio molto sensuale...” sussurrò. |
Non avevo mai usato i massaggi per una missione, troppi rischi, però ora che lo vedevo lì, steso, indifeso, rilassato mi rendevo conto che poteva essere un'ottima strategia.
Mi piaceva da morire quel contatto, mi accaldava, mi inebriava Era qualcosa che non sapevo spiegare, un'attrazione che attraversava ogni parte del mio essere senza nemmeno che io me ne accorgessi, qualcosa che mi sembrava naturale come respirare. Di solito io non davo confidenza a nessuno, e non sapevo nulla di lui eppure mi sentivo perfettamente a mio agio in quella situazione, in quella posizione. Oh si... A cavalcioni su di lui, mi muovevo per raggiungere le sue spalle e poi tornare fino al bacino in quei movimenti caldi, intensi, sensuali. Nel muovermi il mio corpo sfiorava il suo, sentivo l'olio sulla mia pelle calda, incandescente a quel contatto. Poi lui sussurrò qualcosa e io mi sporsi verso di lui, raggiungendo il suo orecchio incurante del fatto che in quel modo ero quasi completamente stesa su di lui, che poteva sentire le forme morbide del mio corpo sulla sua schiena, sentii l'olio sul mio seno ma non me ne curai, né mi fermai. Anzi, quel contatto ancora più intenso era sempre più eccitante. Avevo raggiunto il suo orecchio con la mia bocca, e tutto il mio corpo ormai era attaccato al suo, unto dallo stesso olio che avevo spalmato sulla mia pelle. "Oh si.." gli sussurrai all'orecchio, in risposta alle sue parole sul messaggio sensuale "l'idea è quella, signore..." con un tono deferente, ma visibilmente eccitato. |
“Mmmmhhh... si, proprio brava...” disse lui in un sussurro, con Clio chinata e quasi stesa tutta su di lui, con tutto il peso del suo corpo sulla schiena unta del Capo.
Sentiva i lunghi capelli biondi di lei sulle sue spalle e sul suo viso, le forme della cameriera contro la sua pelle. “Ah si?” Con gli occhi chiusi lui, godendosi quel massaggio. “Allora è vero che lei è molto esperta...” |
Continuai quel massaggio sensuale ed intrigante sulla schiena del Capo, con le mani che si facevano sempre più audaci, si insinuavano sotto, a cercare il suo petto, unte di quell'olio profumato che rendeva i nostri corpi scivolosi, unti, facendomi fare pensieri impuri.
Quel gemito mi colpì nel profondo, lo sentivo ancora e ancora nella mia mente, ancora e ancora, all'infinito. Cercai di concentrarmi sulle sue parole, scossi piano la testa. "Me lo ha ripetuto non so quante volte..." con un sorriso "Non sa dirmi altro?" volutamente provocatoria. In effetti non aveva detto altro all'infuori del fatto che ero brava ed esperta. "Mi dica qualcosa che non so..." mentre le mie mani continuavano a muoversi sulla sua schiena disegnando forme senza nome che altro non erano se non frutti di quell'inquietudine calda e profonda che ad ogni minuto cresceva dentro di me. Mi stesi nuovamente su di lui, strusciando piano il mio corpo contro il suo, poteva sembrare che fosse un contatto innocente, ma in realtà mi stavo godendo ogni istante, ogni lieve contatto ogni carezza del mio corpo al suo. "Non so... il suo nome.." sussurrai nuovamente al suo orecchio, sfiorandolo con le labbra, un contatto apparentemente casuale, innocente che in realtà di innocente non aveva nulla. |
Quel massaggio, quel toccarlo, ungerlo, strofinarsi con tutto il corpo contro di lui non lasciava il Capo indifferente.
Clio continuava a toccarlo ed a scivolare su di lui, unta ormai anche lei con la sua uniforme di cameriera. “Beh, perchè è brava...” disse “... non è così?” Sorridendo in un gemito soffuso. “Il mio nome? Magari dopo questo intenso massaggio, no? Chissà, forse come premio...” appena divertito. |
Sorrisi a quelle parole del capo.
