Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 30-07-2014 17.36.39

Ascoltavo le parole di Petronilla..neppure lei mi capiva per nulla, nonostante fosse cosi buona.."Avete dimenticato San Michele Arcangelo...pure egli sconfisse un drago..che in verità era un demonio" presi il santino del mio santo protettore e mi feci il segno della croce per rimanere a fissarlo e riporlo nel mio diario prezioso.
E ora non si doveva più condurre una vita normale a causa di quel drago, scossi il capo..non poteva essere.
"Oh, una persona importante..vi sono pure mie sorelle?" mi alzai pensando almeno avrei avuto un diversivo ma mi chiedevo chi potesse mai essere, aprii la porta non ascoltando le parole di Petronilla che mi seguiva velocemente e camminai per i lunghi corridoi e scesi le scale per trovarmi in cortile e mi venne incontro una delle mie sorelle...la maggiore e con cui ero più affine la bella e glaciale Costanza..."Ci sono novità? Lady Petronilla dice è arrivato qualcuno di importante".

Clio 30-07-2014 17.38.26

Ascoltai attentamente i membri della ciurma.
Quella non era gente facilmente impressionabile, anche se i marinai tendevano a credere a miti e leggende.
"Non siamo obbligati a restare qui.." commentai infine "L'ultima cosa che ci serve è finire in mezzo ad una guerra, o farci immischiare in faccende che non ci riguardano.. come un mostro marino alato.." risi appena "Ma siamo in mare aperto da troppo tempo, e sta finendo il vino.. C'è un porto sicuro? Possiamo fermarci un paio di giorni, e progettare una nuova rotta.. o cambiarla subito e sperare che il prossimo mercantile che incontreremo venga da Solpacus o da Lortena.." sorrisi "Ma preferirei far porto.. abbiamo viaggiato tanto, e un po' di riposo non può farci male.. tanto più se c'è un terribile mostro al largo.." con enfasi, per poi sorridere "O no? Ma l'ultima cosa che voglio è finire dalla padella alla brace... O il porto è sicuro, o ce ne troviamo uno da un'altra parte..".

Guisgard 30-07-2014 17.42.04

Grazia si avvicinò ai tre cavalieri e questi smisero subito di discutere.
“La questione” disse uno dei tre a Grazia “è molto più complicata, damigella...”
“Si, infatti discutiamo sul leggendario Fiore Azzurro...” fece il secondo.
“In particolar modo su che tipo di Fiore Esso sia...” intervenne il terzo “... perchè solo così potremo entrare al castello...” indicando il maniero poco distante.
“Perchè anche noi, come voi siamo diretti al castello.” Disse il secondo cavaliere. “Ma la castellana, di cui noi tre siamo innamorati, ha detto che sceglierà fra noi solo colui che sarà in grado di rivelargli l'aspetto del Fiore Azzurro...”
In quel momento anche Arwin si avvicinò a Grazia e a quei cavalieri.

elisabeth 30-07-2014 18.28.16

C'e' un'isola poco a largo di Capomazda......visitabile via terra solo quando c'e' la bassa marea.......In quell'isola dove il bosco e' sovrano ....vivo Io..... Elisabeth... principessa di quell'isola.....dedita alla Dea Diana.........Con me ci sono ancelle e un servitore che mi segue da quando il tempo si ricorda...della mia venuta al mondo.........Principessa dei boschi conosco la Dea Madre e consacrata al culto dell'acqua.....vivo i laghi del luogo....un uovo di drago venne deposto nel tempo...ed egli ora vive.....nelle segrete del mio castello...egli per me......e' un amico fidato...difenderebbe la mia vita a costo della sua.........

C'era profumo di pane fresco....era Armida....una delle mie ancelle......" Sei sempre così devota.....e pronta...leggi nei miei sogni...e il pane fresco mi ha messo di buon umore...."...mi tirai su......e presi una pagnotta fragrante......" E' tempo di sostituire i ceri nel Tempio e ovviamente bisogna togliere la vecchia cera.......stasera ci sarà la luna piena...e dobbiamo consacrare il Tempio....fammi preparare il bagno e così sarò pronta...."......il sole illuminava la mia stanza....scesi dal letto e mi affaccia alla finestra......il bosco era profumato.......e i fiori erano così rari e preziosi che decisi......di scendere e portarne qualcuno in camera..........


