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Era tutto perfetto. Anche se non eravamo più che amici, io mi sentivo bene con lui. Se solo fossi stata in grado di confessargli il mio amore per lui... Ad un tratto qualcosa colpi il carro rischiando di farlo capovolgere. Ero vicino ad Erien prima, ma quel botto mi catapultò dall'altra parte.
"Che cosa è successo?" urlai. Mi sporsi un po' ma non vidi nulla. "Aspetta Erien, scendo con te." tenendo la mano ferma sull'impugnatura della mia spada. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Ken mi fece un sacco di scatti, su quello scenario insolito e fantastico. Quando la luce cominciò a calare, in un clima di festoso entusiasmo tornammo a bordo della Seagull per la cena.
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La colazione terminò e subito il principe diede ordine di far preparare la sua carrozza.
Oberon salutò il reggente e tornò nel suo alloggio per riprendere i suoi studi, mentre sua figlia raggiunse il cortile del palazzo insieme a Taddeus. Salirono sulla carrozza, solida e sfarzosa, trainata da un cavallo meccanico che in breve li portò sulla strada maestra lastricata, correndo per le mura della città. E dal finestrino Dacey poté ammirare uno spettacolo fantastico. Una distesa di palazzi nobili ed antichi, con i loro cornicioni frastagliati, i tetti spioventi ed un'infinità di comignoli che svettavano tra il cielo e la città. E poi guglie che sotto i raggi del Sole liberavano riflessi policromi, chiese dalle Croci scintillanti, campanili gotici, torri merlate e lunghi camminamenti murari. Retania pulsava di vivacità, colori, suoni e profumi. Attraversate da strade e viuzze, percorse da veicoli di ogni sorta e scandite da piazze con fontane guizzanti, spiazzali marmorei ed obelischi che proiettavano le loro lunghe ombre su meridiane dai simboli astronomici e primordiali. Ma in mezzo a questa bellezza e vitalità, Dacey notò, qui e là, crepe, fratture e qualche crollo. Segno delle recenti battaglie a cui la città era stata obbligata.http://u.kanobu.ru/screenshots/0497a...7af31d0e37.jpg |
Lui fissò Gwen.
“Gwen...” disse prendendo la sua mano, quasi a volerle impedire di andare via “... cos'hai? Ti ha scosso questa distruzione attorno a noi?” |
Ancora faticavo a credere di essere davvero lì in compagnia del principe.
Tuttavia il panorama fuori dal finestrino mi distrasse ben presto. La città era bella proprio come ricordavo, se non anche di più. Rimasi a lungo ad osservarne i palazzi ma il mio sorriso si spense quando notai le tracce degli attacchi, come crepe e crolli di muri. Sospirai e tornai con lo sguardo all'interno della carrozza. " Cosa pensa la gente di tutto questo? " chiesi al principe |
“Si...” disse annuendo Raspion ad Altea “... l'Anarchia non ha resistito alla furia della tempesta... alcuni dell'equipaggio sono morti... noi ci siamo salvati con questa scialuppa per fortuna...” mentre la scialuppa ondeggiava in un oceano sconfinato ed inclemente.
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Strabuzzai gli occhi..."Oh, maledizione" imprecai e mi feci il segno della Croce per i morti.."E ora..avete bussole, cartine..siamo in mezzo al mare...speriamo la buona sorte ci assista".
Rovistai in una tasca e trovai una bussola e la diedi a Raspion..."Non seguiremo mica la Stella Polare..le stelle lasciamola agli innamorati..e io non mi innamoro mai" sorridendo. |
Prese la mia mano, quasi volesse impedirmi di scappare.
Annuii e mi strinsi a lui, cercando un conforto fra le sue braccia. Era stato devastante vedere tutti quei corpi carbonizzati, quella distruzione totale. |
Clio fece per andare, a dar ordine di preparare un bagno, quando una mano forte strinse la sua, impedendole di uscire.
Allora Icarius la tirò a sé, portandola contro il suo petto nudo e restando a fissarla. L'abito di lei, così leggero ed intrecciato, fatto per cerimonie e rituali, premeva contro la pelle calda di lui, facendogli sentire ogni forma, ogni tratto del corpo della ragazza. E restarono così, l'una contro l'altro. “Io non me ne andrò senza di te...” disse in un sussurro che sembrava racchiudere l'unica verità del mondo intero. E quando le labbra di lui furono vicine, vicinissime a quelle di lei, la porta si aprì di colpo e qualcuno entrò. |
Erien scese dal carro ed aiutò Nyoko a fare lo stesso.
E fu allora che si accorsero di qualcosa di incredibile. Il loro mezzo era finito in una sorta di fossa larga e profonda una sessantina di centimetri. “Incredibile...” disse incredulo il colto elfo “... guarda...” a Nyoko “... sembra... sembra un'impronta di qualche animale gigantesco...”http://www.oahuvacationguide.com/ima...-king-kong.jpg |
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