"No, non sono un'esperta, mi spiace deluderla.." senza smettere quel movimento così sensuale, caldo, intenso e inebriante. "Con lei mi è venuto naturale... tutto qui.." sorridendo mentre lo guardavo con un'espressione che forse non avrebbe compreso, se avesse potuto vederla. L'odore dell'olio era tutto intorno a noi, un odore dolce e caldo che mi dava un profondo senso di eccitazione. Oh no, non è l'olio... Vero, non era l'olio ma tutta quella situazione, così inebriante. Erano le mie mani che scivolavano piano sulla sua schiena, che impertinenti cercavano il suo petto, era il suo respiro che sentivo cambiare mano a mano che andavo avanti a massaggiarlo, era il mio corpo che cominciava ad ungersi di riflesso, quello stesso corpo caldo e fremente che si stendeva su di lui e poi si ritraeva quasi volesse rendere poi più eccitante stendersi di nuovo su di lui. Poi quelle sue parole, quella sfida che mi accese ancora di più. "Beh.." chinandomi su di lui "Allora dovrà voltarsi, la sua schiena mi sembra piuttosto rilassata ora..." al suo orecchio con voce calda e sensuale. |
Andai in camera a togliere la divisa e indossare i miei abiti.
In quei minuti ci pensai a lungo, riguardo tutta questa situazione. Elv, il fatto che io stessi letteralmente partendo a cercarlo, ma era l'unica opzione possibile. Così, presi un bel respiro e scesi da Ammone, pronta ad andare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen si preparò, poi raggiunse Ammone nel cortile.
Con la Jeep infine lasciarono la villa e scesero verso il paese. Era ormai sera inoltrata e solo poche capanne erano ancora illuminate. La Jeep si fermò davanti alla caserma. “Buona fortuna.” Disse senza espressione particolare Ammone alla ragazza, dopo che per tutto il tragitto non aveva detto nulla. Quel massaggio continuò a lungo, lento, caldo, sensuale. Le mani di Clio, unte come lo era ormai la sua uniforme, tastavano e premevano sui muscoli di lui, rassodandoli e sciogliendoli. Alla bionda cameriera non era sfuggito come il respiro del Capo era mutato, divenendo soffuso, basso, appena accalorato. Dopotutto era mezzo nudo, con una giovane donna a massaggiarlo in modo sensuale. Lui allora si voltò e sorrise guardandola. “Non sarà esperta, ma di sicuro sa come muovere le mani.” Disse facendole l'occhiolino. La vestaglia era tutta abbassata ed avvolta attorno ai fianchi, in modo che il petto restasse completamento scoperto. Lui allora si mise con la schiena sotto, aspettando che la cameriera riprendesse. |
Bafon se ne andò e gli dissi prima di andarsene.."La aspettiamo..tra un due orette..giù di lì" sorridendogli, avevo intuito che era andato via per lasciarci soli ma volevo pure parlasse con questo capo tribù..in quel momento Hiss e quella missione erano più importanti di ogni cosa.
Poi lui mi prese fa le sue braccia e mi baciò con maggiore impeto, in quella grotta angusta, umida e fredda ora ardeva il fuoco, il nostro della passione. Mi allontanai lentamente da lui e feci un giro, lentamente slacciai il nodo sul collo del pareo e lo feci scivolare sulla pelle bagnata e sporca di sabbia, lo poggiai piano a una roccia davanti a noi per non rovinarlo, visto era la mia unica veste e rimasi lì, nuda come una Venere...proprio come dissi a quel giornalista prima di imbarcarmi sulla Lady Imma, che sarei nata dalle acque come Venere e lo avrei fatto per lui. Lo guardai intensamente, provocariamente...non volevo perdermi nessuna sensazione del suo sguardo.."Sorprendimi...dimmi cosa stai provando per me e cosa provi..." http://missnombril.m.i.pic.centerblog.net/gm9rk76u.jpg http://img2.tgcom24.mediaset.it/bina...em_6_image.jpg |
Come una visione, una ninfa, una sirena divenuta umana Altea si mostrò davanti agli occhi chiari e stupiti di Hiss.
Stupiti di quella bellezza, di quella sensualità che ora stava davanti a lui. Lei sentì potentemente gli occhi del bell'evaso sul suo corpo. Su ogni forma e piega di quel corpo bianco e snello, bagnato e sporco di sabbia al punto da sembrare quello di una principessa primordiale nata dalle acque solo per il piacere e l'amore. La guardò Hiss. La guardò tutta, ovunque. Dai piedi bianchi e ben fatti sulla roccia inumidita e liscia, alle gambe lunghe e slanciate sporche di sabbia. Ai fianchi perfetti, al petto magro, fino alle spalle chiare ed alle braccia cosparse di alghe. Guardò il suo collo ed il viso racchiuso dai capelli zuppi d'acqua e sale. Poi i suoi scesero sui seni sodi dai rosati capezzoli che la salsedine e forse l'eccitazione avevano reso sporgenti, turgidi. Infine, avidi, quegli occhi chiari scivolarono fra le sue cosce, sul suo sesso simile ad una conchiglia, ad un fiore marino pronto a schiudersi. Allora la guardò negli occhi. Uno sguardo intimo, penetrante, eccitato. Uno sguardo che si illuminò col sorriso che audace si formò sul bel viso dell'evaso. |
Il suo sguardo era ammaliato e pieno di ec citazione e lo seguii su ogni forma del mio corpo scivolava spogliandomi nuovamente del suo ardore.