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Guisgard 30-07-2014 18.32.02

“In verità” disse Costanza ad Altea “Sua Signoria sembra aspettare qualcuno... e con molta impazienza dire... però non è giunto nessuno al palazzo...” sorrise “... chissà, magari Sua Signoria attende qualcuno dei suoi ufficiali per avere notizie sul mostro...” rise con fare civettuolo “... e alcuni ufficiali sono davvero affascinanti... dovresti scegliertene uno anche tu, sai? Siamo in età da marito ed i buoni partiti chi arriva prima poi se li prende...”
“Madamigelle, vi prego!” Esclamò Petronilla.
“Cosa ho detto mai di male?” Fissandola Costanza. “Anzi, sono certa che anche Altea ha messo gli occhi su qualche bell'ufficiale... quanto a me... andrebbe benissimo anche un sottufficiale, purchè nobile e ricco di famiglia.”

Guisgard 30-07-2014 18.38.58

Ma proprio mentre Clio parlava ai suoi uomini, dalla stiva arrivò qualcuno.
“Ecco il signor Samoa...” disse Yanos, indicando l'uomo uscita dalla stiva “... lui è uomo di numeri e saprà darci indicazioni utili.”
Samoa era un uomo alto e robusto, ma dall'aria poco affine a quella degli avventurieri o dei pirati.
Egli infatti, a differenza degli altri a bordo, non era mai stato un filibustiere, un soldato o qualcuno che potesse vantare una certa dimestichezza con le armi.
Samoa era stato un uomo comune e da sempre aveva lavorato per la ditta dei Nagani, ricchi armatori di Baias, nelle Flegee Settentrionali.
Fino a quando però, dopo la cattura di un loro ricco carico ad opera di alcuni pirati, i Nagani annunciarono la bancarotta, lasciando così dalla sera alla mattina i loro impiegati in mezzo ad una strada.
Non sapendo fare altro nella vita che il suo mestiere, Samoa aveva mendicato per un po', fino a quando accettò il lavoro offertogli da un mercante di schiavi.
Ma il nuovo impiego durò poco.
La nave su cui era imbarcato Samoa, carica di schiavi, fu predata da un vascello pirata e il nostro ex amministratore della defunta ditta dei Nagani si ritrovò a galleggiare in mezzo al mare, avvinghiato su due assi di legno tenute insieme da ferro filato arrugginito.
Tutto ciò fino a quando non venne pescato dagli uomini dell'Hydra.
“Il capitano ha ragione...” annuì Samoa “... non siamo solo a corto di vino e di rum, ma anche di acqua ormai. Inoltre la carne conservata nella stiva comincia a mostrare dei vermi.”
“Che io sia maledetto!” Esclamò Suya, scendendo giù dall'albero di prua. “Allora ci converrà pescare del pesce!”
“No, molto più pratico invece sostare in un porto tranquillo, come detto dal capitano.” Mormorò Samoa. “Ed io consiglio comunque quello di Portuga. Almeno così saremo certi di non incontrare vascelli dell'ammiragliato ducale.”

Altea 30-07-2014 18.46.30

"Oh, Costanza" dissi in tono risentito "pure tu credi a questa storia del drago...è impossibile...a mio parere non esiste e neppure per il mio maestro che è uomo saggio e di mondo..e poi sembra di sentir parlare nostra madre..tu ti sposeresti solo per denaro..e non per Amore..guarda le altre nostre tre sorelle..pure loro in attesa di un bel nobile o ufficiale..io, invece, voglio innamorarmi solo per Amore...preferisco altrimenti rimanere zitella".
Le due mi guardarono stupite come avessi pronunciato un anatema...magari mi sarei finalmente potuta dedicare alla scrittura di libri di avventura...quando mi affacciavo dalla finestra di questo enorme palazzo e sognavo di essere libera..come un gabbiano sopra il mare aperto e sentivo il profumo della salsedine, la sentivo fin quasi nei capelli.
"E anche se fossi innamorata di qualcuno.." risposi in modo sibillino "non lo direi a voi..so tenere i miei segreti" dissi con sorriso ironico.

Guisgard 30-07-2014 19.01.49

Elisabeth scese nel bosco per raccogliere fiori.
L'aria era fresca, ingentilita dalla calura estiva grazie ad un forte acquazzone che aveva colpito la rigogliosa isola dell'antica dea Diana.
La vita scorreva serena, lontana dalle rotte battute e abitata com'era da sole donne.
Fatta eccezione per il vecchio Pileo, un servitore di Elisabeth che conosceva la donna sin dalla sua nascita.
E proprio Pileo raggiunse nel sacro boschetto la principessa.
“L'aria è fresca” disse “e porterà ristoro sull'isola...” si chinò ad accarezzare alcuni di quei fiori “... ma presto pioverà di nuovo...” mormorò “... domani ti rammento è il giorno dell'oracolo... una volta l'anno esso apre le sue porte e solo tu puoi accedere per conoscere il suo responso...”

