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Stavo per controbattere, ma alla fine sospirai ed uscii.
Se mi fossi opposta, avrei rischiato che non me lo facessero vedere del tutto, così rimasi fuori dalla porta a guardarlo dal vetro, impaziente. Un'ora. Solo un'ora. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ma tu da quanto mi cercavi..?" lasciando la sua mano scendere più profondamente con un sospiro liberatorio.
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Gwen attese un'ora.
Poi ne passarono due. Vide allora passare un inserviente che spingeva il carrello con le pietanze per i pazienti. L'uomo canticchiava allegramente. |
"C'è un diamante che mi fa pensare a te..." disse lui ad Altea "... è purissimo ed a forma di un triangolo affusolato... è chiamato Giglio Nero, poichè emette riflessi scuri, lucidi e simili alle notti senza Luna... ebbene quel diamante ti somiglia... io lo inseguo da sempre... venderei l'anima al diavolo se lui potesse darmelo... ma dubito ci riuscirebbe... solo io posso rubarlo..." sorridendo.
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Attesi un'ora, poi addirittura due, ma ancora nulla.
Non dava alcun segno di volersi svegliare. E se ci fosse stato qualche problema? Se qualcosa si fosse aggravata? Ero lì, ad osservarlo fuori dal vetro, aspettando che aprisse gli occhi. Nemmeno l'inserviente che fischiettava camminando nel corridoio riusciva a mettermi di buon umore. Volevo solo vedere i suoi occhi neri aprirsi e sapere che era tutto passato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E tu sfideresti il Diavolo in persona? Si è vero forse quel diamante mi somiglia in quanto la mia anima è gotica ma brillo di una luce particolare" sorridendo leggermente "E solo pochi estimatori sanno il mio valore.. E dove si trova questo diamante?" portando le labbra al suo collo e baciandolo con la lingua e labbra, imprimendo il segno del rossetto sulla sua pelle.
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Gwen non vedeva nessuno, nè medici, nè infermieri.
Solo quell'inserviente dall'aria allegra che era appena uscito dal reparto, dove aveva distribuito le pietanze. Probabilmente anche ad Elv. |
Infischiandomene delle parole del medico, andai nella stanza di Elv per vedere se si fosse finalmente svegliato, sperando di trovarlo nuovamente cosciente per alleggerire quel senso di ansia ed angoscia che avevo dentro.
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Altea cominciò a baciargli il collo, usando anche la lingua e sentendo un lieve gemito di piacere da parte di lui.
“Il diamante” disse godendosi quel gioco “si trova nella collezione privata di un ricco ambasciatore del Brunei...” accarezzandole le gambe per quasi tutta la lunghezza “... hai delle gambe bellissime, tesoro... lunghe e slanciate...” senza smettere di toccarle. |
"Un giorno sarà tuo no?" sentendo il suo gemito, stavolta orgogliosa di averglielo strappato improvvisamente. "Le mie gambe non aspettano che accoglierti, caro" con voce calda vicino al suo orecchio.
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