Mi avvicinai a lui non staccando il mio sguardo dai suoi occhi azzurri.. Belli come l'acqua che scrosciava e ci circondava. Lo portai vicino a una lieve cascatella di acqua frizzante e sulfurea che leggermente calda emanava vapore. È lì il mio corpo nudo si beava di quell'acqua e del contatto con lui.. Iniziai a togliere i vestiti di lui.. La camicia e i pantaloni e rimanemmo nudi sotto quell'acqua che scivolava lentamente sui nostri corpi caldi di eccitazione .. Lentamente iniziai a baciarlo sul viso e bocca per scendere poi sul vigoroso petto fino ad arrivare nella sua possente virilità e iniziando giochi di piacere con la ardente bocca.. Doveva essere solo mio. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
I due amanti raggiunsero una cascatella che batteva su una roccia piatta e liscia, diffondendo ovunque infinite bollicine ed un alone di velato tepore.
Qui Altea spogliò Hiss, che docile si fece condurre in quell'idillio, in quella Pancea di piacere ed amore. Lei svelò così quel corpo asciutto, ben fatto, vigoroso ed ardente di passione. Poi si strinsero l'uno contro l'altra, pelle su pelle e si baciarono. Si baciarono con impeto, passione, struggente eccitazione. Era un gioco di labbra e di lingue, di sospiri e sussurri, di mani che scendevano e di dita che si intrecciavano. L'acqua batteva forte sui loro corpi nudi, avvolgendoli con quel vapore soffuso, accarezzandoli tra le rocce e le alghe. Si toccavano, si stringevano, si baciavano persi in quello scenario tropicale e primordiale, perduti in quella passione e rapiti dai giochi d'amore. Si baciavano. Baci intimi, profondi, sensuali fatti di sensi, di istinti, di desideri. Baci ardenti. Lei era preda della bocca di lui e poi delle sue braccia forti, sicure, delle sue mani audaci ed avide. Avide dei suoi seni, dei suoi fianchi, delle sue gambe, dei suoi glutei bagnati. La baciava e lei si sentiva sua. Poi cominciò a scivolare, a scendere in basso e lui restò a guardarla. Guardarla mentre raggiungeva il suo sesso reso prorompente da quel gioco. Quando fu sulla sua virilità, sul suo vigore divenuto forte, turgido allora lo fece suo. Cominciarono così travolgenti giochi sulle coralline labbra dell'attrice, che calde ed accoglienti portarono Hiss a perdersi per sempre nell'oppio della passione e nei tesori dell'amore. I gemiti profondi di lui echeggiarono piano nella caverna e tra il riverbero policromo di quelle infinite goccioline d'acqua che sulle rocce calde divenivano vapore. |
Quella grotta era diventata una alcova d'amore.. L'acqua scendeva lenta coprendo i nostri corpi da una nuvola di vapore come una conchiglia che teneva segreto quell'attimo che bloccò il Tempo. Un intreccio di mani, bocca e lingue come liane che si inerpicavano nell'albero del frutto proibito.
L'acqua scendeva tra i seni mentre Hiss con foga mostrava il suo desiderio e il mio possesso in quei giochi proibiti sulla sua virilità. Poi mi alzai e lentamente dissi.. "Prendimi tra le tue braccia fammi tua" sedendomi sulla roccia liscia e portandolo a me con la mano e facendolo stendere mentre mi misi sopra lui come una sirena che soggiogava il suo Ulisse.. Una principessa primordiale che dominava il suo suddito, una dea del mare che aveva preso tutto dell'amato. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
L'acqua che scendeva, scorreva tra le rocce lisce e consumate dal tempo.