elisabeth 30-07-2014 19.14.58

Adoravo passeggiare tra la vegetazione così rigogliosa da coprirti......un luogo di pace....dove le donne diventando ancelle di Diana rimanevano vergini....e la Dea col suo amore le proteggeva...........quei fiori profumavano.....e riempivano l'aria di fresco vapore acqueo.......Una voce mi desto' da felici pensieri Pileo...caro e dolce Pileo.....lo amavo come si amava un padre....mi rammentava ogni cosa......" pensi pioverà Pileo ?.......sai che adoro rimanere sotto l'acqua .......da ragazzina mi rincorrevi per riportarmi a palazzo......."...mi avvicinai a lui e gli presi le mani...guardai la sua pelle...così rugosa....era diventato vecchio...ma la scintilla che vedevo nei suoi occhi non era mai cambiata...." Si....domani ...Pileo...domani sarà una grande giornata......ho chiesto ad Armida...di aiutarmi al Tempio....si deve sacralizzare...e bisogna cambiare le candele.....togliendo la vecchia cera dell'anno trascorso..........spero che le nostre api...abbiano lavorato bene...la loro cera e' sacra per noi.......e ora andiamo......abbiamo tante cose da fare......ringrazio gli Dei....in quest'isola....il silenzio e' devozione....e finchè uomo non vi mette piede...così sarà per sempre....".......

Clio 30-07-2014 19.24.13

Annuii.
"Esatto.. Portuga mi sembra un'ottima scelta.. " sorrisi "Manco da troppo tempo.. se non è cambiata da come la ricordo.. ci gioverà non poco.." risi appena.
Raggiunsi il timone.
"Signori... Facciamo rotta su Portuga!" esclamai a gran voce.
L'Hydra, silenziosa e imponente come sempre si avviò verso il porto.
Portuga..
Lì era iniziata la mia nuova vita.
Erano passati tanti anni, ma più mi avvicinavo più i ricordi mi parevano vividi.

Seduta in disparte alla locanda, col cappuccio calato sulla testa, avevo osservato a lungo quegli uomini.
Stavano per salpare, era la mia occasione.
Ma ora, in una calda mattinata estiva, stavo esitando poco lontana da quella maestosa nave, un mostro a tre teste al posto della comune sirena a prua.
Che ne sapevo io di navi?
Non avevo scelta, certo, nessuno mi avrebbe cercato lì, ma non potevo restarci per sempre.
I vestiti da uomo che gli avevo rubato non mi avrebbero protetto ancora per molto.
Dovevo rischiare.
Non gli avevo detto addio, era vero, ma non potevo aspettare.
E non sapere dov'ero lo avrebbe tenuto al sicuro.
Presi un profondo respiro, e raggiunsi la nave, dove gli uomini stavano caricando.
Un uomo grande e grosso si accorse di me.
"Che vuoi?" mi salutò, gioviale.
"Cerco il capitano.." con voce sicura.
Ma da quella si accorse che, nonostante i vestiti non ero un uomo e mi si avvicinò.
"L'hai trovato, bambina.." rozzamente.
Intanto altri marinai curiosi si erano avvicinati.
"Mi serve un lavoro.. so cucinare, cucire.. rassettare.. e so badare a me stessa.." avevo il cuore in gola.
Scoppiarono a ridere.
Se avessi risposto come l'ultima volta, avrebbero riso di più.
"Capo, non possiamo tenerla con noi?" all'improvviso alle mie spalle "Saprei io cosa farle fare..".
E tutti risero.
Vattene, Clio..
L'ultima volta ti è costata la libertà, ora potresti rimetterci la vita.
Ma poi qualcuno ebbe la pessima idea di prendermi per un fianco.
Estrassi la spada e colpii così rapidamente da spiazzarlo, per poi colpire anche altri due accanto a me.
Lanciai un'occhiataccia al capitano e tornai sui miei passi.
"Aspetta.. ragazza.. benvenuta sull'Hydra.." alle mie spalle.
Sorrisi, e mi voltai, lasciando dietro di me la mia vecchia vita.


Sorrisi.
Kratos.. Il mio capitano...
Una fitta mi colpì il cuore. Tanto, se non tutto, quello che avevo lo dovevo a lui.
Fin da quando, durante un arrembaggio mi aveva vista combattere.
Avevo perso la spada, ma ero riuscita a reggere lo scontro a mani nude giusto il tempo di raccattatene un'altra.
Ricordo ancora la sua espressione quando mi chiese come ci fossi riuscita.
Così, facemmo un patto, io gli insegnai il pancrazio e lui in cambio mi svelò tutti i segreti della navigazione.
Giorno dopo giorno mi conquistai la sua fiducia, e lui la mia stima.
Mi aveva nominato primo ufficiale da un anno quando fu ucciso, lasciandomi la nave.
Eccola.
Portuga all'orizzonte.
"Pronti a sbarcare.." esclamai.


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