L'acqua che schizzava ovunque, generando una nuvola di vapore che tornava a sfumare ancora in infinite bollicine al contatto con le rocce calcaree di quella grotta. Hiss, bello e nudo come un eroe greco, era in piedi contro la parete rocciosa, mentre Altea era inginocchiata davanti a lui, ai suoi piedi. L'acqua scivolava ovunque, avvolgendoli, bagnandoli, strappandoli al resto del mondo. I gemiti di piacere di lui si confondevano con il gorgoglio della cascatella, con l'infrangersi dell'acqua sulle piatte rocce lisce. Gemeva l'evaso. Gemeva rapido e perduto sulla bocca di lei, che audace ed insaziabile assaporava l'ardore virile di lui. Lui che folle di piacere si godeva quel tropicale talamo, con la mano sulla testa di lei, quasi a guidarla, a scandire l'infinito tempo di ogni suo gemito. “Oh... Altea...” disse lui in preda all'eccitazione “... è meraviglioso... tu sei meravigliosa...” godendo. Poi la ninfa marina lasciò il suo amato e lui la prese in braccio. Nudi entrambi sotto quella cascatella, con lei che poteva sentire l'energia sessuale di quell'uomo crescere ancora, toccando la sua pelle liscia e bagnata. Allora con la donna fra le braccia l'evaso raggiunse una bassa pietra appiattita dall'acqua millenaria, stendendola su quel talamo primordiale. Le accarezzò un seno e la baciò. Un bacio che era promessa e preludio di infiniti giochi di passione e di amore. |
Il viaggio in paese proseguì tranquillo, se così potevamo dire, e in silenzio.
Ammone mi augurò buona fortuna quando arrivammo ed io sospirai, guardando la caserma. È una buona idea. Lo è Così, mi avvicinai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lui.. Bello come il più forte e splendente eroe greco.. Audace e temerario.. Sensuale e passionale.. Era divenuto il padrone di quella grotta e cascata e io la ninfa che con i gesti suadenti e peccaminosi lo incatenavo a me anima e corpo.
La stretta forte delle sue braccia mi chinarono sulle pietre lisce che erano diventate morbide per accoglierci.. Qua è là spuntava un fiore ed un erba marina. La sua mano sul seno con massaggi lenti, appaganti erano una dolce tortura e i miei gemiti diventarono note di acqua che lenta scendeva come le mie mani che scivolavano sulle sue braccia possenti e poi sui fianchi forti e poderosi e poi scivolarono nuovamente su quella turgida virilità, afferrandola e lentamente scivolavano con gesti leggeri su di essa bagnata da quell'acqua che aumentava ancor di più la mia e sua eccitazione.. "Sei favoloso mio eroe.. Io.. Io ti ho amato da sempre" con voce roca e rotta dal piacere mentre le gambe si aprivano leggermente come petali di fiori esotici. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Gwen scese dalla Jeep ed Ammone hanno via.
La ragazza allora si avvicinò al portone d'ingresso, dove da una torretta stava un militare. “Ferma lì.” Disse intimando di fermarsi. “Questa è zona militare.” Si stesero su quella pietra liscia e bagnata, con l'acqua che schizzava ed evaporava tutt'intorno a loro. Alcune alghe marine tra le sporgenze rocciose affioravano bagnate come umidi giacigli. Lui la teneva accanto a sé, accarezzandole un seno, toccandolo tutto e lambendo con le dita il capezzolo sempre più sporgente per l'eccitazione. Lei allora fece scivolare la sua mano fino alla virilità di Hiss, stringendola e rendendola ardente, con alcune goccioline di cascata che battevano leggere su quel turgido vigore. Lui sospirò gemendo, per poi vedere le gambe di Altea che si aprivano piano. Allora accarezzò l'interno coscia, salendo fino al suo sesso che sfiorò con le dita, strappandole un sussulto di piacere. |
Un soldato mi intimò di fermarmi.
"Sì, lo so" dissi candidamente, piegando appena il capo. "Ho saputo che presto partirà una spedizione in cerca di quei soldati scomparsi, vorrei parlare con chi di competenza, se fosse possibile" aggiunsi, con educazione. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Accidenti, ma è notte fonda..." disse il militare a Gwen "... è davvero così urgente? Perchè mai? Come mai le interessa questa faccenda? E' forse parente o conoscente di qualcuno di quei militari?"
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Ecco, bingo, un punto per il soldato.
"Sì, in effetti sì. Il sergente Elv" risposi "Sono... Sono la sua ragazza" dissi infine. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il soldato guardò Gwen.
Uno sguardo che la mise a disagio. "Attenda." Disse soltanto. Passarono lunghi minuti. Poi uno spincino nel portone si aprì ed apparve un soldato che la invitava ad entrare. |
Il suo sguardo mi imbarazzò, come quello di tutti quei soldati, ma che avevano da guardare tanto?
Poi andò via, mi fece attendere un po' e un altro soldato mi invitò ad entrare, dunque entrai e lo seguii. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen fu fatta entrare e condotta nell'ufficio del comandante.
Lui la fece accomodare. "Mi spiace..." disse "... comprendo il suo stato d'animo... domattina partirà un gruppo di militari per cercarli... sperando abbiano fortuna..." |
Fui fatta accomodare nell'ufficio del comandante.
Annuii gravemente, nessuno poteva immaginarlo. "A tal proposito, volevo sapere se potrei prenderne parte" iniziai, poi mi venne in mente la scusa suggerita da Clio "Ho anche alcune competenze di infermieristica, se vuole, un'infermiera potrebbe far comodo, in una situazione simile." Già, una mezza bugia poteva essere sempre d'aiuto. Okay che le mie conoscenze non sarebbero potute servire per un ospedale, ma sapevo abbastanza per poter essere utile qui e cercare Elv. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'aria era calda intorno a noi, calda e carica di tutta l'atmosfera infuocata che si stava creando tra noi.
Il mio battito accelerava sempre di più, la pelle di lui mi sembra persino più calda a furia di accarezzarla, tastarla, toccarla, assaporarla in quello che non era più un massaggio ma più un modo per scoprici. Poi quella sfida, quel nome in premio, che mi accese ancora di più. Mi alzai appena mentre si voltava, ma lo stesso sentii il suo corpo tra le mia gambe piegate, sentii e assaporai ogni movimento senza mai togliere il mio sguardo dal suo. Quando poi restò davanti a me, mezzo nudo, in tutto il suo splendore, restai ad osservarlo per un lungo istante, a cavalcioni su di lui. Entrambi evitammo di commentare quanto fosse sconveniente quella posizione, quanto lo sentissi sotto di me, in tutta la sua potenza, quanto percepissi la sua eccitazione crescere sempre di più, farsi ardente e salda. Allora presi di nuovo l'olio e glielo feci colare su tutto il petto, senza smettere mai di guardarlo negli occhi, lasciai poi le mie mani scorrere sulla sua pelle, chinandomi di lui per raggiungere il collo, per poi tornare indietro, e quei movimenti delle mie braccia in realtà riflettevano movimenti di tutto il mio corpo, compreso il bacino che piano, premendo su di lui si muoveva in modo ritmico, creando un contatto sempre più sensuale, sempre più proibito. Oh, avrei avuto il suo nome... e non era l'unica cosa che volevo, ormai questo mi appariva nitido e chiaro nella mia mente. |
“In verità non si potrebbe...” disse il comandante a Gwen “... nel suo interesse... è sicuramente pericoloso esplorare l'altra parte dell'isola... ma... immagino impazzirebbe se restasse qui ad attendere... quindi non mi opporrò, ma sappia che lo ritengo molto pericoloso...”
Il capo guardò Clio negli occhi, per poi voltarsi, con lei a cavalcioni sopra di lui. Si alzò appena per farlo girare, con la vestaglia tutta arrotolata contro i suoi fianchi ed il petto nudo davanti a lei. Tornò a sedersi sul suo datore di lavoro, riprendendo il massaggio. Ma in quella posizione lui non poteva nascondere la sua eccitazione e la cameriera percepiva tutto, tutta la sua virilità prorompente, sebbene attutita dalla vestaglia arrotolata. Lei si muoveva quasi ritmicamente sopra di lui nel toccarlo, tastarlo e massaggiarlo sul petto nudo. Lui si beava di quel massaggio, guardandola negli occhi compiaciuto. |
Lo ascoltai attentamente e avrei mentito se non avessi ammesso a me stessa di essere rimasta sorpresa dalle sue parole.
"La ringrazio, comandante. Sono felice che abbia compreso la mia situazione. Non si preoccupi, sono pienamente consapevole e responsabile di eventuali rischi e conseguenze" annuii. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Bene, abbiamo uno stanzino libero, munito di un lettino." Disse il comandante a Gwen. "Provi a riposare un'ora o due... domattina la farò svegliare, così partirà insieme agli uomini del caporale Musain."
E la fece accompagnare nello stanzino per riposare. |
"Grazie, signore, davvero."
Mi fece accompagnare e subito ne approfittai, stendendomi e sperando di riposare meglio di oggi pomeriggio, soprattutto in vista di ciò che stavo per fare. Mi addormentai pensando ad Elv, ai suoi bellissimi occhi neri, a ieri notte, alle parole di Clio e il suo abbraccio prima che partissi. Già. C'era sicuramente un motivo se eravamo arrivate qui ed avevo intenzione di andarlo a salvare in quella foresta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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